Silvestris (Aiom): “Infezioni resistenti causa di quasi il 50% dei decessi”
L'oncologo al talk Adnkronos, 'antimicrobico resistenza rischia di compromettere risultati ottenuti con i nuovi anticancro'
"Le infezioni da batteri o funghi rappresentano la causa primaria o associata di morte in quasi la metà dei pazienti oncologici, purtroppo. Alcuni studi ci dicono inoltre che, in pazienti" con cancro ricoverati "in terapia intensiva, buona parte delle infezioni sono correlate a germi antibiotico-resistenti". Così Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom (Associazione italiana oncologia medica) e direttore della Struttura complessa di Oncologia medica dell'Irccs Istituto tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari, in occasione del talk 'Antimicrobico resistenza. La sfida di investire in ricerca', promosso da Adnkronos, descrive "questa situazione clinica che non impatta solo sulla sopravvivenza, ma anche sulle condizioni e quindi sul 'timing' dei trattamenti: in alcuni casi ritardandoli o impedendone l'inizio".
Gestire queste situazioni cliniche "ha una rilevanza fondamentale, soprattutto se teniamo conto dei progressi che oggi possiamo ottenere in oncologia - osserva Silvestris - Ciò che otteniamo con i nuovi farmaci, con le nuove opzioni terapeutiche, in termini di sopravvivenza, rischia di essere compromesso da questo tipo di complicanza". Per ridurre l'impatto delle infezioni da germi antibiotico-resistenti nei pazienti oncologici ci sono alcune parole chiave. "La prima - elenca il professore - è l'informazione. Dobbiamo informare sempre di più e, in questo caso, le associazioni dei pazienti svolgono un ruolo fondamentale. Dobbiamo poi fare formazione, imparare a collaborare tra specialisti diversi: è fondamentale l'interazione tra oncologi, infettivologi e microbiologi. Non dimentichiamo, infine, l'importanza dei programmi di vaccinazione che Aiom ha posto in essere anche indicandoli in alcune linee guida e che possono, in qualche modo - conclude - ad aiutare a contenere il fenomeno".
Cronaca
Strage familiare a Nuoro, l’operaio con porto d’armi:...
Al momento non emerge nessuna causa che possa aver scatenato in lui la furia omicida
Roberto Gleboni, nuorese di 52 anni, era un operaio di Forestas, l'agenzia Forestale della Sardegna. Incensurato, senza precedenti di violenza in casa, aveva un regolare porto d'armi (aveva una calibro 7,65). E' lui l'autore della strage in famiglia avvenuta oggi a Nuoro in via Ichnusa 5.
L'uomo ha ucciso la moglie e due figli. E prima di togliersi la vita ha ferito anche un altro dei suoi figli, un vicino di casa e la madre. Tutti ne parlano come di una brava persona. Roberto Gleboni. Invece oggi con la sua pistola ha sterminato la famiglia. Impegnato nelle vertenze sindacali con la Cisl, Gleboni viene descritto come una persona tranquilla e amante degli animali.
Al momento non emerge nessuna causa che possa aver scatenato in lui la furia omicida.
“Lo conoscevo da trent'anni, Roberto era una persona leale, sincera, amica e sempre sorridente”. Bruno Olivieri, coordinatore regionale Fp-Cisl Forestas per la Sardegna, è sconvolto dal pluriomicidio-suicidio commesso a Nuoro da Gleboni. “Da tempo era dirigente Fai Cisl e da quando i lavoratori erano confluiti nell'agenzia regionale Forestas era negli organismi territoriali del coordinamento specifico nell'ambito della Cisl funzione pubblica - spiega all'Adnkronos Bruno Olivieri -. Una persona assolutamente tranquilla, impossibile capire cosa sia successo".
Olivieri sottolinea il ruolo che aveva Gleboni nelle vertenze. “Era un sindacalista sempre attivo, sempre presente e che lavorava molto - continua il rappresentante della Cisl -. Era molto sensibile ai problemi dei lavoratori, non solo quelli del nostro settore”. Bruno Olivieri lo conosceva da tanti anni, ma non sapeva nulla del suo rapporto con le armi: “Non ne aveva mai parlato, non ne sapevo nulla”.
Cronaca
Alcolisti Anonimi Italia, in oltre 1.500 al raduno...
Tra i partecipanti presenti anche i membri dei gruppi Al - Anon e Alateen
Si è chiuso domenica 22 settembre, a Rimini, in un gremito Palacongressi, il raduno nazionale di Alcolisti Anonimi Italia. Un evento che ha visto la presenza di più di 1.500 persone. Oltre ai membri dei gruppi di alcolisti anonimi provenienti da tutta Italia tra i partecipanti erano presenti anche i membri dei gruppi Al - Anon e Alateen. I primi sono l'associazione dei familiari e amici di alcolisti, la seconda è composta dai giovani membri di Al-Anon impegnati nel fare i conti con il bere di una persona vicina.
La maggior parte degli incontri che si sono svolti presso il Palacongressi durante i tre giorni e le tavole rotonde che hanno visto la presenza di professionisti dell’ambito medico erano aperti al pubblico, permettendo così a persone 'esterne' di poter conoscere la realtà di Alcolisti Anonimi e ascoltare parole e testimonianze. Uno dei passaggi cruciali del Raduno Nazionale è stato la tavola rotonda 'Innovazione nell’Assistenza all’Alcolismo: un nuovo paradigma per il supporto a lungo termine. Cura dell’alcolismo nel 21esimo secolo: strategie multifaceted per una società in continua trasformazione'. Durante questo incontro nella sala principale della location riminense il mondo di Alcolisti Anonimi Italia ha iniziato a fare i conti con aspetti inediti come il mondo dei social.
Stando alle parole di uno dei presenti al dibattito, ovvero il fiduciario Esterno Elio: “Per raggiungere più alcolisti, è necessario che la comprensione di Alcolisti Amomi Italia, sia ovunque sempre crescente. Abbiamo necessità di instaurare rapporti migliori con tutte le istituzioni e organismi che svolgono un’attività nel campo dell’alcolismo. Abbiamo bisogno che si accresca il favore dei mass media. Perciò nulla può rivestire maggiore importanza per il benessere futuro di Alcolisti Anonimi Italia quanto il modo in cui usiamo il colosso della comunicazione".
A breve Alcolisti Anonimi Italia sarà presente su 4 piattaforme social (YouTube, Instagram, Facebook e Tik Tok) in concomitanza con il rifacimento in corso del sito internet nazionale. www.alcolistianonimiialia.it. "I social sono inclusivi - rimarca Elio - si può arrivare davvero a tutti, e soprattutto ai giovani che oggi come emerge nella relazione del Ministero della salute sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol, emerge una tendenza sempre più preoccupante nel consumo di alcolici da parte di giovani e giovanissimi in modalità di gioco e di sfide".
Nei Gruppi "ci sono amiche e amici che conoscano l’Associazione con un recupero avvenuto in età giovanile e che, aiutati dall’esperienza di chi ha tanti anni di sobrietà possono, uniti, arrivare a trasmettere un messaggio unificato che venga riconosciuto dalle nuove generazioni". Messaggio unificato, ma trasmesso in modo semplice, “usando il linguaggio del cuore - dice Elio - trovando un passaggio che passa oltre le barriere. Vivendo il nostro anonimato con umiltà, dicendo chi siamo e possiamo aiutare, soprattutto, parlando di noi stessi". Alla luce del titolo del prossimo raduno nazionale, annunciato alla fine del momento di festa che chiude l’incontro, in programma l’anno prossimo 'Dall'Io al NOI. La responsabilità del cambiamento' si prospettano ulteriori importanti aggiornamenti dal mondo, sempre più vivo e numeroso, di Alcolisti Anonimi Italia.
Cronaca
Strage Nuoro, dedica di Martina al padre in tesi laurea:...
"A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io", era il resto della dedica
"A mio padre, l'amore più grande della mia vita". Martina Gleboni due anni fa aveva dedicato ai genitori la sua tesi di laurea. "A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io", era il resto della dedica. Oggi la furia omicida dell'uomo ha distrutto quella famiglia di Nuoro.
L'immagine della tesi con la corona d'alloro postata sui social dalla ragazza racconta di una famiglia unita. Ma oggi la loro casa è diventata un inferno. Roberto Gleboni ha ammazzato la moglie e due figli e si è tolto la vita dopo aver ferito il terzo figlio, un vicino di casa e sua madre.