Monster Hunter Wilds sarà disponibile dal 28 febbraio 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam, con supporto crossplay
Durante il recente Capcom Online Program al Tokyo Game Show 2024, Capcom ha presentato un trailer esteso di Monster Hunter Wilds, mostrando il ritorno del popolare mostro Yian Kut-Ku. Il filmato ha offerto uno sguardo alla creatura nel suo habitat naturale, la Foresta Cremisi. Il programma ha inoltre approfondito le meccaniche di gioco, con particolare attenzione alle Terre Proibite. La presentazione, guidata dal personaggio di Alma, ha evidenziato le caratteristiche chiave del titolo, come l'ambiente immersivo, la biodiversità e il clima dinamico.
Sono state illustrate anche le sfide che i giocatori dovranno affrontare e gli strumenti a loro disposizione, tra cui armi, crafting, accampamenti, cavalcature e supporto da parte di altri personaggi. Monster Hunter Wilds sarà disponibile dal 28 febbraio 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam, con supporto crossplay. I preordini sono già aperti e includono bonus speciali come l'armatura "Set cavaliere Gilda" e il talismano "Amuleto Speranza". I preordini effettuati tramite il PlayStation Store includeranno anche un Mini Art Book digitale.
Tecnologia
Fairy Tail 2 svela nuovi dettagli di combattimento al Tokyo...
Fairy Tail 2 sarà disponibile dal 13 dicembre 2024 su PS5, PS4, Nintendo Switch, e dal 12 dicembre 2024 su Windows PC tramite Steam
Durante il Tokyo Game Show 2024, Koei Tecmo e Gust hanno presentato ulteriori informazioni sul sistema di combattimento di Fairy Tail 2, l'atteso action RPG basato sul celebre franchise anime e manga. Un nuovo trailer ha offerto uno sguardo approfondito alle battaglie in tempo reale, mostrando come Natsu e i suoi compagni affronteranno l'Imperatore Spriggan Zeref e gli Spriggan 12. Il gioco, sequel diretto del titolo del 2020, promette combattimenti magici ancora più spettacolari e dinamici. Oltre alle loro iconiche mosse, i maghi di Fairy Tail potranno eseguire potenti attacchi combinati, come "Link Attacks" e "Unison Raid", sfruttando velocità, precisione e sinergia per prevalere sui temibili avversari.
Il trailer ha anche rivelato nuove meccaniche di progressione dei personaggi, consentendo ai giocatori di personalizzare l'esperienza di gioco e sviluppare le abilità dei loro personaggi preferiti. Sarà inoltre possibile sbloccare storie inedite e approfondire la conoscenza dei protagonisti attraverso sequenze e interazioni originali. Ulteriori dettagli sul gioco sono stati condivisi durante il livestream "Koei Tecmo Live! at TGS 2024", con la partecipazione dei doppiatori Tetsuya Kakihara (Natsu) e Sayaka Ohara (Erza), e del Producer Hiroshi Kataoka. Fairy Tail 2 sarà disponibile dal 13 dicembre 2024 su PS5, PS4, Nintendo Switch, e dal 12 dicembre 2024 su Windows PC tramite Steam. Il gioco includerà doppiaggio giapponese e testi in inglese e francese.
Tecnologia
L’Italia è prima in UE per tasso di conversione di domande...
Secondo lo studio Deloitte-Politecnico “Il ruolo e il funzionamento dei Technology Transfer Offices europei”, realizzato nell’ambito del progetto MUSA
Il nuovo paper di Deloitte e del Politecnico di Milano, intitolato “Il ruolo e il funzionamento dei Technology Transfer Offices europei”, presenta l’Unione Europea caratterizzata da frammentazioni e disuguaglianze tra i paesi membri per fattori come la spesa in R&D, l’R&D Intensity e le domande di brevetto depositate. Queste dimensioni sono incluse in un indice che la Commissione Europea ha definito per valutare e confrontare l'innovazione nei paesi europei, denominato European Innovation Scoreboard (EIS). Complessivamente, la spesa in R&D mostra l’Unione Europea sull’ultimo gradino del podio globale dietro gli Stati Uniti d’America e la Cina, ma al primo posto sia per numero di brevetti depositati, sia per brevetti concessi, secondo i dati dell’European Patent Office. L’EIS nel 2023 ha definito l'Italia come «Moderate Innovator» (Francia, Germania e UK sono Strong Innovator e i Paesi Bassi Innovation Leader). Sebbene L'Italia abbia migliorato le sue prestazioni rispetto agli anni precedenti, i risultati del paper portano a ritenere necessario aumentare il numero di laureati e incrementare gli investimenti in VC e R&D (l’Italia è solo 14° per spesa pro-capite in R&D nella UE a 27). Caratterizzata da un tessuto produttivo in gran parte costituito da microimprese (95%), l’Italia è in vetta alla classifica europea per tasso di conversione di domande in brevetti e si colloca al terzo posto per investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&D). Oltre al freno del piccolo dimensionamento delle microimprese, inoltre, l’Italia sconta un disomogeneo livello di capacità di innovazione tra regioni e l’incapacità di esprimere Innovation Leader tra le sue regioni, con solo tre regioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia e Provincia autonoma di Trento) Strong Innovator.
"Partendo dalla descrizione del panorama del Technology Transfer (TT) e delle modalità operative dei Technology Transfer Office (TTO) la ricerca si propone di formulare dei primi spunti e considerazioni per potenziare l’impatto e l’efficacia dei TTO italiani nell’agevolare il passaggio di conoscenze e tecnologie dal contesto accademico a quello produttivo", spiega Gabriele Secol, Partner Deloitte – Officine Innovazione. "Nonostante l’Italia abbia tutti i requisiti per eccellere, infatti, dalla nostra ricerca emerge come ci sia ancora un importante gap con i paesi europei leader nel trasferimento tecnologico. Ma la sfida dell’innovazione è cruciale per il nostro Paese e per tutta l’Europa: per questo dobbiamo collaborare per migliorare il nostro modello di trasferimento tecnologico e renderlo competitivo nello scenario globale ".
"Il trasferimento tecnologico rappresenta una sfida strategica per il nostro Paese. Al Politecnico di Milano, il nostro Technology Transfer Office supporta i ricercatori nella protezione e valorizzazione delle loro invenzioni, favorendo la collaborazione con l’industria", commenta Marco Bocciolone, Delegato della Rettrice al Trasferimento tecnologico del Politecnico di Milano. "Tuttavia, come suggerisce lo studio effettuato nel paper c'è ancora ampio margine per un miglioramento del sistema e per attuarlo è necessario adottare una visione sistemica che favorisca l'Open Innovation, una governance chiara e un modello di incentivazione che investa in una formazione specifica per il personale dei TTO. Solo così potremo trasformare l'innovazione accademica in un motore di crescita economica e sociale per l’Italia".
Secondo lo studio di Deloitte e del Politecnico di Milano, realizzato nell’ambito del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), l'Ecosistema dell’Innovazione finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per continuare il cammino di crescita nell’innovazione intrapreso dal nostro paese, il ruolo delle accademie, centri di ricerca, IRCCS e dei loro TTO è fondamentale. Tuttavia si evidenzia come, ad oggi ci siano numerosi ambiti di sviluppo per migliorare la strutturazione di programmi di trasferimento tecnologico. Appare necessario il passaggio ad una visione sistemica della tematica, potenzialmente anche gestita da un soggetto no-profit costituito ad hoc per la gestione delle attività di terza missione e che favorisca la collaborazione tra gli attori coinvolti nel processo di trasferimento tecnologico per mas simizzarne l’efficacia e sfruttare il massimo potenziale delle scoperte scientifiche sia dal punto di vista sociale che da quello economico, favorendo una collaborazione sinergica tra i diversi promotori dell’innovazione per superare l’attuale frammentazione degli attori e le difficoltà di collaborazione tra accademie, istituzioni e imprese.
"Il trasferimento tecnologico rappresenta una leva strategica fondamentale per la crescita e la competitività del nostro Paese. È cruciale non solo per valorizzare le innovazioni sviluppate all'interno dei contesti accademici, ma anche per trasformarle in soluzioni concrete a beneficio del tessuto imprenditoriale e della società", commenta il Prof. Salvatore Torrisi, Scientific Coordinator di MUSA. "Come MUSA, prosegue Torrisi, lavoriamo ogni giorno affinché il nostro sistema di Technology Transfer Office (TTO) diventi un modello di eccellenza, capace di connettere in modo efficace il mondo della ricerca con quello delle imprese. Solo così potremo colmare il gap che ancora ci separa dai paesi leader in Europa e affrontare con successo le sfide globali dell'innovazione."
Immagine realizzata DALL-E
Tecnologia
L’Intelligenza Artificiale al servizio...
Un team del Cnr-Ispc ha sviluppato un metodo basato sull'IA per analizzare i dati spettroscopici degli affreschi, migliorando la conservazione e lo studio del patrimonio artistico
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche attraverso l'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (Cnr-Ispc) ha annunciato di aver compiuto progressi significativi nello studio e nella conservazione delle opere d'arte. I ricercatori sono stati in grado di esaminare e assemblare con precisione e rapidità enormi volumi di dati generati dalle tecniche spettroscopiche a raggi X, grazie all'introduzione di un metodo rivoluzionario basato sull'intelligenza artificiale.
La nuova metodologia, che potrebbe cambiare per sempre l'Heritage Science, è stato sperimentata con successo su due frammenti della Pala Baronci di Raffaello Sanzio, conservati presso il Museo di Capodimonte a Napoli. La ricerca, pubblicata su 'Science Advances', segna una svolta significativa nell'ambito delle indagini non invasive applicate alle opere pittoriche. L'algoritmo di deep learning, addestrato su un vasto dataset sintetico di spettri XRF, analizza in modo accurato i dati, offrendo una nuova prospettiva sulla composizione chimica e sulla distribuzione dei pigmenti senza gli artefatti comuni delle analisi precedenti.
Il metodo proposto dal Cnr-Ispc non solo migliora la qualità dell'analisi ma anche l'affidabilità dei dati interpretati. Questo permette di ottenere dettagli fino ad ora inaccessibili sulle tecniche pittoriche e sullo stato di conservazione delle opere, contribuendo a una più efficace preservazione del nostro patrimonio culturale, ma ciò che risulta essere veramente rivoluzionario è l'uso esclusivo di dati sintetici per l'addestramento del modello di intelligenza artificiale senza la necessità di campioni reali, aprendo nuove possibilità per l'applicazione dell'IA nel campo dell'Heritage Science.