Tumori, Cappellari (Gsk): “Da ascolto donne con cancro ovarico conosciamo loro bisogni”
"Al fianco di Acto con progetto 'Cambiamo Rotta' vogliamo contribuire a sensibilizzare anche le istituzioni per migliorare percorso qualità vita di queste pazienti"
"Il progetto 'Cambiamo Rotta' è un viaggio di scoperta per tutti noi. Attraverso l'ascolto attivo di donne con tumore ovarico abbiamo imparato a conoscere la loro percezione di malattia, i loro bisogni e le loro necessità, affinché queste informazioni preziose costituissero la base della realizzazione del Libro bianco 'Cambiammo rotta'". Così all'Adnkronos Salute Laura Cappellari, Patients Affairs Director di Gsk, a margine dell'incontro promosso dall'Alleanza contro il tumore ovarico (Acto Ets) "Tumore ovarico in Veneto: Cambiamo Rotta", confronto tra clinici, istituzioni e pazienti sull'importanza della personalizzazione della cura del tumore ovarico e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari, che si è tenuto oggi a Silea (Treviso).
"Non solo Libro Bianco, ma anche un manifesto dei diritti e dei bisogni di donne affette da tumore ovarico - spiega Cappellari - Un libro che abbiamo dapprima presentato al Ministero della Salute e successivamente portato in Regione Campania e oggi in Regione Veneto. Obiettivo di questi incontri aumentare l'informazione e la consapevolezza sul tumore ovarico, oltre a contribuire al miglioramento della presa in carico e della gestione delle donne con questa malattia e, in generale, della loro qualità di vita".
"Per noi di Gsk è importante essere al fianco delle iniziative di Acto e alle donne che oggi vivono con un tumore ovarico. Nostro intento è sensibilizzare anche le istituzioni affinché contribuiscano a migliorare il percorso e la qualità di vita di queste pazienti" conclude.
Cronaca
Roma, calci e pugni a infermiere del Gemelli: arrestato
Dovrà rispondere di lesioni a esercente della professione sanitaria, minacce e interruzione di pubblico servizio
Un paziente, ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Gemelli di Roma, ha aggredito con calci e pugni un infermiere. È successo mercoledì scorso. L'uomo, un romano di 67 anni, è stato arrestato dai carabinieri della stazione Trionfale con le accuse di lesioni a esercente della professione sanitaria, minacce e interruzione di pubblico servizio.
Soltanto ieri è stato approvato in Cdm il decreto legge con misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari.
Cronaca
Roma, aggredisce la moglie a martellate nel sonno: arrestato
La donna di 50 anni è in codice rosso al San Camillo di Roma
È stato arrestato e portato nel carcere di Civitavecchia il 72enne italiano che questa mattina alle 7.30 ha aggredito la moglie cubana di 50 anni con una martellata al cranio mentre dormiva. In casa anche il figlio 20enne. L'uomo deve rispondere di tentato omicidio.
I fatti alle 7.30 di questa mattina, in via Sorrento, a Ladispoli. Soccorsa dagli agenti e dai sanitari del 118, allertati dai residenti della zona, la cinquantenne cubana è stata portata in codice rosso all'ospedale San Camillo di Roma con ferite lacero-contuse sul cranio ed escoriazioni sulle braccia. Cosciente, non sarebbe in pericolo di vita.
Cronaca
Cancro ovaio, oncologa Artioli: “Storia Bianca Balti...
"Al Ca'Foncello di Treviso vediamo pazienti con tumori eredo-familiari ma in famiglia non ne parlano a scapito della prevenzione"
"La testimonianza di Bianca Balti", la top model che poche settimane fa ha annunciato su Instagram "di avere un tumore alle ovaie al terzo stadio sicuramente può aiutare tante donne. Purtroppo, negli ambulatori del Ca' Foncello di Treviso vediamo pazienti con tumori ereditari di cui non riferiscono in famiglia perché con genitori, sorelle e fratelli non hanno più alcuni tipo di rapporto da anni. Quindi non c'è comunicazione, e questo limita tantissimo la prevenzione". Lo ha detto Grazia Artioli, oncologo medico Uos Oncologia Ginecologia, ospedale Ca' Foncello di Treviso, intervendo oggi all'incontro promosso da Acto Ets, "Tumore ovarico in Veneto: cambiamo rotta", sull'importanza della personalizzazione della cura e dei test genetici per la prevenzione dei tumori eredo-familiari che si è tenuto a Silea (Treviso).
Al Ca' Foncello "dal 2023 abbiamo messo in atto un percorso per donne e uomini sani affetti da mutazioni ai geni Brca1 e Brca2" ribattezzati 'geni Jolie' dopo la scelta dell'attrice americana di sottoporsi a chirurgia preventiva per abbattere il rischio di cancro associato. "Una volta riscontrata la mutazione - spiega Artioli - il paziente viene sottoposto a una consulenza genetica. Il genetista quindi segnala la persona che viene poi accolta in un ambulatorio dove incontrerà oncologo, ginecologo e senologo. Tra le opzioni che vengono proposte, ci sono l'intervento chirurgico per un trattamento profilattico, cioè viene tolto un organo sano prima che si ammali. Per le donne si tratta dell'asportazione delle mammelle o delle tube e delle ovaie. Per gli uomini non c'è una chirurgia profilattica". Oppure "possono aderire a un protocollo di sorveglianza che prevede l'ecografia transvaginale con il dosaggio del marcatore tumorale ogni sei mesi e mammografie, ecografie, risonanze magnetiche al seno anche queste a cadenza semestrale".
"A volte capita che le donne sane appunto inizialmente aderiscano a un percorso di sorveglianza e poi negli anni maturino la consapevolezza di sottoporsi a un trattamento chirurgico. Attualmente - ha ricordato - dal 2023 abbiamo accolto circa 40 soggetti e siamo a buon punto. Sicuramente questi numeri possono solo aumentare nel tempo". Sul fronte delle terapie del tumore ovarico in fase avanzato, "oggi possiamo dire che la ricerca aiuta tantissimo, abbiamo a disposizione anche i parp-inibitori" - ha poi concluso l'oncologa - indicati come trattamento di mantenimento".