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Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 1° ottobre, si era sentito poco bene meno di una settimana fa. Attore, regista, grande protagonista in teatro ma anche al cinema, con memorabili interpretazioni per Bellocchio, Argento e Moretti

Glauco Mauri nel 2023 - Fotogramma

L'attore e regista Glauco Mauri, grande protagonista nella storia del teatro, di cui era il decano, e del cinema con memorabili interpretazioni per Marco Bellocchio, Dario Argento e Nanni Moretti, è morto sabato 28 settembre a Roma. Avrebbe compiuto 94 anni martedì prossimo, 1° ottobre. A Pesaro, dove era nato nel 1930, ha debuttato il 20 settembre al Teatro Rossini, con la nuova versione teatrale della lunghissima lettera "De Profundis", quasi una autobiografia, che Oscar Wilde scrisse dal carcere al suo amico Alfred Douglas, una parabola universale della sofferenza, dell'arte e dell'amore.

Mauri si era sentito poco bene meno di una settimana fa ed era stato costretto a rinunciare ad andare in scena al Teatro Vascello di Roma, dove era atteso giovedì scorso, per il suo nuovo spettacolo di prosa. La messinscena di "De Profunds" ha coinciso con una triste ricorrenza per il grande attore: un anno fa, il 22 settembre, è scomparso l'attore Roberto Sturno, con cui aveva fondato nel 1981 la Compagnia Glauco Mauri, divenuta poi Mauri–Sturno (il loro sodalizio artistico risaliva, tuttavia, al 1972).

Mauri, gli esordi e la carriera del decano del palcoscenico

Glauco Mauri ebbe il primo ruolo da protagonista a 15 anni con una compagnia amatoriale nella sua Pesaro. Nel 1949 entrò all'Accademia di Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D'Amico, ed ebbe tra i suoi insegnanti: Orazio Costa, Wanda Capodaglio, Sergio Tofano, Mario Pelosini. Debuttò da professionista nel 1953 nel "Macbeth" di William Shakespeare diretto dal suo maestro Costa. Nello stesso anno fu Sir Tobia ne "La dodicesima notte" di Shakespeare con la regia di Renato Castellani, e, diretto da André Barsaq, ottenne un grande successo personale nel ruolo di Smerdjakov ne "I fratelli Karamazov" di Fedor Dostoevskij, in un cast che annoverava Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno. Nel 1957 recitò con Renzo Ricci in "Lunga giornata verso la notte" di Eugene O'Neill e poi lavorò per alcuni anni con la compagnia di Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi.

Nel 1961 Mauri fondò con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati, a loro si aggiunse in seguito Mario Scaccia, la Compagnia dei Quattro, gruppo artistico che ha rappresentato una forza innovativa e significativa nel panorama teatrale italiano. Con la regia di Franco Enriquez fu Bèrenger nella prima rappresentazione italiana de "Il Rinoceronte" di Eugène Jonesco. Grande appassionato del teatro dell'assurdo, Mauri è stato il primo Krapp italiano de "L'ultimo nastro di Krapp" (1961), e il primo a portare in Italia "Atto senza parole" (1962), entrambi drammi di Samuel Beckett. Con la Compagnia dei Quattro portò in scena Shakespeare, Beckett, Pasolini, Marlowe-Brecht, Del Buono, Codignola, Garcia Lorca; famosa la loro edizione della "Bisbetica domata" di Shakespeare giro per l'Italia e in varie città europee.

Dal 1965, dopo lo scioglimento della Compagnia dei Quattro, Mauri lavorò soprattutto per ii Teatri Stabili di Torino, Genova, Bologna, e collaborò con i maggiori registi italiani: Luigi Squarzina, Giorgio Strehler, Mario Missiroli e Aldo Trionfo, solo per citarne alcuni. Diretto da Luca Ronconi (1972) fu protagonista nell'"Orestea" di Eschilo al Bitef di Belgrado, alla Sorbona di Parigi e alla Biennale di Venezia. Nel 1974 scrisse, diresse e interpretò "I quaderni di conversazione di Ludwig van Beethoven", spettacolo poi ripreso nella stagione 1994/1995 per 154 repliche. Nel 1981 fondò con Roberto Sturno la sua Compagnia: "Il signor Puntila e il suo servo Matti" di Bertolt Brecht, con la regia di Egisto Marcucci, fu il primo spettacolo prodotto. Fu, quindi, interprete e reista di "Edipo Re - Edipo a Colono" (1982), "Filottete" di Sofocle e "Philoktet" di Heiner Müller (1983), "Re Lear" (1984) e "Sogno di una notte di mezza estate" (1988) di Shakespeare.

Nel frattempo Glauco Mauri aveva esordito al cinema: è stato il principale interprete di "La Cina è vicina di" Marco Bellocchio (1967), e ha preso parte ai film "La costanza della ragione" di Pasquale Festa Campanile (1964), "L'ospite" di Liliana Cavani (1971), "Profondo rosso" di Dario Argento (1975), "Ecce Bombo" di Nanni Moretti (1978). In televisione è stato fra i protagonisti della stagione d'oro dei grandi sceneggiati trasmessi dalla Rai in bianco e nero: fra le molte partecipazioni da ricordare il grande successo personale con "I demoni" di Dostoevskij, "I Buddenbrook" di Thomas Mann e la serie gialla "Coralba"; numerose anche le sue partecipazioni a produzioni radiofoniche.

Nel suo vasto repertorio teatrale, nel 1983 Mauri fu Ivan in "Ivan il terribile" di Sergej Prokofiev diretto da Jurij Ahronovitch nella imponente messa in scena in piazza del Campidoglio a Roma. Nel 1985, con la regia di Marco Sciaccaluga, fu Malvolio ne "La dodicesima notte" di Shakespeare. Nel 1986 mise in scena "Faust (I e II parte)" di Johann Wolfgang Goethe, e "I re, i buffoni e l'amore, una serata con William Shakespeare", spettacolo basato su canzoni del Cinquecento e brani tratti dai sonetti del drammaturgo inglese. Fu interprete e regista di "Una vita nel teatro" di David Mamet e "Il canto del cigno" di Anton Cechov, due atti unici raccolti in un unico spettacolo (1987), del "Don Giovanni" di Molière (1989), di "Dal silenzio al silenzio", atti unici di Beckett. Nel 1991 firmò la regia di "Riccardo II" di Skakespeare, e nel 1993 de "L'idiota" di Doestoevskij, con protagonista dei due spettacoli Roberto Sturno. Mauri è stato Martino Lori in "Tutto per bene" di Luigi Pirandello con la regia di Guido De Monticelli, in tournée dal luglio 1991 al febbraio 1994, totalizzando 316 repliche in 93 città italiane. Nel 1995 rimise in scena e interpretò "Edipo Re - Edipo a Colono" di Sofocle, che totalizzò in due stagioni consecutive 304 repliche. Nel ruolo di Prospero, e con Sturno nel ruolo di Calibano, interpretò "La tempesta" di Shakespeare, che dal 1995 al 1998 si replicò per 323 volte nei maggiori teatri italiani. Con "Re Lear" (1985), "Faust" (1986), "Edipo Re - Edipo a Colono" (1996), la Compagnia Mauri-Sturno vinse il "Biglietto d'oro Agis", riconoscimento assegnato allo spettacolo di prosa più visto dell'anno.

Protagonista per decenni degli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, al Teatro Romano di Verona, ai Festival di Spoleto, al Festival di Benevento e al Festival di Asti, Mauri ha interpretato ben 24 diversi ruoli shakespeariani, fra gli altri: Shylock, Prospero, Petruccio, Macbeth, Riccardo II, Riccardo III, Tito Andronico, Bottom. Nel 1999, dopo quindici anni affrontò per la seconda volta da regista e protagonista "Re Lear".

Nel 1998 interpretò "Enrico IV" di Pirandello diretto da Maurizio Scaparro, e fu ancora regista del "Macbeth" di Verdi con la direzione di Gustav Khunn al Teatro San Carlo di Napoli. Negli anni successivi ha curato la regia e ha interpretato "Volpone" di Ben Jonson (2002), "Il bugiardo" di Carlo Goldoni (2003), "Delitto e castigo" di Dostoevskij (2005-2007), replicato per 271 volte, e nel 2007 un nuovo allestimento del "Faust" di Goethe, in tournée fino al 2009. Nel 2008 curò l'adattamento di "Il Vangelo secondo Pilato" tratto dal fortunato libro di Eric-Emmanuel Schmitt. Del 2010 è la regia de "L'inganno" di Anthony Shaffer: questi ultimi due spettacoli, con Sturno co-protagonista, rimangono sulle scene italiane fino al 2011. Nel 2012, insieme a Sturno, porta nei teatri italiani "Da Krapp a Senza parole", quattro atti unici di Beckett preceduti da "Il Prologo", una citazione delle battute e delle osservazioni di Beckett sulla vita e sul teatro. Nel 2014 è protagonista con Sturno di "Una pura formalità", sua sia la regia che la versione teatrale tratta dal film di Giuseppe Tornatore.

Per il triennio 2015/2017 Mauri realizza il "Progetto Edipo" con i due capolavori di Sofocle: "Edipo Re" con la regia di Andrea Baracco e "Edipo a Colono" con la sua regia e, a compimento del "Progetto" il reading "Edipo il Mito, nel teatro, nella letteratura, nella musica". Nella stagione 2017/2018 è Hamm in "Finale di partita" di Beckett, con la regia di Baracco, e co-protagonista, con Sturno, in "En attendant Beckett", un percorso multimediale di atti unici, brani dalle opere, radiodrammi e poesie del grande autore. Nel gennaio del 2020 con la regia di Baracco affronta per la terza volta "Re Lear", il più amato dei tanti personaggi shakespeariani interpretati nella sua lunga carriera, poi ripreso nel 2022. Il 26 maggio 2021, alla riapertura dei teatri dopo il lungo periodo di chiusura dovuto alla pandemia da Covid, porta, con Sturno, sul palcoscenico del Teatro Strehler di Milano "Variazioni Enigmatiche" di E.E. Schmitt, in un nuovo allestimento con la regia di Matteo Tarasco. Tra gli ultimi spettacoli ci sono "Manfred" di Robert Schumann diretto da Michele Mariotti (2023) e "Interno Bernhard - Minetti. Ritratto di un artista da vecchio" di Baracco (2024).

Glauco Mauri, oltre ai numerosi premi per la sua attività artistica, era Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onorificenza conferitagli dal presidente Oscar Luigi Scalfaro, e cittadino onorario della sua città natale, Pesaro. Nel 2016 è stato insignito da Gianni Letta del premio "Le Maschere del Teatro Italiano".

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Salute e Benessere

Morta Marisa Cantarelli, prima teorica dell’assistenza...

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Lo ha annuciato Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche

Marisa Cantarelli

Si è spenta oggi a Milano, all’età di 94 anni, Marisa Cantarelli prima teorica dell’assistenza infermieristica in Italia. Lo annuncia la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche sottolineando che "ci lascia una donna, una professionista che ha fatto la nostra storia“. Marisa Cantarelli, dopo la sua formazione negli ani ’50 a Roma, presso la scuola della Croce Rossa Italiana, rientra a Milano e nel 1969 dove apre la Scuola Infermieri Professionali a Magenta. Nel 1975 è chiamata dall’Università degli Studi di Milano con l’incarico di Vicedirettrice della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche. Mantiene l’incarico fino al 1999, ma intensa è anche la sua attività di docenza. Prima nella scuola regionale, poi in università.

"I perni sui quali incardinare il cambiamento per lei sono stati la competenza infermieristica, la responsabilità dell’infermiere, i contenuti dell’infermieristica: in sintesi, lo specifico professionale in risposta ai bisogni delle persone assistite. Una rivoluzione per quegli anni in cui a farla da padrone era il 'mansionario' e un rapporto con il medico asimmetrico - ricorda la Fnopi - Studiare, ricercare, osservare organizzazioni e modalità di assistere anche in altri Paesi (n quegli anni va spesso all’Estero su mandato dell’allora Ministero della Sanità) l’hanno portata all’elaborazione del modello delle Prestazioni Infermieristiche. Lavoro che le è valso il riconoscimento di prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica. Da sempre personaggio autorevole e di spicco nell’ambito accademico, ha scritto molto sul Modello delle Prestazioni Infermieristiche (raccontato in una prima edizione nel 1997 e rieditato per due volte nel 2003 e nel 2017) ma anche su altri aspetti dell’assistenza infermieristica".

Nel 2013 le è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e nel 2022 il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, le ha conferito l’Ambrogino d’Oro definendola nella motivazione del premio "infermiera, ricercatrice, docente, fondatrice di una scuola di pensiero. Scrive, nella pratica e nella teoria, 70 anni di storia dell’assistenza infermieristica in Italia, attribuendole un’autonomia basata su preparazione scientifica e capacità organizzative e rendendo possibile la nascita della comunità ordinistica professionale" e sottolineando che "alla guida per un quarto di secolo della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell’Università degli Studi di Milano, insegna come le competenze tecniche possano umanizzare la cura di chi soffre e sostenere il lavoro quotidiano degli oltre 450mila infermiere ed infermieri italiani".

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Economia

Giorgetti e il mistero dei profili fake, il Mef: “Dal...

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I numeri del ministero: 35 su Facebook, 3 su Linkedin 1 su Telegram e su X. Nel 2024 altre tre denunce

Giancarlo Giorgetti - Fotogramma

Tra il Psb e la futura legge di bilancio, il Mef è anche alle prese con il fenomeno dei profili falsi del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, protagonista ieri di un siparietto a un evento organizzato dalla Popolare di Sondrio, con un'imprenditrice che lo ha 'accusato' di non rispondere mai su Facebook. Peccato, però, che il ministro Giorgetti un profilo su quel social non lo abbia.

Come fanno sapere all'Adnkronos dal ministero, è dalla fine del 2023 "che i profili falsi si sono moltiplicati". Ed essendo il dicastero dei conti, non mancano di certo i conteggi fatti su questo fenomeno: su Facebook sono stati individuati ben 35 profili falsi, con tanto di due video generati dall'intelligenza artificiale con il ministro che invita a fare investimenti. Su Linkedin sono stati scoperti invece 3 profili, mentre sul social X ne è risultato uno solo, stesso numero che emerge da Telegram. Nel corso del 2024, spiegano ancora dal Mef, "abbiamo fatto altre tre denunce" e, comunque, "i profili falsi sono sempre stati fatti chiudere".

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Economia

G7 Agricoltura, oggi ultimo giorno stand a Siracusa

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Francesco Lollobrigida allo stand Sicilia

Oggi ultimo giorno di stand per Divinazione-Expo24 a Siracusa, nell'ambito del G7 Agricoltura che si è concluso ieri con la firma del documento finale congiunto dei ministri dell'Agricoltura che hanno partecipato al vertice. Sono numerosi i visitatori, tra turisti e cittadini, che stanno girando per gli oltre 200 stand dislocati lungo l'isola di Ortigia a Siracusa. Particolarmente affollato lo stand della Regione siciliana, nella centralissima Piazza Duomo, con specialità tipiche offerte ai visitatori. Anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida si è complimentato con gli organizzatori dello stand e si è più volte recato lì.

Sono oltre 600 le aziende presenti a Ortigia in rappresentanza delle eccellenze nazionali dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del settore vivaistico/forestale, nonché delle tecnologie innovative connesse a pesca e agricoltura, oltre a stand istituzionali e delle Forze dell’Ordine. Così come le associazioni di categoria: da Legacoop a Coldiretti, a Confagricoltura, alla Cia per il mondo agricolo e della trasformazione, università, scuole, grandi imprese. Lollobrigida ieri parlava di oltre 200 mila visitatori in una settimana. “Cornice straordinaria, quella di Siracusa e Divinazione Expo, che hanno saputo raccontare quanto la nostra Nazione abbia da offrire in termini di qualità ed eccellenza”, ha detto alla fine del G7. Sono stati più di 150 gli incontri e i convegni animati dalla partecipazione di diversi ministri ad esponenti delle istituzioni e del mondo agricolo.

Da domani inizierà la fase dello smontaggio degli stand che si protrarrà fino al 4 ottobre così come alcuni provvedimenti di divieto di sosta e transito a Siracusa.

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