Italia e Svizzera spostano il confine a causa dello scioglimento dei ghiacciai: cosa cambia
Parte dell'area interessata si troverà sotto il Cervino e vicino a numerose località sciistiche molto frequentate
Svizzera e Italia ridisegnano i confini a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Lo annunciato il Consiglio federale elvetico, che ha approvato la firma del progetto di modifica. Parte dell'area interessata si troverà sotto il Cervino, una delle montagne più alte d'Europa, e vicino a numerose località sciistiche molto frequentate. Rettificati anche quelli con la Francia attorno a Ginevra.
Nelle regioni di alta montagna, lunghi tratti del confine italo-svizzero sono definiti dalla linea spartiacque rappresentata dal crinale dei ghiacciai o da zone di neve perenne. Tuttavia, con lo scioglimento dei ghiacciai, "questi elementi naturali evolvono e ridefiniscono il confine nazionale quando questo viene determinato in modo dinamico", scrive il governo in una nota.
L'area interessata è quella della Testa Grigia/Plateau Rosa, del rifugio Carrel e della Gobba di Rolli, tutti vicini al Cervino e a famose località sciistiche, tra cui Zermatt.
I nuovi confini sono stati definiti tenendo conto degli interessi economici di entrambe le parti. Si ritiene che la definizione aiuterà entrambi i Paesi a stabilire chi è responsabile della manutenzione di specifiche aree naturali. Nel caso in questione, la Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero ha elaborato nel maggio 2023 un progetto per rettificare il confine, "conformemente agli interessi economici delle due parti".
Le modifiche esatte ai confini saranno attuate e l'accordo sarà pubblicato una volta che entrambi i paesi lo avranno firmato. Il processo per l'approvazione è in corso in Francia e in Italia.
La sofferenza dei ghiacciai
Ogni anno viene pubblicato un rapporto annuale dalla Swiss Glacier Monitoring Network (Glamos), che ha attribuito le perdite record dei ghiacciai alle estati molto calde consecutive e alle nevicate molto scarse dell'inverno 2022. I ricercatori affermano che se questi modelli meteorologici continuano, il disgelo potrà solo che accelerare.
L'anno scorso, Glamos aveva lanciato l'allarme: alcuni ghiacciai svizzeri si stanno riducendo così rapidamente che è improbabile che possano essere salvati, anche se le temperature globali venissero mantenute entro l'obiettivo di aumento di 1,5 °C previsto dall'accordo di Parigi sul clima.
Gli esperti affermano che senza una riduzione dei gas serra legati al riscaldamento globale, i ghiacciai più grandi come l'Aletsch, che non si trova sul confine, potrebbero scomparire nel giro di una generazione.
Negli ultimi anni sono state fatte numerose scoperte sui ghiacciai svizzeri a causa del loro scioglimento e del loro rapido ritiro. Lo scorso luglio, i resti umani ritrovati nei pressi del Cervino sono stati confermati come appartenenti a un alpinista tedesco disperso dal 1986.
Gli scalatori che attraversavano il ghiacciaio del Teodulo sopra Zermatt hanno notato uno scarpone da trekking e dei ramponi emergere dal ghiaccio.
Nel 2022, dal ghiacciaio dell'Aletsch sono invece riemersi i resti di un aereo precipitato nel 1968.
Il corpo dell'alpinista britannico disperso Jonathan Conville è stato ritrovato nel 2014 da un pilota di elicottero che ha notato qualcosa di insolito mentre consegnava rifornimenti a un rifugio di montagna sul Cervino.
Esteri
Navalny, media: “Avvelenato in prigione, ecco le...
Lo scrive 'The Insider' sulla base di un "referto, poi, corretto"
Navalny potrebbe essere stato avvelenato anche nella prigione della regione di Yamalo Nenets in cui era detenuto e sarebbe questa la causa della sua morte lo scorso febbraio, emerge da un referto ufficiale del decesso prima delle correzioni effettuate per corroborare la versione finale delle autorità, per cui l'oppositore è morto a causa di un problema cardiaco, provocato da ipertensione e da altre patologie di cui soffriva, scrive the Insider. Esistono quindi due varianti dei documenti ufficiali, datati 26 febbraio.
I documenti
Il testo di uno dei due è stato poi corretto e reso pubblico, mentre l'altro è rimasto fino a ora segreto. Negli ultimi minuti della sua vita, ha denunciato la moglie Yulia, Navalny aveva lamentato un dolore lancinante allo stomaco. Questa stessa frase è riportata sul primo documento, in cui si precisa anche che "all'improvviso Navalny ha iniziato a vomitare, ad avere convulsioni e ha perso conoscenza". Il secondo documento non riporta questa frase e neanche dei dolori lancinanti all'addome.
"La causa ufficiale della morte, aritmia, non spiegherebbe i sintomi riportati nel documento originale. E' improbabile che tali sintomi possano essere spiegati in altro modo che con l'avvelenamento", ha spiegato lo specialista in rianimazione Aleksandr Polupan, che aveva curato Navalny nell'ospedale di Omsk, dove il dissidente era stato ricoverato d'urgenza nell'agosto del 2020 dopo essere stato avvelenato con il Novichok.
La sostanza killer
Il breve tempo intercorso fra il vomito e le convulsioni suggerisce che è stato avvelenato con una sostanza organofosforica, categoria di cui fa parte il Novichok se viene ingerito, non se viene applicato alla cute. Anche il fatto che il corpo non sia stato consegnato ai parenti per una settimana, e che non sia stata autoritzzato un esame indipendente dei biocampioni, sembra confermare la tesi dell'avvelenamento.
Esteri
In Libano attraverso i tunnel Hezbollah, così Israele...
Lo riporta il Wall Street Journal secondo cui i raid mirati sono in vista di una possibile operazione di terra più ampia che potrebbe avvenire già questa settimana
Le forze speciali israeliane, negli ultimi mesi, hanno condotto brevi blitz in territorio libanese che hanno visto anche incursioni all'interno dei tunnel di Hezbollah. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui i raid mirati che hanno decapitato la catena di comando di Hezbollah potrebbero essere il preludio a un'operazione di più ampia portata - piuttosto che una vera e propria offensiva di terra - che potrebbe scattare già questa settimana. Il quotidiano, tuttavia, sottolinea come i tempi delle operazioni potrebbero cambiare, date le forti pressioni degli Stati Uniti sullo Stato ebraico.
Funzionari americani hanno confermato che forze israeliane hanno condotto operazioni speciali in territorio libanese nei pressi del confine tra i due Paesi. Un funzionario ha descritto questi blitz alla Cnn come "molto precisi, molto mirati, molto brevi", del tipo "entri, esci" per colpire specifici obiettivi di Hezbollah. I funzionari americani non ritengono queste operazioni israeliane come incursioni di terra, sebbene continuino a prepararsi alla possibilità che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni.
Secondo quanto ha riferito al Washington Post un funzionario degli Stati Uniti, Tel Aviv ha informato Washington che una "limitata" operazione di terra in Libano è imminente, precisando che lo Stato ebraico ritiene che la nuova campagna possa essere su scala ridotta rispetto alla guerra con Hezbollah del 2006 e concentrarsi sullo smantellamento delle infrastrutture militari del gruppo libanese lungo il confine così da consentire il ritorno delle comunità israeliane sfollate nelle loro abitazioni.
La rete di tunnel
La rete di tunnel di Hezbollah è lunga complessivamente diverse centinaia di chilometri, secondo quanto riferito dall'esperto Tal Beeri al Times of Israel. Hezbollah ha anche scavato tunnel che portano direttamente in Israele, ma quei tunnel tattici furono rivelati e distrutti dalle Idf nell'operazione 'Scudo del Nord' del gennaio 2019, secondo Beeri.
Il ruolo della guerra in Siria
Intanto secondo quanto scrive il Financial Times è stata la guerra civile in Siria ad aprire la strada a una penetrazione in Hezbollah da parte dell'intelligence di Israele. Il conflitto ha creato una opportunità unica, in cui Israele ha potuto fare leva sulla sua superiorità tecnologica e ottenere informazioni estensive, rimodellare il suo approccio strategico mantenendo una posizione vigilante contro potenziali minacce.
Gli operativi di Hezbollah sono stati costretti a esporsi durante la guerra in Siria, condividendo informazioni con i corrotti servizi di intelligence di Assad o con le agenzie russe che sono sotto la costante sorveglianza degli americani, ha spiegato un esponente politico libanese.
In seguito alla guerra del 2006, Israele aveva comunque ricalibrato la sua strategia di intelligence per Hezbollah, una svolta potenziata dalle nuove tecnologie, fra cui satelliti droni avanzati e capacità di penetrare nei telefonini, trasformandoli in dispositivi di ascolto.
E' quindi emerso, con il dispiegamento di Hezbollah in Siria al fianco delle forze di Assad, un quadro più dettagliato dell'organizzazione, con dettagli sui ruoli e le responsabilità all'interno del 'Partito di Dio'. Una volta individuati gli operativi, i loro comportamenti quotidiani sono stati inseriti in un data base, con i dati dei mezzi che usavano, i luoghi che frequentavano, e anche i telefonini delle loro mogli. Anche le voci degli operativi registrate sono state sfruttate da Israele. Una qualsiasi deviazione dalla norma, allertava gli israeliani, consentendo loro di valutare la possibilità di un attacco in vista.
Israele ha definito negli ultimi anni una tecnica che ha consentito, in modo intermittente, di individuare i siti in cui si nascondeva Nasrallah. Nei primi mesi del conflitto, Israele si è concentrata sugli operativi di medio livello. Pe poi fare all'improvviso il salto ai vertici.
Esteri
Ordigni nemici inesplosi ‘riciclati’ sui droni...
Migliaia di droni kamikaze da 'alimentare', per ovviare alla carenza di esplosivo gli ucraini stanno ricorrendo ad uno stratagemma: riciclare il materiale detonante russo inesploso.