Ultras e criminalità, Roma come Milano? Parla l’investigatore
Ci sono le stesse dinamiche e il livello di intensità dei rapporti è direttamente connesso agli assestamenti della geografia criminale
I fatti di Milano sono eclatanti. La collusione fra le curve di Milan e Inter e la 'Ndrangheta emerge con estrema chiarezza. Ma il legame tra ultras e criminalità non è solo una questione milanese. L'Adnkronos raccoglie la testimonianza di un investigatore della Digos che da anni lavora a stretto contatto con il tifo organizzato: "A Roma ci sono le stesse dinamiche, e il livello di intensità dei rapporti è direttamente connesso agli assestamenti della geografia criminale. Quando ci sono faide sale la tensione, nei periodi di relativa calma gli affari scorrono con più facilità".
Viene subito in mente l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, leader degli Irriducibili della Lazio, nell'estate di cinque anni fa. "Quello è stato evidentemente un momento di rottura per la criminalità romana e per le infiltrazioni nel mondo ultras". A questo punto, l'investigatore che per ovvie ragioni non può che rimanere anonimo, introduce un elemento importante, già emerso durante un suo precedente racconto . "Parlo non a caso di mondo Ultras e non di Curva Nord. Come succede anche a Milano, la comune militanza criminale prevale sulla fede calcistica e la Curva Sud della Roma è altrettanto infiltrata".
C'è da considerare, infatti, che quello che si muove allo stadio la domenica passa per gli stessi affari gestiti durante la settimana. "Lo stadio non è solo un luogo dover reclutare manovalanza, vista l'alta percentuale di pregiudicati che lo frequenta, ma è anche un collettore di interessi criminali, dalla droga alle estorsioni, fino alla gestione dei biglietti e delle trasferte e al merchandising parallelo".
Le indagini degli inquirenti sono, di fatto, "sempre aperte". E' inevitabile che i riflettori si accendano e l'attività si intensifichi quando lo impone la cronaca nera, come avvenuto a Milano dopo i fatti di Cernusco sul Naviglio, con Antonio Bellocco ucciso a coltellate da Andrea Beretta, a sua volta ferito da un proiettile. "Un regolamento di conti tra boss criminali, che sono anche ultras, è la spia che si accende in un contesto che è costantemente al limite di guardia".
Oggi tutti guardiamo a Milano ma anche Roma, così come Napoli e altre grandi piazze, sono territorio condiviso da ultras e criminalità organizzata. (Di Fabio Insenga)
Cronaca
Pantani, nuove indagini a Trento. Il legale: “Lavoro...
Le rivelazioni dell'avvocato Tonina Belletti, la mamma del campione, all'Adnkronos
Nuove indagini sulla morte di Marco Pantani. "Ho appreso anche io dai media la notizia che la procura di Trento avrebbe chiesto a quella di Forlì ulteriore documentazione" ha detto all'Adnkronos l'avvocato Fiorenzo Alessi, legale di Tonina Belletti, la mamma del campione, a proposito dell'ipotesi di reato di associazione di stampo mafioso, finalizzato alle scommesse clandestine e collegate alla morte del 'Pirata'. "Secondo me la procura di Trento, con molta fatica, ma con molta diligenza e determinazione, sta facendo il lavoro che forse qualcun altro avrebbe non potuto ma dovuto fare".
"La procura di Trento sta lavorando in maniera molto diligente su tutti gli elementi acquisiti, compresa la relazione finale della commissione parlamentare d'inchiesta antimafia su Marco Pantani, nel periodo che va da Madonna di Campiglio nel 1999 al decesso di Marco, a Rimini il 14 febbraio 2004". L'avvocato fa riferimento alla mattina del 5 giugno 1999: Pantani, in testa alla classifica del Giro d'Italia a due tappe dalla conclusione, fu sospeso dalla corsa per un livello di ematocrito superiore di circa l'1% rispetto al limite massimo. "Sulla vicenda di Madonna di Campiglio - spiega Alessi - la procura di Forlì qualche anno fa aveva indagato in maniera molto puntuale, ed era arrivata ad un punto tale da richiedere al Gip l'autorizzazione a svolgere attività intercettiva. Il Gip fu di diverso avviso e la procura, privata degli strumenti ordinari come le intercettazioni telefoniche e ambientali, che nel caso Pantani non sono mai state disposte, fu costretta a chiedere l'archiviazione. Inoltre la singolarità di questo caso, non c'è mai traccia né a Rimini (per l'ipotesi di omicidio) né a Madonna di Campiglio (ipotesi comunque legata a ipotesi malavitosa) di attività di indagine intercettiva".
"Non è frequente - conclude l'avvocato - che una parte offesa trovi un motivo e spunto di collaborazione con la procura inquirente. Dovrebbe essere così, ma così non è stato con la procura di Rimini con la vicenda omicidiaria: ricordiamo che i difensori (della famiglia Pantani, ndr.) dell’epoca dichiararono pesantemente l’incompetenza e l’inappropriatezza del lavoro svolto da quella procura. Con Trento invece sta avvenendo e ne sono molto soddisfatto".
Economia
Porti, area de La Mattonara di nuovo operativa con cantiere...
Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino, assieme all’amministratore delegato di Tankoa Yachts Vincenzo Poerio, hanno illustrato il progetto di riqualificazione
Dopo anni di inattività, l'area de La Mattonara nel porto di Civitavecchia rinasce grazie al nuovo cantiere navale di Tankoa Yachts, specializzato nella costruzione e manutenzione di yacht di lusso. Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino, assieme all’amministratore delegato di Tankoa Yachts Vincenzo Poerio, hanno illustrato il progetto di riqualificazione che mira a fare di quest’area un centro nevralgico per la costruzione di grandi yacht e un importante hub per il refitting e revamping. Questo progetto rientra in un disegno organico che ha visto il recente avvio dei lavori per l’apertura a sud dell’ante murale e lo sviluppo del marina yachting che sarà in grado di ospitare i più grandi yacht di tutta l'area Tirrenica, e offrire un servizio completo anche per la loro manutenzione. Con un investimento di circa 6 milioni di euro, Tankoa ha avviato la produzione di tre scafi, il primo varo è previsto per l'estate 2025.
Cronaca
Cartello contro Segre in corteo pro Pal di Milano, procura...
Indagato Chef Rubio dopo le parole pronunciate contro Israele
Prime denunce in procura a Milano dopo i cartelli comparsi sabato scorso nel corteo pro Palestina che è sfilato in centro a Milano e che mostrava l'immagine della senatrice a vita Liliana Segre, del ministro Guido Crosetto e di altri noti esponenti definiti "agenti sionisti". La procura si appresta ad aprire un fascicolo con l'ipotesi di reato di "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa".
I nomi inseriti nell'informativa della Digos - due al momento, da quanto si apprende - saranno a breve iscritti nel registro degli indagati. Tra loro risulta 'Chef Rubio' che sabato, alla manifestazione a cui hanno preso parte i Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), ha incitato a segnare con lo spray le case di chi sostiene Israele.