Al via ‘L’impresa è digitale’, serie di podcast su innovazione, data economy e futuro
Promossa da InfoCamere in collaborazione con Adnkronos e disponibile su tutte le piattaforme
Data economy, blockchain, intelligenza artificiale, big data e Industria 5.0: cosa sarebbe il nostro futuro senza la digitalizzazione? In un’era fatta di tecnologia, innovazione e nuovi linguaggi, in cui ogni giorno miliardi di dati sono scambiati per generare valore, per un’impresa la trasformazione digitale non è solo un’opportunità ma una vera e propria necessità per restare competitivi. Questi i temi al centro della serie podcast 'L’impresa è digitale', un viaggio alla scoperta dell’Italia del futuro, promosso da InfoCamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale, realizzato in collaborazione con Adnkronos.
Per Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere, “l’impegno a sostenere le imprese nella transizione digitale si gioca anzitutto nella capacità di informare e formare gli imprenditori sfruttando ogni canale a disposizione". "La velocità a cui viaggia l’informazione da un lato accorcia i tempi di lettura tradizionali ma, dall’altro, fa riscoprire spazi di attenzione più gestibili grazie a strumenti come il podcast. InfoCamere ha scelto di affidarsi alla competenza di un partner come Adnkronos per percorrere questa strada nella convinzione che ogni imprenditore in più che raggiungeremo farà fare al paese un passo in avanti verso un futuro digitale più consapevole”, ha aggiunto.
In sei episodi, la serie descrive con un linguaggio semplice e informale le principali sfide delle imprese in un mercato in piena rivoluzione tecnologica. Tanti gli ospiti che hanno offerto il proprio contributo, intervenendo nel corso delle diverse puntate: da Paolo Ghezzi, Paolo Fiorenzani e Francesca Fiore (esperti di InfoCamere) e Marco Conte (Unioncamere) a rappresentanti del mondo dell'innovazione e della ricerca come Stefano Quintarelli, Carlo Rossi Chauvenet e Alberto Carnevale Maffè.
“La centralità dello storytelling nelle strategie di comunicazione è oggi essenziale. Tanto più quando, come nel caso de 'L’impresa è digitale', alla base del progetto c’è un purpose divulgativo e di awareness molto forte, come quello proposto da InfoCamere”, ha spiegato Felice d’Endice, direttore di Adnkronos Comunicazione, che ha aggiunto: “Da qui è nata l’idea di sfruttare la forza dei podcast, uno strumento sempre più diffuso e gradito al pubblico, per favorire l’ampliamento della cultura digitale fra imprese e professionisti e una più compiuta conoscenza degli strumenti innovativi oggi a disposizione di chi fa business nel nostro Paese. Unendo la creatività e la capacità di produzione di Adnkronos Comunicazione con le competenze di InfoCamere e dei tanti ospiti che hanno preso parte al progetto, abbiamo realizzato un prodotto in grado di raggiungere non solo i target di interesse ma anche il grande pubblico”.
'L'impresa è digitale' è ora disponibile sulle principali piattaforme audio - Apple Podcast, Spotify, Spreaker, Google Podcasts, YouTube - sul sito InfoCamere.it. e sul sito Adnkronos.com. Ogni settimana, un nuovo episodio. A partire da oggi, con il focus sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e sui vantaggi che offre a imprese e professionisti.
'L'impresa è digitale' è una serie di InfoCamere, realizzata da Adnkronos, con la supervisione contenuti a cura di Paolo Ghezzi, Maria Teresa Capacchione, Carlo De Vincentiis, e la cura editoriale e supervisione alla produzione di Alberto Di Stefano.
Salute e Benessere
Cancro seno, opere d’arte per campagna...
Mic e patrocinio Fondazione Pubblicità progresso per spot di Komen firmato da frame by frame
Le note del notturno di Chopin e un montaggio attento e sapiente per valorizzare alcuni dei maggiori capolavori artistici e architettonici italiani, mentre un fascio luminoso rosa accompagna e avvolge il passaggio da un monumento all'altro. Tra i capolavori esaltati, la statua di Paolina Borghese costituisce il centro di una narrazione che mette in luce la capacità dell'arte di colpire l'immaginazione e, allo stesso tempo, di sensibilizzare, emozionare. E' il video realizzato da frame by frame, media company leader nella post-produzione e effetti visivi per il cinema, televisione, advertising, corporate, arte e realtà immersiva, per la campagna di sensibilizzazione 'La prevenzione è il nostro capolavoro' di Komen Italia, in collaborazione con il ministero della Cultura, promossa in occasione del Mese internazionale della prevenzione dei tumori del seno. Il racconto di frame by frame e Komen Italia ha ottenuto il riconoscimento della Fondazione Pubblicità progresso.
Il video, presentato ieri nella sede del Mic, ha come protagonista la statua capolavoro di Antonio Canova esposta presso Galleria Borghese a Roma - scelta quale simbolo della campagna di Komen Italia, che da anni sensibilizza al tema della prevenzione attraverso l'arte e la bellezza italiane - e raccoglie le immagini dei maggiori monumenti, musei e palazzi italiani che, nel corso della campagna 2023, si sono illuminati di rosa per invitare a tenere alta l’attenzione sui tumori del seno, spiega una nota.
"La collaborazione con Komen Italia - dichiara Lorenzo Foschi, founder di frame by frame - nasce dalla volontà di dare il nostro contributo artistico ad una campagna che mira ad informare e sensibilizzare intorno a un tema importante legato alla salute femminile. Insieme abbiamo voluto raccontare il legame tra la capacità delle opere d'arte di colpire l'immaginazione e l'anima e la capacità di Komen Italia di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della prevenzione che, come recita il claim della campagna, è il suo capolavoro. Siamo sicuri che questa campagna potrà, proprio attraverso la celebrazione del patrimonio artistico, illuminare molti sul fondamentale apporto della prevenzione alla salute collettiva". Per l'occasione, anche la sede di frame by frame di via Cola di Rienzo a Roma si colorerà di rosa per rafforzare il messaggio della campagna.
Salute e Benessere
Giornata del caffè, medico-nutrizionista: “Promosse...
In rassegna i pro e contro della bevanda più amata dagli italiani
La passione degli italiani per il caffè supera anche l'aumento del costo della tazzina al bar. E' la bevanda che da secoli riempie la nostra quotidianità con il suo aroma inconfondibile. "Si stima che, in un anno, una persona adulta consumi, da sola, circa un chilo e mezzo di caffè da cui ricava un gran quantitativo di composti, tra i quali primeggia la caffeina nota per i suoi effetti sulla vigilanza e l'energia. Una tazzina di caffè espresso ne contiene in media 80 mg, contro i 120 mg medi di una tazzina di caffè preparato con la moka e i 5 mg di un decaffeinato". A fare il punto per l'Adnkronos Salute, in occasione della Giornata internazionale del caffè, è Mauro Minelli, medico esperto di immunologia della nutrizione e docente dell'Università Lum (Libera Università Mediterranea). Per Minelli, "1-2 tazzine di caffè al giorno è la quantità giornaliera promossa" all'interno dell'alimentazione.
L'esperto passa in rassegna i pro e i contro del caffè analizzando gli effetti di questa bevanda sul nostro organismo. "La caffeina è un alcaloide in grado di facilitare la liberazione e dunque la biodisponibilità di importanti neurotrasmettitori come l'adrenalina, ciò che rende più energico e vivace il consumatore che abbia sorseggiato un buon caffè. E' stato pure osservato - prosegue Minelli - che la caffeina è in grado di inibire la secrezione di mediatori dell'infiammazione, effetto che si fa sentire soprattutto sulle cellule del colon. Altri potenziali benefìci della caffeina sarebbero quelli di contrastare la crescita cellulare nei tumori, per quanto sull'argomento tanto ci sia ancora da conoscere ed approfondire in ragione dell'alta variabilità delle evidenze al momento disponibili".
Tra gli altri componenti del caffè spiccano i polifenoli, "tra i quali merita una menzione particolare l'acido caffeico che ha mostrato effetti neuroprotettivi potendo avere un ruolo nella prevenzione di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson", osserva il medico.
Attenzione ai rischi dell'abuso
"Certamente non mancano gli effetti rischiosi del caffè, considerando che questa bevanda può provocare assuefazione e aggravare eventuali malattie cardiovascolari già in atto - ricorda Minelli - Un'attenzione particolare all'eccessivo consumo di caffè va posta pure in gravidanza, nel corso della quale un'assunzione di caffè sopra le righe potrebbe portare ad un ritardo della crescita intrauterina del feto. Nel novero delle controindicazioni, altro elemento importante da considerare sono le possibili interferenze tra caffè e farmaci, un po' perché la caffeina condivide con diversi medicamenti gli stessi percorsi metabolici e un po' perché molti antinfiammatori, antinfluenzali e antidolorifici contengono caffeina. Per tali ragioni sarà sempre il caso di modulare l'assunzione del caffè, escludendone categoricamente l'uso per fare scendere giù l'eventuale pastiglia, potendo la caffeina condizionare l'azione farmacologica di più principi attivi amplificando l'attività di alcuni o riducendola per altri".
Inoltre, "è importante ricordare che il caffè induce una maggiore secrezione di succhi gastrici tutt'altro che benefici in chi dovesse soffrire gastrite o di reflusso gastroesofageo. Emergono, dunque, effetti del caffè sul tratto gastroenterico, ciò che riduce le complessive capacità dell'organismo di poter fruire appieno delle virtù dell'infuso di caffè non adeguatamente 'gestito' dal sistema preposto al suo assorbimento e alla sua trasformazione. D'altro canto, come per qualsiasi altro cibo o bevanda - osserva l'immunologo - il tratto gastrointestinale è pur sempre il primo sistema corporeo ad entrare in contatto con il caffè, potendo da quest'ultimo ricevere effetti locali tanto immediati quanto ritardati, che studi recenti associano all'azione del microbiota intestinale".
"Sembra, infatti - precisa l'esperto - che sia quest'ultimo a fare da intermediario, visto che proprio dall'azione dei composti bioattivi del caffè sui batteri della microflora potrebbero scaturire conseguenze sulla salute umana. In effetti, secondo una serie di studi in tal senso già pubblicati e condotti anche sull'uomo, l'abitudine del caffè sembra associarsi a rimaneggiamenti qualitative e quantitativi nella composizione del microbiota, a loro volta in grado di esplicitarsi con effetti locali e sistemici. Dunque - chiosa Minelli - le influenze del caffè sul microbiota intestinale possono avere importanti implicazioni per la salute umana. In particolare, secondo alcune osservazioni, il caffè potrebbe svolgere, verosimilmente attraverso una selezione di batteri 'buoni' (Faecalibacterium, Lactobacillus, Akkermansia e Bifidobacterium), un ruolo protettivo contro alcune malattie come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica".
Il metabolismo della caffeina è una questione di genetica
"E poi c'è la genetica, anzi la 'nutrigenetica', ossia quella scienza che permette di capire se la variabilità di risposta delle persone al cibo abbia una base genetica e, in caso affermativo, applicare analisi specifiche per predire la risposta ai singoli alimenti", continua Minelli.
"La caffeina - chiarisce - è metabolizzata nel fegato, da un particolare enzima indicato con la sigla CYP 1A2 che mostra, tra gli individui, un'ampia variabilità della propria attività. Sicché un'anomalia strutturale di questo enzima, determinata da una singola mutazione nel gene che lo produce, ne altera l'attività con conseguente compromissione del metabolismo della caffeina. Ci saranno, così, individui, definiti metabolizzatori lenti, che difficilmente riescono ad assumere una seconda tazza di caffè al giorno, differentemente dai metabolizzatori rapidi, molto meno soggetti ai disturbi cardiovascolari indotti dalla caffeina ed in grado di bere giornalmente diverse tazze di caffè, addirittura traendone, secondo alcuni autori, un benefico effetto sulla salute", conclude l'esperto.
Salute e Benessere
Denti sani fin da bambini, le 10 regole d’oro di...
Presentato oggi a Roma il primo Manifesto per la salute orale dei più piccoli, frutto della collaborazione tra Andi e Fimp
Dentisti e pediatri di libera scelta uniscono le forze e, insieme a Mentadent, prende vita il primo Manifesto per la salute orale dei più piccoli: 10 regole d'oro a cui prestare attenzione sin dalla più tenera età, sottoscritte da Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) e Fimp (Federazione italiana medici pediatri). Il Manifesto è stato presentato oggi a Palazzo Montecitorio in occasione del 44° Mese della prevenzione dentale, la più longeva e radicata iniziativa in Italia nell'ambito dell'igiene orale, che quest'anno coinvolge anche la Fimp.
Dentisti e pediatri raccomandano di osservare: 1. Alimentazione sana: seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e latticini. Evitare le bevande zuccherate, caramelle e dolci; 2. Buone abitudini sin da piccoli: la corretta igiene orale è fondamentale per rimuovere la placca batterica dai denti e dalle gengive. La regola d'oro? Pulire la cavità orale dei neonati con una garza umida dopo il pasto; per i più grandicelli: spazzolare i denti almeno 2 volte al giorno per 2 minuti; 3. Educazione alla salute orale: imparare sin da piccolissimi le corrette pratiche dell'igiene orale è fondamentale per sviluppare e consolidare abitudini positive per tutta la vita. Prima si comincia meglio è, senza dimenticare che ogni età ha il suo spazzolino; 4. Visite regolari dal dentista: la prima visita deve avvenire non oltre i 2 anni, o anche prima se necessario, favorendo un imprinting positivo che consoliderà l'abitudine per tutta la vita.
E ancora: 5. Fluoroprofilassi: la comunità scientifica è unanime nel consigliare, sin da piccoli, l'utilizzo di un dentifricio con fluoro (almeno 1.000 ppm) per contrastare l'insorgenza delle carie. Si ricorda che la quantità suggerita di dentifricio è pari circa a 1 chicco di riso fino ai 2 anni e a un seme di pisello fino ai 6 anni; 6. Sigillature dentali: le sigillature dentali creano una barriera fisica contro i batteri, possono ridurre il rischio di carie fino all'80%; 7. Evitare abitudini dannose: succhiare il pollice, il ciuccio o mangiarsi le unghie possono influire negativamente sulla salute dei denti e del cavo orale; 8. Attenzione a eventuali anomalie: le visite regolari dal dentista servono per monitorare il regolare sviluppo dentale nei bambini e per individuare precocemente eventuali anomalie; 9. Protezione durante lo sport: far indossare ai bambini un paradenti durante l'attività sportiva riduce il rischio di lesioni ai denti, alle gengive e alla mascella; 10. Dare il buon esempio: è importante che genitori e caregiver siano i primi a seguire una corretta routine di igiene orale, altrimenti difficilmente i bambini faranno lo stesso.