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Attacco Iran contro Israele, Meloni convoca un vertice a Palazzo Chigi

Palazzo Chigi fa sapere che il tavolo di governo è stato convocato in forma permanente per monitorare l'evolversi della situazione in Medio Oriente

La premier Giorgia Meloni - Agenzia Fotogramma

"Nel condannare l’attacco iraniano a Israele, il Governo italiano esprime profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lancia un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation", si legge così in una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice "convocato d’urgenza" dalla premier Giorgia Meloni "per discutere la situazione e valutare le misure necessarie alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente". "È urgente - si legge ancora nella nota del governo - giungere a un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735. Nell’immediato, il Governo è impegnato nella messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente Unifil".

Alla riunione hanno partecipato, insieme alla presidente del Consiglio, il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento da remoto, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi di sicurezza, i vertici dei servizi segreti, il Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio Fabrizio Saggio e, in collegamento, l’Ambasciatore d’Italia in Israele, Luca Ferrari.

"Il tavolo di governo è stato convocato in forma permanente - ha reso noto Palazzo Chigi - per monitorare costantemente l'evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie".

Le reazioni della politica

Reduce dal vertice, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto in collegamento con '4 di sera' su Rete4: "Siamo tutti preoccupati, stiamo seguendo con la massima attenzione l'evoluzione dei fatti". "La prima preoccupazione - spiega il vicepremier - sono i cittadini italiani, in Libano ci sono circa 300 italiani non stanziali, più 2-3mila stanziali. In più i militari della missione Unifil. C'è una situazione di grande tensione". "Noi siamo per il cessate il fuoco sia in Libano sia a Gaza", ha detto ancora il ministro su Rete4. E per quanto riguarda il rischio che quanto sta avvenendo possa 'risvegliare' le cellule dormienti in Occidente, Tajani ha risposto che "il terrorismo è sempre un rischio" e ha chiarito che è stato già "alzato il livello di sicurezza per i luoghi di culto e di cultura" e "sono state prese tutte le misure".

Altri esponenti della politica nel corso della serata hanno commentato la situazione in Medio Oriente. A cominciare dal ministro Matteo Salvini che nel corso di una diretta social ha detto: "Conto che tutti usino la testa, il diritto a esistere di Israele non si può mettere in discussione", è "sacrosanto dire che lo stato ebraico ha diritto di difendersi, ma usando la testa e cautela, senza fare strage di civili".

"La situazione in Medio Oriente - afferma Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, intervenendo al GR Radio Rai - ci impone di essere molto attenti ai molto cauti. Da una parte dobbiamo essere sempre vicini al popolo israeliano, che è l'aggredito, ma al tempo stesso è necessario lavorare per la de-escalation, cercando tutti i modi di far prevalere la diplomazia rispetto alle armi. Su questo l'impegno del ministro Tajani è massimo e anche per quanto riguarda Forza Italia questa è l'unica via possibile".

E il leader di Azione, Carlo Calenda, via social sollecita una "efficace iniziativa diplomatica". Ribadendo "solidarietà e vicinanza al popolo di Israele per le vittime dell'attentato terroristico di Jaffa e per il lancio di missili su Tel Aviv", Calenda ribadisce la necessità "che il governo italiano si renda protagonista di una efficace iniziativa diplomatica che punti a una reale descalation nell'intera regione".

Dall'Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni rilevano come "il lancio di missili dall’Iran verso Israele conferma tutte le nostre peggiori previsioni. La guerra totale scatenata dal governo israeliano è sempre più vicina. La logica delle armi ha portato alla guerra globale. Occorre subito una iniziativa per fermare l’escalation".

Il senatore Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia Viva, ha commentato su X: "L'Iran, ispiratore e sponsor dei movimenti territoristici che destabilizzano il Medio Oriente, attacca militarmente Israele. È il colpo di coda di un regime detestato dal suo popolo, in una profonda crisi economica, guidato da una leadership autoreferenziale e feroce giunta al suo capolinea".

Il segretario di Più Europa Riccardo Magi afferma: "Israele ha tutto il diritto di difendersi dalle forze terroristiche che minacciano la sua esistenza e la vita dei suoi cittadini. Ma non può avere, come non lo ha nessun altro Paese, il diritto di offesa: ciò che è avvenuto a Gaza e che rischia di ripetersi in Libano, è inaccettabile, sotto il profilo umanitario e del diritto internazionale. Netanyahu non può trascinare una intera area del mondo in un caos senza fine, e che andrebbe anche discapito dei cittadini israeliani e degli ebrei in tutto il mondo".

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Esteri

Ecco quali missili balistici ha usato l’Iran per...

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Secondo Federico Borsari (Cepa), Teheran ha lanciato i Fattah 1, i Kheibar Shekan e l'Emad

Ecco quali missili balistici ha usato l'Iran per colpire Israele

Per una prima analisi dell'attacco dell'Iran contro Israele, l'Adnkronos ha parlato con Federico Borsari, resident fellow del Center for European Policy Analisys (Cepa), esperto di difesa e sicurezza. "Rispetto a quello di aprile, abbiamo assistito a un attacco meno diversificato. Teheran ha scelto di impiegare solo missili balistici, ma di capacità maggiore, mentre qualche mese fa ha schierato anche droni e missili da crociera".

Di quali si tratta? "Tra i più moderni del suo arsenale - spiega Borsari. Il Fattah 1, svelato poco più di un anno fa, un missile balistico a medio raggio (1400 km circa) che l'Iran definisce ipersonico, ma più precisamente ha una prima fase di lancio a velocità ipersonica, poi la testata si stacca dal booster e viene spinta da un secondo motore più piccolo che permette di manovrarla nella fase terminale. E' più complicato da abbattere per i sistemi di difesa aerea. Dei missili balistici tradizionali si può calcolare la traiettoria dopo il lancio, questi invece possono essere 'corretti' in volo e dunque sono più difficili da intercettare".

Quali altri missili sono stati impiegati? Secondo Borsari, "in base alle immagini di alcuni componenti abbattuti, avrebbero usato anche il Kheibar Shekan, anche questo un missile balistico a medio raggio ma con testata non manovrabile. E poi l'Emad, che ha 1800 km di portata. I primi due hanno testate intorno ai 500 kg, l'Emad arriva a 750 kg, quindi parliamo di armi che possono essere molto pericolose e fare pesanti danni all'obiettivo".

L'impatto su Israele, prosegue l'esperto, "è stato limitato, le difese aeree hanno funzionato e anche gli Stati Uniti con i loro assetti navali nel Mar Rosso e nel Mediterraneo hanno dato una mano. Ma dai video che circolano, pare che decine di missili abbiano impattato sul terreno, e ciò vuol dire che l'Iran è riuscito a 'saturare' le capacità di difesa israeliane. Tra gli obiettivi c'erano alcune basi aeree, tra cui quella di Nevatim, che ospita gli F-35. Si tratta di 39 caccia di ultima generazione molto avanzati, che sicuramente l'aeronautica - avvertita con qualche ora d'anticipo dell'attacco imminente - avrà fatto decollare da quella base. Sia per contribuire alla difesa aerea, sia per evitare che fossero danneggiati. Per capire l'esatta entità dei danni bisogna però aspettare le prossime ore".

In questo attacco non c'è stato l'intervento di Giordania e Regno Unito, che invece avevano aiutato Israele ad aprile abbattendo una serie di droni e missili. "E' una questione più tecnica che di alleanze regionali: la scorsa volta l'aviazione giordana aveva abbattuto droni e missili da crociera, che viaggiano molto più bassi di quelli balistici. In questo caso non sarebbe riuscita a intercettarli".

In definitiva, è una prova di forza o una prova di debolezza, visto che anche oggi l'Iran, nonostante la pioggia di fuoco, non è riuscita a infliggere seri danni al suo nemico? Secondo Borsari, "lanciare 200 missili balistici in un singolo attacco vuol dire avere un arsenale molto sviluppato. Una stima dello US central command parlava di circa tremila missili balistici, ma il numero potrebbe essere più alto. E sappiamo che continuano a produrne. Certo, le capacità dei gruppi sostenuti da Teheran nella regione sono minori, Hezbollah, Houthi e milizie siriane non si possono paragonare in termini di dotazione. Ma il gruppo libanese ha comunque migliaia di razzi, e anche missili balistici a corto raggio forniti dall'Iran. L'Iron Dome, il famoso scudo israeliano, viene usato soprattutto per bloccare gli attacchi a corto raggio e con armi meno sofisticate, mentre Arrow 2 e Arrow 3 servono per difendere il paese da missili a medio raggio. Una stratificazione che permette a Israele una certa sicurezza, manifestata in queste ore anche dal suo Stato maggiore. Ma sarebbe avventato sottostimare le capacità iraniane", conclude Borsari.

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Champions, Bayer Leverkusen-Milan 1-0: decide Boniface

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Seconda sconfitta per i rossoneri

Boniface in azione

Un Milan timido nel primo tempo esce sconfitto a Leverkusen dal Bayer per 1-0 nella seconda gara della nuova Champions League. A decidere la sfida un gol di Boniface per i tedeschi al 51'. I rossoneri spingono e sfiorano il pari in diverse occasioni rischiando però di subire il raddoppio in contropiede dalla squadra di Xabi Alonso.

La partita

Al 3' tedeschi subito pericolosi con Boniface che entra in area e prova a piazzarla ma Maignan smanaccia e Tomori manda in angolo. Al 22' ancora Bayer pericoloso: Frimpong, in posizione di fuorigioco, riceve palla sulla destra, crossa in area per Boniface che di piatto mette in rete, ma l'arbitro Scharer annulla per fuorigioco. Al 38' Grimaldo sulla sinistra prova il tiro cross, si oppone Maignan ma la palla finisce a Frimpong che calcia di prima e manda alto sopra la traversa. Nel finale crescono i rossoneri ma riescono ad arrivare alla conclusione solo con Pulisic ma Hradecky è attento.

Ad inizio ripresa ancora tedeschi pericolosi. Al 48' errore del Milan in fase di costruzione, ne approfitta Wirtz che entra in area e calcia di potenza, ma Maignan è reattivo. Il portiere rossonero non può nulla al 51': taglio in area di Grimaldo che con un tacco serve Frimpong, tiro di prima dell'esterno con Maignan che respinge ma non può nulla sul tap in di Boniface per l'1-0.

Il Milan sale di intensità e al 56' Pulisic con un filtrante mette Reijnders solo davanti al portiere, ma l'olandese perde l'attimo anche se poi conclude ma Hradecky a mano aperta salva la propria porta. La squadra di Fonseca spinge e Fofana prova due volte senza successo. Al 73' ci prova Morata da poco entrato: errore di Hradecky che provando un passaggio non vede arrivare Morata da dietro e per poco la palla finisce in rete. Il Milan in pressione si scopre e al 76' Frimpong riceve palla sulla corsia di destra ed entra in area ma solo davanti a Maignan calcia sull'esterno della rete.

Nel finale di gara i rossoneri le provano tutte: all'83' Theo Hernandez calcia da fuori area, la palla viene deviata e impatta sulla traversa, Morata ci prova di testa ma manda clamorosamente fuori di pochissimo. All'87' altra occasione per i rossoneri nell'assedio finale: da una punizione di Theo Hernandez, la palla finisce tra i piedi dell'inglese Loftus Cheek che calcia di potenza ma Hradecky ci mette ancora una pezza. Poi al 92' Tella in contropiede sfiora il 2-0 per i tedeschi. Non c'è più tempo e il Milan esce sconfitto in Germania.

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Champions, Inter-Stella Rossa 4-0: poker nerazzurro

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Netta vittoria in un clima allo stadio condizionato dall'inchiesta che ha decapitato la curva

Taremi e Lautaro

L'Inter di Simone Inzaghi cala il poker contro la Stella Rossa di Belgrado, vince 4-0 e si aggiudica i tre punti nella seconda gara della nuova Champions League, dopo il pareggio contro il Manchester City nella prima giornata. Nonostante il turnover importante per Inzaghi che schiera come coppia d'attacco il duo Taremi, Arnautovic, con Zielinski e Carlos Augusto a centrocampo e de Vrij a guidare la difesa, il successo è meritato e poteva essere anche più ampio con due gol annullati dal Var per fuorigioco.

La partita

In un clima allo stadio condizionato dall'inchiesta che ha decapitato la curva, l'Inter parte forte e al 4' sulla punizione di Zielinski, Arnautovic trova il gol sul primo palo, ma la sua posizione iniziale è di fuorigioco e viene annullato. Ma all'11' arriva il vantaggio grazie ad Hakan Çalhanoğlu che calcia una punizione perfetta che colpisce il palo e si insacca per l'1-0. La risposta della Stella Rossa arriva al 18' con Maksimovic che fa tremare San Siro con una conclusione che termina di poco al lato.

Al 20' altro gol annullato ai nerazzurri: Taremi serve al centro per Arnautovic che non tocca, alle sue spalle sbuca Dumfries che insacca ma la sua posizione di partenza era ancora di fuorigioco. Al 23' è bravo Glazer a salvare sull'iniziativa di Arnautovic che innesca in verticale Mkhitaryan, ma il portiere blocca il tocco sotto dell'armeno. La Stella Rossa non molla e al 29' sempre Maksimovic con una potente conclusione da posizione defilata manda di poco a lato. Nel finale di primo tempo, al 39' ancora Mkhitaryan protagonista ma calcia di potenza alto sopra la traversa. Al 41' è Silas che quasi sorprende Sommer, ma il portiere dell'Inter si salva con un riflesso.

La Stella Rossa cerca di alzare i ritmi ad inizio ripresa per cercare il pareggio ma è l'Inter a rendersi più pericolosa. Al 58' Taremi in spaccata sul secondo palo manda di pochissimo a lato e al 59' Arnautović trova il raddoppio: Krunic perde palla al limite, Taremi serve l'ex Bologna che deve solo spingere il pallone in rete per il 2-0. I nerazzurri prendono possesso del campo e al 62' Carlos Augusto sbaglia clamorosamente davanti a Glazer.

Inzaghi manda in campo forze fresche come Acerbi, Lautaro e Frattesi e al 71' arriva il tris: errore della difesa della Stella Rossa, con Taremi che serve Lautaro che trova subito il 3-0. I nerazzurri non si fermano e all'81' l'Inter calano il poker: Drkusic entra in netto ritardo su Lautaro in area e per l'arbitro non ci sono dubbi, è calcio di rigore, ma solo dopo un po' di attesa (a causa di qualche problema tecnico dell'arbitro, probabilmente legato all'utilizzo del Var) arriva la battuta dagli 11 metri con Taremi che non sbaglia e fa 4-0.

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