Rai, insediato Cda: Giampaolo Rossi nuovo amministratore delegato eletto a maggioranza
Rossi ha indicato Roberto Sergio come Direttore generale Corporate
L’Assemblea degli azionisti Rai, riunita in forma totalitaria alla presenza dell’intero azionariato (Mef e Siae), ha nominato il Cda composto da Simona Agnes, Alessandro di Majo, Davide Di Pietro, Federica Frangi, Antonio Marano, Roberto Natale ed è stato indicato il consigliere Giampaolo Rossi per la posizione di Amministratore delegato.
Successivamente il Consiglio di Amministrazione della Rai riunitosi in Viale Mazzini e presieduto da Antonio Marano in qualità di consigliere anziano ha nominato a maggioranza per la carica di Presidente Simona Agnes nomina che diventerà efficace solo dopo il parere favorevole da parte dei due terzi dei componenti della Commissione Parlamentare di Vigilanza. Il nuovo Amministratore delegato è Giampaolo Rossi eletto a maggioranza. Nella stessa seduta espletate le formalità di rito, il nuovo Amministratore Delegato ha comunicato di voler affidare a Roberto Sergio il ruolo di Direttore Generale Corporate.
Esteri
Israele, cosa succede dopo l’attacco dell’Iran:...
Dalla possibile risposta israeliana agli avvertimenti dagli Stati Uniti: le possibile mosse future
I Guardiani della rivoluzione, i Pasdaran iraniani, hanno fatto sapere di aver attaccato Israele "in risposta al martirio di Ismail Haniyeh, di Sayyed Hasan Nasrallah e di Nilforooshan". "Abbiamo colpito - ha reso noto l'agenzia iraniana Mehr - il cuore delle terre occupate": almeno 200 missili sono stati lanciati nella serata di oggi, 1 ottobre, in direzione di Israele, con esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme, dove al momento non si registrano vittime.
L'avvertimento iraniano
La televisione di stato israeliana ha fatto sapere che in caso di ritorsione da parte di Israele, la risposta di Teheran sarà "più schiacciante e rovinosa", come annunciato dai Guardiani della rivoluzione. L'attacco, avevano spiegato i Pasdaran, è una risposta alle morti dell'ormai ex leader di Hamas, assassinato a Teheran a luglio, e di Hezbollah e al generale iraniano Abbas Nilforooshan, comandante in Libano della Forza Quds, unità d'élite dei Pasdaran, ucciso a Beirut venerdì scorso come Nasrallah.
Stati Uniti e Israele: "Questo attacco avrà conseguenze"
Dal canto suo, Israele aveva assicurato che qualsiasi attacco iraniano avrebbe avuto delle conseguenze. A dichiararlo ai giornalisti era stato il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, comunicando che "i nostri alleati americani ci hanno allertato sul fatto che hanno indicazioni di un imminente attacco missilistico da parte dell'Iran contro lo Stato di Israele". E ad attacco effettuato Hagari lo ha ribadito: "Proteggeremo i cittadini di Israele, questo attacco avrà conseguenze. Abbiamo piani, agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo".
Qualche ora prima dell'attacco anche il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin aveva riferito al suo omologo israeliano Yoav Gallant che ci sarebbero state '"gravi conseguenze per l'Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco militare diretto contro Israele". Durante il colloquio telefonico Austin ha dichiarato che Washington sostiene Israele nella "necessità di smantellare l'infrastruttura di attacco'' di Hezbollah ''lungo il confine" con il Libano al fine di prevenire "attacchi in stile 7 ottobre contro le comunità settentrionali di Israele".
Lavoro
Imprese, digitalizzazione ed efficienza logistica i segreti...
L’obiettivo è coinvolgere, informare, formare le industrie associate e incoraggiare l’adozione di soluzioni concrete per ridurre i costi operativi, migliorare la produttività e rafforzare la competitività sul mercato interno ed internazionale del tessuto industriale italiano
Si è tenuta oggi la prima tappa del ciclo di seminari promossi da Ibc, l’associazione industrie beni di consumo, sulla digitalizzazione al servizio delle piccole-medio imprese. L’obiettivo di è “coinvolgere, informare, formare le industrie associate” ha affermato il presidente dell’associazione, Flavio Ferretti, così da incoraggiare l’adozione di soluzioni concrete per ridurre i costi operativi, migliorare la produttività e rafforzare la competitività sul mercato interno ed internazionale del tessuto industriale italiano. A Ibc fanno riferimento oltre 35mila industrie che producono beni di consumo. Realtà italiane ed estere, operanti nei settori alimentare e non alimentare, che generano complessivamente un giro d’affari di 500 miliardi e occupano in Italia oltre 1,1 milioni di persone. L’industria del largo consumo è la terza più grande nell’Unione Europea, rappresentando l’11,6% di tutti i beni manifatturieri e con investimenti annui che raggiungono gli 81 miliardi di euro.
Il tessuto imprenditoriale italiano, per restare competitivo, ha bisogno di aggiornarsi, adottando processi di digitalizzazione ed efficienza logistica. Con i recenti dati dell’inflazione che la danno in calo, la competitività delle industrie di beni di consumo è un fattore di particolare rilevanza dal punto di vista economico. “Stiamo cercando di trovare delle modalità che possano, all'interno delle nostre aziende, riuscire a ridare competitività” ha affermato durante il suo intervento iniziale il presidente Ferretti. Per crescere “abbiamo bisogno di produttività, parola che si sposa con maggiore efficacia ed efficienza dei processi aziendali. E a capo di questo c’è la digitalizzazione – ha spiegato il numero uno di Ibc -. In Europa, a riguardo, dobbiamo coprire un gap strutturale consistente e dobbiamo farlo velocemente o rimarremo indietro". Delle 35mila aziende associate, 20mila fatturano meno di un milione di euro l’anno e “con dimensioni di questa natura, l'efficienza diventa assolutamente indispensabile".
È necessario quindi fornire degli strumenti adeguati al tessuto imprenditoriale, ma alla volontà devono seguire i fatti. L’intenzione delle aziende di investire su queste tematiche esiste, ma essendo realtà composte da poco personale, mancano tempi e competenze. La trasformazione digitale va affrontata, è urgente per tutte quelle piccole e medio imprese che hanno l’obiettivo di recuperare competitività. Le pmi imprese rappresentano circa il 90% del tessuto imprenditoriale italiano, l'ossatura cardine in tutti i settori dell’economia italiana. "Questa sfida che passa da competenze, che passa da investimenti, che passa da piani a medio lungo termine, è fondamentale per garantire competitività e apertura verso nuovi mercati" ha sottolineato il presidente di Piccola Industria Assolombarda, Mattia Macellari. Per le piccole medie imprese italiane "c'è bisogno di colmare gap ultradecennali" perché le inefficienze e gli alti costi in filiera determinano "un mercato fatto di alti prezzi e alti margini, ma bassi profitti" ha fatto eco Andrea Ausili, Cio di Gs1 Italy. “Una trasformazione digitale, l'adozione di regole e linguaggi comuni non è più rimandabile nel contesto odierno - ha sottolineato Ausili -. Le sfide e le opportunità che la tecnologia ci mette a disposizione possono essere colte solo se sono stati assolti compiti e processi di base che necessariamente devono essere consolidati prima di sviluppare nuove tecnologie".
Come riuscirci? Uno dei problemi che affligge il tessuto delle pmi italiane è la mancanza di comunicazione tra le aree aziendali, per questo "serve un sistema integrato che affronti le necessità delle varie aree di business e una strategia it di lungo termine" secondo Pierpaolo Mamone, consumer products sector leader di Deloitte. Secondo Mamone, il tema da affrontare è quello dei dati che devono essere accessibili, accurati e completi. “Il petrolio del futuro” li definisce l’esperto di Deloitte, in quanto “hanno attributi fondamentali dai quali non si può prescindere e che richiedono investimenti”.
Le prossime conferenze si svolgeranno a Bologna, Verona e in altri capoluoghi italiani, sempre con l’obiettivo di sviluppare nuove sinergie con le associazioni e le imprese presenti sul territorio e creare un contesto più favorevole alla competitività e agli investimenti, necessari per restare competitivi a livello globale.
Lavoro
Pna-Rete di imprese pietra naturale autentica, 34mila...
Il presidente Stefano Ghirardi fa il punto del comparto
"Pna-Rete di imprese pietra naturale autentica nasce nel 2018 per promuovere e difendere i valori fondamentali della pietra naturale autentica. La Rete affonda le sue radici in una solida tradizione artigianale e industriale: Pna riunisce infatti 40 fra aziende, enti e organizzazioni (fra i più importanti a livello nazionale) tutti accumunati dall’obiettivo di dimostrare che il valore della pietra naturale è eterno e rappresenta in modo eccellente nel mondo le qualità migliori del 'made in Italy'". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia Stefano Ghirardi, presidente di Pna. "Il comparto - ricorda - da cui trae origine Pna è uno tra i più dinamici dell’economia nazionale, tanto che l’industria lapidea e tecno-marmifera italiana muove annualmente oltre 4,5 miliardi di euro, con un valore delle esportazioni di 3,2 miliardi e un saldo commerciale annuo attivo di 2,7 miliardi. Con oltre 3.200 aziende (soprattutto piccole e medio-piccole), il settore impiega un totale di circa 34.000 addetti, dimostrando anche nei periodi di crisi una tenuta economica e occupazionale solida".
"La mission principale di Pna - spiega - è promuovere e difendere la competitività della pietra naturale autentica, valorizzandone tradizione, eccellenza e versatilità. In tal senso, Pna organizza e promuove annualmente campagne di comunicazione e partecipa ad eventi di rilevanza nazionale e internazionale. Tra gli obiettivi fondamentali della mission di Pna riveste poi particolare importanza il tema della sostenibilità. Pna trasforma infatti la risorsa rappresentata dalla pietra naturale in impegno costante verso la sostenibilità ambientale, tramite codici di comportamento condivisi e studi tecnici di settore all’avanguardia, come il recente studio sulla Lca mondo (Life cycle assessment), di fatto il primo studio settoriale che valuta l'impatto ambientale delle pietre naturali lavorate in Italia, prendendo in considerazione l'intero ciclo di vita del prodotto, a prescindere dalla provenienza geografica delle materie prime. Lo studio è stato presentato in anteprima a Marmo+Mac, la più importante fiera del settore lapideo in Italia e fra le prima nel mondo".
"L’anno prossimo - afferma Stefano Ghirardi - per la prima volta, Pna darà vita ad un Forum internazionale che riunirà a Venezia architetti, designer, artisti e appassionati del mondo della pietra naturale. Il Forum, unico nel suo genere, si svolgerà a Venezia il 12 e 13 giugno in contemporanea alla Biennale di Architettura 2025 e nell’arco di due giornate dedicate, proporrà incontri, convegni, dibattiti, laboratori, workshop e approfondimenti sul tema della sostenibilità della pietra naturale. Gli incontri vedranno la presenza di relatori di fama nazionale e internazionale, e saranno un'opportunità per riflettere su tematiche d’attualità e fornire casi di studio ed esperienze specifiche".
"Il Forum - chiarisce - sarà dedicato al mondo degli architetti, degli studi di progettazione, degli organismi istituzionali di settore, delle realtà economiche coinvolte (aziende, artigiani, professionisti), del mondo accademico (docenti e studenti) e delle istituzioni culturali, nonché dell’informazione e di tutti gli appassionati e di coloro che desiderano approfondire attraverso incontri tecnici l’aspetto della sostenibilità della pietra naturale, le qualità di questo materiale unico, che alle doti di resistenza, unicità, resa estetica e non deperibilità, unisce anche le potenzialità legate alle innovazioni tecnologiche e al rispetto ambientale".
"Il Forum comprenderà diverse tipologie di eventi (conference, laboratori, workshop e speech dedicati) su tematiche di forte attualità che toccheranno i 4 focus principali individuati dal comitato scientifico coordinato dall’architetta Raffaella Laezza: la sostenibilità ambientale nel settore della pietra, pietra e architettura contemporanea, l'evoluzione dell'utilizzo della pietra naturale autentica nel design di oggi, pietra e arte contemporanea. La macchina organizzativa del Forum è già in piena attività e sta siglando partnership importanti con realtà del mondo imprenditoriale e accademico", aggiunge.
"In futuro - conclude Stefano Ghirardi - Pna intende continuare ad allargare la base dei retisti, coinvolgendoli anche sulle questioni legate ai nostri progetti sulla sostenibilità. In particolare, intendiamo avviare il dialogo con le Aziende sul progetto fondamentale del prossimo anno in quest’ambito: la realizzazione del primo Epd Italia Settoriale, per poi verificare in futuro se questo potrà essere di stimolo per il raggiungimento di un Epd Mondiale, coinvolgendo tutte le associazioni estere del settore pietre naturali".