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Briatore multato a Roma per i ‘fiori fuorilegge’ della pizzeria: “Qui amano il degrado”

"Per il Comune di Roma i fiori sono segno di degrado, ritengono che la spazzatura sia diventata segno di eleganza e di bellezza"

Flavio Briatore

"Abbiamo capito veramente qual è il problema di Roma, i fiori di Crazy Pizza in via Veneto". Flavio Briatore sbotta su Instagram dopo la multa comminata al suo locale in via Veneto. La sanzione è legata agli addobbi floreali 'abusivi' sistemati all'ingresso.

"Fanno parte della nostra immagine, li abbiamo dappertutto, ma a Roma non vanno bene. Una volta i fiori erano segno di eleganza, di bellezza. Per il Comune di Roma sono segno di degrado, evidentemente ritengono che la spazzatura, che a Roma si incontra ovunque, sia diventata segno di eleganza e di bellezza. E' incredibile", dice Briatore.

"Qui c'è un gruppo di odiatori sociali, non faccio il nome di questo ragazzo, non so se sia un assessore. Il suo obiettivo era andare contro Briatore. Vanno bene le bancarelle abusive, la camorra, la ndrangheta. A via Veneto, che volevamo far tornare ciò che era, non puoi mettere le luci, gli ombrelloni, le sedie. Non si può mangiare fuori, non si può far nulla. Sono degli odiatori sociali", ribadisce.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Salute e Benessere

Influenza, raffreddore, Covid o altro? Vademecum per...

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Lo schema di Pregliasco, dai segnali che indicano virus stagionali al mondo variegato delle forme 'cugine'

Bimbo col termometro (Fotogramma)

Sarà semplice raffreddore, influenza, Covid o altro? Cerchiamo di orientarci tra i sintomi quando c'è il vicino di posto in metropolitana o in autobus che tossisce, il collega col fazzoletto di carta costantemente al naso, l'amico a casa sotto le lenzuola con la febbre alta, i bimbi con la gastroenterite.

E' un ritratto della normalità invernale, ma in questi giorni sta già diventando realtà, con il debutto di ottobre, l'estate che diventa un ricordo e la stagione fredda che si fa largo. Ma come capire - leggendo nei sintomi - con quale nemico si ha a che fare? Come orientarsi in un 'parterre' sempre più affollato di virus che entrano in azione con i primi sbalzi di temperature e poi con i crolli prolungati sulla colonnina di mercurio? "C'è uno schema 'ideale', diciamo così, che - salvo il Covid che è trasversale - parte dall'alto con influenza, metapneumovirus, virus respiratorio sinciziale. Poi ci sono 262 virus" e alla base di tutto il rhinovirus, "che è quello che determina solo il naso chiuso, il raffreddore comune", spiega all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco.

C'è un piccolo problema: che il più delle volte è "indistinguibile" un patogeno dall'altro, "dal punto di vista clinico. Per quello c'è chi dice 'mi sono fatto l'influenza', generalizzando". Ma poi sotto questo cappello rientrano una folla di microrganismi, compresi "gli enterovirus, che portano deviazioni verso i sintomi gastrointestinali".

Il vademecum

L'esperto offre qualche indicazione per muoversi in maniera più consapevole in questo mare magnum di insidie respiratorie e, prima di tutto, stringe il cerchio sugli 'indiziati' della settimana: "Al momento - premette il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano - complici gli sbalzi termini che caratterizzano questi giorni, stanno girando in particolare le forme simil-influenzali. C'è stato qualche isolamento sporadico di influenza, ma è tipico del pre-stagione avere un mix di virus con queste proporzioni, che comprende anche gastroenteriti. L'influenza vera arriva quando la temperatura è bassa in maniera prolungata nel tempo. L'attività dei patogeni per ora non è a livello basale, ma un po' sopra la media del periodo e viaggiamo intorno a circa 150-200mila casi settimanali, secondo stime a spanne. Oggi infatti un dato ufficiale ancora non c'è, perché la rete di sorveglianza" sui virus respiratori "non è ancora partita".

I sintomi dell'influenza

Questo lo scenario attuale. Presto però si porrà il problema di capire se è influenza o altro e qui ci si imbatte in una delle poche certezze. "La vera influenza anche quest'anno si riconosce sempre con la solita triade: febbre alta", in genere da 38 gradi in su, "con inizio brusco; almeno un sintomo generale (dolori articolari o muscolari, spossatezza); almeno un sintomo respiratorio (naso che cola, tosse, occhi arrossati)", elenca Pregliasco. "Tutto il resto invece sono gli altri virus. E il Covid complica lo scenario, ci ha un po' fregato perché è trasversale: può provocare sintomi molto simili, meno o più pesanti. Può essere di tutto, anche quella cosa banale che poi magari si evolve male nei soggetti più fragili. Rompe gli schemi del passato".

I sintomi del Covid

Le ultime varianti di Sars-CoV-2 hanno dei sintomi particolari? "No - risponde Pregliasco - non si può capire, è molto variegata anche la risposta" della persona al virus. "Con le versioni più recenti si hanno forme più blande in genere, anche se possono determinare alternativamente effetti pesanti. Ho visto anche giovani con ancora la perdita del gusto e dell'olfatto e invece anziani con niente di niente. E' tutto estremamente variabile ed è proprio ancora la forza di questo virus che continua così a diffondersi. E questa incertezza determina la necessità del tampone, almeno negli anziani e fragili". Può esserci il Covid senza febbre? "Sì - dice il virologo - ormai abbiamo un'immunità ibrida che, a seconda della capacità di risposta residua rispetto all'immunoevasività delle nuove varianti, e a seconda di come si sta in termini di salute, può portare il virus a manifestarsi in vari modi".

Diversi esperti provano di volta in volta, con il debutto di una nuova variante, a fare un po' di ordine in questa varietà di forme. Proprio in questi giorni, in un focus pubblicato sul sito web di 'Yale Medicine', si approfondiscono per esempio le caratteristiche della variante XEC, che si è distinta per una rapida crescita in alcune zone dell'Europa ed è già fra le 5 varianti più diffuse negli Usa (dove è al 6% secondo le ultime stime). Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie Cdc, i sintomi includono ancora (ma non sono limitati a) tosse, congestione o naso che cola, diarrea, febbre o brividi, mancanza di respiro e perdita di gusto o olfatto, si legge nel focus. E secondo lo specialista in malattie infettive di Yale Medicine Scott Roberts, non sembra esserci al momento alcun cambiamento nel comportamento del virus al di fuori della maggiore trasmissibilità.

Le cinque regole d'oro

Come muoversi dunque? Ancora una volta, suggerisce Pregliasco, basta tenere a mente le 5 regole d'oro: "La prima è il buonsenso, inteso come attenzione agli sbalzi termici, uso della mascherina in situazioni particolari, lavarsi le mani e tutto quello che abbiamo imparato in tempo di pandemia - elenca - Il secondo punto è: vaccinazione anti-Covid e anti-influenza per i fragili e gli anziani. Terzo: automedicazione responsabile per tutte le forme, quali che siano, per attenuare i sintomi senza azzerarli, e seguire l'andamento per 2 o 3 giorni, consultando il medico se le cose non migliorano. Il quarto principio: eseguire il tampone Covid per le persone anziane e fragili. Per loro è importante ancora eseguirlo, in quanto oltre all'automedicazione, quindi all'antinfiammatorio e ai farmaci da banco, c'è la possibilità di usare in questa fascia l'antivirale Paxlovid*. Il Covid è ancora cattivo per queste persone. Quinta regola: no all'antibiotico subito nelle prime fasi, no autoprescrizione".

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Salute e Benessere

Prima mappa del cervello adulto, svelata la rete di neuroni...

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Con maxi studio sul moscerino della frutta tracciate 50 milioni di connessioni: "Pietra miliare che potrebbe portare a nuove cure"

Immagine simbolica (Foto )

Quasi 140mila neuroni e 50 milioni di connessioni tra loro. Uno schema elettrico complesso, ricostruito e messo nero su bianco nella prima mappa completa di un cervello adulto, quello di un moscerino della frutta (Drosophila melanogaster). E' il traguardo "storico" raggiunto da una maxi collaborazione tra scienziati chiamata 'FlyWire Consortium'. Il team guidato da Princeton ha costruito la 'roadmap' neurone per neurone, e sinapsi per sinapsi, e la ricerca è l'articolo di punta in un numero speciale di 'Nature' dedicato al nuovo connettoma - così si chiama questo tipo di mappa - della Drosophila.

Il lavoro viene ritenuto una pietra miliare nello studio del cervello, spiegano gli esperti. In precedenza era stato mappato il cervello del verme C. elegans, con i suoi 302 neuroni, e anche il cervello di una larva di moscerino della frutta, che di neuroni ne aveva poco più di 3mila, ma nell'insetto adulto si raggiungono ben altri ordini di grandezza e complessità nel fitto reticolo elettrico che connette 139.255 neuroni. I moscerini della frutta condividono il 60% del Dna umano e 3 malattie genetiche umane su 4 hanno un parallelo in questi insetti. Comprendere il loro cervello, evidenziano i ricercatori, è dunque un 'trampolino di lancio' per comprendere il cervello di specie più grandi e complesse, come gli esseri umani appunto.

"Si tratta di un risultato importante", commenta Mala Murthy, direttrice del Princeton Neuroscience Institute e, con il collega Sebastian Seung, co-leader del team di ricerca. "Non esiste un altro connettoma cerebrale completo per un animale adulto di questa complessità", aggiunge. Seung e Murthy sono co-autori senior del paper principale del numero di Nature che include una serie di 9 articoli correlati con gruppi di autori sovrapposti, guidati da ricercatori della Princeton University, dell'University of Vermont, dell'University of Cambridge, dell'University of California-Berkeley, della UC-Santa Barbara, della Freie Universität-Berlin e del Max Planck Florida Institute for Neuroscience. Il lavoro è stato finanziato in parte dalla Brain Initiative dei National Institutes of Health (Nih) statunitensi, dal Bezos Center for Neural Circuit Dynamics, dal McDonnell Center for Systems Neuroscience del Princeton Neuroscience Institute e da altri istituti e fondi pubblici e privati di neuroscienze.

"Costruito un atlante"

"Quello che abbiamo costruito è, per molti versi, un atlante", illustra Sven Dorkenwald, autore principale dell'articolo. La mappa è stata sviluppata dal FlyWire Consortium, con sede alla Princeton University, e composto da team di oltre 76 laboratori con 287 ricercatori in tutto il mondo. "Proprio come non vorresti guidare verso un posto nuovo senza 'Google Maps' - è la metafora usata da Dorkenwald - non puoi esplorare il cervello senza una mappa. Quello che abbiamo fatto è stato costruire un atlante e aggiungere annotazioni per tutte le 'attività', gli 'edifici', i nomi delle 'strade'. Ora i ricercatori sono ora attrezzati per navigare attentamente nel cervello mentre cerchiamo di capirlo".

Proprio come una mappa che traccia ogni piccolo vicolo, ogni viale, ogni superstrada, il connettoma del moscerino adulto mostra connessioni all'interno del cervello a ogni scala. La mappa è stata costruita a partire da 21 milioni di immagini scattate al cervello di una femmina di moscerino della frutta da un team di scienziati guidato da Davi Bock, allora al Janelia Research Campus dell'Howard Hughes Medical Institute e ora all'università del Vermont. Utilizzando un modello di intelligenza artificiale creato da ricercatori e ingegneri informatici che collaborano con Seung di Princeton, i grumi e le macchie in quelle immagini sono stati trasformati in una mappa tridimensionale etichettata. I ricercatori hanno anche annotato molti dettagli sullo schema elettrico, come la classificazione di oltre 8mila tipi di cellule nel cervello, cosa che consente di selezionare sistemi particolari all'interno del cervello per ulteriori studi, come i neuroni coinvolti nella vista o nel movimento.

"Pietra miliare che potrebbe portare a nuove cure"

E invece di mantenere riservati i loro dati, gli esperti hanno aperto la loro mappa neurale in corso di elaborazione alla comunità scientifica fin dall'inizio, rimarcano. "La mappatura dell'intero cervello è stata resa possibile dai progressi nell'Ai - puntualizza Seung - Non sarebbe stato possibile ricostruire manualmente l'intero schema elettrico. Questa è una dimostrazione di come può far progredire la neuroscienza". Ora che c'è la mappa, aggiunge Dorkenwald, "possiamo chiudere il cerchio su quali neuroni sono correlati a quali comportamenti". Sviluppare questo enorme filone di ricerca, fanno notare gli autori, potrebbe portare a trattamenti su misura per le malattie cerebrali. Il cervello "per molti aspetti è più potente di qualsiasi computer creato dall'uomo, ma per la maggior parte ancora non ne comprendiamo la logica di fondo - riflette John Ngai, direttore della Brain Initiative - Senza una comprensione dettagliata di come i neuroni si collegano tra loro, non avremo una comprensione di base di cosa va bene in un cervello sano o cosa va male in una malattia". Il percorso continua, conclude Seung, "verso la ricostruzione di un diagramma di cablaggio di un intero cervello di topo".

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Champions, Liverpool-Bologna 2-0: gol di Mac Allister e...

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Gli emiliani se la giocano a viso aperto con una delle favorite per la vittoria finale

Il Liverpool esulta

Sconfitta a testa alta per il Bologna nel tempio del calcio di Anfield Road. I rossoblù non sfigurano al cospetto di una delle big del calcio europeo come il Liverpool ma devono arrendersi 2-0 per i gol Mac Allister all'11' e Salah al 75'. Prova di spessore dei ragazzi di Italiano che se la giocano a viso aperto con una delle favorite per la vittoria finale della Champions League. I Reds restano a punteggio pieno in classifica con 6 punti in due partite, mentre i felsinei restano fermi a quota 1. Tra tre settimane gli inglesi faranno visita al Lipsia, mentre gli emiliani saranno ospiti dell'Aston Villa.

Subito Liverpool pericoloso al 2' dopo una combinazione tra Salah e Gravenberch, palla in mezzo, Nunez non riesce a deviare e Posch in qualche modo libera. I rossoblù all'8' recuperano palla nella metà campo avversaria con Orsolini che si accentra e tenta il tiro: palla abbondantemente larga. Al 9' gol annullato a Dallinga. L'olandese, scattato in profondità, aveva eluso l'intervento di Alisson e depositato il pallone in rete. All'11' i padroni di casa passano in vantaggio: manovra al limite dell'area, palla a destra per Salah che mette in mezzo per l'inserimento di MacAllister che da due passi mette in rete. Al 15' annullata una rete anche ai Reds con Nunez per fuorigioco dello stesso uruguayano. Al 19' Liverpool ancora pericoloso, conclusione in diagonale di Szoboszlai, palla fuori di poco.

Al 22' altra buona azione dei Reds in profondità con palla per Nunez che controllo e calcia ma troppo centrale, para Skorupski. Al 28' buona pressione del Bologna che ruba palla, poi conclusione di Ndoye deviata, palla contro la traversa ma ravvisato ancora un fuorigioco. Al 32' emiliani vicinissimi al pareggio, Ndoye raccoglie su una respinta di Alisson e conclude sul palo esterno. Al 33' ancora Bologna, Urbanski impegna severamente Alisson che fa una grande parata e salva i suoi. Nel finale di tempo la squadra di Slot torna a comandare il gioco con i felsinei costretti sulla difensiva.

Nella ripresa si riparte senza cambi e al 9' Robertson si prende l'ammonizione per un fallo su Posch. All'11' ospiti pericolosi con Orsolini che va al tiro: Alisson fa buona guardia e para. Al 15' Slot inserisce Diogo Jota al posto di Nunez. Al 17' doppio cambio per Italiano escono Beukema e Urbanski, entrano Casale e Aebischer. Al 18' brivido per il Bologna sull'asse Gravenberch-Salah con la conclusione dell'egiziano che finisce di poco a lato. Al 26' doppio cambio per la squadra di casa con Robertson e Luis Diaz fuori e Tsimikas e Gakpo in campo.

Alla mezz'ora arriva il raddoppio di Salah. L'egiziano riceve palla come di consueto sulla destra, si accentra, finta un passaggio, rientra ancora e scarica un potente sinistro all'incrocio dei pali che batte Skorupski. Al 34' Italiano richiama in panchina Dallinga e Ndoye, entrano Castro e Iling Jr. Con grande generosità il Bologna chiude all'attacco ma il Liverpool si difende con ordine fino al fischio finale.

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