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Israele sotto attacco, media: “Presto rappresaglia contro Iran”. Scontri con Hezbollah in Libano

Teheran replica: "Se ci sarà rappresaglia colpiremo infrastrutture". Raid dell'Idf su Beirut. Hezbollah: "Truppe israeliane respinte a Odaisseh". Due esplosioni vicino ad ambasciata Israele a Copenaghen

Israele sotto attacco, media:

Si aggrava la crisi in Medio Oriente dopo l'attacco missilistico dell'Iran su Israele. Lo Stato ebraico lancerà una “significativa rappresaglia” entro pochi giorni, riferisce Axios, citando funzionari della sicurezza, secondo i quali la risposta sarà molto più significativa dell'attacco limitato contro Teheran lanciato lo scorso aprile. Secondo Axios, Tev Aviv potrebbe colpire gli impianti di produzione di petrolio all'interno dell'Iran e altri siti strategici.

Da parte sua il capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, Generale Mohammad Bagheri, ha minacciato di colpire le infrastrutture di Israele, se le forze dello stato ebraico intraprenderanno ulteriori azioni di rappresaglia contro Teheran. Se Israele "vuole continuare a commettere questi crimini o vuole fare qualcosa contro la nostra sovranità e integrità territoriale, l'operazione di questa notte sarà ripetuta più volte e tutte le loro infrastrutture saranno prese di mira", ha dichiarato Bagheri. Ha inoltre descritto il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane - l'unità militare d'élite del Paese - come preparato operativamente a ripetere l'attacco missilistico condotto martedì contro Israele con "aumentata intensità".

Nuovi raid in Libano

Intanto almeno cinque attacchi israeliani hanno colpito la periferia meridionale di Beirut nelle prime ore di oggi. L'esercito israeliano ha emesso numerosi ordini di evacuazione per gli edifici della città, affermando di aver preso di mira i siti di Hezbollah.

Il gruppo sciita annuncia di aver affrontato e quindi respinto le forze israeliane che si stavano infiltrando nella città meridionale libanese di Odaisseh alle prime ore di oggi. Su Telegram - riporta Al Jazeera - Hezbollah ha reso noto che le sue forze "si sono scontrate con i soldati israeliani, hanno inferto perdite e le hanno costrette a ritirarsi".

Allarmi aerei in Israele

Sono stati diramati allarmi di incursione aerea per diverse località nel nord di Israele, con sirene di allarme che hanno suonato in diverse città dell'Alta Galilea. Tra queste - rende noto il Times of Israel - Beit Hillel, Kiryat Shemona e Dafna.

Due esplosioni vicino ad ambasciata Israele a Copenaghen

La polizia danese ha annunciato che sta indagando su due esplosioni che si sono verificate nei pressi della sede dell'ambasciata israeliana a Copenaghen. Non si sono notizie di feriti, ha precisato in una dichiarazione su X. "Nessuno è rimasto ferito e stiamo svolgendo le indagini preliminari sul posto", si legge. "Si indaga - prosegue il messaggio - su una possibile connessione con l'ambasciata israeliana".

Macron condanna attacco Iran

Emmanuel Macron ha "condannato con la massima fermezza i nuovi attacchi dell'Iran contro Israele". E' quanto si legge in un comunicato stampa diramato dall'Eliseo dopo una riunione del Consiglio di Difesa, in cui si annuncia inoltre che la Francia ha "mobilitato" le sue "risorse militari in Medio Oriente per contrastare la minaccia iraniana".

Il Presidente francese ha anche chiesto che "Hezbollah cessi le sue azioni terroristiche contro Israele e la sua popolazione" e ha chiesto alle autorità israeliane di "porre fine alle loro operazioni militari il prima possibile". La Francia - si rende ancora noto - "organizzerà molto presto una conferenza a sostegno del popolo libanese e delle sue istituzioni".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Iran, Israele e attacco con missili: Teheran e Tel Aviv, i...

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Minacce esplicite, promesse di rappresaglia: chi ha l'ultima parola

Un missile caduto a Hebron

L'Iran attacca Israele con una pioggia di missili, circa 200, in una giornata cruciale per la crisi in Medio Oriente. Lo spettro di una guerra estesa a tutta la regione, già in fiamme per la crisi di Gaza e l'escalation in Libano, si fa più concreto nella serata dell'1 ottobre, scandita dalle azioni e dalle parole.

Alle operazioni militari si accompagnano le dichiarazioni che delineano scenari futuri, tra avvertimenti incrociati e minacce esplicite.

Ad accendere la miccia sono i Pasdaran iraniani, che 'ufficializzano' l'attacco: "In risposta al martirio del martire Ismail Haniyeh, di Sayyed Hasan Nasrallah e del martire Nilforooshan abbiamo colpito il cuore delle terre occupate", affermano i Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, secondo quanto riporta l'agenzia iraniana Mehr.

Il riferimento è agli ormai ex leader di Hamas, assassinato a Teheran a luglio, e di Hezbollah e al generale iraniano Abbas Nilforooshan, comandante in Libano della Forza Quds, unità d'élite dei Pasdaran, ucciso a Beirut venerdì scorso come Nasrallah. In caso di ritorsione da parte di Israele, la risposta di Teheran sarà "più schiacciante e rovinosa".

"Proteggeremo i cittadini di Israele, questo attacco avrà conseguenze. Abbiamo piani, agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo", è la prima replica del portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari.

"Il Paese è entrato in stato di guerra e qualsiasi contenuto a favore del nemico e che indebolisca il paese, il governo, l'esercito è considerato tradimento", la mossa successiva di Teheran, attraverso la nota del ministero dell'Intelligence. In una partita a scacchi tra comunicati e post sui social, la posizione di Israele è affidata inizialmente all'onnipresente Hagari: l'aeronautica israeliana "continua ad operare a pieno regime e anche stasera continuerà a colpire con potenza in Medio Oriente, come è avvenuto nell'ultimo anno", dice rivendicando che contro l'attacco iraniano "i sistemi di difesa aerei americano e israeliano hanno operato in modo efficace, c'è stata una stretta cooperazione nel rilevamento e nell'intercettazione" dei missili lanciati dall'Iran.

Si sale di livello, dall'Iran arrivano le parole del presidente Masoud Pezeshkian, che lancia il guanto di sfida a Israele. "E' stata data una risposta decisa alle aggressioni del regime sionista", afferma sul social X dopo l'attacco missilistico contro lo Stato ebraico, il secondo dopo quello del 13 aprile. Poi si rivolge direttamente al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. "Deve capire che l'Iran non è guerrafondaio, ma si opporrà fermamente a qualsiasi minaccia", scandisce Pezeshkian, sottolineando che "questa azione è stata intrapresa in difesa degli interessi e dei cittadini iraniani". E infine un monito a Tel Aviv: "Questo è solo un assaggio delle nostre capacità. Non entrate in ​​un conflitto con l'Iran".

Parallelamente, ecco il messaggio dell'ayatollah Ali Khamenei: le "persone giuste" potrebbero dover fare sacrifici, "ma non saranno sconfitte alla fine della giornata". "Sono loro i vincitori sul campo", dice citando versetti del Corano con cui sembra predire "imminente vittoria divina" dell'Iran.

Gli Stati Uniti prendono posizione con le parole del presidente Joe Biden. "L'attacco iraniano sembra essere stato respinto ed è stato inefficace. Non ci sono dubbi: gli Stati Uniti sostengono pienamente, pienamente Israele", dice, accendendo i riflettori sull'inevitabile risposta israeliana: "Ne stiamo discutendo proprio ora, siamo in costante contatto con il governo israeliano". Ci saranno contatti con il premier Benjamin Netanyahu. Quali conseguenze per l'Iran? "Questo resta da vedere".

Ben più esplicito proprio Netanyahu, che prende la parola nel gabinetto di sicurezza: "LIran ha commesso un grosso errore e pagherà per questo. Rispetteremo la regola che abbiamo fissato: chiunque ci attacchi, noi attaccheremo lui".

In un ping pong ad altissima tensione, nuovo round da Teheran. L'Iran rivendica il successo nell'attacco contro Israele e promette che se ci sarà una reazione l'Iran risponderà "con ancora maggiore forza". "Questa operazione è stata pianificata meticolosamente, eseguita con precisione e ha comportato una progettazione complessa ed è stata un successo completo. I nostri obiettivi erano puramente militari e operativi e avevano legittimità internazionale", dice il ministro della Difesa, il generale Aziz Nasirzadeh. Nel sottolineare che questi attacchi sono "solo la prima ondata" delle operazioni missilistiche iraniane, aggiunge: "Non abbiamo ancora dispiegato la maggior parte delle nostre capacità missilistiche avanzate. Se il regime sionista, o i suoi sostenitori, cercheranno di trascinare la regione in guerra, risponderemo sicuramente con maggiore forza nelle ondate successive".

Più prudente, in un certo senso, la posizione del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Quella contro Israele è stata "un'azione di autodifesa ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite", con la quale - "dopo quasi due mesi di estrema moderazione" - sono stati presi di mira "esclusivamente i siti militari e di sicurezza responsabili del genocidio a Gaza e Libano". Ora "la nostra azione è conclusa a meno che il regime israeliano non decida ulteriori ritorsioni. In quello scenario, la nostra risposta sarà più forte e più potente. I sostenitori di Israele hanno ora la responsabilità accresciuta di tenere a freno i guerrafondai di Tel Aviv invece di lasciarsi coinvolgere nella loro follia", conclude.

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Esteri

Ecco quali missili balistici ha usato l’Iran per...

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Secondo Federico Borsari (Cepa), Teheran ha lanciato i Fattah 1, i Kheibar Shekan e l'Emad

Ecco quali missili balistici ha usato l'Iran per colpire Israele

Per una prima analisi dell'attacco dell'Iran contro Israele, l'Adnkronos ha parlato con Federico Borsari, resident fellow del Center for European Policy Analisys (Cepa), esperto di difesa e sicurezza. "Rispetto a quello di aprile, abbiamo assistito a un attacco meno diversificato. Teheran ha scelto di impiegare solo missili balistici, ma di capacità maggiore, mentre qualche mese fa ha schierato anche droni e missili da crociera".

Di quali si tratta? "Tra i più moderni del suo arsenale - spiega Borsari. Il Fattah 1, svelato poco più di un anno fa, un missile balistico a medio raggio (1400 km circa) che l'Iran definisce ipersonico, ma più precisamente ha una prima fase di lancio a velocità ipersonica, poi la testata si stacca dal booster e viene spinta da un secondo motore più piccolo che permette di manovrarla nella fase terminale. E' più complicato da abbattere per i sistemi di difesa aerea. Dei missili balistici tradizionali si può calcolare la traiettoria dopo il lancio, questi invece possono essere 'corretti' in volo e dunque sono più difficili da intercettare".

Quali altri missili sono stati impiegati? Secondo Borsari, "in base alle immagini di alcuni componenti abbattuti, avrebbero usato anche il Kheibar Shekan, anche questo un missile balistico a medio raggio ma con testata non manovrabile. E poi l'Emad, che ha 1800 km di portata. I primi due hanno testate intorno ai 500 kg, l'Emad arriva a 750 kg, quindi parliamo di armi che possono essere molto pericolose e fare pesanti danni all'obiettivo".

L'impatto su Israele, prosegue l'esperto, "è stato limitato, le difese aeree hanno funzionato e anche gli Stati Uniti con i loro assetti navali nel Mar Rosso e nel Mediterraneo hanno dato una mano. Ma dai video che circolano, pare che decine di missili abbiano impattato sul terreno, e ciò vuol dire che l'Iran è riuscito a 'saturare' le capacità di difesa israeliane. Tra gli obiettivi c'erano alcune basi aeree, tra cui quella di Nevatim, che ospita gli F-35. Si tratta di 39 caccia di ultima generazione molto avanzati, che sicuramente l'aeronautica - avvertita con qualche ora d'anticipo dell'attacco imminente - avrà fatto decollare da quella base. Sia per contribuire alla difesa aerea, sia per evitare che fossero danneggiati. Per capire l'esatta entità dei danni bisogna però aspettare le prossime ore".

In questo attacco non c'è stato l'intervento di Giordania e Regno Unito, che invece avevano aiutato Israele ad aprile abbattendo una serie di droni e missili. "E' una questione più tecnica che di alleanze regionali: la scorsa volta l'aviazione giordana aveva abbattuto droni e missili da crociera, che viaggiano molto più bassi di quelli balistici. In questo caso non sarebbe riuscita a intercettarli".

In definitiva, è una prova di forza o una prova di debolezza, visto che anche oggi l'Iran, nonostante la pioggia di fuoco, non è riuscita a infliggere seri danni al suo nemico? Secondo Borsari, "lanciare 200 missili balistici in un singolo attacco vuol dire avere un arsenale molto sviluppato. Una stima dello US central command parlava di circa tremila missili balistici, ma il numero potrebbe essere più alto. E sappiamo che continuano a produrne. Certo, le capacità dei gruppi sostenuti da Teheran nella regione sono minori, Hezbollah, Houthi e milizie siriane non si possono paragonare in termini di dotazione. Ma il gruppo libanese ha comunque migliaia di razzi, e anche missili balistici a corto raggio forniti dall'Iran. L'Iron Dome, il famoso scudo israeliano, viene usato soprattutto per bloccare gli attacchi a corto raggio e con armi meno sofisticate, mentre Arrow 2 e Arrow 3 servono per difendere il paese da missili a medio raggio. Una stratificazione che permette a Israele una certa sicurezza, manifestata in queste ore anche dal suo Stato maggiore. Ma sarebbe avventato sottostimare le capacità iraniane", conclude Borsari.

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Esteri

Iran attacca Israele, lanciato il super missile Fattah

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Il missile ipersonico svelato nel 2023 sarebbe in grado di bucare tutti i sistemi di difesa

Un missile lanciato dall'Iran contro Israele

L'Iran ha usato il nuovo missile ipersonico Fattah nell'attacco contro Israele oggi, 1 ottobre 2024. Il missile ipersonico, battezzato con un nome che si può tradurre con 'conquistatore' o 'vincitore', è stato sviluppato dai Pasdaran e svelato a giugno 2023. Secondo Teheran, il missile si distingue per la velocità abbinata alla manovrabilità: tali caratteristiche consentirebbero di evitare i sistemi di difesa aerea. I missili Fattah sono predisposti per essere armati con testate nucleari se Teheran dovesse proseguire lo sviluppo del proprio programma atomico.

Il primo annuncio relativo alla produzione del missile Fattah risale al 10 novembre 2022, nel giorno dell'undicesimo anniversario della morte di Hassan Tehrani Moghaddam, il 'padre' del programma missilistico irianiano. Quando il missile è stato svelato, 15 mesi fa, i vertici dei Pasdaran hanno esaltato le caratteristiche dell'arma, "capace di bucare tutti i sistemi di difesa anti-missile".

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