Tumori, Muscaritoli (Sapienza): “Dimagrimento involontario spesso anticipa diagnosi cancro”
"Perdita di peso e massa muscolare non è un fenomeno normale ma molto frequente ed è legato alla malattia e ai trattamenti"
Perdita involontaria di peso e del tono muscolare, mancanza di appetito, irregolarità della funzione intestinale: "Sono tutti campanelli d'allarme che devono mettere in guardia il paziente e il proprio medico curante, perché questi segnali spesso anticipano di qualche mese la diagnosi della malattia oncologica. Dico questo perché molto spesso la perdita di peso per i pazienti oncologici è considerata un fatto ineluttabile. Ma non è così. Non è ineluttabile e non è neanche normale come alcuni si sentono dire, è semplicemente molto frequente, a causa della patologia oncologica e dei trattamenti a cui si devono sottoporre. Quindi è fondamentale intercettare questi segnali 'spia' in tempo". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Maurizio Muscaritoli, professore ordinario di medicina interna presso il Dipartimento di Medicina traslazionale di precisione dell'Università La Sapienza di Roma, in occasione del convegno 'Health to the Fullest - Al fianco dei pazienti tra prevenzione, innovazione e sostenibilità', promosso da Abbott oggi a Roma. All'incontro, che si è tenuto nella sede dell'Acquario Romano, sono intervenuti i principali stakeholders della salute, tra rappresentati delle istituzioni e del mondo accademico.
"La malnutrizione, cioè la perdita di peso involontaria nella maggior parte dei malati oncologici, è un problema rilevante - spiega Muscaritoli - anche se se ne parla troppo poco. Non c'è molta consapevolezza su quelle che sono le condizioni di questa perdita di peso, legata sia alla presenza della malattia, ma anche agli stessi trattamenti che possono interferire con la normale alimentazione o con l'assorbimento dei nutrienti". Quindi il problema esiste, anche "se è diversamente rappresentato a seconda del tipo di tumore. Ci sono alcuni pazienti - sottolinea Muscaritoli - per esempio con tumore del tratto gastrointestinale, più soggetti a una forte perdita di peso e di massa muscolare rispetto ad altri malati oncologici. Tuttavia, durante il corso delle chemioterapie, si può assistere ad una perdita di peso legata alla presenza di nausea, di sintomi che interferiscono con l'alimentazione normale".
Nonostante la difficoltà di questi pazienti, "prevenire la perdita di peso e la perdita di massa muscolare, che significa poi perdita di capacità di svolgere anche le normali funzioni quotidiane, è possibile. A condizione - avverte lo specialista - che però aumenti la consapevolezza del problema all'interno della classe medica e degli operatori sanitari che si occupano della cura del malato oncologico. Intercettare precocemente i meccanismi che interferiscono con l'alimentazione, e quindi determinano la perdita di peso, è fondamentale. Quindi è importante che il paziente oncologico venga preso in carico dal punto di vista metabolico e nutrizionale sin dal momento della diagnosi, in modo da poter iniziare una terapia nutrizionale che - anche con l'ausilio di alimenti a fini medici speciali scientificamente formulati per fornire energia, proteine e altri nutrienti come Omega3 o HMB - consenta al paziente di affrontare il percorso terapeutico in maniera ottimale", conclude.
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Ail: “Per pazienti con mieloma multiplo difficoltà...
Bombaci, 'selinexor è terapia orale che permette a paziente di non dovere recarsi in ospedale per il trattamento'
"La difficoltà principale per i pazienti onco-ematologici è quella di arrivare alla diagnosi certa di mieloma multiplo. Spesso non è l'ematologo il primo specialista a cui loro si rivolgono. Nell'80% dei casi infatti ci si rivolge innanzitutto al medico di famiglia o all'ortopedico. Quello della diagnosi quindi sicuramente è il primo scoglio". Lo afferma Felice Bombaci, coordinatore nazionale gruppi pazienti Ail - Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, a margine della conferenza stampa organizzata a Milano da Menarini Stemline Italia per discutere le nuove prospettive nella cura per il mieloma multiplo e la neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche. Al centro dell'incontro l'approvazione di Aifa alla rimborsabilità di selinexor in associazione con desametasone e bortezomib nel mieloma multiplo recidivante e i primi risultati in real life di tagraxofusp, la prima terapia specifica per la neoplasia a cellule dendritiche plasmacitoidi blastiche.
"Altre difficoltà riguardano il superamento dei primi momenti di dolori e di problematiche - spiega Bombaci - successivamente bisogna capire che le terapie stanno facendo effetto e quindi tornare un po' alla propria vita".
La novità terapeutica "di cui parliamo oggi apre scenari migliori per colpire la malattia, ma l'aspetto più importante dal punto di vista della qualità di vita del paziente, secondo me, è che selinexor è una terapia orale, che quindi permette alla persona di non dover essere in ospedale per poterla ricevere. Questo libera anche il caregiver dalla necessità di accompagnare la persona in ospedale, portando così anche una migliore qualità di vita", conclude il coordinatore gruppi pazienti Ail.
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Vaccini, Signorelli (Nitag): “Equità di offerta anche...
"Rischiamo di avere Regioni più sensibili al tema e altre che invece rimangono indietro"
"Auspico che ci sia un'equità di offerta delle vaccinazioni perché rischiamo di avere, e in parte sta già succedendo, Regioni più sensibili al tema, con più risorse tecniche ed economiche, che fanno proposte innovative, e altre Regioni che invece rimangono indietro". E' un riferimento al caso del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) quello che ha fatto Carlo Signorelli, presidente di Nitag - National immunization technical advisory group, in occasione della nona edizione di Long-Term Care, a margine degli Stati generali dell'invecchiamento attivo, in corso a Roma.
"In questo momento - spiega - è vigente il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023/2025 che prevederebbe la possibilità di aggiornare il calendario delle vaccinazioni". Attualmente, ricorda l'esperto, "le vaccinazioni offerte sono rappresentate dal vaccino antinfluenzale, il vaccino anti-pneumococco, il vaccino anti-Zoster e il richiamo Covid nelle categorie interessate che sono in larga parte gli anziani e i soggetti fragili. L'aggiornamento è possibile naturalmente. Ogni vaccino che entra nel calendario diventa un livello essenziale nel sistema nazionale. Quindi la parte tecnica può esprimere delle proposte, ma poi è necessario il vaglio del ministero dell'Economia e delle Finanze, che valuta ogni intervento che determini una nuova spesa, discorso che vale anche per la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale. In realtà è uno dei vaccini di cui si discute molto, ma che ancora al momento è fuori dal calendario. Quindi lo potrebbero teoricamente somministrare solo le Regioni che hanno disponibilità economiche aggiuntive". "Alcune Regioni, dopo essersi attivate per la vaccinazione dei bambini, ci stanno pensando, soprattutto per gli anziani e i fragili", conclude Signorelli.
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Vaccini, Conversano (HappyAgeing): “Introdurre...
"All'interno del Calendario vaccinale in modo tale da essere equi nei confronti di tutta la popolazione over 65"
"Il Comitato interregionale della prevenzione delle Regioni sta cercando di spingere il ministero della Salute a far introdurre la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) nel Calendario vaccinale, in modo tale da essere equi nei confronti di tutta la popolazione anziana". Lo ha detto Michele Conversano, presidente del Comitato tecnico scientifico di HappyAgeing, a margine degli Stati generali dell'invecchiamento attivo, organizzati a Roma da HappyAgeing.
Rsv "è un virus che colpisce soprattutto il neonato e gli anziani, la cosiddetta curva a U epidemiologica, quindi appena si nasce e quando diventiamo anziani - spiega Conversano - E' un virus molto pericoloso perché dà delle bronchioliti e le bronchiti, patologie respiratorie molto importanti che spesso portano in rianimazione o addirittura a molti decessi". In relazione al vaccino contro Rsv disponibile di recente, l'esperto spiega che si tratta di "un vaccino che non è compreso nel Calendario vaccinale, quindi non è un livello essenziale di assistenza. Per cui c'è il dubbio che lo possano implementare solo le Regioni non in piano di rientro con fondi di bilancio, e non le Regioni che sono in piano di rientro. Questo naturalmente provocherebbe una iniquità".
E ancora: "Le Regioni stanno lavorando in diversi sensi: alcune hanno introdotto la vaccinazione con legge regionale - fa notare Conversano - altre hanno fatto un piano previsto dai Lea in caso di emergenze infettive. Quindi una situazione molto delicata e variegata tra regione e regione. Tutto questo ci preoccupa non poco, perché la stagione invernale sta per arrivare e il virus non aspetta le leggi regionali o l'implementazione del piano". Il pericolo è che alla fine "in qualche regione gli anziani potrebbero essere protetti e in qualche altra no" avverte l'esperto. "Noi che siamo al di là della modifica del Titolo V della Costituzione - conclude - vorremmo pari opportunità per gli anziani dalle Alpi sino a Lampedusa".