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Un papà ha dipinto la casa di azzurro per la nascita del figlio

Dipingereste mai la vostra casa di azzurro per la nascita di vostro figlio? Se la risposta è sì, sappiate che non sarete i primi. Ci ha già pensato Federico Lucchetta, artista 39enne di Farra di Soligo (Treviso), mentre sua moglie era in ospedale per dare alla luce il secondo genito, martedì 1° ottobre.

Con l’aiuto di suo suocero e di alcuni amici, Federico è andato anche oltre: sul nuovo sfondo azzurro della villetta ha ‘scritto’ a caratteri cubitali bianchi il nome di suo figlio, Ettore. Nel giardino antistante, l’affiatato gruppo di lavoro ha anche installato dei palloncini finti dello stesso azzurro con cui hanno ridipinto la villa. Altro che fiocco blu dietro la porta, l’annuncio non è passato inosservato ai vicini di Via Belvedere e al web.

Guai però a pensare a quelle scene cringe con i papà che distruggono ogni cosa come incontrovertibile prova del loro entusiasmo per la nascita del maschietto.

La casa azzurra dipinta per la nascita figlio Ettore_screen video

Papà dipinge la casa di azzurro per la nascita del figlio: il precedente

Già nel 2020, in occasione della nascita della primogenita Vittoria, papà Lucchetta aveva posizionato in giardino una cicogna in cartapesta alta sette metri. Ci lanceremmo nell’ipotesi che anche questa non fosse passata inosservata.

Per il secondo genito non poteva esimersi, né replicare la trovata di quattro anni fa.
Dalla primavera ad ora ha avuto qualche mese per mettere a punto una nuova idea, senz’altro di grande impatto visivo e armoniosa nella scelta dello stile anche se, ammette l’artista, “Onestamente non è nemmeno un colore che mi piaccia molto ma richiama immediatamente le convenzioni sociali più comuni dedicate alla nascita di un bambino. E poi c’è la casa, che vuol dire famiglia”. La scelta vuole essere anche un messaggio di speranza che va oltre la nascita del figlio: “Tra tutte le sollecitazioni cupe che ci arrivano ogni giorno attraverso le notizie dal mondo, un tratto di ottimismo e di colore acceso ci stava”, ha spiegato. Impossibile dargli torto.

Più di un semplice annuncio

L’opera di Lucchetta e dei suoi ‘soci’ ricorda cosa possa rappresentare la nascita di un figlio (o di una figlia) solo per la famiglia e per la comunità. Anche il sindaco di Farra di Soligo non ha avuto nulla da ridire sulla scelta di dipingere di azzurro la villa di via Belvedere. Almeno chi non abita in condominio può scegliere più o meno liberamente la facciata della propria casa. Figuriamoci se si tratta di una modifica vistosa ma temporanea: “Non resterà di questa tinta molto a lungo, appena qualche settimana. Sempre di tasca mia, riporterò la casa alle tinte pastello di prima”, assicura Lucchetta senior.

Qualcuno lo ha anche accusato di esibizionismo, ma a lui non interessa; fa parte del gioco. Piuttosto, la sua scelta di dipingere la casa di azzurro per la nascita di Ettore è stata anche una mossa di marketing: “ormai gli influencer più o meno di passaggio il loro bravo lavoro sui social lo hanno fatto”, commenta al Corriere del Veneto.

Esperto di installazioni e di rappresentazioni pittoriche, Federico Lucchetta ha anche realizzato un dipinto di 40 metri quadrati nella sala consiliare di Pieve di Soligo in cui sono raffigurati alcuni dei cittadini più celebri della zona. Ma siccome l’arte non sempre paga, papà Lucchetta lavora anche nel settore della ristorazione (cosa bisogna fare per mantenere una famiglia in Italia!).

Dopo la cicogna alta sette metri per Vittoria e la casa dipinta di azzurro per Ettore, ci si chiede se Federico abbia già in mente qualcosa per il prossimo eventuale figlio, ma lui smorza l’entusiasmo: “No, penso proprio che ci fermeremo qui”. Magari qualcuno ci spera facendo leva sul detto ‘Non c’è due senza tre’, che proietterebbe Federico e co. nel novero delle famiglie numerose. Questo proverbio, però, non attecchisce sulla demografia italiana dove il tasso di fecondità è sceso a 1,2 figli per donna.
Ettore è già oltre la media.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Una petizione per un aborto sicuro, Cappato: “630mila firme...

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Raggiunte oltre 630mila firme in Europa per My Voice My Choice, la petizione che promuove l’aborto sicuro in tutta l’Ue. Lo spiega l’ex eurodeputato Marco Cappato, fondatore di Eumans, presentando a Bruxelles un’iniziativa dei cittadini europei per una legge sull’accesso sicuro all’interruzione volontaria di gravidanza.

Il traguardo della petizione arriva in un periodo storico nel quale, in tutta Europa, si parla del diritto d’aborto. Proprio negli scorsi giorni, infatti, Papa Francesco ha definito i medici abortisti dei “sicari”. Un’ingerenza, considerata tale da numerosi esponenti politici, che ha trovato nel premier del Belgio Alexander De Croo la critica maggiore: “Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere”.

E ora l’obiettivo è il milione di firme.

La petizione

“Spesso ci si lamenta dell’Europa delle burocrazie – ha spiegato Cappato -, lontana dai problemi della gente. Con Eumans abbiamo attivato la democrazia europea, gli strumenti di partecipazione esistenti. Sono state raccolte già 630mila firme in Europa per My Voice My Choice, il diritto all’aborto al sicuro in tutta l’Ue”. L’iniziativa deve raccogliere almeno “un milione di firme in almeno 7 Paesi“.

Il numero necessario di Paesi “è già stato raggiunto. Presentiamo – ha aggiunto l’eurodeputato – sei proposte di petizioni, non solo sull’aborto, ma anche sull’eutanasia, sulla cannabis, sullo stop agli allevamenti intensivi, sull’intelligenza artificiale civica e sullo spostamento delle tasse dal lavoro alle emissioni di Co2. Una rivoluzione di sostenibilità ambientale e diritti civili che vogliamo proporre con l’attivazione dei diritti dei cittadini”.

Dal diritto all’aborto alla depenalizzazione della cannabis, passando per l’eutanasia e la tassa sul carbonio: l’iniziativa paneuropea ‘My Voice, My Choice’, a cui ha aderito anche l’Associazione Luca Coscioni, è stata presentata ieri al Parlamento europeo durante la conferenza stampa, in cui sono stati illustrati i risultati di sei Iniziative dei Cittadini Europei (Ice) e delle petizioni collegate, tutte orientate a promuovere diritti civili, democrazia e sostenibilità ambientale.

L’iniziativa My Voice, My Choice, supportata da 29.000 cittadini e 45 Ong in tutta Europa, ha superato la soglia minima in 11 Paesi (tra cui Austria, Francia, Germania e Italia) con oltre 633.000 firme raccolte. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme entro maggio 2025, affinché la proposta venga discussa dalla Commissione e dal Parlamento Europeo. Questa Ice si concentra sull’accesso sicuro all’aborto, puntando alla creazione di un fondo europeo di solidarietà per supportare le donne che non possono accedere all’aborto nei loro Paesi.

Una firma per i diritti

Ma non solo un aborto sicuro, dicevamo. Parallelamente a questa iniziativa, sono state presentate le sei petizioni della campagna Eu can do it, che trattano temi fondamentali come diritti civili, ambiente e innovazione tecnologica.

Queste petizioni, sostenute da oltre 29.000 cittadini, includono proposte sulla depenalizzazione della cannabis, l’eutanasia, il carbon pricing, lo stop ai sussidi per gli allevamenti intensivi, l’intelligenza artificiale.

Presente all’evento anche Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Petizioni: “È importante rafforzare gli strumenti di democrazia diretta a disposizione dei cittadini, per consentire loro di incidere sulle decisioni legislative europee. Il diritto di petizione sia un elemento centrale della democrazia europea, ma ancora poco sfruttato, e ha invitato a incrementare il numero di petizioni presentate annualmente.

Il 28 settembre si è celebrato in diversi Paesi l’International Safe Abortion Day. Questa ricorrenza è iniziata in America Latina e nei Caraibi nel 1990 come giornata di mobilitazione per la depenalizzazione dell’aborto. La data è stata scelta per commemorare l’approvazione della Legge sulla nascita libera approvata dal parlamento brasiliano il 28 settembre 1871, una riforma legale intesa a garantire la libertà ai figli delle persone schiavizzate in Brasile all’epoca.

Secondo il Women’s Global Network for Reproductive Rights, che nel 2011 ha dichiarato il 28 settembre Giornata internazionale, nelle scorse settimane in 85 Paesi si sono svolte 400 attività per promuovere un diritto che coinvolge milioni di persone.

Un diritto internazionale

L’iniziativa è partita ad aprile e vede coinvolte tutte le associazioni dei diversi Paesi europei nei quali l’aborto non è una pratica sicura, garantita e tutelata. Dalla Spagna, alla Francia, passando per la Polonia e l’Italia, My Voice My Choice riunisce coloro i quali credono necessario presentare in Europa una proposta di legge che garantisca tra i diritti fondamentali dell’uomo l’interruzione volontaria di gravidanza.

La proposta aveva raggiunto l’Europarlamento negli scorsi mesi, ma è stata bloccata da alcuni governi nazionali che credono che il diritto sia già tutelato e che non necessita di un riconoscimento nelle Carte dei diritti dell’uomo europee. A differenza della Francia che su questo principio ne ha fatto una battaglia politica riuscendo a inserire il diritto in Costituzione.

Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, impegnata nel diritto all’aborto sicuro e nota per tutelare il diritto all’eutanasia, ha aggiunto: “La grande mobilitazione a sostegno di My Voice, My Choice è la migliore risposta da dare all’internazionale antiabortista e proibizionista che sta crescendo a livello mondiale intorno all’asse Orbán-Trump. La missione di Eumans è proprio quella di creare un movimento paneuropeo per la promozione dei diritti civili attraverso la partecipazione civica. Oggi, con il deposito del pacchetto di petizioni Eu can do it, prende il via la nuova fase di una campagna politica su sei obiettivi di libertà, democrazia e sostenibilità che mirano a influenzare l’agenda della nuova legislatura europea. Con il primo nucleo di 45 organizzazioni che hanno aderito su uno o più obiettivi, vogliamo rilanciare il processo di integrazione europea chiedendo che si dia seguito alle conclusioni emerse nella Conferenza per il futuro dell’Europa che la stessa Ursula Von der Leyen aveva fortemente voluto.”

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Il costo della vita preoccupa e influenza il voto, Metsola:...

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Il costo della vita e la situazione economica nei Paesi europei preoccupano i cittadini. Tanto che, secondo un sondaggio di Eurobarometro svolto post-elezioni 2024, questi fattori hanno influenzato il comportamento di voto.

Nello specifico, l’aumento dei prezzi e del costo della vita (42%) e la situazione economica (41%) sono stati i principali argomenti a spingere i cittadini europei a votare alle elezioni europee di giugno di quest’anno. Un terzo degli elettori (34%) afferma che la situazione internazionale è stata un argomento per recarsi alle urne, mentre una percentuale simile cita la difesa della democrazia e dello Stato di diritto (32%). Chi non ha votato ritiene ugualmente che il costo della vita (46%) e la situazione economica (36%) avrebbero potuto motivarlo a partecipare alle elezioni.

Anche per gli italiani la situazione economica e il costo della vita si confermano gli argomenti più importanti che li hanno spinti a recarsi alle urne a giugno, con dei valori però superiori alla media UE, rispettivamente al 51% e al 48%. Seguono la situazione internazionale (35%) e la difesa della democrazia e dello Stato di diritto (29%). Anche per gli italiani che non hanno votato, la percezione delle preoccupazioni legate al costo della vita (51%) e alla situazione economica (48%) è superiore alla media Ue.

Sostegno all’Unione europea

La condizione economica e geopolitica, per le quali spesso si addossa la colpa alle istituzioni, non ha fatto perdere di vista agli elettori l’importanza di unione tra Stati. Il sostegno all’Ue rimane alto: i risultati del sondaggio indicano che i cittadini sono ottimisti sul futuro dell’Ue (65%) e continuano ad avere un’immagine positiva dell’Ue (così per il 48%, con solo il 16% che dichiara di avere un’immagine negativa).
E sono proprio gli italiani tra i più ottimisti, rispetto alla media Ue, con il 70% che si dichiara tale (4 punti in più rispetto al sondaggio di febbraio/marzo scorso). Il 47% degli italiani ha poi un’immagine positiva dell’Unione, in linea con la media continentale.

Perché è vantaggioso far parte dell’Unione europea?

Rispondendo circa le motivazioni per le quali far parte dell’Unione europea ha dei vantaggi, i cittadini intervistati hanno delineato quattro cause:
1. una maggiore cooperazione tra gli Stati membri (36%),
2. la protezione della pace e il rafforzamento della sicurezza (32%),
3. il contributo dell’UE alla crescita economica (28%)
4. la creazione di nuove opportunità di lavoro (24%).

La cooperazione tra gli Stati membri (34%), il peso maggiore nel mondo (32%), la protezione della pace e il rafforzamento della sicurezza (26%) e il contributo alla creazione di nuove opportunità di lavoro (26%) sono i principali motivi per cui gli italiani trovano un vantaggio nell’appartenere all’Ue.

Fiducia nella democrazia europarlamentare

È interessante vedere come la fiducia nella democrazia parlamentare europea stia crescendo, specialmente all’inizio della decima legislatura del Parlamento europeo. Il fatto che il 42% dei cittadini europei abbia un’immagine positiva del Parlamento europeo, con un picco del 48% tra gli italiani, è un segnale positivo.

L’affluenza alle urne del 50,74% nelle elezioni dello scorso giugno, la più alta degli ultimi trent’anni, dimostra un rinnovato interesse e impegno dei cittadini nel processo democratico dell’UE. Questo aumento dell’affluenza in 16 Paesi su 27 rispetto al 2019 è significativo.

Inoltre, il 56% dei cittadini europei che ritiene che la propria voce conti in Europa, con un aumento di 8 punti percentuali rispetto a febbraio/marzo 2024, è un dato incoraggiante. Anche se in Italia questa percentuale è del 38%, è comunque un miglioramento di 9 punti rispetto al sondaggio precedente.

Il fatto che il voto alle elezioni europee stia diventando un’abitudine per molti cittadini è un segnale di maturità democratica. La motivazione principale per votare sembra essere la vicinanza delle proposte dei partiti alle idee e ai valori degli elettori, con il 47% degli elettori che ha indicato questo come motivo principale per il proprio voto.

Per gli italiani, il voto è visto principalmente come un dovere (46%) e un’abitudine (40%), con il 25% che vota per sostenere il partito politico a cui si sente vicino. La scelta di chi votare è spesso influenzata dall’affinità con le proposte sulle questioni europee (44%) o nazionali (41%).

Metsola: “Faremo la nostra parte”

A commentare i risultati del sondaggio è la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che ha detto: “Lo scorso giugno, i cittadini di tutta Europa hanno fatto sentire la loro voce, registrando la più alta affluenza alle elezioni del Parlamento europeo degli ultimi 30 anni. Ci hanno dato il mandato di agire, di fornire risposte e soluzioni e di avere un impatto positivo nella loro vita quotidiana. Faremo la nostra parte. Nelle prossime settimane, il Parlamento europeo esaminerà la nuova Commissione europea per garantire che affronti le questioni prioritarie per i cittadini: il costo della vita, lo stato della nostra economia, la democrazia, lo Stato di diritto, la migrazione e la sicurezza. Il Parlamento europeo continuerà a lavorare per far sì che la voce dei cittadini conti nell’Ue.”

Tra il 13 giugno e l’8 luglio 2024, l’agenzia di ricerca Verian (precedentemente Kantar Public) ha condotto il sondaggio Eurobarometro post-elettorale del Parlamento europeo in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Le interviste sono state realizzate faccia a faccia, con l’uso di video interviste (CAVI) in Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia e Malta. In totale, sono state effettuate 26.349 interviste. I risultati dell’UE sono stati ponderati in base alla popolazione di ciascun Paese. Oltre alla ponderazione basata su variabili socio-demografiche (post-stratificazione per sesso ed età, regione e livello di urbanizzazione), i risultati per tutte le domande relative alle elezioni europee sono stati ponderati in base all’affluenza nazionale.

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Rooming-In, le linee guida del Ministero della Salute per...

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Un recente documento del Ministero della Salute ha messo in luce l’importanza del rooming-in, una pratica che prevede la condivisione della stessa stanza tra madre e neonato durante la degenza ospedaliera post-parto.

Questo approccio, sostenuto da un tavolo tecnico multidisciplinare, mira a migliorare il benessere della coppia madre-bambino e a garantire la sicurezza del neonato. Vediamo nel dettaglio le pratiche raccomandate e i benefici documentati.

Il Rooming-In: definizione e benefici

Il rooming-in è una pratica assistenziale che prevede la permanenza e l’assistenza di madre e neonato nella stessa stanza durante la degenza ospedaliera post-parto. Raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dall’Unicef, il rooming-in offre numerosi benefici:

Promozione dell’allattamento al seno: Facilita l’avvio e il mantenimento dell’allattamento, come evidenziato da studi che mostrano un aumento della durata dell’allattamento nelle madri che praticano il rooming-in.
Miglioramento del legame affettivo: Favorisce il bonding tra madre e neonato, essenziale per lo sviluppo emotivo del bambino.
Riduzione delle infezioni ospedaliere: La vicinanza alla madre riduce il rischio di infezioni, grazie alla colonizzazione con germi materni.
Empowerment materno: Aiuta la madre a sviluppare competenze genitoriali e a sentirsi più sicura nel prendersi cura del neonato.

Contatto pelle a pelle

Il contatto pelle a pelle (Ssc: skin-to-skin contact) è una delle pratiche più note del rooming-in e consiste nel lasciare il neonato a contatto diretto con la pelle della madre subito dopo la nascita, preferibilmente nelle prime due ore post-partum. I benefici includono:

Avvio dell’allattamento: Facilita l’inizio dell’allattamento al seno.
Riduzione dello stress neonatale: Diminuisce il pianto e lo stress del neonato.
Migliore stabilità fisiologica: Migliora il controllo della temperatura e la stabilità cardiorespiratoria del neonato.

Per garantire la sicurezza durante il contatto pelle a pelle, è essenziale che il neonato sia posizionato prono sull’addome/torace materno, con il viso rivolto di lato e le vie respiratorie libere. La sorveglianza continua nelle prime due ore di vita è cruciale per prevenire il collasso postnatale (Supc).

Prevenzione delle infezioni respiratorie

La prevenzione delle infezioni respiratorie è fondamentale per la sicurezza del neonato. Le misure preventive inserite nelle Linee Guida del Ministero della Salute includono:

Igiene delle mani: Lavarsi o igienizzare le mani prima di toccare il neonato.
Uso di mascherine: Raccomandato durante epidemie stagionali o pandemie.
Ventilazione ambientale: Fondamentale per prevenire infezioni virali respiratorie nelle strutture sanitarie.

In caso di infezione respiratoria, la madre dovrebbe essere isolata in una stanza singola o in cohorting con altre donne nella stessa condizione. Tuttavia, l’opzione da privilegiare è la gestione congiunta di madre e neonato per facilitare l’interazione e l’avvio dell’allattamento materno.

Prevenzione del collasso postnatale (Supc)

Il collasso postnatale (Supc) è un evento inatteso che colpisce un neonato giudicato sano nella prima settimana di vita. I principali fattori di rischio includono primiparità, stanchezza materna e sedazione, condivisione del letto durante il sonno, posizione asfissiante del neonato, uso dello smartphone e mancata supervisione del neonato. Gli interventi preventivi comprendono:

Educazione alla salute: Informare i genitori sui rischi e le pratiche sicure da attuare nei primi mesi di vita.
Sorveglianza continua: Monitorare il neonato e la madre per prevenire comportamenti a rischio.

Prevenzione delle Cadute del Neonato

Le cadute del neonato sono un rischio significativo, con un’incidenza di circa 1 caso su 2000 nati. Le misure di sicurezza includono:

Sorveglianza durante i cambi: Non lasciare mai il neonato senza sorveglianza durante i cambi sul fasciatoio.
Uso delle sponde: Consigliato quando il neonato è nel letto materno.
Informazione ai genitori: Educare i genitori sui rischi di caduta e sulle pratiche sicure.

Condivisione del letto: come praticarla in sicurezza

La condivisione del letto con il proprio bambino è motivata dalla facilitazione dell’allattamento e dalla promozione del bonding. Tuttavia, va evitata durante il sonno della madre per ridurre il rischio di collasso postnatale. L’utilizzo di culle agganciate al letto può facilitare l’allattamento e ridurre il rischio di cadute.

Raccomandazioni

Il Ministero della Salute raccomanda alle Direzioni Generali e Sanitarie dei Punti Nascita di adottare politiche aziendali che promuovano il rooming-in e il contatto pelle a pelle. È essenziale fornire un supporto individualizzato e empatico alle madri, garantendo al contempo la sicurezza dei neonati. Queste pratiche, se implementate correttamente, possono migliorare significativamente il benessere della coppia madre-bambino e garantire la sicurezza del neonato durante la degenza ospedaliera.

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