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Brindisi, fornivano componenti Boeing 787 non a norma: “Pericolo per la sicurezza dei voli”

Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Brindisi

Boeing in volo - Agenzia Fotogramma

Due società aerospaziali di Brindisi avrebbero messo a rischio la sicurezza dei voli, fornendo quasi cinquemila componenti non a norma per i Boeing 787.

Cosa è successo

Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Brindisi, che ha delegato la Guardia di finanza della città pugliese, nei confronti di sette persone e di due società ritenute, secondo l'accusa, coinvolte in una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di reati, dall’attentato alla sicurezza dei trasporti (in questo caso aerei), all’inquinamento ambientale, alla frode in commercio.

Attentato alla sicurezza dei trasporti

Due i filoni di indagine: il primo riguarda l'ipotesi di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in commercio, in forma associativa, da parte di amministratori, di fatto e di diritto, di due società brindisine attive nel settore aerospaziale, ai danni della Leonardo e dell’americana Boeing, aziende leader mondiali nella produzione di aeromobili per scopi civili e militari.

Un'operazione che ha preso origine da una indagine precedente, svolta sempre dalle Fiamme gialle brindisine, con il coordinamento della Procura della Repubblica, conclusasi nel 2021 e che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per ipotesi di bancarotta, all’arresto di tre responsabili e alla denuncia a piede libero di altri quattro indagati. Le investigazioni svolte dai finanzieri si sono concentrate sulle forniture di componenti aeronautiche cedute dalle aziende brindisine alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, aereo di punta della multinazionale americana. E' emerso che, per la realizzazione di componentistica anche strutturale dei velivoli, veniva impiegato titanio commercialmente puro invece della prescritta lega di titanio, così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, generando un notevole risparmio sull’acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici. Ciò ha comportato la realizzazione di parti aeree con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi anche sulla sicurezza del trasporto aereo.

Gli accertamenti preliminari hanno portato al sequestro di circa 6.000 parti di aeroplano (cosiddetto Part Number) appositamente campionate per i successivi esami qualitativi, realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. Le consulenze disposte dalla Procura della Repubblica di Brindisi e svolte da tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato la non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio. L’attività peritale e le indagini, condotte anche con rogatoria internazionale negli Stati Uniti d’America, si sono concluse accertando che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, compromettere la sicurezza dei velivoli, imponendo alla compagnia americana l’avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti. Le attività di indagine hanno visto la collaborazione fattiva, in qualità di parti offese, della Leonardo e della Boeing, grazie alle quali è stato possibile individuare le componenti aeronautiche non conformi, oltre che del Dipartimento di Giustizia americano e dell’Fbi. Questi ultimi hanno coadiuvato gli investigatori delle Fiamme Gialle e l’Autorità Giudiziaria nella fase dell’esecuzione della rogatoria internazionale.

Reati ambientali

Un secondo filone investigativo ha riguardato la presunta commissione, da parte delle stesse società, di reati ambientali. E' stato accertato lo sversamento in alcuni terreni della zona industriale brindisina di sostanze inquinanti pericolose derivanti dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. L'indagine, curata da dalla Squadra Mobile della Questura di Brindisi, ha portato al sequestro di 35 cisterne contenenti ciascuna 1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi, accertando l’avvenuto sversamento di altri rifiuti speciali pericolosi contenuti in 12 cisterne rinvenute vuote. Gli indagati, colti in flagranza di reato dal personale della Polizia di Stato, dopo aver rimosso una parte del muro di cinta tra le aree di proprietà, sono stati bloccati mentre svuotavano nel terreno altrui (della superficie complessiva di 1.960 metri quadrati) e nei pozzetti di drenaggio delle acque meteoriche, il contenuto delle 12 cisterne, pronti a svuotarne altre 5.

Inoltre, gli agenti hanno trovato in un locale aziendale altre 30 cisterne, stoccate illecitamente, contenenti lo stesso rifiuto. Ulteriori approfondimenti investigativi, condotti in sinergia tra la Squadra Mobile e i militari della Guardia di Finanza, anche attraverso il sorvolo con un elicottero dotato di termocamera del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, hanno portato ad individuare un terreno, adiacente all'immobile produttivo di proprietà di una delle società incriminate, in cui gli investigatori sospettavano fossero state sversate illecitamente altre quantità di rifiuti speciali pericolosi. La consulenza successiva di natura tecnica effettuata sul terreno in questione avrebbe provato la contaminazione del suolo e del sottosuolo con sostanze inquinanti e nocive quali cromo, cromo esavalente, rame, zinco, stagno e idrocarburi, nonché delle acque sotterranee con mercurio, boro, antimonio, arsenico, cromo totale, nichel, piombo, cromo esavalente, rame, zinco, manganese, ferro e cloruri e, infine, della vegetazione circostante con rame, zinco e piombo.

La stessa consulenza ha consentito, inoltre, di constatare che l’inquinamento aveva interessato il terreno fino alla profondità di tre metri, in concentrazioni largamente superiori ai limiti, previsti dalla normativa per le zone industriali. Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette persone e due società, le cui notifiche ai rispettivi destinatari sono state curate dalle Forze di Polizia che hanno condotto le indagini.

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Economia

2024: per ‘L’Espresso’ la ‘Persona...

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La piccola di soli due anni è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili: di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù

2024: per 'L'Espresso' la 'Persona dell'anno' è Ivana: bambina libanese vittima della guerra

Nel 2023, la copertina de L’Espresso dedicata alla persona dell’anno ha accolto il volto di Elena Cecchettin. Nel numero del 20 dicembre 2024, il settimanale - che sta per compiere il suo settantesimo compleanno - ha scelto di assegnare il riconoscimento a Ivana, una bambina libanese di due anni, già vittima della guerra. Durante un bombardamento israeliano, è stata colpita la sua casa nella cittadina di Tiro. Il corpo della piccola, che pesa appena otto chilogrammi, è stato avvolto dalle fiamme. Sua madre è riuscita a salvarla e, insieme all’altra figlia, sono scappate verso Beirut. Ormai sono passati due mesi da quel giorno e Ivana è ancora ricoverata in un ospedale per grandi ustionati della capitale. La madre è con lei, non ha un altro posto dove andare poiché “dell’appartamento sono rimaste solo le ceneri”, mentre suo marito non ha più un lavoro.

Ivana è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili. È il simbolo di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù. Raccontare la storia di Ivana è un dovere, perché richiama tutti a non ignorare le conseguenze delle armi. È lei la persona dell’anno, “con l’auspicio che nessun bambino subisca più, mai più, un destino simile“, afferma il direttore de L’Espresso, Emilio Carelli. “Le immagini di volti segnati dalla paura e dal dolore di bambini feriti e traumatizzati non possono lasciare indifferenti. Dovrebbe essere impegno primario per tutti noi proteggere i diritti dei minori, promuovere la pace e garantire che nessun altro bambino debba subire il peso devastante della guerra. E allora facciamo in modo che il 2025 sia l’anno in cui non solo parliamo di pace, ma la realizziamo”.

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Economia

Nautica, via libera a patente per minorenni

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Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Una barca al tramonto (Foto )

Via libera alla patente nautica per minorenni. Il decreto che permette anche ai minorenni di poter accedere alla patente nautica D1 è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Via libera dunque ai sedicenni che intendono mettersi al comando di un natante, attraverso un esame abilitativo semplificato. Ad annunciarlo è la Confarca, confederazione nazione che rappresenta le scuole nautiche, tra le promotrici del decreto legge.

Come funziona

In sostanza per i sedicenni sarà possibile conseguire il titolo di abilitazione alla navigazione, entro però alcuni limiti. Infatti, i natanti dovranno essere utilizzati soltanto di giorno ed entro le sei miglia dalla costa. Le imbarcazioni inoltre non dovranno superare i 12 metri di lunghezza, mentre il limite dei cavalli del motore è di 115.

I candidati iscritti ad una scuola nautica si sottoporranno ad un quiz semplificato, mentre le prove a mare saranno certificate da cinque ore di conduzione obbligatorie. Il patentino, fa notare Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, sarà propedeutico alla patente nautica entro le 12 miglia che si potrà conseguire al raggiungimento della maggiore età, con i quiz base esclusi dalla patente D1. L’esame, per chi è già in possesso della patente D1, consisterà nella prova di carteggio e, successivamente, nella pratica. Restano invariate invece le prove per la patente oltre le 12 miglia. Gli esami per la patente D1 potranno essere anche svolti all’interno delle scuole nautiche sotto la supervisione degli esperti.

“Si tratta di un’esperienza innovativa – commenta D’Angelo – e che responsabilizza i più giovani, oltre a dotarli di una cultura marinaresca. Grazie ai controlli visivi tramite collegamento da remoto sarà possibile a tutti gli organi di controllo verificare il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e degli esami”. “Questo decreto, fortemente voluto dalla nostra associazione permetterà di educare i più giovani alle regole del Codice della Nautica e di formare una futura generazione di coscienziosi diportisti”.

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Spettacolo

Tre prime serate Rai per Diaco: arriva...

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La prima domani su Rai1 dedicata ai 35 anni di Telethon, poi il 26 dicembre e il 2 gennaio su Rai2

Tre prime serate Rai per Diaco: arriva 'BellaFesta'

La 35esima maratona televisiva di Fondazione Telethon si concluderà domenica 22 dicembre con una serata di gala in diretta su Rai1: “BellaFesta per Fondazione Telethon”, con la conduzione di Pierluigi Diaco, andrà in onda alle 21.30. Per chiudere la settimana di raccolta fondi, che coinvolgerà tutti i programmi e i conduttori della Rai, è stato scelto lo spin-off serale di “BellaMa’”, il programma quotidiano del pomeriggio di Rai 2. Il tema portante della serata sarà “Dal dolore alla gioia”, in linea con la mission di Fondazione Telethon, che da 35 anni grazie alla ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare ha sostenuto 3.024 progetti, 1.771 ricercatori, 637 malattie studiate. Tanti ospiti parteciperanno alla serata di gala, portando un “regalo speciale” per Fondazione Telethon: una propria esibizione per invogliare il pubblico italiano a donare. Gli artisti che finora hanno aderito all’appello di Fondazione Telethon, della Rai e di Pierluigi Diaco sono: Alberto Bertoli e i Tazenda, Alex Britti, Drupi, Fausto Leali, Michele Zarrillo e Paolo Belli con la sua band e tanti altri. Insieme a loro ci sarà il cast fisso di “Bellama’”: Nancy Brilli, Roberta Capua, Antonella Elia, Rita Forte, Oreste Gaudio, Valeria Marini, Memo Remigi, Domenico Restuccia, Rosa Sorrentino e Manuela Villa.

Durante la serata ci saranno anche due momenti emozionanti: Don Walter Insero che racconterà dell’esempio di Papa Giovanni Paolo II e Sammy Basso e poi la testimonianza di Valeria Fiorito, la ragazza che ha ricevuto il midollo spinale da Fabrizio Frizzi, a cui sono dedicati gli studi Dear della Rai e da cui andrà in onda “BellaFesta per Fondazione Telethon”.

Ma non è finita, perché Diaco tornerà in prima serata il 26 dicembre e il 2 gennaio su Rai2 con altri due appuntamenti di “BellaFesta”, in cui metterà a confronto diverse generazioni all’interno di famiglie celebri che si sfideranno in prove di canto e ballo coinvolgenti e divertenti.

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