Milan ko 2-1 a Firenze, Adli e Gudmundsson stendono i rossoneri
In classifica rossoneri fermi al 6° posto con 11 punti insieme al Torino, mentre i gigliati agganciano Atalanta, Empoli e Roma all'ottavo posto a quota 10
Dopo tre vittorie di fila il Milan va ko in trasferta contro la Fiorentina. Al Franchi i viola si impongono 2-1 grazie ai gol di Adli al 35' e Gudmundsson al 73'; inutile rete di Pulisic al 60' per gli ospiti. La partita passerà alla storia per i tre rigori parati, il primo da Maignan che blocca il tiro di Kean, gli altri due da De Gea che ferma prima Theo Hernandez e poi Abraham. In classifica i rossoneri sono sesti con 11 punti insieme al Torino, due meno del terzetto al terzo posto Juventus, Lazio e Udinese, mentre i gigliati sono ottavi a quota 10 insieme a Roma, Empoli e Atalanta.
La partita
Al 7' giocata di Leao sulla sinistra, il portoghese salta Dodo che lo trattiene platealmente per negargli l'ingresso in area. L'arbitro lo ammonisce. Al 9' calcio di punizione velenoso di Pulisic: Gabbia anticipa De Gea ma manda alto di testa. Al 15' la prima vera chance del match: Emerson Royal crossa dalla destra per Morata che gira di testa mandando fuori di un soffio. Al 17' risponde la squadra di casa: Colpani si accentra dalla sinistra e calcia con potenza ma scarsa precisione e manda alto. Al 21' Di Bello concede un rigore alla Fiorentina per un fallo in area di Theo Hernandez su Dodo. Dagli 11 metri tira Kean e Maignan para bloccando il tiro dell'ex Juve. Al 29' gol annullato a Kean per un netto fuorigioco.
Al 31' lampo di Leao, che sguscia per vie centrali e costringe De Gea alla parata su un sinistro destinato sotto la traversa. Al 35' gigliati in vantaggio con l'ex Adli che non esulta al gol. Il centrocampista francese riceve sulla sinistra e difende il pallone, converge al centro e trova col destro una traiettoria imparabile per Maignan sul palo lontano. Al 39' Fiorentina vicina al raddoppio. Ancora troppo statica la difesa del Milan: Dodo imbuca per Kean, fermato in uscita da Maignan ma sulla ribattuta Colpani tenta un pallonetto che non inquadra la porta. Al 42' insiste Colpani, che stavolta prova il rasoterra di sinistro, pallone fuori. Un minuto ammonizione per Morata che entra scomposto su Comuzzo. Al 46' Ranieri stende Reijnders in area e Pairetto assegna il rigore per il Milan. Dagli 11 metri va Theo ma De Gea intuisce e devia in corner.
In apertura di ripresa, al 3', altro gol annullato a Kean. Altra partenza sul filo del fuorigioco dell'attaccante viola, che era partito di un soffio oltre la linea rossonera prima di battere Maignan. Al 12' terzo rigore del match, il secondo per i rossoneri: corner di Theo sul secondo palo e sponda aerea di Morata. Sul pallone vanno a contatto Kean e Gabbia: Pairetto punisce l'entrata dell'attaccante viola. Dagli 11 metri va Abraham e De Gea ferma anche lui. Tre rigori e tre parate.
Al quarto d'ora Pulisic pareggia: da applausi l'inserimento e la coordinazione dello statunitense sul cross di Hernandez: destro al volo sul palo lontano e De Gea stavolta non può nulla. Al 19' chance per Kean. Assist al bacio di Gosens per l'indisturbato attaccante, che calcia di prima intenzione ma manda alto. Al 22' Palladino si gioca la carta Richardson: esce Cataldi. Al 25' protesta la Fiorentina per l'entrata avventata di Theo su Colpani all'altezza del vertice dell'area di rigore. Pairetto lascia giocare, dello stesso avviso anche il Var.
Al 26' diagonale insidioso di Abraham, De Gea ci mette il piede e respinge. Al 27' finisce la partita di Leao, al suo posto Okafor. Al 28' arriva il gol partita: lancio in profondità controllato col petto da Kean per l'inserimento di Gudmundsson, che calcia dalla distanza con un destro teso. Maignan non ci arriva e il Franchi esplode. Al 32' finisce la partita proprio di Gudmundsson: lo sostituisce Biraghi. Esce anche l'altro goleador Adli: dentro Kouamé. Al 37' entra Chukwueze al posto di Pulisic. Al 40' rosso per Palladino che si fa cacciare da Pairetto per proteste. Al 42' chance per il neo entrato Chukwueze che va al tiro De Gea fa ancora buona guardia. L'ultimo brivido della partita lo regala Kean in pieno recupero con un destro dalla potenza impressionante che sbatte sulla parte inferiore della traversa e poi sulla linea senza che il pallone entri.
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Milan-Juve 0-0, a San Siro vincono la noia e i fischi dei...
Il big match del sabato di Serie A regala poche emozioni e finisce senza reti
Solo il freddo tiene svegli i 75mila di San Siro. Milan e Juve regalano uno 0-0 e poche emozioni nel big match del sabato di Serie A. I rossoneri ci provano poco, i bianconeri non forzano e alla fine si accontentano: la squadra di Fonseca sale a 19 punti (con una partita ancora da recuperare), gli uomini di Thiago Motta agganciano Lazio e Fiorentina a quota 25, in attesa delle gare di domenica. Fischiati i calciatori del Milan a fine partita.
Partita bloccata
Tanta tattica e pochi guizzi nel primo tempo di San Siro. La squadra di Fonseca, senza Pulisic (in panchina per una botta che ha dato problemi negli ultimi giorni), prova a fare la partita, ma la Juve è brava a spezzare il palleggio e ha le occasioni più importanti dell’avvio. La prima capita a Conceicao: il portoghese scarica un piatto sinistro a botta sicura sul cross dalla sinistra di Cambiaso, ma la difesa milanista mura. Dopo un giro d’orologio, è il sinistro di Koopmeiners a mettere Maignan sull’attenti. Palla fuori di poco. La compattezza degli uomini di Motta complica le cose al Diavolo in fase di costruzione e al 25’, da un bel recupero palla di Thuram, nasce un’altra palla gol bianconera: Yildiz riceve sulla sinistra, rientra e scarica un destro fuori di un niente. Il Milan accenna una reazione solo nel finale di tempo, con un paio di squilli in mischia. Il primo è un colpo di testa di Thiaw, su cross di Leao. Il secondo è un altro colpo di testa, stavolta di Emerson Royal, che prova a sorprendere Di Gregorio dopo un corner dalla destra. È zero a zero all’intervallo.
Finale senza guizzi
La ripresa inizia senza cambi, ma con Fonseca che ragiona e chiede a Pulisic di scaldarsi. La Juve parte meglio e lancia subito Cambiaso a rete: la chiusura in scivolata di Thiaw è provvidenziale e salva Maignan. Il copione della ripresa resta lo stesso: Loftus-Cheek e Reijnders faticano a innescare il grande ex Morata, la Juve va a folate e Yildiz è spesso il più vivace nel 4-2-4 proposto da Thiago Motta, in un attacco senza punti di riferimento. Il primo cambio è arriva al 70’: Fonseca toglie uno spento Loftus-Cheek e si gioca la carta Pulisic. Motta risponde dopo una decina di minuti con la doppia sostituzione: dentro Weah e Fagioli, fuori Conceicao e McKennie. Davanti succede ancora poco: da annotare c’è giusto una conclusione dalla distanza di Fofana, sopra la traversa. L’all in di Fonseca arriva a una manciata di minuti dal novantesimo ed è un triplo cambio: dentro Calabria, Chukwueze e Pavlovic al posto di Emerson, Musah e Gabbia (richiamato in panchina per un problema fisico da valutare). Nel recupero, tra i bianconeri spazio a Danilo e Mbangula al posto di Yildiz e Savona. Finisce così, senza brividi. Quelli li regala solo la temperatura di San Siro. Che chiude tra i fischi dei tanti tifosi rossoneri presenti.
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Verona-Inter 0-5, nerazzurri passeggiano al Bentegodi e...
La squadra di Inzaghi dilaga già nel primo tempo e si prende la vetta della Serie A, in attesa del big match Napoli-Roma
Sabato comodo per l’Inter. La squadra di Inzaghi vince senza problemi al Bentegodi oggi 23 novembre e liquida il Verona con un 5-0 senza storia. Gara in discesa per i nerazzurri, che dopo un brivido in avvio con la traversa di Tengstedt, archiviano la pratica già nel primo tempo con una cinquina messa agli atti in 14 minuti e tornano in testa alla classifica con 28 punti (+2 sul Napoli, impegnato domenica alle 18 con la Roma).
Tutto nel 1° tempo
Per l’Inter, la novità della mattinata è la febbre di Lautaro Martinez. Con il Toro indisponibile (oltre a Calhanoglu , out per un’elongazione e sostituito da Asllani), Inzaghi regala una chance dal 1’ a Correa: il Tucu si fa trovare pronto e dopo una traversa per parte (prima Tengstedt al 6', poi proprio Correa) porta in vantaggio i nerazzurri. Al 16’, l’argentino arriva in porta dopo una combinazione al bacio con Thuram e batte Montipo’ con lo scavino. Passano 5 minuti e la squadra di Inzaghi raddoppia, con protagonisti stavolta a parti invertite: Correa serve Thuram, che supera Montipo’ in scioltezza per il bis. L’Inter domina il campo e il Verona è poca cosa: così, al 25' arriva un tris che è fotocopia della rete precedente, per la doppietta di Thuram (stavolta innescato da Bastoni). E alla mezz’ora è De Vrij (entrato al 16’ per una contrattura ai flessori della coscia destra di Acerbi), con una gran girata in area di rigore, a sigillare il poker. L’incubo del Verona non finisce qui: prima dell’intervallo, c’è ancora gloria per i difensori. Al 41’, Barella e Mkhitaryan scambiano, Correa rifinisce di tacco per Bisseck e il tedesco infila la cinquina. Padroni di casa non pervenuti dopo i primi 45’.
Ripresa soft
La ripresa inizia con una girandola di cambi. Quattro per Zanetti, che manda in campo Lazovic, Dani Silva, Ghilardi e Sarr per Harroui, Dawidowicz, Bradaric e Mosquera. Zielinski prende invece il posto di Barella tra gli ospiti, mentre intorno all’ora di gioco Inzaghi fa riposare Thuram e Bastoni - anche in vista dell’impegno di martedì in Champions, contro il Lipsia - e concede minuti a Frattesi e Arnautovic. I nerazzurri gestiscono le forze nel secondo tempo ed evitano di affondare ancora il colpo, limitandosi al palleggio sulla mediana. A un quarto d’ora dalla fine, c’è spazio anche per l’esordio stagionale di Buchanan (al posto di Carlos Augusto), fermo da luglio per una brutta frattura alla tibia. Inzaghi guarda al turno di coppa con più di qualche sorriso. E, almeno per una notte, da primo della classe.
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Coppa Davis, Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis:...
Jannik affronta ancora una volta il tennista australiano: è il terzo confronto nel 2024
In Coppa Davis, l’Italia si affida al numero 1 al mondo. Nel match contro l’Australia, Jannik Sinner affronterà di nuovo Alex De Minaur in singolo, subito dopo il match tra Matteo Berrettini e Thanasi Kokkinakis (in programma alle 13). Quella tra Sinner e il tennista australiano sarà la nona sfida: un confronto visto più volte negli ultimi anni. Il match di Matteo sarà invece un inedito, visto che non ci sono precedenti tra i due.
Sinner-De Minaur, i precedenti
Finora, sono otto gli incontri tra i due tennisti. La curiosità è che Sinner ha sempre vinto contro l’australiano, a cominciare dal primo confronto del 2019 a Milano, alle Next Gen Atp Finals. I match tra i due si sono inoltre giocati sempre sul cemento, solo una volta sulla terra rossa: a Madrid, nel 2022. La superiorità del numero 1 al mondo è stata sempre schiacciante contro, visto che in tutti precedenti De Minaur è riuscito a conquistare solo un set Jannik. Negli ultimi mesi, due i confronti: uno pochi giorni fa alle Atp Finals di Torino, l’altro nel torneo di Rotterdam in cui Sinner ha di nuovo liquidato la pratica in due set.
Dove vedere Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis
La Coppa Davis sarà trasmessa in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali dedicati di Sky (Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis). I match saranno trasmessi in streaming su RaiPlay e su SkyGo e la piattaforma live on demand NOW.