Elon Musk: “Se Trump non vince le elezioni sono fregato”
Il magnate: "Ho puntato su Donald e ho fatto all in"
"Se Trump perde, sono fottuto. Quanti anni di carcere mi daranno?". Elon Musk punta su Donald Trump nelle elezioni in programma tra meno di un mese negli Stati Uniti. Il magnate - boss di X, Tesla e Space X - da tempo si è schierato a favore del candidato repubblicano. Sabato 5 ottobre, Musk ha anche preso la parola nel comizio che Trump ha tenuto a Butler, in Pennsylvania, nello stesso luogo in cui è rimasto ferito a luglio.
"Sono salito sul palco e ho parlato a braccio", dice Musk rispondendo alle domande di Tucker Carlson. Se Trump dovesse perdere, per il miliardario sarebbe complicato prendere le distanze dal candidato repubblicano: "Ho fatto all in, baby. E' divertente? Sì, è molto divertente. Nella malaugurata ipotesi in cui dovesse perdere, potrebbe esserci qualche vendetta nei miei confronti", dice ridendo.
"Se Trump non vince, queste saranno le ultime elezioni che avremo. La macchina democratica ha fatto entrare tanti immigrati illegali negli stati in bilico. In alcuni di questi stati, la differenza" tra repubblicani e democratici "è di 20mila voti. Che succede se fai entrare centinaia di migliaia di persone a cui verrà consentito di votare? Con altri 4 anni di amministrazione democratica, legalizzeranno talmente tanti immigrati illegali che nelle prossime elezioni non ci saranno più stati in bilico. Ci sarà un solo partito", dice il magnate illustrando la sua previsione.
"Ci sono solo 6 stati in bilico su 50. Se quei 6 stati non sono più in bilico, non ci saranno più elezioni. Che fine fa la democrazia? Il partito democratico con le sue primarie finirebbe semplicemente per decidere chi comanda. In questo momento, i democratici hanno più soldi da spendere negli swing states. Hanno i media dalla loro parte. Trump è l'underdog in questa situazione e nonostante tutto c'è equilibrio", aggiunge.
In caso di vittoria di Trump, Musk sarebbe pronto a dare il proprio contributo nella squadra di governo? "Sì, assolutamente". Il nome del magnate viene accostato ad un 'Dipartimento per l'efficienza' che al momento non esiste. "Abbiamo davvero bisogno di 428 agenzie governative? Ce ne sono molte di cui la gente non ha nemmeno mai sentito parlare. Non dovrebbero esserci sovrapposizioni, ci vorrebbe una razionalizzazione delle risorse. Mi sembra di dire cose ovvie...", dice.
Esteri
Trump, armi all’Ucraina e messaggio alla Nato:...
Da Washington rassicurazioni sul sostegno a Kiev. Gli alleati dovranno mettere a disposizione nuove risorse
Donald Trump non abbandona l'Ucraina ma chiederà ai membri della Nato di aumentare, e non di poco, le spese militari. Tra un mese, il nuovo presidente degli Stati Uniti si insedierà alla Casa Bianca con inevitabili effetti sul quadro internazionale. L'Ucraina attende l'impulso da Washington per avviare una fase negoziale che ponga fine alla guerra con la Russia gettando le basi per una pace duratura. Anche Vladimir Putin attende di confrontarsi con il neopresidente americano, destinato a diventare un punto di riferimento.
L'inviato speciale di Trump per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, è atteso a Kiev, come ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Georgy Tykhy. La data della visita è stata concordata ma non viene resa nota
Anche la Nato, guidata dal segretario Mark Rutte, sarà chiamata già nelle prossime settimane a confrontarsi con la linea di Trump. Già nel suo primo mandato, tra il 2016 e il 2026, il presidente degli Usa aveva sollecitato gli alleati ad aumentare le spese per la difesa. Attualmente, la soglia è al 2% del pil: per Trump, è decisamente troppo poco.
Il team di transizione lo ha già comunicato a funzionari europei, ai quali è stato comunque assicurato anche che il presidente eletto intende continuare a fornire aiuti militari all'Ucraina, come scrive il Financial Times, citando fonti informate sulle discussioni che si sono avute questo mese tra i consiglieri di politica estera di Trump ed alti funzionari europei.
I paletti di Trump
Secondo quanto rivelato, quindi, Trump intende più che raddoppiare l'attuale obiettivo del 2% - finora raggiunto da 23 dei 32 membri - anche se, secondo una delle fonti di Ft, potrebbe accettare un 3,5%. Non solo: il tycoon intenderebbe collegare in modo esplicito l'aumento della spesa militare ad accordi commerciali più vantaggiosi con l'Usa. "E' chiaro he stiamo parlando di circa il 3% o di più in vista del summit dell'Aja", spiega un altro funzionario europeo al giornale.
Secondo le fonti citate dal Financial Times,, tra le quali alti funzionari della sicurezza nazionale britannici che si sono recati nelle scorse settimane a Washington per incontri con il team del presidente eletto, Trump è ancora convinto che l'Ucraina non debba ottenere l'ingresso nella Nato. E vuole una fine immediata del conflitto, ma crede che fornire armi a Kiev dopo un cessate il fuoco assicurerebbe una soluzione per "la pace attraverso la forza".
Esteri
Ddl sicurezza, Consiglio d’Europa a senatori:...
Il commissario Michael O'Flaherty contesta il disegno di legge: "Non rispetta i diritti umani". "Lettera irrituale, ma il merito dei rilievi è serio e lo condividiamo" sostiene il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Michael O'Flaherty chiede in una lettera ai senatori "astenersi" dall'adottare il disegno di legge sulla pubblica sicurezza, a meno che non venga modificato in maniera "sostanziale", per garantire che rispetti le norme sui diritti umani del Consiglio d'Europa.
Cos'è il Consiglio d'Europa
Il Consiglio d'Europa non va confuso con il Consiglio Ue e il Consiglio Europeo, che sono due istituzioni Ue, con sede a Bruxelles. E' la principale organizzazione per la difesa dei diritti umani in Europa, ha sede a Strasburgo, in Francia, e conta 46 Stati membri, tra cui l'Italia. Il commissario teme, tra l'altro, che il disegno di legge "ampli eccessivamente la portata degli interventi statali consentiti nelle assemblee pubbliche, anche contro individui che partecipano in modo pacifico a proteste".
I punti contestati
In particolare, dice O'Flaherty, "l'articolo 14 introduce la fattispecie penale (in luogo del già esistente illecito amministrativo) di disturbo della circolazione stradale con il proprio corpo, punito con la reclusione da sei mesi a due anni se effettuato da almeno due persone. L'articolo 11 introduce inoltre un principio generale aggravante per eventuali reati commessi all'interno o in prossimità delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane".
L'articolo 13, continua O'Flaherty, "estende anche le circostanze in cui i commissari di polizia possono vietare agli individui di accedere ad alcune aree in prossimità di strade, ferrovie, aeroporti e altre infrastrutture, fino a un anno, e l'articolo 24 prevede pene detentive da sei a diciotto mesi per il deturpamento di edifici o beni adibiti a pubbliche funzioni, quando lo scopo è arrecare danno all'onore, al prestigio o al decoro di un'istituzione. L’articolo 26 introduce il reato di ribellione nelle carceri, punendo i soggetti con la reclusione da uno a cinque anni (e da due a otto anni per coloro che promuovono, organizzano o dirigono la ribellione) non solo per atti di violenza o minaccia, ma anche per resistenza, compresa la resistenza passiva".
Ignazio La Russa
"Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l'inaccetibile pretesa di Michael's O'Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza che per altro è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti" ha detto Ignazio La Russa, presidente del Senato.
"La lettera di O'Flaherty è arrivata agli uffici del Senato mentre mi trovavo in Bulgaria in visita al contingente italiano di stanza in ambito Nato e l'ho trovata un'inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un'assemblea parlamentare. Gli uffici, su mia indicazione, hanno tuttavia trasmesso la missiva al ministro dei rapporti con il Parlamento, senatore Ciriani, anche in considerazione del fatto che spetta primariamente al Governo intrattenere relazioni con le istituzioni europee. La stessa lettera è stata altresì inviata, per semplice conoscenza, ai presidenti delle due commissioni interessate. In entrambe le formali trasmissioni mi sono astenuto da ogni considerazione".
"Al di fuori degli atti ufficiali, la mia personale opinione è che ho trovato non solo irrituale ma contrario a qualunque principio democratico - l'affondo di La Russa -, che il signor Michael O' Flaherty (a me finora del tutto sconosciuto) chieda addirittura di non votare una legge per altro il cui testo è ancora in formazione e all'esame della Commissioni. Personalmente non condivido le argomentazioni di quella lettera, ma ciò che conta, e che trovo inaccettabile, è che si voglia condizionare la volontà dei nostri Senatori di maggioranza e di opposizione durante l'iter di formazione di una legge, quasi che fossero incapaci di valutarne i contenuti e le conseguenze autonomamente”.
Francesco Boccia
"Siamo i primi a voler difendere l’autonomia e le prerogative del nostro Parlamento. Ma facciamo attenzione a non perdere di vista il merito delle questioni. Può darsi che la lettera di O’Flaherty sia stata irrituale. Ma il merito di quei rilievi è serio e lo condividiamo" sostiene il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "E anche maggioranza e governo sanno che il provvedimento ha diverse criticità visto che ne hanno rallentato l’iter e sono state già annunciate modifiche al testo. Noi continueremo a batterci per cambiare il disegno di legge che presenta seri profili di illegittimità. La Russa e il governo non ignorino le nostre critiche e quelle che vengono da più parti e modifichino il provvedimento”.
Esteri
Musk “vota” AfD. Tutte le volte che ha infilato...
Il consigliere di Trump a gamba tesa dopo l'attentato di Magdeburgo. E in mattinata l'endorcement all'estrema destra tedesca: "Solo AfD può salvare la Germania"
Elon Musk senza pietà. Il miliardario americano consigliere di Donald Trump, dopo l'attacco a Magdeburgo, ha scritto su X: "Scholz dovrebbe dimettersi immediatamente. Incompetente idiota".
L'appoggio all'estrema destra dell'AfD
Musk, primo e solo ad aver raggiunto la quota di 400 miliardi di patrimonio già in mattinata aveva puntato il suo cannone social sulla Germania esprimendo un sostegno deciso per AfD, Alternative fur Deutschland, il partito di estrema destra che negli ultimi anni ha macinato consensi attaccando prima l’euro e l’Europa e oggi i migranti e le politiche di inclusione tedesche. Un movimento che, per le posizioni neonaziste di alcuni suoi esponenti, al Parlamento europeo è stato prima espulso da Id, il gruppo di Marine Le Pen e Matteo Salvini, e poi tenuto fuori dal gruppo dei Patrioti guidato da Viktor Orban.
“Solo l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto Musk su X, creando il solito sisma politico. Ha poi rilanciato un post di Naomi Seibt, soprannominata "l'anti-Greta" per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico. Seibt ha lodato Musk, affermando che il probabile cancelliere Friedrich Merz (Cdu) non avrebbe il coraggio di confrontarsi con l'AfD o di adottare un approccio libertario simile a quello promosso dal magnate. Alice Weidel, candidata cancelliera dell'AfD, ha ovviamente apprezzato la mossa, definendo Musk "assolutamente nel giusto".
Le sue dichiarazioni arrivano in un momento critico, con le elezioni tedesche previste per il 23 febbraio e un panorama politico che tende all’instabilità, ma seguono quelle del 2023, quando aveva chiesto la fine del governo "semaforo" (SPD, Verdi e FDP) criticando il finanziamento di operazioni di soccorso nel Mediterraneo, considerato contrario alla volontà popolare. Aveva poi definito Olaf Scholz un "folle" e attaccato Angela Merkel. La sua ostilità verso la burocrazia tedesca, che Musk considera esasperante, è anche legata agli impianti Tesla che ha costruito nel Paese.
Musk e la politica estera
Ma questa non è la prima volta che Musk mette il naso negli affari interni di altri Paesi. Senza menzionare il rapporto con la Cina, la disputa giudiziaria in Brasile o il suo ruolo nella guerra in Ucraina, si può fare una breve lista delle incursioni europee.
Partendo dall’Italia: Musk ha ormai un rapporto diretto e affettuoso con Giorgia Meloni. Si è schierato con Matteo Salvini, a processo per il caso Open Arms, e contro i magistrati italiani che secondo lui ostacolano le politiche migratorie italiane, come l’accordo con l’Albania per la gestione dei richiedenti asilo. Un intervento che ha portato il Presidente Sergio Mattarella a ricordare pubblicamente che l’Italia è un grande paese democratico e sovrano che sa badare a sé stesso.
Regno Unito
Nel Regno Unito, Musk ha creato non pochi problemi quest’estate, a poche settimane dall’elezione di Keir Starmer, quando attraverso X ha contribuito a diffondere retoriche incendiarie, parlando di una "guerra civile inevitabile" dopo un tragico attacco a Southport. In quell’occasione persero la vita dei bambini per mano di un minorenne che nelle prime ore era stato descritto come un richiedente asilo entrato illegalmente nel paese. Non era vero ma le rivolte che sono seguite sono durate settimane e hanno messo a dura prova il governo e la società inglese. Musk ha poi definito quello di Starmer “uno stato di polizia tirannico” e lo ha accusato di gestire una “polizia a due velocità” contro i manifestanti di destra rispetto a quelli di sinistra.
Nelle ultime settimane Musk ha rivolto la sua attenzione al partito populista di Nigel Farage, Reform UK, e si è parlato di una possibile donazione da 100 milioni di dollari, scatenando polemiche sull’ingerenza esterna del miliardario e sulla trasparenza dei finanziamenti politici.
Francia
La posizione di Musk sulla Francia è complessa. Da un lato, ha criticato il Paese per l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, definendo la mossa una violazione della libertà di espressione. Ha suggerito di non viaggiare più nei Paesi che non rispettano i diritti costituzionali visto che si rischia l’arresto anche solo facendo scalo con l’aereo.
Dall’altro lato, ha più volte lodato il presidente Macron, definendo le sue riforme pensionistiche "necessarie" per affrontare l’aumento dell’aspettativa di vita. Inoltre, il ministro francese della Funzione pubblica e della semplificazione, Guillaume Kasbarian, si è pubblicamente congratulato con lui per il suo ruolo nell’amministrazione Trump, considerandolo un collega e lodandone l’impegno nel "tagliare la burocrazia".
Spagna
Le interazioni con i paesi europei non sono sempre state controverse. C’è stata una fase in cui Musk, pur effervescente e fuori dagli schemi, si concentrava soprattutto sulle sue attività e innovazioni, come quando suggeriva alla Spagna di costruire un gigantesco parco fotovoltaico solare invece di spendere miliardi nella creazione di industrie di semiconduttori. All’epoca il primo ministro Sanchez lo aveva invitato a investire nel Paese.
Unione europea
Ultime ma non meno dirompenti le interazioni con l’Unione europea: dopo la conferma del bis di Ursula von der Leyen, ha commentato così: “la commissione europea non è democratica. Il parlamento dovrebbe votare direttamente sulle questioni e non cedere la propria autorità alla commissione”. Ci furono poi gli scontri con gli ex commissari Thierry Breton, al quale ha riservato un meme di Tropic Thunder in cui Tom Cruise minaccia con una serie di parolacce il suo interlocutore; e Vera Jourova, definita “l’epitome del male banale e burocratico” in risposta all’accusa di essere un “promotore del male”.