Atp Shanghai, l’avversario di Sinner: chi è Ben Shelton
Il match tra lui e il n.1 Atp è in programma per mercoledì
Sarà Ben Shelton, n. 16 del mondo, l'avversario di Jannik Sinner agli ottavi di finale dell'Atp in corso a Shanghai. Lo statunitense ha superato al terzo turno in due set lo spagnolo Roberto Carballes Baena, n. 54, con il punteggio di 6-3 6-4 in poco meno di un'ora e dieci minuti di gioco. Il match tra lui e il n.1 Atp è in programma per domani, mercoledì 9 ottobre.
Sinner e Shelton si sono affrontati 4 volte in carriera. L'azzurro 23enne si è aggiudicato 3 confronti diretti con l'americano. Shelton, 21 anni, si è imposto nella prima sfida, andata in scena proprio a Shanghai lo scorso anno: negli ottavi di finale, lo statunitense ha avuto la meglio in 3 set. Da allora, 3 vittorie di Sinner. Il numero 1 del mondo ha vinto lo scorso anno sul sintetico indoor di Vienna e quest'anno si è aggiudicato le sfide sul cemento di Indian Wells e sull'erba di Wimbledon. Shelton, che in carriera ha vinto 2 titoli, quest'anno ha trionfato sulla terra battuta di Houston. Sinner, invece, punta al settimo titolo dell'anno nella miglior stagione della carriera.
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Anche Emergency alla Barcolana 2024, a bordo i big azzurri...
L'iniziativa per portare l'attenzione sul dramma dei naufragi dei migranti
Emergency sarà presente con una “Una vela per Emergency” alla Barcolana 56, la regata velica più grande al mondo che si disputerà nel golfo di Trieste domenica 13 ottobre, unendo alla sfida sportiva quella per la solidarietà. Lo comunica l'associazione umanitaria con una nota. L’associazione , che dal 1994 offre cure gratuite di qualità alle vittime della guerra e della povertà e promuove una cultura di pace, prenderà parte alla Barcolana per parlare dell’attività dell’associazione nel mondo in occasione dei suoi 30 anni, per ascoltare l’esperienza del mare vissuta dai campioni della vela e dal capo progetto della Life Support, la nave di Emergency, e soprattutto per partecipare alla regata con un equipaggio eccezionale. Un’occasione per lasciarsi ispirare, riflettere, divertirsi e anche donare.
A sostenere le attività di Emergency arriveranno a Trieste la bi-campionessa olimpica Caterina Banti, insieme ai campioni della vela oceanica Ambrogio Beccaria, Alberto Bona, Alberto Riva e Giovanni Soldini. L’equipaggio gareggerà a bordo di Ancilla Domini, un Farr 80 di 24.5 metri alternandosi al timone. È la seconda volta che Emergency partecipa alla Barcolana: nel 2005 gareggiò un Minitransat con a bordo anche il fondatore dell’associazione Gino Strada.
"Una vela per Emergency” è anche un incontro pubblico che si svolgerà sabato 12 ottobre, alle ore 11, presso il Teatro Miela di Trieste tra i navigatori Caterina Banti, Ambrogio Beccaria, Giovanni Soldini, Carlo Maisano, capo progetto della Life support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency che opera nel Mediterraneo, e Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale. Al centro del confronto con i marinai non ci saranno solo le sfide e il rapporto con gli elementi, ma anche le loro esperienze dirette di naufraghi e soccorritori, perché la solidarietà in mare è una legge imprescindibile.
“Credo fortemente nei valori dell’Olimpismo, quali il rispetto, la tolleranza, la solidarietà, l’uguaglianza e la pace -afferma il doppio oro olimpico Caterina Banti-. Credo, altresì, nel rispetto delle regole e della società civile. In quanto Olimpionica, ho il dovere e la responsabilità di tenere un comportamento ispirato a questi valori. Ed è proprio per questo che ho abbracciato con entusiasmo e orgoglio l’invito di Emergency: testimoniare quegli stessi valori di “umanità” per i quali questa organizzazione si batte da anni. La vita è uno dei diritti inalienabili che ogni essere umano possiede”.
“Come ci ha insegnato Gino Strada -aggiunge Giovanni Soldini-, le guerre e le ingiustizie si combattono con la solidarietà e la solidarietà in mare è una regola insindacabile. Perciò sono molto contento e onorato di essere al fianco di Emergency e di partecipare alla Barcolana insieme a questo equipaggio”. “Sono molto contento di salire a bordo di questo progetto e partecipare alla Barcolana 2024 insieme a Emergency -afferma Ambrogio Beccaria-. La proposta della Ong mi ha coinvolto subito e mi è sembrata una bella opportunità per onorare la categoria di cui faccio parte…penso che i marinai abbiano un codice di condotta ben preciso, esiste un mondo fatto di solidarietà dove chi va per mare prova empatia verso chi in mare è in difficoltà. Anche per questo lo scorso agosto ho preso parte a una delle tante missioni della ‘Life Support’: volevo dare una mano attivamente come cittadino italiano e europeo, dato che la questione dei migranti ci riguarda tutti”
“Voglio ringraziare Emergency cui va un riconoscimento speciale per il lavoro che hanno fatto in questi anni difficili e che continuano a fare quotidianamente -dice invece il navigatore oceanico Alberto Bona-. C’è una vera emergenza sul tema del soccorso in mare dei migranti; e voglio ringraziarli per avermi invitato e per permettermi di fare la mia piccolissima parte, per il momento, partecipando con tanti amici che come me sanno che cosa vuol dire vivere il mare e averne rispetto e soprattutto verso le persone e chiunque si trovi in difficoltà in mezzo alle onde. La Barcolana è una bellissima festa e farò il massimo per dare il mio contributo al Team Emergency mettendomi al servizio di questa importante causa”. “Sono nato dalla parte fortunata del mondo e ho la possibilità di navigare per mia scelta su barche estremamente sicure, con le dotazioni di sicurezza più avanzate, e mentre navigo tante persone sanno istante per istante dove mi trovo -osserva l'altro navigatore oceanico in equipaggio Alberto Riva-. Naufragare con la certezza che qualcuno ti venga a cercare cambia tutto. Non è lo stesso per chi parte in cerca di un futuro migliore. Dal 2014 in Mediterraneo sono morte più di 30mila persone sotto gli occhi di tutti e di nessuno. Life Support di Emergency svolge un’attività umana fondamentale che abbiamo tutti il dovere morale di supportare, marinai e non”.
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Vela d’epoca, dal 17 al 20 ottobre 19a edizione delle...
Anche quest’anno, dal 17 al 20 ottobre, Viareggio ospiterà il Raduno Vele Storiche Viareggio, organizzato dall’omonima associazione insieme al Club Nautico Versilia. Il presidente VSV Gianni Fernandes ha ricordato come con questo 19° raduno si chiuda ufficialmente la stagione di regate delle vele d’epoca in Mediterraneo. Non solo. Ogni anno vengono ospitate nuove imbarcazioni, visitabili in banchina da parte di chiunque desideri scoprire da vicino un vero e proprio Museo Galleggiante a cielo aperto. Se si considera che il più antico scafo partecipante sarà Tirrenia II del 1914, varato ben 110 anni fa, e che il più recente è LuluNikka del 2024, una costruzione classica in legno del cantiere Checchi di Massarosa, si può affermare che Viareggio ospiterà oltre un secolo di storia ed evoluzione dello yachting.
La goletta Pandora di Vela Tradizionale sarà messa a disposizione per un limitato numero di persone che vorranno seguire le regate dal mare. La manifestazione è organizzata dalla FIV (Federazione Italiana Vela), che ne demanda l’organizzazione alle affiliate Associazione Vele Storiche Viareggio (VSV) e Club Nautico Versilia (CNV) col supporto dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca (AIVE) e del Comitato Internazionale del Mediterraneo (CIM).
L’imbarcazione scelta quest’anno come simbolo del 19° raduno, raffigurata nel tradizionale acquerello realizzato dalla pittrice genovese Emanuela Tenti, sarà la centenaria Alzavola, ketch bermudiano lungo 18,85 metri costruito in legno di teak birmano in Inghilterra nel 1924. Da quindici anni la barca appartiene al romano Claudio Tinari, che dopo averla rilevata dalla famiglia fiorentina Zaccagni l’ha sottoposta ad un restauro realizzato dal Cantiere Del Carlo. Oggi è diventata anche simbolo di vela inclusiva, perché periodicamente ospita equipaggi composti da ragazzi con differenti abilità.
Le tre regate in calendario, una al giorno da venerdì a domenica, si potranno seguire dalle spiagge proprio come avviene in questo periodo a Barcellona in occasione dell’America’s Cup. Il programma in mare include una parata per il Concorso di Eleganza nella giornata di sabato mattina. Le imbarcazioni sfileranno davanti al molo di Viareggio per essere giudicate da un’apposita commissione che decreterà la vincitrice alla quale andrà in premio un orologio messo in palio da Orologi Calamai. A tutto questo farà da cornice una sfilata dei Dandy all’insegna del gusto, dell’eccentricità e della creatività.
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Da Zapata a Bremer, sempre più infortuni al ginocchio nel...
Tanti 'crack' a solo un mese dall'inizio dei campionati: cosa dice l'ortopedico
Solo un mese dall'inizio dei campionati di calcio nazionali e già tanti infortuni. Da Zapata del Torino a Bremer (Juve), da Rodri (Manchester City) a Carvajal (Real Madrid). Passando anche per Ter Stegen, il portiere del Barcellona. Senza dimenticare anche Florenzi del Milan e Scamacca dell'Atalanta infortunatisi nella fase di pre-campionato. Saltano legamenti del crociato, associati anche a lesioni del menisco, e molti osservatori - e anche gli stessi calciatori - lamentano che così gli atleti pagano il prezzo di un calendario di partire già fitto. "Le troppe partire sono una falsa pista, è vero che statisticamente più match si disputano e più ci sono i rischi di farsi male ma ci sono altri fattori. Il calcio è cambiato e oggi si arrivati ad un 'mix' di velocità e potenza che sollecita in modo intenso le articolazioni, soprattutto il ginocchio". A fare il punto con l'Adnkronos Salute è Alberto Momoli, chirurgo e presidente della Siot, la Società italiana Ortopedia e Traumatologia.
Ogni anno in Italia si registrano più di 80mila ricoveri per le lesioni del legamento crociato del ginocchio, due terzi dei quali in pazienti di sesso maschile (Dati Siot 2018). "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento degli interventi di chirurgia del crociato nella popolazione generale che gioca a calcio a sei o calciotto su campo sintetici - continua Momoli - Spesso però sono persone che giocano senza un allenamento continuo. Per i calciatori professionisti il discorso è molto diverso. La lesione del crociato ha più cause e non solo le tante partite tra campionato, coppe e nazionali. Se nel gesto del tiro la struttura più sollecitata è la caviglia, nelle cadute dopo un colpo di testa è il ginocchio come è sempre questa struttura a essere molto sollecitata quando si corre e si devia dall'asse in questo caso gli elementi stabilizzatori (il crociato, il menisco e il collaterale) sono molto sollecitati e le masse muscolari molto sviluppate - prosegue - che hanno oggi i calciatori producono una tensione elevata. Se uno corre, frena e cerca di girarsi, ecco che può accadere che il crociato sottoposto a questo eccesso di tensione si rompa".
Dopo l'infortunio quanto ci vuole per il recupero? "Tecnicamente un crociato non torna in campo prima di 6-7 mesi - risponde Momoli - Un professionista di alto livello fa i suoi conti su questo indipendentemente dal chirurgo. C'è un tempo biologico dovuto al trapianto del tendine che ha necessità di 6-7 mesi per stabilizzarsi. E poi - conclude - c'è la riabilitazione che va fatta bene".