Espulso imam di Bologna. Salvini: “Finalmente lo abbiamo rispedito a casa”
Viminale: "Crescente fanatismo ideologico, visione integralista del concetto di Jihad ed esaltazione del martirio". Fdi: "Rivendicava il sostegno ad Hamas"
L'imam di Bologna Zulfiqar Khan è stato espulso dall’Italia con un decreto del ministero dell’Interno. Alla base del provvedimento una serie di frasi pronunciate durante occasioni pubbliche in cui - come si legge nella comunicazione emanata dal Viminale - si evidenzia un “crescente fanatismo ideologico”, una “visione integralista del concetto di Jihad” e “l’esaltazione del martirio” nell’ambito del conflitto in corso tra Israele e Palestina. Inoltre, per quanto riguarda la guerra in corso a Gaza, l’Imam aveva espresso più volte il proprio sostegno ad Hamas.
Pachistano di 54 anni, arrivato in Italia nel 1995 e titolare di un permesso di soggiorno revocato contestualmente all’espulsione, l’Imam è arrivato a definire il concetto di Jihad “quale pilastro della religione islamica e quale principio che imporrebbe al musulmano di combattere sempre e comunque in favore dell'Islam, partecipando attivamente alla lotta contro gli infedeli". Il provvedimento dovrà ora essere convalidato in tribunale e può essere impugnato davanti al Tar del Lazio.
In alcuni video pubblicati sulle sue pagine social tra il 2023 e il 2024, Zulfiqar Khan avrebbe inoltre definito l’omosessualità “una malattia da curare” che ogni musulmano ha il diritto di contrastare “per evitare conseguenze catastrofiche” tra cui avrebbe citato “l’estinzione stessa del genere umano”. Frequenti anche i suoi attacchi nei confronti della comunità ebraica, i cui appartenenti sarebbero stati definiti “impuri sionisti”. Nel mirino dell’Imam anche americani, tedeschi, francesi, inglesi e italiani, colpevoli di aver sostenuto Israele.
Le reazioni
"Finalmente lo abbiamo rispedito a casa", ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, commentando l'espulsione decisa dal Viminale.
"Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'espulsione dell'Imam della moschea di Bologna Zulfiqar Khan - dichiarano la deputata di Fratelli d'Italia Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito, e il senatore bolognese di Fratelli d'Italia Marco Lisei - Avevamo segnalato con la nostra interrogazione al ministro dell'Interno la pericolosità sociale di questo predicatore di odio, che per il tramite dei suoi sermoni, soprattutto dopo il 7 ottobre, aveva attaccato con inaccettabili insulti gli ebrei, gli americani e tutto il mondo occidentale, rivendicando il sostegno ad Hamas. Dopo la nostra interrogazione con arroganza l'Imam aveva addirittura minacciato di seguire le vie legali contro di noi. Evidentemente le nostre osservazioni e preoccupazioni erano più che fondate. Ringraziamo il ministro dell'Interno Piantedosi per l'attenzione dedicata a questa vicenda e per aver preso le necessarie misure di espulsione. Su questi temi Fratelli d'Italia non arretrerà di un millimetro".
Soddisfazione anche da parte di Francesco Giubilei, direttore scientifico della Fondazione Alleanza Nazionale, che su Instagram ha commentato la notizia con una storia: “Mentre i collettivi giocano a fare i rivoluzionari e occupano l’Università di Bologna, a pochi chilometri l’Imam inneggia alla Jihad. Bene che venga espulso”.
Politica
Sondaggi politici, Fdi al 30% e Pd al 23%
Sondaggio dell'Istituto Noto per 'Porta a Porta': Lega guadagna lo 0,5 dopo Pontida
Fdi al 30%, perde mezzo punto negli ultimi 7 giorni. Stabile Forza Italia al 9,5% mentre la Lega, dopo Pontida, guadagna lo 0,5% e arriva all'8%. Noi Moderati, invece, resta all'1,5%. E' quanto emerge dal sondaggio eseguito dall'Istituto Noto per 'Porta a Porta', relativo alle intenzioni di voto.
Tra i partiti dell'opposizione, invece, il Pd è stabile al 23%, così anche il M5S al 12%, anche AVS resta al 7% mentre +Europa all'1,5% perde mezzo punto percentuale. Azione al 3% sale dello 0,5%, Italia Viva ferma al 2,5%.
Sondaggio in Liguria
Marco Bucci, candidato del centrodestra, supera di un soffio Andrea Orlando, candidato del centrosinistra, nel sondaggio eseguito dall’Istituto Noto per 'Porta a Porta'. Secondo la rilevazione, Bucci si attesta al 47,5% e Orlando appena sotto al 47%. Dal sondaggio emerge inoltre come il voto si stia polarizzando sui due maggiori contendenti. Infatti il candidato del centrodestra in 7 giorni è aumentato dell'1,5% mentre quello del centrosinistra guadagna l'1%. Calano, invece i partiti minori che in sette totalizzano il 5,5% perdendo il 2,5% rispetto alla scorsa settimana.
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Politica
Nomine Rai, stallo su presidenza e spaccatura in Vigilanza:...
Al momento mancherebbero i numeri per Simona Agnes, la maggioranza temporeggia. Pd: "Fatto gravissimo". Floridia: "Al voto entro venerdì"
Non si sblocca lo stallo sulla nuova presidenza della Rai. Nel corso dell'Ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza non si è trovato l'accordo su una data per il voto. Alla fine, si è preferito rimandare ogni decisione. Non senza qualche tensione. Raccontano all'Adnkronos infatti che la fumata nera di oggi sia stata accompagnata da una ''spaccatura" nella maggioranza sui tempi della votazione, segnale che in mancanza di un accordo politico i numeri per portare a casa l'elezione del presidente ancora mancano. Lega e Noi moderati sarebbero stati possibilisti su una calendarizzazione del voto mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia avrebbero spinto per far decantare la situazione con uno slittamento dei tempi.
Rita Della Chiesa, componente di Forza Italia in Vigilanza, interpellata dall'Adnkronos, getta acqua sul fuoco: "Nessun ostruzionismo" della maggioranza, "l'opposizione non viene e questa cosa è grave. Non si vogliono confrontare con la conta dei voti, che razza di democrazia è?", spiega motivando i dubbi della compagine di governo. Mentre la maggioranza temporeggia sulla fissazione di giorno e orario, l'opposizione stringe, adducendo gli adempimenti di legge che esigerebbero la votazione entro la giornata di venerdì. Di fatto "gravissimo" parla Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, che sottolinea: "I termini di legge scadono venerdì e quindi dobbiamo assolutamente stabilire entro venerdì una data per ratificare la presidenza del Cda della Rai".
Il vero 'nodo' da sciogliere sono i voti per poter eleggere la presidente designata Simona Agnes, vicina a Forza Italia. Per il via libera è infatti necessaria la maggioranza qualificata in cui compaiano anche le preferenze di una parte dell'opposizione: servono 28 voti, ma al momento nel pallottoliere della maggioranza se ne conterebbero solo 26. Dopo lo strappo con il Pd, la maggioranza conta di poter convincere il M5S a votare a favore, ma ci vuole tempo, un tempo che ormai stringe.
La norma infatti stabilisce che la Vigilanza debba essere convocata per il voto entro dieci giorni dalla nomina. La settimana prossima si sarebbe dunque fuori dai tempi previsti: resta da capire cosa accadrà se la maggioranza dovesse opporsi ad una data entro venerdì. La presidente della Vigilanza Floridia ha intanto sottolineato in una nota di aver "convocato per domani mattina alle 8 la Commissione di Vigilanza in plenaria affinché si decida in quella sede la data del voto. Ove ciò non avvenisse -ha messo in chiaro- calendarizzerò il voto entro venerdì, come previsto dal regolamento". Domani dunque, alle 8 del mattino, la Vigilanza si riunirà in plenaria, per trovare una data.