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Italia in sovrappeso: 25 milioni di italiani a rischio e 57mila morti l’anno a causa dell’obesità

Italia in sovrappeso: 25 milioni di italiani a rischio e 57mila morti l’anno a causa dell’obesità

-Esperti e rappresentanti delle istituzioni a confronto nell’evento di Motore Sanità che lancia una Road Map in nove Regioni: “L’obesità va considerata una malattia cronica e inserita nei Lea”

-I costi totali associati all’obesità ammontano a circa 13,34 miliardi di euro. “Investendo sull’innovazione si possono abbattere”

-Indispensabile un cambiamento culturale che favorisca la sana alimentazione, il movimento, la pratica sportiva, la diagnosi precoce di malattia e un accesso agli interventi sanitari disponibili

Roma, 9 ottobre 2024 - Considerare l’obesità come una malattia cronica da combattere su più fronti, includendola nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e affrontandola con un approccio multidisciplinare, attraverso interventi integrati a livello nazionale e regionale, investendo sulla ricerca e sulle terapie innovative che richiedono una attenzione nella appropriatezza di utilizzo per il grande valore scientifico dimostrato.

E’ un messaggio chiaro quello lanciato in occasione del convegno “Rischio cardiovascolare. Lotta all’obesità” organizzato a Roma da Motore Sanità. E intervenire con azioni concrete – è emerso nel confronto tra esperti, stakeholder e rappresentanti delle istituzioni – è quantomai urgente. L’obesità, infatti, è una delle principali emergenze sanitarie a livello mondiale, in continua crescita soprattutto nei Paesi a medio-alto reddito. E sconfiggerla – a fronte di costi sociali, ma anche economici, enormi – diventa un obiettivo chiave.

Attualmente, si calcola che nel mondo le persone obese o in sovrappeso siano un miliardo, con proiezioni allarmanti che suggeriscono come, entro il 2035, metà della popolazione mondiale potrebbe soffrire di questa condizione che sta assumendo i caratteri di una vera e propria epidemia. Con conseguenze devastanti: ogni anno, 2,8 milioni di persone muoiono per complicanze legate all’obesità, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tumori, problemi ortopedici, respiratori e infertilità. Patologie che, secondo le stime, ogni anno causano 57mila decessi soltanto in Italia, dove le persone obese o in sovrappeso sono 25 milioni.

“Una buona parte di eventi cardiovascolari – spiega il professor Alberico Catapano, Presidente SISA e Past president EAS – è legato alla presenza di queste patologie. Le condizioni di sovrappeso e obesità, ormai, sono prevalenti nella nostra società, con un incremento costante. Sovente – prosegue Catapano - si legano alla presenza di diabete, che è una malattia cardiovascolare”. Con la conseguenza che si crea “un circolo vizioso”. L’obiettivo è “spezzare questo circolo vizioso”. Innanzitutto “mantenendo il peso corporeo entro limiti adeguati, attraverso l’attività fisica e un approccio alimentare corretto, seguendo il sano principio secondo cui, per mantenere il peso, le calorie che si ingeriscono devono essere eliminate, mentre, ovviamente, per perderlo se ne devono consumare di più rispetto a quelle assunte”. Tranne alcuni casi particolari, prosegue Catapano “prevenire il sovrappeso e l’obesità è possibile, ma i modelli di vita e di alimentazione che ci troviamo di fronte non sono favorevoli in questo senso”. L’approccio preventivo sottolinea Catapano “deve andare nella direzione della early intervention, che parta dall’educazione del bambino a scuola, dall’educazione all’attività fisica. Tutte cose che, nel tempo, sono andate perdendosi. Ma è da qui che bisogna partire, consapevoli che i bambini sono capaci di dare una spinta favorevole alle famiglie”. Senza poi dimenticare le possibilità offerte da “un approccio terapeutico farmacologico che, quando necessario, può dare risultati eccellenti”.

“L’obesità – spiega il professor Pasquale Perrone Filardi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia -, secondo la definizione dell’Unione Europea, e prima ancora dell’Oms, è diventata una patologia, e soprattutto una patologia cardiovascolare”. Con un collegamento stretto con “le patologie ischemiche, aritmiche, con lo scompenso cardiaco, ma anche con malattie cardiorespiratorie come le apnee del sonno”. Quindi “dobbiamo assolutamente intervenire, visto il preoccupante aumento dell’obesità infantile e adolescenziale. Chi è obeso in età scolare – ragiona Perrone Filardi - purtroppo, con grande probabilità, lo rimarrà nell’età adulta con un rischio cardiovascolare aumentato”. La lotta a quella che sta assumendo i caratteri di una vera e propria epidemia, allora, “deve passare da una riduzione dell’apporto calorico, ma anche, quando necessario, dai nuovi farmaci disponibili che hanno dimostrato di ridurre anche del 20% il peso corporeo, proteggendo il cuore”. Indispensabile, poi, “è considerare l’obesità come una malattia cronica, inserendola nei Lea come oggi non è”.

L’obesità è anche il principale fattore di rischio del diabete tipo 2. “Infatti – ha spiegato Riccardo Candido, Presidente Nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) - il crescente aumento della prima ha portato a un aumento del secondo. Dal momento che quasi il 95% delle persone con diabete tipo 2 è in sovrappeso o obeso, diventa essenziale che i diabetologi siano in grado di rispondere al problema dell’eccesso ponderale oltre a quello dell’iperglicemia. Dato il carattere multifattoriale dell’obesità, servono team multiprofessionali e mulitidisciplinari, che includano figure centrali come il dietista, l’infermiere e lo psicologo”. Altra questione, l’innovazione e la ricerca. Che hanno fatto passi avanti fondamentali, ottenendo risultati che però non sono ancora fruibili da tutti. “La ricerca farmacologica – ragiona Candido - mette oggi a disposizione molecole in grado di controllare efficacemente il peso, oltre al diabete e alle sue complicanze, ma per l’obesità non sono ancora rimborsate. Dobbiamo lavorare affinché lo siano, in modo da contribuire fattivamente anche alla prevenzione del diabete. Ma questo non basta. Occorre impegnarsi per promuovere un radicale cambiamento culturale che favorisca la sana alimentazione, il movimento e la pratica sportiva; che contrasti ambienti e stili di vita “obesogeni”. Sono step irrinunciabili al fine di garantire la salute delle generazioni future”.

Anche dal punto di vista economico, oltre che sociale, la ricaduta è impressionante. I costi totali associati all’obesità, infatti, ammontano a circa 13,34 miliardi di euro, equivalenti allo 0,8% del PIL, e comprendono sia spese sanitarie dirette (59%) sia costi indiretti legati alla perdita di produttività e assenteismo (41%).

Carmine Basilicata, dirigente del Ministero della Salute presso la direzione della Programmazione Sanitaria, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione, invitando a “superare la visione che la vede soltanto come un costo”, ma ”considerandola come un investimento”. E’ un passaggio chiave evolutivo per la visione di una programmazione sanitaria, come dimostra lo studio in corso presso il Ministero della Salute. Attraverso questo, si prevede un enorme risparmio nei prossimi anni legato proprio all’innovazione, considerando il suo utilizzo nell’intero percorso di cura del paziente grande obeso.

“All’impatto economico dell’obesità – ha messo in guardia il professor Sebastiano Marra, Primario Emerito della Città della Salute e della Scienza e Presidente ODV Amici del Cuore Piemonte -, vanno aggiunti quello sociale e psicologico, visti gli effetti che ha, soprattutto sui giovani, associata come sovente è alla depressione”. Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, “potremmo parlare di un effetto concreto di riduzione dei problemi soltanto quando riusciremo a ridurre del 15-20% il livello di obesità”.

“Ogni individuo, poi – ha proseguito il professor Marra - può rispondere in modo diverso all’attività del tessuto adiposo che a livello pericardiaco ha un’attività pre-infiammatoria e protrombotica sulle pareti dell’arteria. Oggi, però, in termini di fondamentale prevenzione, abbiamo strumenti per identificare il tipo di tessuto adiposo attorno alle pareti delle coronarie con una tac tecnologicamente molto avanzata come quella recentemente acquistata dal Koelliker di Torino che, grazie all’intelligenza artificiale, ci permette di distinguere un paziente a rischio elevato da un paziente a rischio basso”.

Dal punto di vista delle politiche sanitarie – è emerso nel convegno - l’obesità non ha ancora ricevuto il riconoscimento che merita. È fondamentale che venga considerata una malattia cronica e inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA. Riconoscerla come malattia cronica permetterebbe di attuare interventi integrati e coordinati a livello nazionale, con investimenti mirati sia nella prevenzione, che nella cura e gestione a lungo termine della patologia.

“Il rischio obesità – ha detto Giovanni Migliore, presidente della Fiaso – è un rischio concreto, e dobbiamo occuparcene per evitare le ricadute in termini di salute che hanno un peso enorme per la Sanità pubblica e incidono sulla produttività del Paese”.

Per il fare il punto della situazione, analizzando best practice e criticità del Servizio Sanitario Nazionale e individuare la strada per intraprendere azioni concrete, dalla prevenzione alla diagnosi precoce alla terapia, Motore Sanità organizzerà una Road Map che toccherà Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Laura Avalle - 320 0981950

Liliana Carbone - 347 2642114

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Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Nations League – Italia, con il Belgio, a caccia del terzo...

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Roma, 09 ottobre 2024 – L’Italia di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare il terzo impegno di Nations League ospitando, allo stadio Olimpico, il Belgio. Il CT azzurro ha convocato un mix di giovani e senatori per continuare il restyling della Nazionale. Italia che, per gli esperti Sisal, è favorita a 1,90 contro il 3,75 del Belgio mentre il pareggio si gioca a 3,40. Azzurri in serie aperta di 3 successi consecutivi, e che in gare ufficiali hanno perso solo una volta contro i Diavoli Rossi nel maggio 1972, di cui gli ultimi due entrambi per 2-1: lo stesso risultato esatto, giovedì sera, è in quota a 8,75 per Donnarumma e compagni mentre si gioca a 13,50 per i ragazzi di Tedesco. Tante reti portano inevitabilmente a una gara dove la Combo Goal + Over 2,5, a 2,15, appare probabile così come un Ribaltone a 7,25. I protagonisti in campo dovranno fare attenzione agli interventi troppo rudi perché un’espulsione si gioca a 4,75.

Luciano Spalletti deve fare a meno del suo bomber principe, Gianluca Scamacca, ma, come detto, ha colto l’occasione per inserire i giovani che si sono messi in evidenza in questa prima parte di stagione. Mateo Retegui è pronto a stappare la partita tanto che vederlo primo marcatore è in quota a 5,25. L’attaccante dell’Atalanta è partito con 7 gol in 10 partite e vuole esultare anche in maglia azzurra. Ma, inevitabilmente, gli occhi di tutti saranno su Daniel Maldini all’esordio con l’Italia. Il trequartista del Monza, gol o assist a 2,75, vuole regalarsi un debutto da sogno sotto i riflettori dell’Olimpico. Il Belgio, orfano di Lukaku, si affida non solo al bomber del Lipsia Lois Openda, in gol a 3,50, ma anche in Charles De Ketelaere, nel tabellino dei marcatori a 5,00.

Sisal ricorda sempre che il gioco è vietato ai minori e che bisogna giocare sempre con consapevolezza e moderazione.

Sisal è uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato ed è attualmente attiva in Italia, Marocco e Turchia, con un’offerta che comprende lotterie, scommesse, giochi online e apparecchi da intrattenimento.

La strategia di Sisal poggia su tre pilastri: la sostenibilità, con un impegno costante sullo sviluppo del programma di Gioco Responsabile e attraverso l’offerta di un modello di intrattenimento sicuro e trasparente - l’innovazione digitale, grazie alla piattaforma di gioco all’avanguardia orientata all’omnicanalità e alle competenze per lo sviluppo in-house di software e applicazioni per cogliere le opportunità della transizione digitale - l’internazionalizzazione, con l’obiettivo di partecipare a gare per aggiudicarsi nuove concessioni all’estero sulla base della solida expertise maturata.

Dal 4 agosto 2022 Sisal è parte di Flutter Entertainment plc, il più grande operatore al mondo di scommesse sportive online e iGaming, con un portafoglio di marchi riconosciuti a livello globale e quotato alla Borsa di New York.

Sisal Italia S.p.A.

Ufficio stampa

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Movi Spa è Gold Winner tra le Best Managed Companies di...

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Movi Spa è Gold Winner tra le Best Managed Companies di Deloitte: un riconoscimento alla leadership e all'innovazione nel settore medicale

Per il 4° anno consecutivo Movi ottiene il prestigioso riconoscimento per il proprio impegno nel raggiungimento di obiettivi aziendali ambiziosi, nel mantenimento di standard elevati di gestione aziendale, nello sviluppo sostenibile e nella valorizzazione dei talenti.

Milano, 9 Ottobre 2024 – Movi Spa, leader nella distribuzione di dispositivi medici in Italia, è stato premiato per il quarto anno consecutivo tra le Best Managed Companies, ricevendo per la prima volta il prestigioso titolo di Gold Winner. Un traguardo che attesta l’eccellenza nella gestione aziendale e sottolinea l'impegno costante di Movi nel garantire innovazione, qualità e sostenibilità nel settore sanitario.

Fondata oltre 110 anni fa, Movi si è affermata come punto di riferimento nel panorama italiano dei dispositivi medici grazie a una solida esperienza nel settore e ad un approccio orientato all’innovazione.

"Siamo orgogliosi di ricevere questo riconoscimento che testimonia il nostro impegno nel fornire soluzioni diagnostico-terapeutiche all'avanguardia e servizi di qualità " afferma il Presidente di Movi Spa Enrico Piero Bassani. "La nostra dedizione al miglioramento continuo ci spinge a guardare sempre avanti, cercando nuovi modi per crescere ed innovarci".

Il premio Best Managed Companies, nato in Canada nel 1993 da Deloitte, si pone l'obiettivo di identificare e premiare le imprese che, a livello nazionale, si distinguono per la loro eccellenza gestionale. Attraverso un processo di valutazione rigoroso, basato su sei criteri di successo tra cui strategia, competenze e innovazione, Deloitte seleziona ogni anno le aziende che meglio incarnano questi valori.

L'azienda si aggiudica questo prestigioso riconoscimento non solo per la sua vasta expertise, che spazia dal settore medico-chirurgico a quello dell’assistenza domiciliare e delle RSA, ma soprattutto per l'impegno costante nell'innovazione tecnologica e nella costruzione di relazioni stabili e durature con i propri partner esterni. Movi Spa funge da vero e proprio ponte tra le principali aziende internazionali di dispositivi medici e i professionisti della salute in Italia, garantendo un accesso privilegiato a prodotti e soluzioni di eccellenza. Queste collaborazioni strategiche, consolidate nel tempo, hanno permesso di sviluppare un business solido e in continua espansione.

"Il riconoscimento come Gold Winner giunge in un momento di forte crescita per Movi," afferma il Presidente. "Negli ultimi anni, abbiamo intensificato gli investimenti in HR, l’ottimizzazione dei processi aziendali e l’individuazione di mercati innovativi, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente la nostra rete di distribuzione. Il nostro impegno nella creazione di una solida cultura aziendale, la formazione continua, insieme all’acquisizione di nuovi talenti, hanno contribuito alla nostra performance di crescita, che oggi supera il 20% annuo."

Guardando al futuro, Movi Spa continuerà a investire nelle tecnologie emergenti e a esplorare nuove opportunità per migliorare i propri servizi. L'obiettivo è mantenere salda la propria posizione di leadership e contribuire attivamente allo sviluppo di un settore sanitario più efficiente e sostenibile. "Questo riconoscimento è un incoraggiamento a proseguire lungo la strada dell'innovazione e della crescita sostenibile. Continueremo a investire nelle persone, nei processi e nelle tecnologie, per essere sempre pronti ad affrontare le sfide di domani" conclude il Presidente di Movi Spa.

Ufficio Stampa

Roberta Pappalardo

Mail: ufficiostampa@sprim.it

Tel: 02 45495838 – +39 3318431999

Per saperne di più su Movi Spa ed i suoi servizi scarica il company profile.

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Federpol etica e legalità: un registro nazionale per...

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Federpol etica e legalità: un registro nazionale per contrastare le truffe in rete!

Roma, 09 ottobre 2024 - “Il 20 settembre 2024 nella cornice di InfoCamere a Padova, si è svolto il Convegno Nazionale della Federpol, la Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni, - dichiara Luciano Tommaso Ponzi Presidente Nazionale Federpol - dal titolo significativo “Verità, Giustizia e Sicurezza: Parallelo delle Professioni in Continua Evoluzione”. L’evento ha riunito esperti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni, affrontando temi fondamentali per il futuro dell’investigazione privata in Italia e la sua regolamentazione. Al centro del dibattito, una proposta chiave: la creazione di un Registro Nazionale degli Investigatori Privati e altri punti qui elencati:

• 1 La Battaglia contro l’Abusivismo: Il Tesserino Ministeriale

• 2 La Richiesta di un Registro Nazionale degli Investigatori Privati

• 3 Accesso alle Banche Dati: Un Altro Passo Necessario

• 4 Un Settore in Evoluzione tra Innovazione e Etica

• 5 La Sicurezza Sussidiaria: Collaborazione tra Pubblico e Privato

• 6 Conclusioni: Una Professione Proiettata nel Futuro

I lavori sono stati aperti dal Presidente Nazionale di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi, che ha sottolineato come l’introduzione del tesserino ministeriale, consegnato ormai pressoché da tutte le Prefetture italiane, rappresenti un successo importante per la categoria. Questo strumento, fortemente voluto dalla Federpol, consente di contrastare l’abusivismo professionale e di tutelare sia gli investigatori regolarmente autorizzati sia i cittadini che richiedono i loro servizi. “Il tesserino è un passo avanti per la trasparenza e la legalità,” ha dichiarato Ponzi, “ma non basta. È necessario fare un ulteriore passo avanti con la creazione di un Registro Nazionale degli Investigatori Privati, accessibile a tutti, per garantire ancora più sicurezza e fiducia nel nostro settore”.

La proposta di creare un Registro Nazionale Digitale, già avanzata in altre sedi, è stata uno dei temi centrali del convegno. Ponzi ha spiegato l’importanza di uno strumento che permetta a ogni cittadino di verificare l’effettiva licenza di chi opera nel campo delle investigazioni private. Il Registro, consultabile online, fornirebbe un’ulteriore garanzia contro l’abusivismo, permettendo un controllo diretto e trasparente sull’identità e la professionalità degli investigatori. “Un tale registro è fondamentale per combattere chi esercita illegalmente la professione e garantire al cittadino un punto di riferimento chiaro e sicuro,” ha dichiarato il Presidente. “La proposta ha trovato il consenso della platea, composta da esperti del settore, ma anche da avvocati e rappresentanti delle forze dell’ordine, i quali hanno riconosciuto l’importanza di tale strumento per migliorare l’interazione tra pubblico e privato in materia di sicurezza”.

Un altro tema cruciale affrontato durante il convegno è stato l’accesso alle banche dati minimali dell’Anagrafe Nazionale delle Persone Residenti (ANPR), attualmente riservato agli avvocati. Ponzi ha ribadito l’urgenza di estendere questo diritto anche agli investigatori privati, al fine di facilitare le indagini e garantire un lavoro più rapido e accurato. “Non possiamo più permetterci ritardi dovuti a mancanze informative,” ha aggiunto Ponzi. “Se vogliamo che la nostra professione rimanga al passo con i tempi e continui a fornire un servizio indispensabile alla giustizia, dobbiamo avere accesso a queste informazioni, sempre nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy”.

Il convegno ha inoltre affrontato questioni di ampio respiro riguardo all’evoluzione della professione dell’investigatore privato, in particolare in relazione all’intelligenza artificiale (IA) e all’uso delle nuove tecnologie. La Dott.ssa Gaja Nutini, esperta in IA, ha presentato un intervento illuminante su come queste tecnologie possano ampliare le capacità investigative, offrendo strumenti innovativi per la raccolta e l’analisi dei dati. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di una formazione continua per gli investigatori, affinché possano sfruttare appieno queste tecnologie senza compromettere la sicurezza dei dati personali. Accanto all’innovazione, la tutela della privacy rimane un argomento centrale. L’intervento dell’Avv. Marco Martorana ha esplorato il delicato equilibrio tra il diritto all’informazione e la protezione dei dati personali, un tema che si fa sempre più cruciale con l’avanzare della digitalizzazione e della raccolta di dati su larga scala.

Un altro punto importante trattato durante il convegno è stato il ruolo della sicurezza sussidiaria, dove gli investigatori privati possono operare in sinergia con le forze dell’ordine e gli enti pubblici. Il Dott. Valerio Bottino, Vicepresidente Area Nord Federpol, ha sottolineato come una collaborazione strutturata tra il settore pubblico e quello privato sia essenziale per garantire una sicurezza efficace e capillare sul territorio. “Le sinergie tra investigatori privati e forze dell’ordine sono fondamentali per gestire con successo situazioni complesse che riguardano la sicurezza urbana e aziendale,” ha affermato Bottino. Ha poi ricordato “l’importanza di una regolamentazione chiara e di linee guida precise per facilitare questa cooperazione, evitando sovrapposizioni o conflitti di competenza”.

Il Convegno Nazionale Federpol ha tracciato una rotta chiara per il futuro della professione investigativa in Italia. L’introduzione del tesserino ministeriale e la richiesta di un Registro Nazionale rappresentano due tasselli fondamentali per garantire maggiore legalità e trasparenza in un settore in evoluzione, mentre l’accesso alle banche dati e l’utilizzo delle nuove tecnologie aprono scenari inediti e sfidanti per gli investigatori privati. La figura dell’investigatore, come emerso nel corso del convegno, è chiamata a svolgere un ruolo sempre più importante nel garantire verità, giustizia e sicurezza, in sinergia con le istituzioni pubbliche e all’interno di un quadro normativo sempre più chiaro e aggiornato. “Ci troviamo di fronte a un bivio,” ha concluso Ponzi. “O accettiamo le sfide del cambiamento e facciamo evolvere la nostra professione, o rischiamo di rimanere indietro. Ma sono certo che, con l’impegno e il supporto delle istituzioni, saremo pronti ad affrontare questo futuro con successo”.

FEDERPOL | Alberto Patruno

Ufficio Stampa e Comunicazione

Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni,

per le Informazioni e per la Sicurezza

Via Milano, 51 | 00184 | Roma | 3473880579

Sito web Federpol

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