Ucraina, media: “Vertice Ramstein rinviato a data da definire”
Zelensky oggi in Croazia per summit con leader Balcani. Verso cena con Meloni domani a Villa Pamphili. Cremlino nega telefonate Putin-Trump
Il vertice sull'Ucraina in programma per sabato nella base americana a Ramstein, in Germania, è stato cancellato e rinviato a data da definire. A scriverne è Der Spiegel citando un portavoce del Pentagono.
Il vertice poteva essere una nuova chance per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di presentare il suo Piano di pace davanti agli alleati e convincerli della necessità di un ulteriore salto di qualità nell'assistenza a Kiev.
Dovrebbe invece essere confermato nelle prossime ore l'arrivo di Zelensky domani a Roma. Il leader ucraino dovrebbe vedere la premier Giorgia Meloni in serata, per una cena a Villa Doria Pamphili. Il rinvio a data da definirsi del vertice di Ramstein non avrebbe dunque cambiato i programmi di Zelensky -oggi a Dubrovnik per il terzo summit Ucraina-Europa sud-orientale con i leader dei Balcani. Oltre a Roma, il Presidente ucraino nei prossimi giorni dovrebbe raggiungere anche altri capitali europee.
Zelensky in Croazia per summit con leader Balcani
Zelensky oggi è in Croazia per incontrare il primo ministro, Andrej Plenkovic, e partecipare al terzo summit Ucraina-Europa sud-orientale con i leader dei Balcani. "Con il primo ministro Plenkovic, discuteremo di ulteriore cooperazione in materia di difesa, riabilitazione dei nostri soldati feriti al fronte nonché della ricostruzione dell'Ucraina", ha dichiarato Zelensky in un post sul social X. "Al summit nel formato Ucraina+12, discuteremo degli sforzi internazionali per avvicinare la pace e attuare la Formula di Pace, della nostra risposta congiunta con gli alleati alle sfide della sicurezza, nonché della cooperazione nel percorso verso l'Unione Europea e la Nato", ha aggiunto il leader ucraino.
Kiev: distrutto magazzino contenente armi russe e nordcoreane
Sul fronte della cronaca, un attacco ucraino con drone ha incendiato un deposito di armi russe contenente munizioni nordcoreane nell'oblast di Bryansk. Lo ha riferito lo Stato maggiore di Kiev. "Secondo le informazioni disponibili, nel magazzino e anche all'aperto erano presenti un numero significativo di missili e armi di artiglieria, compresi quelli provenienti dalla Corea del Nord, nonché bombe aeree guidate", si legge in un post su Telegram.
Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che durante la notte sono stati abbattuti 47 droni ucraini, di cui 24 nella provincia di Bryansk, e che non sono stati segnalati danni o vittime.
Mosca ha anche riferito che le truppe russe hanno riconquistato gli insediamenti di Novaya Sorochina e Pokrovsky nella regione russa di Kursk. "Le unità del gruppo di forze del Nord hanno continuato a condurre operazioni offensive, durante le quali hanno liberato gli insediamenti di Novaya Sorochina e Pokrovsky", ha affermato.
Cremlino nega telefonate con Trump
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito "false" le notizie sui sette contatti telefonici che il leader russo Vladimir Putin avrebbe avuto con Donald Trump dall'inizio del 2021, da quando il tycoon ha lasciato la Casa Bianca. Rivelazioni contenute, secondo le anticipazioni delle scorse ore, nell'ultimo libro di Bob Woodward, 'War'. "Nessuna di queste storie inventate da Bob Woodward è vera", ha detto nelle scorse ore il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, sulle rivelazioni del leggendario giornalista del Watergate.
Esteri
Perché l’uragano Milton è l”October...
Non solo perché la risposta del governo Biden-Harris diventerà un'arma politica per Trump: negli stati colpiti sarà difficile votare regolarmente, si rischiano accuse di brogli e uno spoglio contestato
L’uragano Milton, attualmente di categoria 5 con venti che superano i 280 km/h, secondo i media americani è la 'October surprise' delle elezioni americane, in un momento in cui la campagna elettorale si trova già in una fase critica. Il suo arrivo sulla costa della Florida, a meno di un mese dal giorno delle elezioni, potrebbe avere conseguenze significative non solo per la popolazione colpita, ma anche per le dinamiche politiche, in particolare nel confronto tra Kamala Harris e Donald Trump.
Il test per l’amministrazione Biden-Harris
Con l'uragano Helene che ha già causato devastazione in Florida, Georgia e North Carolina, il governo federale si trova sotto pressione per gestire al meglio la risposta all'emergenza. La leadership di Biden e Harris è stata messa alla prova, ma con Milton che minaccia un nuovo impatto devastante, il loro ruolo sarà cruciale per mantenere il controllo della situazione e, di conseguenza, la fiducia dell’elettorato. Non a caso, Biden ha fatto rimandare il cruciale vertice di Ramstein con i paesi che sostengono l’Ucraina, per potersi concentrare sulla risposta all’uragano.
La gestione di disastri naturali può rivelarsi una prova politica decisiva. Come nel caso di Obama durante l’uragano Sandy nel 2012, quando la pronta risposta del governo federale lo aiutò a consolidare il suo vantaggio elettorale, Harris potrebbe giocarsi la stessa carta. Tuttavia, deve affrontare un’agguerrita competizione: Trump e altri repubblicani sono pronti a sfruttare eventuali mancanze o ritardi nella risposta all’uragano per criticare l’amministrazione democratica.
Gli effetti sull'elettorato e la strategia di Trump
Le regioni più colpite da Milton e Helene sono tra le roccaforti repubblicane, in particolare in Florida e North Carolina, stati chiave per il voto. La storia insegna che i disastri naturali possono abbassare l’affluenza elettorale, soprattutto nelle aree colpite. Questo rappresenta un potenziale svantaggio per Trump, che nel 2020 ha vinto queste regioni grazie a un forte sostegno nelle zone rurali e conservatrici. Ci sarà poi una difficoltà nella gestione del voto, con centinaia di migliaia di persone sfollate che avranno difficoltà a recarsi alle urne nel proprio distretto. Negli Stati Uniti è molto diffuso il voto (anche anticipato) per corrispondenza, ma comporta una serie di procedure (richiedere il 'ballot', riceverlo, rispedirlo) che possono essere rese complesse dal post-calamità.
Tuttavia, l’uragano Milton potrebbe anche fornire un vantaggio inaspettato a Trump se il calo dell’affluenza colpisse in modo maggiore le aree democratiche. Tampa, ad esempio, città a maggioranza democratica che potrebbe essere gravemente colpita dal passaggio dell’uragano, rischia di vedere una diminuzione della partecipazione al voto, favorendo indirettamente il candidato repubblicano.
La disinformazione e il ruolo di FEMA
Trump ha già iniziato a diffondere accuse di inefficienza riguardo alla gestione dell'emergenza da parte di Harris e Biden, affermando che i fondi della FEMA, la protezione civile americana, sarebbero stati dirottati per altre priorità, come l’immigrazione, e che l'aiuto alle vittime degli uragani sarebbe stato insufficiente. Molte di queste affermazioni sono state smentite da figure repubblicane, come il governatore della Georgia Brian Kemp, che ha confermato il continuo dialogo con la Casa Bianca per affrontare l'emergenza.
La disinformazione può giocare un ruolo importante nelle elezioni. Comunque andrà, Trump dirà agli elettori indecisi che la risposta dell’amministrazione Biden-Harris è stata inadeguata, sfruttando l'emotività e il trauma causato dalle calamità naturali per spostare il sostegno a suo favore.
Esteri
Israele, “L’Iran deve essere fermato prima che sia tardi”...
Colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su eventuali piani per colpire l'Iran. Nuovo avviso nel frattempo delle forze israeliane per i civili che vivono nel sud del Libano, con la conferma che i militari continuano ad attaccare i siti di Hezbollah. Agli abitanti del sud del Libano, si chiede di fare attenzione, di non tornare nelle case fino a nuovo avviso, per garantire la loro sicurezza e di non dirigersi verso il sud. L’account su X dello Stato ebraico intanto lancia un ennesimo messaggio: “L’Iran deve essere fermato prima che sia tardi”.
Esteri
“Nessun tunnel è troppo profondo”, volantini...
La promessa in arabo: Sinwar subirà la stessa sorte degli altri leader che combattono contro lo Stato ebraico. Wall Street Journal: "Leader ordina ripresa attentati suicidi"
I media israeliani riferiscono che Israele ha lanciato volantini sulla Striscia di Gaza in cui promette che il leader di Hamas Yahya Sinwar subirà la stessa sorte degli altri leader che combattono contro Israele. "Nessun tunnel è troppo profondo, Sinwar. Chiedi a Sayyed Hassan", dicono i volantini, riferendosi all'assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in una struttura sotterranea.
"Non ci sarà alcun posto sicuro sottoterra, né sopra la superficie della Terra, e nulla li proteggerà dall'essere sepolti in profondità nel terreno", si legge in arabo. Sui volantini compaiono le immagini di altri leader assassinati, come il vice capo politico di Hamas Saleh al-Arouri.
"Sinwar ha ordinato ripresa attentati suicidi"
Sinwar avrebbe intanto ordinato ai leader del gruppo terroristico in Cisgiordania di rinnovare gli attentati suicidi in Israele poco dopo aver sostituito Ismail Haniyeh a capo dell'ufficio politico di Hamas. A scriverlo oggi è il Wall Street Journal, citando funzionari di intelligence arabi.
L'ordine sarebbe stato impartito poco prima del fallito attentato suicida a Tel Aviv, afferma il giornale secondo il quale alcuni alti esponenti di Hamas avrebbero avuto riserve sulla decisione.
Citando funzionari arabi coinvolti nella mediazione, il Wall Street Journal conferma inoltre precedenti notizie secondo cui Sinwar avrebbe recentemente rinnovato i contatti con i mediatori sul cessate il fuoco e gli ostaggi.
La testata rivela poi di aver visionato una lettera che sarebbe stata scritta da Sinwar il mese scorso, in cui si afferma che Hamas è pronto per una prolungata guerra di logoramento per "minare la determinazione di Israele" e aprire la strada alla fine dello Stato ebraico.
Le posizioni di Sinwar verrebbero considerate estremiste anche all'interno dello stesso gruppo, scrive il giornale, citando funzionari ed ex funzionari israeliani e arabi. Dopo l’assassinio di Haniyeh a luglio, secondo quanto riferito, i funzionari politici di Hamas avevano suggerito l’ex leader Khaled Mashaal come suo successore, prima che l’ala militare del movimento, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, inviassero un messaggio secondo cui a dover essere scelto era Sinwar.