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Gianmarco Carroccia e Mogol tornano insieme per farci rivivere le emozioni di Lucio Battisti

Ci siamo! Questo novembre si preannuncia speciale per tutti gli amanti della grande musica italiana. Sì, perché Gianmarco Carroccia e Mogol tornano a calcare insieme il palco, con tre imperdibili appuntamenti del tour EMOZIONE – La mia vita in canzone. Tre serate che ci faranno immergere nei capolavori che Lucio Battisti e Mogol hanno regalato alla storia della musica italiana, un vero viaggio a ritroso tra le canzoni che ci hanno fatto sognare, cantare e anche un po’ piangere.

Concerti narrati: un viaggio tra musica e parole

Questi non sono semplici concerti, ma vere e proprie serate narrate. Sì, perché Mogol sarà lì con noi, a raccontarci la nascita di quei brani che ormai fanno parte di noi, che abbiamo cantato sotto la doccia, in macchina, nelle serate con gli amici.

E poi ci sarà Gianmarco Carroccia, con quella sua voce che ha il potere di farti chiudere gli occhi e immaginare di essere lì, negli anni ’70, quando Battisti e Mogol scrivevano pagine immortali della musica. Carroccia non si limita a cantare: lui vive quelle canzoni e riesce a farci rivivere il mito di uno dei più grandi artisti di sempre.

Le date del tour EMOZIONE

Segnatevi queste date, perché saranno momenti da non perdere:

  • 3 novembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber di MILANO, con la Emozioni Orchestra, una formazione di ben 20 elementi diretti dal Maestro Marco Cataldi, che è anche autore degli arrangiamenti. Sarà una serata magica, dove la voce di Carroccia e le storie di Mogol si fonderanno con le melodie dell’orchestra per regalarci emozioni pure.
  • 27 novembre al Teatro Metropolitan di CATANIA e 28 novembre al Teatro Golden di PALERMO. In queste due serate, Carroccia e Mogol saranno accompagnati da una band che sa il fatto suo: Marco Cataldi (arrangiamenti e chitarre), Alessandro Patti (basso), Bruno D’ambrosio (batteria e percussioni), Dario Troisi (pianoforte e synth), Christian Vilona (sax, flauto e voci) e Michele Campo (violino). Insomma, un gruppo che sa come far vibrare il pubblico, come riportarci indietro nel tempo.

Emozioni che prendono vita sul palco

Ma cosa c’è di così speciale in queste serate? Beh, è semplice: è il mito di Battisti che prende vita. Mogol ci racconterà come sono nati quei testi che ancora oggi ci fanno emozionare, quei versi che ci hanno accompagnato in tanti momenti della nostra vita. E Carroccia? Beh, lui non è solo un interprete. La sua è un’interpretazione perfetta, ma non nel senso di impeccabile e tecnica – no, è perfetta perché è vera, sentita, piena di quella passione che ti arriva dritta al cuore.

A rendere la tappa di Milano ancora più speciale sarà la Emozioni Orchestra. Pensateci: 20 musicisti sul palco, sotto la direzione del M° Marco Cataldi. Non sarà solo un concerto, ma un vero e proprio spettacolo che mischia musica, parole, ricordi e storie che ci hanno formato e che, ancora oggi, ci fanno sognare.

E poi, Catania e Palermo. Anche qui, un’atmosfera intima, ma potente. Mogol che ti parla, Carroccia che canta, e una band che ti fa vibrare l’anima. Saranno serate che resteranno con noi, da portare dentro come un bel ricordo.

Biglietti e informazioni

I concerti inizieranno tutti alle ore 21.00, quindi fate in modo di arrivare presto per non perdervi nemmeno un momento di magia. I biglietti sono già disponibili su www.ticketone.it, e vi consigliamo davvero di non aspettare troppo: chi ha vissuto Battisti, chi lo ama ancora oggi, sa che occasioni come queste non capitano spesso.

Quindi, che dite, ci vediamo lì? Saremo tutti insieme, a farci trasportare dalle parole di Mogol, dalla voce di Carroccia e da quelle melodie che conosciamo fin troppo bene. Sarà come tornare indietro nel tempo, per una sera, a quando la musica ci faceva sentire invincibili e tutto sembrava possibile.

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Spettacolo

Ballando con le stelle, scintille Lucarelli-La Rocca:...

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Le critiche della blogger e la replica del ballerino

Ballando con le stelle, scintille Lucarelli-La Rocca: scontro e chiarimento

"Hai spinto troppo". "Mi dispiace sentire un commento del genere". Botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e Pasquale La Rocca nella puntata di Ballando con le Stelle prima della coda di oggi, tra Domenica In e Instagram. La blogger, membro della giuria, ieri ha sollevato dubbi sulle scelte del ballerino per il numero estremamente complesso messo in scena con Nina Zilli. Nel suo giudizio, Lucarelli ha giudicato 'eccessivo' l'impegno chiesto alla concorrente. La Rocca ha mostrato di non gradire il giudizio.

"Pasquale ha un grosso difetto, è abituato a essere il primo della classe e non accetta critiche. Io volevo solo dire che siamo solo alla terza puntata e con uno sforzo del genere si rischia di usurare la ballerina. Le puntate sono 12, magari si può prendere oggi un voto più basso e arrivare in fondo. Temo che Nina faticherà a stargli dietro... Poi, alla fine è venuto ad abbracciarmi", dice Lucarelli oggi a Domenica In.

La Rocca torna sui propri passi con un lungo post su Instagram. "Sono davvero dispiaciuto per quanto accaduto ieri sera a Ballando con le Stelle. Questo lavoro rappresenta tutta la mia vita; è qualcosa in cui metto anima e corpo per regalare, ogni volta, un pizzico di magia a chi ci guarda", scrive il ballerino.

"Nina sta facendo un percorso magnifico e non potete immaginare quanta stima e affetto nutra nei suoi confronti. E' una donna straordinaria e, purtroppo, a causa degli infortuni ieri sera non siamo riusciti a completare la coreografia come speravamo - prosegue -. Sono stato criticato per aver spinto troppo, ma in realtà ho modificato più volte la coreografia fino a pochi minuti dalla diretta proprio per cercare di renderla il più adatta possibile alle condizioni di Nina".

"Accolgo sempre le critiche, perché sono fondamentali per crescere, e le ascolto con attenzione. Mi scuso se ho avuto un atteggiamento sbagliato nei confronti dei giudici, ma c'era una forte tensione e preoccupazione, non solo per una settimana particolarmente complicata ma anche perché mi dispiace per Nina: inevitabilmente le critiche fatte a me penalizzano lei. Grazie a tutti per il sostegno e la comprensione: vi voglio bene", conclude.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Spettacolo

Robert Smith racconta il nuovo album dei Cure:...

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Il frontman della band britannica parla di 'Songs Of A Lost World', in uscita il primo novembre prossimo, dal tema della mortalità allo scorrere del tempo, e torna sulla battaglia contro alcune dinamiche del ticketing

Il leader dei Cure, Robert Smith (Foto Sam Rockman)

“Volevo che questo album avesse un’atmosfera. Alcuni dischi dei Cure sono tematici. ‘Disintegration’, ‘Pornography’ o ‘Bloodflowers’ hanno un'atmosfera, un nucleo emotivo, credo. Ecco, mentre scrivevo la musica dell'album, c’era coesione”. Così il leader dei Cure, Robert Smith, racconta ‘Songs Of A Lost World’, il 14esimo lavoro in studio della band britannica, e il primo da 16 anni a questa parte, che arriverà nelle mani dei fan il primo novembre prossimo. “Non credo che ci sia stato un inizio ufficiale per questo album - spiega raccontandone la genesi - perché è stato un po' alla deriva dentro e fuori dalla mia vita per un tempo lunghissimo. Se ho un rimpianto è quello di averne parlato nel 2019, perché non avrei dovuto farlo, visto che avevamo appena iniziato a crearlo. Ci sono stati momenti in cui ho pensato ‘faremo un nuovo album’. E poi l'idea, per varie ragioni, è stata rimandata". Già nel 2016/2017 "mi stavo preparando per il 40esimo anniversario della band e pensavo che un nuovo album sarebbe stato il modo per” celebrarlo “ma la vita mi è di nuovo piombata addosso e non l'ho fatto. E per come sono andate le cose, probabilmente è stato un bene”.

Canzoni come ‘Alone’, ‘And Nothing Is Forever’, 'A Fragile Thing', ‘I Can Never Say Goodbye’ ed ‘Endsong’ sono già state suonate dal vivo durante il tour ‘Shows Of A Lost World'. “Ho potuto cantarle sera dopo sera - osserva Smith -. E, cosa più importante, valutare la reazione del pubblico, vedere fino a che punto potevo spingermi, emotivamente e vocalmente e anche la band è cresciuta nei brani. Li suonavamo molto meglio di quando li avevamo registrati”. La stessa tracklist è stata rivista dalla band. Alcune persone vicine a Smith avevano ascoltato l’album ritenendolo bello ma troppo carico di tristezza. “Quindi un paio di canzoni, che amo davvero, sono state eliminate e ne sono state inserite altre che non pensavo avrebbero funzionato - confessa Smith -. E poi ho snellito il tutto". In origine erano 13 canzoni, ora sono 8 "ed è un disco migliore - garantisce - perché ha un po' di luce e un po’ di tenebra. Ed è anche un album che la maggior parte delle persone che lo hanno ascoltato vogliono riascoltare. È la prima volta da molto tempo che qualcuno dice questo di un disco dei Cure”.

‘Songs Of A Lost World’ affronta alcuni temi oscuri e lo stesso Smith ha parlato della perdita dei genitori e del fratello maggiore avvenuta durante la creazione dell’album. “Le canzoni hanno sempre avuto questo elemento, la paura della mortalità. È sempre stato così, fin da quando ero giovane. Ma quando si invecchia, diventa più reale. Stiamo tutti invecchiando alla stessa velocità? Più o meno. Ho cercato di trovare il giusto tono, come nel caso di ‘I Can Never Say Goodbye’ che parla della morte di mio fratello. Ero così sconvolto che ho pensato che alcune delle versioni che avevo fatto fossero fantastiche. Poi le ho fatte ascoltare a qualcuno e mi ha detto: “Non puoi, è troppo. Eseguirla sul palco mi ha aiutato ad affrontare il lutto. Mi manca”.

Il trascorrere inesorabile del tempo è un altro tema che ricorre spesso nell'album. "Io non sento affatto la mia età ma sono consapevole di aver compiuto 65 anni quest'anno - sottolinea Smith . Le cose che mi interessano ora non sono quelle che mi interessavano 20 anni fa. Ci sono stati grandi periodi della storia dei Cure in cui alcune canzoni erano importanti e altre no. In questo album sono tutte importanti. Voglio che le canzoni significhino qualcosa”. Di ‘Alone’, la traccia che apre l’album, Smith racconta di come trascorre molto tempo a vagare all'aperto di notte, "guardando il cielo, di solito con un fuoco che arde da qualche parte nelle vicinanze... quando le fiamme si spengono e inizia a sorgere l'alba, c'è sempre un momento in cui non posso fare a meno di provare un senso opprimente di essere molto perso, molto solo, vicino alla fine". Questa sensazione è la stessa che cerca di catturare in 'Alone'. "Una volta scritta sapevo che l'album ‘Songs Of A Lost World’ sarebbe stato realizzato”.

Quanto a Endsong, che chiude l'album “i temi sono molto simili ad ‘Alone’, sono intrecciati, le canzoni quasi si fanno eco l'una con l'altra - evidenzia il cantante -. Mi sento più o meno allo stesso modo di quando avevo dieci anni, quando ho assistito allo sbarco dell’uomo sulla Luna ma so che il mondo sotto i miei piedi non è più lo stesso di prima, e so che non lo sono nemmeno io. Sono cresciuto nei gloriosi 30 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Il mondo in cui sono nato stava migliorando progressivamente ogni anno. Sembrava che fosse su una traiettoria ascendente e lo sbarco sulla Luna ne faceva parte. Quando ho compiuto 16 anni sembrava che il mondo si fosse come bloccato. E da allora ha continuato ad andare verso il basso. Questo è il cuore pulsante dell'album, ‘Songs Of A Lost World’, tutto ciò che è il mondo perduto”.

Per Robert Smith e compagni, dovrebbe arrivare a breve anche il documentario di Tim Pope, annunciato qualche anno fa. “Si farà sicuramente - assicura Smith - è una cosa in corso”. All’orizzonte, dopo quella con Gorillaz, Deftones e Noel Gallagher, ci sarebbe anche un’altra collaborazione al momento top secret. “Ne sta per arrivare una ma non dirò altro, vogliono che sia una sorpresa”. Quanto a un possibile tour per promuovere il nuovo album, Smith spiega: “Credo che lo faremo. Avevamo intenzione di suonare ai festival ma un paio di settimane fa ho deciso che non lo avremmo fatto. Suoneremo regolarmente fino al prossimo anniversario, i 50 anni della band. Vorrei che i concerti facessero parte del piano generale di ciò che faremo, perché gli ultimi dieci anni di live sono stati i migliori dieci anni della band”.

Smith torna poi sulla polemica legata ai prezzi dei biglietti per gli show dal vivo. Una battaglia che il leader dei Cure porta avanti da anni contro alcune dinamiche tipiche del mondo del ticketing, come il dynamic pricing o il secondary ticketing per gonfiare i prezzi dei biglietti. “Mantenere il controllo sui prezzi è sempre stato un aspetto importante -ricorda il cantante -. Sono rimasto scioccato da quanto profitto viene fatto su tutto. È sorprendente. Non c'è bisogno di fare tutti questi soldi. Vuoi che le persone tornino ai tuoi concerti, non vuoi far pagare dieci volte di più rispetto alla volta precedente. È una battaglia”.

L’anno scorso, dopo la richiesta di spiegazioni del frontman dei Cure sulle commissioni aggiuntive "indebitamente alte" applicate, Ticketmaster, aveva restituito 5 o 10 dollari agli utenti verificati che avevano acquistato il biglietto del tour statunitense. “Quello che mi ha fatto incazzare di più è stato questo - spiega -. Ho speso un sacco di tempo per assicurarmi che vendessimo biglietti da 25 dollari, perché voglio che i giovani possano permettersi di vederci. Voglio che il biglietto costi 25 dollari. Perché quando finalizzi l'acquisto diventano 57? Dove vanno a finire queste commissioni, perché non dire semplicemente alla gente a cosa servono le tariffe? Alla fine, sono riuscito a logorarli”.

(di Federica Mochi)

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Record ascolti per ‘Ciao maschio’, seconda...

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Record ascolti per 'Ciao maschio', seconda serata più vista del palinsesto

È ancora record di ascolti per Nunzia De Girolamo e il suo 'Ciao Maschio'. La puntata andata in onda ieri sera, sabato 12 ottobre, ha registrato il 19,7% di share con punte del 22%. E, considerando l’intero palinsesto televisivo di seconda serata del sabato, il programma con lo share più alto di tutto il panorama televisivo.

Nel salotto di De Girolamo sedevano Massimo Ghini, Gabriele Corsi e Marco Columbro che hanno approfondito il tema del desiderio. Anche sui social la puntata ha riscosso molto successo, facendo risultare l’hastag #CiaoMaschio tra i più discussi della specifica fascia oraria.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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