Sinner, il trionfo a Shanghai e il caso doping: “Provo a non pensarci”
"Non è piacevole trovarsi in questa situazione, vorrei non trovarmi in questa posizione fuori dal campo"
"La gente pensa che non ci siano problemi se si vince. Ma non è vero". Jannik Sinner si gode il trionfo nel Masters 1000 di Shanghai ma non può fare a meno di pensare anche al caso doping che lo coinvolge. L'azzurro, numero 1 del tennis mondiale, rischia una squalifica di 1-2 per la positività al clostebol, lo steroide anabolizzante rinvenuto nei suoi campioni a marzo. La Wada, l'agenzia mondiale antidoping, ha presentato ricorso al Tas (Tribunale arbitrale dello sport) dopo l'assoluzione disposta da un tribunale indipendente.
"Non è piacevole trovarsi in questa situazione, vorrei non trovarmi in questa posizione fuori dal campo. Vorrei giocare con la testa più libera e provare a divertirmi un po' di più. Però, bisogna accettare tutto questo. Sento di essere forte quando scendo in campo, provo a non pensare" al caso doping "e cerco di rimanere concentrato su tutto quello che faccio. Do il 100% in ogni singolo match o allenamento, quando mi sveglio cerco di essere concentrato su ogni piccola cosa che faccio", dice l'azzurro.
"Ovviamente ci sono momento in cui penso" alla vicenda clostebol, "non è piacevole e non è certamente la parte migliore. Sicuramente si vive il successo in modo diverso, penso di aver imparato che il successo non mi cambierà mai come persona o come giocatore. Nel prossimo torneo potrei andare di nuovo fino in fondo o perdere al primo turno, ma questo non mi cambierà come persona", afferma ancora.
"Sono molto contento di tutte le persone che ho intorno, Mi conoscono molto, molto bene, e sanno come sono, so di chi posso fidarmi e questa per me è la cosa più importante. Tutto ciò che posso ottenere in campo è solo un extra, è per questo che lavoro", dice ancora Sinner.
"Quest'anno è stato molto, molto duro per me a causa di altre circostanze. A volte ho perso un po' il sorriso perché ho avuto alcuni problemi fuori dal campo e a volte queste situazioni sono ancora nella mia mente. Cerco solo di rimanere molto calmo e di non creare problemi se sbaglio un colpo o qualcosa non va per il verso giusto. Cerco di controllare ciò che posso controllare. Per il resto, bisogna mantenere la calma", conclude.
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Carini, botta e risposta con compagne Nazionale: “Io...
Polemiche nell'Italia del pugilato, ancora riguardo l'incontro tra l'azzurra e Imane Khelif a Parigi 2024. Testa risponde: "Ti avremmo evitato la brutta figura"
Polemiche nell'Italia del pugilato. Angela Carini, ritiratasi a Parigi dopo pochi secondi sul ring con Imane Khelif, è tornata sull'incontro: "Ho detto allora che non giudico nessuno. Però sarebbe bene che neanche lei lo facesse con me". L'algerina, poi medaglia d'oro, è stata al centro delle polemiche, nelle ore precedenti il match contro l'azzurra, per dei presunti livelli di testosterone non in regola e addirittura cromosomi XY (maschili), poi smentiti.
Nelle scorse settimane Khelif aveva rilasciato un'intervista in cui dichiarava di non avercela con Carini, ma piuttosto con le persone che hanno fatto pressioni, politiche, su di lei: "Sono state dette tante cose non vere sul mio conto, anche in alcune trasmissioni televisive nelle quali si cercava di tirare le somme sulla mia persona sollecitando anche Imane", ha detto Angela in un'intervista a Repubblica, "ho trovato tanta disumanità, anche nella telecronaca che mi è stata fatta durante il match. La verità è che non sono stata consigliata proprio da nessuno. La sera prima dell’incontro ero con mio fratello, gli parlavo dei sacrifici per arrivare fino lì, di papà che ci guardava dall’alto, di come mi sarei battuta fino alla fine. Poi quei due colpi mi hanno messa ko, soprattutto il secondo alla mascella. Di pugni ne ho presi tanti in carriera, ma in quel momento ho sentito il bisogno di fermarmi".
Carini ha accusato anche le compagne di Nazionale, colpevoli di non averla sostenuta in quei momenti difficili: "Nessuna ha teso una mano verso di me. La cosa non mi meraviglia, loro però sanno benissimo chi è la vera Angela, una ragazza che dà battaglia sul ring senza tirarsi mai indietro. Ma non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento, è la cosa che mi ha fatto più male. Sono persone che non fanno più parte della mia vita".
La risposta di Testa e Chaarabi
Immediata la risposta di Irma Testa, che ha attaccato Carini in una storia su Instagram: "Dico solo che eravamo in cinque in stanza quando siamo arrivate a Parigi, ma lei si è fatta cambiare stanza dopo due secondi ed è andata a stare da sola. Troppo superiore per stare con noi? Non l'abbiamo mai vista, non ha mai cenato o pranzato con noi. L'unica volta in cui ha chiesto aiuto, è stato dopo il match, per farsi fare la valigia perché troppo stanca dalle interviste per rientrare nel villaggio con noi comuni mortali".
"Mi dispiace Angela", ha continuato Testa, "ti avremmo anche aiutato e forse, se tu fossi stata più tempo con noi, ti avremmo evitato la brutta figura che hai fatto tu e hai fatto fare a tutta l'Italia in mondovisione. Noi della nazionale siamo sempre stati una famiglia, nel bene e nel male con le nostre antipatie e simpatie. Se tu ne avessi fatto parte veramente, sapresti che i panni sporchi si lavano in famiglia".
A fare eco alle parole di Testa anche quelle di un'altra pugile azzurra, Sirine Charaabi, che ha voluto postare una messaggio su Instagram rivolgendosi direttamente a Carini: "Il tuo concetto di squadra è sempre stato: prima io, dopo io, e se avanza qualcosa sempre io. E questo rappresenta un po' la 'persona' che sei".
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Sinner, ansia per caso doping: differenze con Swiatek e...
Jannik sarà impegnato in un nuovo processo dopo il ricorso presentato dalla Wada
Il caso di Iga Swiatek ha fatto aumentare l'attesa intorno a Jannik Sinner. Il tennista azzurro è in attesa del processo per il caso doping che lo ha coinvolto, con il Tas che si pronuncerà dopo il ricorso presentato dalla Wada. La prima sentenza aveva infatti dichiarato Sinner innocente, ma è stata impugnata dall'Agenzia mondiale antidoping.
Il caso Sinner torna attuale dopo quello che ha riguardato Iga Swiatek. La tennista polacca, numero 2 del mondo, è stata sospesa un mese dopo essere risultata positiva a un controllo antidoping dello scorso agosto. In particolare è stato riscontrato una "concentrazione incredibilmente bassa di trimetazidina", una sostanza vietata.
La contaminazione accidentale è avvenuta a causa di una confezione di melatonina, che la tennista aveva acquistato in Polonia e con l'integratore che veniva venduto senza prescrizione. Visto che la sostanza illecita non era indicata nell'etichetta della confezione, i giudici addebitato a Swiatek un 'rimprovero a titolo di colpa', ripensando così la pena dai due anni previsti a un solo mese di squalifica.
Le differenza tra Sinner e il caso Swiatek
Le differenze tra Swiatek e la vicenda che ha riguardato Sinner sta tutto nella definizione di "assenza di colpa e negligenza" e "assenza di colpa e negligenza significativa", riscontrata nel caso della polacca. Diverse sono anche le sostanze: Closterbol per l'azzurro e trimetazidina per l'atleta polacca.
Così come la contaminazione: indiretta per l'altoatesino, che non aveva assunto direttamente la sostanza ma era stato contaminato durante un massaggio, e diretta invece, come detto, per Swiatek. Ma quando arriverà la sentenza di Sinner?
Sinner, quando arriverà la sentenza
La sentenza del Tas circa il ricorso presentato dalla Wada sul caso Sinner arriverà a febbraio. Il processo non sconfesserà necessariamente la sentenza di primo grado, ma riesaminerà da capo tutte le prove presentate. Jannik dovrà quindi dimostrare, ancora una volta, di non essere stato negligente o gravemente negligente. Nel caso in cui dovesse riuscire a dimostrare la sua innocenza non ci sarà sanzione, proprio come stabilito in primo grado, mentre in caso di condanna la sanzione andrebbe da un minimo di 12 mesi di squalifica a un massimo di 24.
La Wada ha già depositato la sua memoria di appello, e ora toccherà a Sinner. Il processo, come detto, si svolgerà a febbraio, con la sentenza che potrebbe arrivare alla fine del mese, ma potrebbe anche slittare visti i tanti impegni sportivi di Jannik.
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Formula 1, si corre in Qatar: orari, programma del weekend...
Si riaccende la lotta per il titolo Costruttori tra Ferrari e McLaren
Torna in pista la Formula 1. Dopo che il Gp di Las Vegas ha incoronato di nuovo campione del mondo Max Verstappen, si riaccende la lotta per il titolo Costruttori. A Doha, sul circuito di Losail, nel penultimo Gran Premio della stagione, la Ferrari cerca il sorpasso sulla McLaren, ora distante soltanto 24 punti. Il weekend in Qatar mette dunque in palio punti pesanti, a cui si aggiungeranno anche quelli che arriveranno dall'ultima gara Sprint della stagione.
Negli Stati Uniti la Rossa è riuscita a piazzare entrambe le monoposto davanti alla scuderia inglese, con Carlos Sainz e Charles Leclerc che hanno chiuso rispettivamente al terzo e quarto posto. Vasseur però deve gestire la tensione crescente tra i due piloti, scoppiata via radio e nell'immediato post gara di Las Vegas.
Gp Qatar, il programma del weekend
Si comincia oggi, venerdì 29 novembre, con la prima sessione di prove libere (alle 14.30), a cui seguiranno le qualifiche per la gara Sprint, in programma alle 18.30. La gara corta andrà in scena alle 15 di sabato 30 novembre, mentre alle 19 sono previste le qualifiche per il Gran Premio. Il Gp partirà domenica 1 dicembre alle ore 17.
Venerdì 29 novembre
Ore 14.30: prove libere
Ore 18.30: qualifiche gara Sprint
Sabato 30 novembre
Ore 15: gara Sprint
Ore 19: qualifiche Gp
Domenica 1 dicembre
Ore 17: Gran Premio
Gp Qatar, dove vederlo in tv
L'intero weekend di Formula 1 è trasmesso in diretta esclusiva sui canali Sky Sport, mentre la Sprint Race sarà visibile anche in chiaro su TV8. Il Gp del Qatar sarà visibile sempre in chiaro su TV8 ma in differita, a partire dalle 21.30. La gara sarà disponibile anche in streaming su SkyGo e NOW.