Amadeus ammette: “Sanremo mi mancherà, amo ascoltare le canzoni”
L'ex direttore artistico del festival ora è al Nove e non condurrà il programma nel 2025: "Ascolti ancora bassi? Non sono un pifferaio magico, ci vuole tempo"
Dopo cinque anni da conduttore e direttore artistico, per il primo autunno Amadeus non è assorbito nel vortice della preparazione del festival della canzone italiana. "Sanremo mi mancherà, è chiaro. Mi mancherà, mi manca ascoltare le canzoni", ha ammesso nella puntata speciale di 'Password' con Nicoletta De Ponti e La Ceci su RTL102.5.
Due mesi di dubbi
Amadeus ha rivelato che "prima di lasciare la Rai ci ho messo un paio di mesi, riflettendoci giorno e notte". "Sono una persona pragmatica, e la proposta di Discovery è arrivata dopo Sanremo - ha spiegato il conduttore - Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, ecco perché non ho potuto pensare a progetti nuovi. È chiaro che l'eventuale rinnovo mi sarebbe stato proposto intorno ad aprile o maggio, e quindi dovevo dare una risposta. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così non la prendi alla leggera".
Le proposte, "sia in termini economici che di durata, erano identiche -ha detto Amadeus- Non sono Cristiano Ronaldo che va in Arabia! Ho una visione delle situazioni, ma non ho una sfera magica. Però, se sento che devo fare qualcosa, la faccio. In tutta la mia vita ho dato ascolto all'istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta. Ognuno di noi fa un mestiere – radio, tv, musica – e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una comfort zone, ma dentro di me tendo ad essere irrequieto".
"Colapesce e Dimartino si prendono una pausa? Speriamo che non si separino, perché stanno benissimo insieme. Poi, ognuno nella sua vita, anche artistica, fa ciò che vuole. Tutti hanno il diritto di dispiacersi o di dire che non sono d'accordo, come si può fare in un Paese libero, ma Colapesce e Dimartino potranno fare ciò che vogliono, no? È chiaro che anch'io spero di vederli ancora insieme, ma se decidessero di separarsi, significa che sono felici così", ha continuato Amadeus.
L'esperienza (e gli ascolti) del Nove
Sulla nuova esperienza al Nove Amadeus ha detto: "Quelli del Nove sono simpatici, bravi e carini". "Il Suzuki Music Party - ha spiegato, parlando dell'evento musicale che ha recentemente condotto sul canale - l'hanno fatto per me, perché mi piace ascoltare le canzoni. Era una festa di inizio e mi piaceva l'idea di dare ai cantanti l'opportunità di presentare i brani dell'autunno e di spiegare le canzoni al pubblico, cosa che di solito non si fa".
E parlando degli ascolti del suo nuovo programma 'Chissà chi è' ha spiegato: "Non sono un pifferaio magico, non funziona così. Il Nove è un canale ambizioso e sta cercando di diventare generalista. Perché questo accada ci vuole tempo. Se mi sposto sul Nove con un programma conosciuto, ci vuole pazienza". "Il pubblico ha delle abitudini di sintonizzarsi su alcuni canali, questo non è scontato. Piano piano arriva, ma ci vuole del tempo, e io questo lo sapevo. Ho detto in conferenza stampa che partiamo dal tre: ogni punto di share in più equivale a 5 o 6 punti in più rispetto a un canale generalista", ha detto il conduttore.
Amadeus rivela di non essere esente dall'amarezza sulle critiche: "Le critiche? Sarei bugiardo se dicessi che non ci soffro per niente. Ma sono stato abituato a cinque anni di Sanremo, dove ho accumulato una serie di polemiche, molte delle quali pretestuose. Questo ti aiuta ad andare dritto per la tua strada", dice. "Se perdi tempo a rimanerci male o a rispondere, ti distrai e perdi energia. L'energia la devo concentrare solo sul mio obiettivo". C'è poi spazio per una battuta sul suo prossimo programma, La Corrida, in cui Amadeus annuncia l'idea di trasmettere il programma anche in radio, proprio su Rtl 102.5. "Da bambino ascoltavo La Corrida in radio, nasce alla radio. Quindi l’idea, con il Presidente di Rtl 102.5 Lorenzo Suraci, ci siamo detti, perché non trasmettiamo in diretta in radio su Rtl102.5? Oltre ad essere sul nove sarà in diretta in radio. Facciamo che questo possa accadere".
Spettacolo
Alfa chiama degli sconosciuti dopo aver scritto la sua...
'Il filo rosso' esce il prossimo venerdì, ma il cantante genovese ha regalato un'anteprima a sorpresa
"Ciao, sono Alfa. Ho scritto questa canzone che si chiama 'Il filo rosso', posso fartene sentire un pezzettino?", inizia così la telefonata che Alfa ha fatto ad alcuni sconosciuti per avere i primi pareri del pubblico sul nuovo brano, in uscita venerdì 18 agosto. Tra chi crede che sia uno scherzo e chi resta sbigottito nel sentire la voce del cantautore, tutti restano ad ascoltare al telefono le strofe: "Questo amore ci fa dormire male cinque amore, pensarci tutte le altre 19 e giuro non ne posso più di fare a meno di te".
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"E' bellissima", "E una hit" sono alcune delle reazioni telefoniche tra i sorrisi di Alfa.
Spettacolo
Dall’entrata al karaoke, Fiorello show al matrimonio...
Le nozze con Ansperto Radice Fossati, da cui la giovane aspetta un figlio
Olivia Testa si è sposata a Venezia con Ansperto Radice Fossati e la coppia ha avuto un intrattenitore d'eccezione: Rosario Fiorello. Sposato dal 2003 con Susanna Biondo, madre di Olivia, lo showman ha avuto un ruolo da protagonista alle nozze della giovane che - l'ha ribadito in più occasioni - considera sua figlia.
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Un rapporto speciale quello tra Fiorello e Olivia, tanto che la sposa ha voluto fare la tradizionale entrata (sulle note di 'All You Need Is Love' dei Beatles) al braccio di due papà: quello naturale, Edoardo Testa, e quello acquisito, Fiorello appunto. Il cantante e conduttore ha poi condiviso simpatia e talento durante tutto il corso della festa: alcuni video condivisi sui social mostrano il momento in cui ha cantato per gli sposi 'Un'avventura' di Lucio Battisti e ha scandito al microfono il momento del lancio del bouquet.
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Alla festa per le nozze, Ansperto Radice Fossati Confalonieri e Olivia Testa aggiungeranno presto una nuova gioia dal momento che diventeranno presto genitori.
Spettacolo
Cinecittà intitola una strada a Francis Ford Coppola, il...
Il premio Oscar a Roma per l’anteprima del suo ultimo film ‘Megalopolis’
Cinecittà celebra Francis Ford Coppola con una strada a lui intitolata - viale Francis Ford Coppola - e la chiave onoraria degli Studi romani, dove ha preparato alcune scene de ‘Il padrino - Parte III’ tra la fine degli Anni '80 e gli inizi dei '90. "Per me tutto questo è un sogno che si avvera”, dice il regista premio Oscar durante la cerimonia, che si è svolta alla presenza della presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, dell’ad Manuela Cacciamani e del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. "Ho una fascinazione per Cinecittà da sempre. Quando ero giovane - ricorda il regista - non avevo soldi, ma sognavo di studiare nel prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia, che per me rappresentava il passo più vicino all’entrata di Cinecittà, che era la vera Hollywood”.
'Megalopolis', l'evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma
L'intera giornata è stata dedicata a Francis Ford Coppola in occasione dell'anteprima della sua ultima opera 'Megalopolis', evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella Città, che poi arriverà nelle sale il 16 ottobre con Eagle Pictures di Tarak Ben Ammar. "'L'essere umano è un genio capace e in grado di risolvere qualsiasi problema che incontri’, diceva Pico della Mirandola. L’Italia ne è un esempio: un Paese fantastico che eccelle in tutto, dalla medicina ai telescopi, ma necessiterebbe di un governo migliore", ha riflettuto il regista.
Nella sua epopea romana Coppola racconta di un potente sindaco (Giancarlo Esposito) che ostacola un brillante architetto (Adam Driver), che ha il sogno utopico di salvare un'America morente. "Penso che oggi la Repubblica americana sia esposta ad un grandissimo rischio", ha detto il regista premio Oscar. Sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti il regista si è detto "non interessato all’America, voglio che ci sia un mondo unico perché siamo una famiglia umana unica. Concepire il mondo come Paesi separati è vecchio stile, basti pensare che prima della Prima guerra mondiale si poteva viaggiare senza passaporto. Dovremmo liberarci dei confini ma preservando le culture di ogni posto". Per il regista della saga de ‘Il padrino’ e ‘Apocalypse Now’ "siccome siamo parte di un’unica famiglia non chiamatemi Mr. Coppola o Maestro, chiamatemi ‘Zio Ciccio’", ha chiesto il regista. Ottantacinque anni e ancora tanti sogni nel cassetto, Coppola ha svelato in italiano: "Sono vicino alla morte, ma voglio realizzare ancora due film. Uno piccolo e semplice, così per divertimento, che girerò in gran parte in Italia ed uno grande".
In 'Megalopolis' si dice che gli imperi crollano quando le persone smettono di crederci. Tra gli imperi in crisi di oggi c'è il cinema. "Il cinema è arte o business? Per me è arte. Ma chi vuole monetizzare non vuole rischi, vuole seguire la stessa formula trita e ritrita che crea dipendenza, come la Coca-Cola o le patatine", ha fatto notare Coppola, che ha venduto i suoi vigneti per produrre 'Megalopolis'. "L'ho fatto secondo la mia formula e non quella del business. Il risultato? Ha il destino di 'Apocalypse Now', all'inizio c'è chi lo amava e chi lo odiava. Ma intanto continua a guadagnare soldi. Mi auguro la stessa cosa per il mio ultimo film". Una carriera costellata da tanti successi ma anche da rimpianti: "Ne ho due. Il primo è che non sono riuscito a girare 'Un sogno lungo un giorno' come volevo e il secondo riguarda il cinema. Le nuove generazioni non avranno le stesse opportunità di quelle che abbiamo avuto".
Coppola e Cinecittà
Stasera il grande evento serale di presentazione, in anteprima nazionale, di 'Megalopolis', una serata a inviti presso Cinecittà. "Siamo profondamente grati al maestro Francis Ford Coppola per aver accettato di essere con noi, qui nel tempio del cinema, per presentare una delle sue grandi opere" dichiara il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. "Coppola ha dato vita a una produzione straordinaria come regista, sceneggiatore, produttore e produttore esecutivo, tanto che stilare un elenco completo delle sue opere sarebbe impossibile. Ha ricevuto riconoscimenti dai festival più prestigiosi, ma oggi ci sembrava fondamentale omaggiarlo qui a Cinecittà, affinché il suo contributo artistico rimanga per sempre nella memoria di questo luogo iconico. Ringraziamo anche la governance di Cinecittà per la sensibilità dimostrata nel conferire questo riconoscimento. Personalmente, sono emozionata: i suoi film degli anni '80, come 'I ragazzi della 56ª strada' e 'Rusty il selvaggio', hanno segnato la mia generazione e li ricordo con grande affetto. Con orgoglio, celebriamo anche il suo legame con l'Italia, che continua a ispirare la sua straordinaria creatività".
"Cinecittà è il cuore pulsante del cinema italiano - ha dichiarato la Presidente Chiara Sbarigia - ed è diventato in questi ultimi anni un luogo di produzione culturale di respiro internazionale aperto alle forme d'arte più innovative. In questo senso oggi, la presenza di un grande maestro come Francis Ford Coppola, che a Cinecittà lavorò e il cui lavoro è sempre stato guidato da un coraggioso spirito di ricerca, rafforza questa vocazione artistica internazionale. Il suo ultimo visionario film Megalopolis è un grande cantiere aperto su una città del futuro da rifondare che si chiama New Rome, e quale miglior modo per omaggiare la visita di Coppola se non donandogli la chiave di Cinecittà e battezzando col suo nome una delle sue strade?".
"Cinecittà dedica oggi una strada a un Maestro - dichiara Manuela Cacciamani, ad di Cinecittà - che da oltre 60 anni porta la sua arte in giro per il mondo, che ha arricchito sogni e creatività di intere generazioni di cineasti che qui a Cinecittà si sono formati. Cinecittà è stata, è e sarà sempre di più la storia del cinema con i suoi Studi, quelli che ci sono e quelli che si stanno costruendo, con le sue persone che l’hanno fatta diventare grande proprio grazie allo stesso amore per il cinema che Coppola continua incessantemente ad avere. Non è solo un omaggio ma un modo per guardare al futuro forti della storia su cui camminiamo. Sono sicura che per chi vive e lavora a Cinecittà Viale Francis Ford Coppola sarà un posto dove darsi un appuntamento pensando a un’utopia che è stata realizzata".
Domani, martedì 15 ottobre, Coppola sarà anche protagonista di un incontro all'Auditorium Parco della Musica, a cura di Alice nella Città, con i Giurati della sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema, gli studenti delle scuole di cinema ed il pubblico. Il filmato dell’incontro entrerà poi a far parte del patrimonio dell'Archivio Luce.