Hein: “Spero che mia testimonianza sia d’aiuto”
“Sono qui oggi per condividere la mia storia, in modo che possa essere d’aiuto per tante altre persone e anche per condividere un’altra prospettiva di fronte ai problemi che può vivere un ragazzo giovane”. Così Luka Hein, destransitioner originaria del Nebraska, che in queste settimane sta portando la sua storia in giro per l’Italia con il tour 'Ingannata - Perché nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io', organizzato da Pro Vita & Famiglia onlus e svoltosi a Roma, presso il Teatro Italia, alla presenza di oltre 300 persone, nonostante si sia resa necessaria la presenza delle Forze dell’Ordine a presidiare il teatro dopo il tentativo, fallito, di boicottaggio di chi si è iscritto all’evento con nomi falsi.
La testimonianza di Luka è stata accompagnata dai saluti iniziali di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia e la moderazione di Maria Rachele Ruiu, portavoce della Onlus; con gli interventi di Costanza Miriano, giornalista e blogger; Don Riccardo Cendamo, sacerdote impegnato nella pastorale giovanile e il messaggio video di Roy De Vita, medico e primario dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma “Regina Elena”.
Cronaca
Scuola, chat mamme troppo stressanti, l’esperto:...
Psicoterapeuta Lancini: "La nostra vita ormai si vive online" - Costarelli (Presidi): "'Su chat mamme servono buon senso ed equilibrio"
Più che Desperate Housewives, è forse più appropriato dire Desperate Mothers: madri stressate dal lavoro, dalla quotidianità e dalle chat scolastiche. Ci sono madri che scelgono di abbandonare le chat di classe per le troppe parole al vento: i gruppi web sono strumenti che possono essere utili se si danno annunci o informazioni, meno quando a prevalere nelle conversazioni sono commenti di ogni genere e del tutto gratuiti. Che fine hanno fatto i buoni vecchi incontri di persona? Secondo il professor Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, e presidente della Fondazione Minotauro, tutto dipende da come si è sviluppata la società nell'era del web. "Oggi noi isoliamo il nostro comportamento attraverso internet, nelle su varie forme -pc, smartphone, ipad- come se riguardasse solo quell'ambito lì. Internet, le chat, sono la vita che abbiamo costruito in questa società. E poi ci mettiamo a fare petizioni per vietare il cellulare ai ragazzi".
"Io penso, e l'ho dichiarato molte volte, anche in audizioni parlamentari, che i gruppi whatsapp andrebbero chiusi, in particolare quelli scolastici - continua Lancini - le chat sono comode ma hanno allontanato la tradizionale relazione tra scuola, personale scolastico e famiglia: tutto è in rete e quindi si rimane connessi, la nostra vita ormai si vive online. E le chat sono la conseguenza della società che abbiamo deciso di costruire. Una dimensione, quella di internet, che ha cambiato il mondo, come lo avevano fatto tv e fotografia. Oggi però c'è una fragilità adulta senza precedenti e un individualismo altissimo: i genitori nelle chat prima si aiutano, si scambiano informazioni, si organizzano, poi però spesso litigano e si insultano senza pensare ai figli. Questi ultimi non sono più al centro della vita scolastica né di quella familiare perché al centro c'è fragilità dei genitori. Queste chat ne sono lo specchio, il tema principale sono le beghe tra i genitori, le risse, le esigenze degli adulti e non certo dei figli".
Chat di classe che possono sfuggire di mano e diventare teatro di scontri tra genitori: un appello al buon senso e all'equilibrio nell'uso delle chat dei genitori viene da Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio. "Queste chat nascono con una funzione che può essere positiva se è meramente informativa, di scambio di comunicazioni di servizio, - evidenzia Costarelli all'Adnkronos - purtroppo molto spesso il problema sono le persone e questi gruppi diventano altro rispetto alle finalità originali".
"Chat che diventano luogo di offese, creazione di problemi che non ci sono, luoghi virtuali di narrazione di racconti sulla realtà della scuola - spiega Costarelli - mi riferisco per esempio ad accadimenti tra alunni di una classe, interventi di docenti nella loro normale attività di insegnamento che poi vengono raccontati, riferiti, riportati, ingigantiti e quindi diventano uno strumento, anziché di aiuto, di complicazione. A me in oltre 10 anni di lavoro da dirigente scolastico è capitato tante volte di dover gestire problemi creati quasi unicamente dalla comunicazione in chat poco chiara, di problemi di facile risoluzione o addirittura inesistenti che vengono ingigantiti, amplificati tanto da allontanare il fatto originario. Per concludere, il problema non è lo strumento ma l'uso che se ne fa: la tecnologia deve essere di aiuto e non complicare la vita, servono buon senso ed equilibrio".
Le chat di classe sono "tristi ed educativamente sbagliate'. Così le definisce all'Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta in politiche scolastiche: "Nel mondo della scuola il fenomeno delle chat dei genitori è uno fra i più tristi. Spesso, infatti, le chat divengono il luogo dell'insulto gratuito ai docenti o di insulto reciproco tra i genitori, - spiega Suor Anna Monia Alfieri - in virtù degli schieramenti che si creano, di volta in volta, a seconda della questione da trattare. Il fenomeno delle chat, pertanto, rivela in modo evidente l'incapacità educativa dei genitori della nostra epoca, non di tutti, ovviamente! Qualche mosca bianca, per fortuna c'è e il suo destino è quello di essere emarginato dal resto del gruppo".
"Tralasciando il tempo che viene perso per seguire i diversi commenti, ritengo che sia errato il concetto stesso di chat di classe, in quanto le comunicazioni passano sempre attraverso i canali ufficiali della scuola, primi fra tutti il registro online e il sito della singola istituzione scolastica. Chiaramente i genitori sono liberi di scegliere se organizzare o meno la chat di classe, tuttavia la motivazione spesso addotta, ossia che la chat è un canale per diffondere notizie e avvisi relativi al mondo della scuola, non ha alcun fondamento. Trovo, inoltre, che sia educativamente non solo sbagliato - continua Suor Anna Monia Alfieri - ma pure enormemente pericoloso mostrare ai figli i contenuti delle chat, soprattutto quando esse contengono insulti o critiche alla volta dei docenti".
"Il messaggio della collaborazione tra scuola e famiglia -osserva- naufraga miseramente e il ragazzo registra dentro di sé come cosa da adulti il comportamento adolescenziale dei genitori. Occorre che gli adulti facciano gli adulti, che lo siano veramente e sappiano, pertanto, gestire in modo maturo la necessità imprescindibile del dialogo tra la scuola e la famiglia, unico antidoto ai molteplici mali che caratterizzano la nostra società e che ogni giorno andiamo denunciando". (di Giselda Curzi)
Spettacolo
Dall’entrata al karaoke, Fiorello show al matrimonio...
Le nozze con Ansperto Radice Fossati, da cui la giovane aspetta un figlio
Olivia Testa si è sposata a Venezia con Ansperto Radice Fossati e la coppia ha avuto un intrattenitore d'eccezione: Rosario Fiorello. Sposato dal 2003 con Susanna Biondo, madre di Olivia, lo showman ha avuto un ruolo da protagonista alle nozze della giovane che - l'ha ribadito in più occasioni - considera sua figlia.
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Un rapporto speciale quello tra Fiorello e Olivia, tanto che la sposa ha voluto fare la tradizionale entrata (sulle note di 'All You Need Is Love' dei Beatles) al braccio di due papà: quello naturale, Edoardo Testa, e quello acquisito, Fiorello appunto. Il cantante e conduttore ha poi condiviso simpatia e talento durante tutto il corso della festa: alcuni video condivisi sui social mostrano il momento in cui ha cantato per gli sposi 'Un'avventura' di Lucio Battisti e ha scandito al microfono il momento del lancio del bouquet.
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Alla festa per le nozze, Ansperto Radice Fossati Confalonieri e Olivia Testa aggiungeranno presto una nuova gioia dal momento che diventeranno presto genitori.
Sport
La Fifpro e le Leghe europee contro la Fifa: reclamo alla...
Sul tavolo l'eccessivo numero di partite e le decisioni arbitrarie del massimo organo di governo del calcio internazionale
La Fifpro Europe e le Leghe Europee, che rappresentano i sindacati dei calciatori e le Leghe nazionali europee, insieme alla Liga, hanno presentato oggi un reclamo alla Commissione Europea contro la Fifa per la sua condotta in merito all'imposizione del calendario internazionale delle partite, comprese le decisioni relative alla Coppa del Mondo per Club Fifa 2025. Lo rende noto la Lega Serie A, in un comunicato sul proprio sito ufficiale.
Il reclamo, dettagliato e documentato, è stato formalmente presentato alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea. La presentazione della richiesta segue un'ampia revisione del caso da parte degli avvocati che agiscono per conto della Fifpro Europe e delle Leghe europee, i cui organi decisionali hanno approvato l'azione legale a luglio: "L'azione legale si inserisce nel contesto delle diffuse preoccupazioni espresse pubblicamente dai calciatori sull'impatto che un calendario calcistico insostenibile ha sulla loro salute, sul loro benessere e sulla longevità delle loro carriere. Il comportamento della FIFA minaccia anche la sostenibilità economica e sociale e la stabilità di importanti competizioni nazionali, apprezzate da generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo".
I dirigenti della FIFPRO Europe, delle Leghe europee e de LaLiga hanno presentato i dettagli del reclamo in una conferenza stampa tenutasi oggi a Bruxelles, sottolineando come la FIFA ricopra ruoli contrastanti come organo di governo e organizzatore di competizioni, che danno origine a un conflitto di interessi. Si evidenzia così l’assenza di un giusto iter decisionale e la mancanza di un impegno significativo da parte della FIFA con i calciatori e le Leghe sulle questioni relative al calendario e come la FIFA abbia usato il suo potere regolatore per promuovere i suoi interessi commerciali a spese degli stakeholders (giocatori e leghe).
Il reclamo illustra come l'imposizione delle decisioni della FIFA sul calendario internazionale costituisca un abuso di posizione dominante e violi il diritto dell'Unione Europea. La recente giurisprudenza dei tribunali dell'UE, comprese le sentenze della Corte di Giustizia Europea nei casi “Superlega” e “Diarra”, chiarisce che, dato il suo conflitto di interessi, la FIFA deve esercitare le sue funzioni di ente regolatore in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato, così da neutralizzare suddetto conflitto di interessi. In questo contesto, il coinvolgimento dei rappresentanti dei sindacati dei calciatori e delle Leghe nel processo decisionale sulle questioni relative al calendario è giuridicamente indispensabile.
Le regole e la condotta della FIFA sono ben al di sotto di quanto richiesto dal diritto dell'UE e danneggiano gli interessi economici delle Leghe nazionali e la salute e la sicurezza dei calciatori del calcio europeo. Un'azione legale presso la Commissione Europea è diventata necessaria per salvaguardare il settore calcistico europeo, che è una forza culturale e di intrattenimento globale. La FIFPRO Europe, le Leghe europee e la Liga sono ansiose di lavorare a stretto contatto con la Commissione europea, oltre che con le Istituzioni pubbliche competenti e le parti interessate del mondo del calcio, nello svolgimento di un'indagine preliminare sul reclamo. I denuncianti si riservano il diritto di presentare ulteriori informazioni e prove rilevanti sugli effetti negativi che la condotta scorretta della FIFA sta causando alle Leghe nazionali e ai calciatori.
"La Serie A, come quasi tutti gli altri Campionati europei, negli ultimi 20 anni non ha aumentato il numero di partite. Al contrario, Fifa e Uefa, ciclo dopo ciclo, hanno incrementato costantemente le dimensioni delle loro competizioni sia per i Club che per le squadre nazionali e ora abbiamo raggiunto un punto di saturazione nel calendario", ha dichiarato l'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, "il problema del sovraccarico del calendario non è causato dalle competizioni delle Leghe, ma dalla FIFA, con il suo nuovo formato e la durata dei tornei, e dalla UEFA con la Nations League e le nuove competizioni UEFA per club, con un numero maggiore di date e partite. Ma la differenza è che la UEFA ha avuto una significativa consultazione con tutte le parti interessate, Leghe comprese, e ha deciso una riforma del formato delle competizioni per club dopo una lunga discussione. La FIFA ha imposto il suo nuovo format e le sue competizioni senza alcuna discussione, consultazione e senza accettare di avere alcuna forma di rapporto con gli organizzatori delle altre competizioni".