Ia, Don Andrea Ciucci: “Solo mettendo insieme saperi diversi giustizia e attenzione a persone”
Il segretario della Fondazione Vaticana RenAIssance per l'etica dell'Intelligenza Artificiale
"Una trasformazione tecnologica trasversale e generale come quella che sta operando più complessivamente la transizione digitale e in modo specifico l'intelligenza artificiale impone un mettere insieme saperi diversi. Questa trasformazione chiede non solo un approccio tecnologico, non solo un approccio scientifico, ma anche un approccio umanista. Solo mettendo insieme saperi diversi credo sapremo accompagnare questa transizione in modo tale che genere giustizia e attenzione alle persone". Lo ha detto Don Andrea Ciucci, segretario della Fondazione Vaticana RenAIssance per l'etica dell'Intelligenza Artificiale, che oggi è intervenuto alla presentazione del VI rapporto dell'Osservatorio di 4.Manager 'Intelligenza Artificiale. Cambiamento culturale e organizzativo per imprese e manager: nuove traiettorie della managerialità'
Lavoro
Ia, Cuzzilla (4.Manager): “Per 50% aziende ancora...
Così il presidente di 4.Manager e di Federmanager, aprendo l'evento per la presentazione del VI rapporto dell'Osservatorio di 4.Manager 'Intelligenza Artificiale. Cambiamento culturale e organizzativo per imprese e manager: nuove traiettorie della managerialità'
"Questo è l'inizio di un lavoro, un lavoro importante perché al centro del lavoro di Confindustria e di Federmanager ci sono le persone e le aziende, questi sono il vero motore del Paese. Noi oggi abbiamo una vivacità su questo tema, una vivacità che porta 10.000 aziende italiane già a lavorare con l'intelligenza artificiale, però ci sono un 50% delle aziende che ancora all'interno della propria azienda non hanno fatto nemmeno un'ora di formazione sull'intelligenza artificiale, avendo anche a disposizione i fondi. E qui si crea il grande divario tra le grandi aziende che sono strutturate e le piccole e medie aziende italiane che sono la linfa di questo Paese. Bisogna aiutarle e fare capire l'importanza di questo tema, evitare un Paese a due velocità" sull'Ia. Cosi Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager e di Federmanager, aprendo l'evento per la presentazione del VI rapporto dell'Osservatorio di 4.Manager 'Intelligenza Artificiale. Cambiamento culturale e organizzativo per imprese e manager: nuove traiettorie della managerialità', oggi a Roma in occasione dell'apertura dell'anno accademico della Pontificia Università Antonianum.
Secondo Cuzzilla "è chiaro che il lavoro che vediamo davanti è complicato, però l'intelligenza artificiale non è un'innovazione tecnologica come altre, sarà dirompente nella gestione dell'azienda, nella governance. E noi dobbiamo cercare di formare l'intelligenza umana per governare l'intelligenza artificiale, se no rischiamo di avere problemi su cui noi di Federmanager, ma anche le aziende, sono preoccupate", ha sottolineato.
Il rischio in futuro secondo Cuzzilla "è quello di avere delle persone che in azienda non sono più adeguate, e quello sarà un grande problema. Ci dobbiamo lavorare oggi, fare un reskilling di queste persone, a formarle, a prepararle. Noi dobbiamo cercare, e lo facciamo come Sistema Paese, come Federmanager insieme a Confindustria, Federmanager, parlando con le istituzioni, con il governo, per far capire che da questa grande trasformazione non può discendere il mettere all'angolo le persone più deboli in azienda, le persone più deboli all'esterno della società, glii anziani, che già hanno problemi sul digitale", ha aggiunto.
Secondo Cuzzilla "noi dobbiamo far sì che queste cose siano di evoluzione e di aiuto per loro, non siano delle cose che le emarginano in una maniera non recuperabile. Abbiamo l'eccellenza dei nostri imprenditori e dei nostri manager, questa volta loro sono chiamati a fare uno sforzo importante per il nostro Paese. Quello dell'intelligenza artificiale è un cambio che se lo governiamo può far ripartire bene questo Paese", ha concluso.
Lavoro
Barilla porta il pubblico alla scoperta del suo archivio...
Per una nuova esposizione nell'ambito di 'ApritiModa 2024', in programma il 19 ottobre
Il Gruppo Barilla apre le porte del suo Archivio Storico per una nuova esposizione nell'ambito di 'ApritiModa 2024', in programma il 19 ottobre: otto dei preziosi abiti indossati da Mina nei celebri caroselli diretti da Piero Gherardi tra il 1966 e il 1967 verranno esposti al pubblico in una mostra, presso l'headquarter di Barilla a Pedrignano, alle porte di Parma, che offrirà un viaggio tra piume, strascichi e corpetti di uno dei periodi più iconici della pubblicità italiana.
Attivo dal 2017, ApritiModa porta ogni anno il pubblico alla scoperta dei luoghi più segreti e affascinanti del mondo della moda, celebrando il Made in Italy. Questa edizione vedrà protagonista Mina, icona senza tempo, che dal 1965 al 1970 è stata testimonial d'eccezione per Barilla. Attraverso caroselli diretti da maestri come Gherardi, Mina non solo prestava la sua voce, ma incarnava eleganza e raffinatezza con abiti che ancora oggi rappresentano il meglio del costume e della moda italiana.
La mostra, oltre a presentare i costumi firmati da Gherardi, offrirà anche la proiezione di alcuni dei più celebri caroselli dell'epoca e un percorso fotografico con gli scatti di Piero Pascuttini, fotografo delle dive di Cinecittà. Le visite, che si terranno sabato 19 ottobre con ingresso gratuito, richiedono la prenotazione sul sito www.apritimoda.it.
Una 'Pasta diva'. A questo pensava Pietro Barilla quando, nel 1965, aveva incontrato a Roma Mina, che i sondaggi dell’epoca davano come la più amata dagli italiani. Una diva per rivoluzionare l’immagine della pasta e farla diventare un piatto di tendenza. Lei disse di sì, lasciandoci piccoli grandi capolavori fuori dal tempo, eccezionale interprete dei caroselli Barilla dal 1965 al 1970 che ebbero come obiettivo di togliere la pasta dall’ordinario per renderla una scelta di stile. In 5 anni Mina, diretta da registi del calibro di Valerio Zurlini, Piero Gherardi, Antonello Falqui ed Enrico Sannia registra più di 60 cortometraggi oggi conservati presso l’Archivio Storico Barilla nelle pellicole 35mm, dando voce alla qualità della pasta Barilla.
Lo dirà lei stessa alla fine di ogni spot del 1965 "B come Buona cucina, un tocco di alta cucina nei piatti semplici di ogni giorno". Un claim preceduto dalla sua musica, visto che in ogni carosello Mina intonava i classici del suo repertorio dell’epoca: “Brava”, “Vorrei che fosse amore”, “Niente di niente”, “La canzone di Marinella” a “Sacumdì sacumdà”, “L’ultima occasione”, “Un anno d’amore”, “Città vuota” “Un bacio è troppo poco”, “Soli” e “Quand’ero piccola”.
Lavoro
Anisa, con Confsal tavolo su livelli minimi in scioperi...
Anisa (Associazione Nazionale Imprese Sorveglianza Antincendio) - aderente a Confindustria, nata nel 2009 dall’esigenza di tutelare il comparto della sorveglianza antincendio e dei servizi ad essa correlati e che riunisce le imprese di settore con migliaia di addetti operanti sull’intero territorio nazionale - e Confsal, Confederazione generali dei sindacati autonomi dei lavoratori, e Confsal-Vigili del fuoco Sindacato autonomo vigili del fuoco, evidenziano in una nota come, "anche grazie ai doverosi rilievi della Commissione di Garanzia, gli scioperi di Filt Cgil dello scorso 16 settembre e del 7 ottobre siano stati proclamati in modo indiscriminato senza tenere conto delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche e, soprattutto, degli utenti, per di più in assoluto spregio delle regole della rappresentatività sindacale; e ciò nonostante il vigente ccnl sottoscritto dalle suddette organizzazioni preveda agli artt. 10 e 11 la forma dello sciopero virtuale al pari di quanto previsto per i Vigili del Fuoco".
"In effetti, l’unico contratto collettivo rappresentativo del comparto è quello della 'Sorveglianza Antincendio', applicato per l’appunto da tutte le imprese aderenti o meno alla citata associazione datoriale e operanti in strade e autostrade, ospedali, elisuperfici, stazione ferroviarie, depositi di idrocarburi, cantieri navali, enti fieristici, centri commerciali, ecc., ed è solo ed esclusivamente quello di cui sono firmatarie Anisa- Confindustria e Confsal e Confsal-Vv,, come più volte ribadito da tutta la giustizia amministrativa nonché dallo stesso ministero del Lavoro attraverso un decreto ministeriale e specifiche circolari", si ricorda. "In questo contesto, Filt Cgil continua a pretendere l’applicazione di un contratto collettivo, quale quello delle 'Guardie ai Fuochi', non attinente e conforme ai predetti ambiti operativi e di rischio, applicabile tra l’altro al solo ambito portuale, come tra l’altro ammesso anche dalla stessa associazione datoriale Angaf firmataria del suddetto ccnl", avverte.
"Ad oggi, solo lo sciopero nel settore strade e autostrade - si precisa - ha una sua specifica regolamentazione volta a contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con le imprescindibili e incomprimibili esigenze di sicurezza connesse alla natura di pubblica utilità dei servizi antincendio, attivati in forza di normative e/o provvedimenti amministrativi, aventi assoluta cogenza: in questo comparto, il bilanciamento si concretizza nell’individuazione di contingenti minimi preposti alla copertura pressoché integrale del servizio di 'Sorveglianza antincendio'”.
"Il problema sorgerebbe, quindi, quando le astensioni collettive - si spiega - interessano gli altri settori in cui operano i sorveglianti antincendio, ad esempio quello degli ospedali e delle stazioni ferroviarie, infrastrutture nelle quali, nonostante la sorveglianza antincendio continui ad essere vitale e svolta in funzione di cogenti obblighi normativi, ad oggi manca una disciplina ad hoc che obblighi le parti sociali a stabilire analoghi contingenti minimi".
"È necessario, anzi è urgente, che in aggiunta a quanto già previsto dagli art. 10 e 11 del vigente ccnl 'Sorveglianza Antincendio', siano definite nuove regole - si rimarca - volte a disciplinare, ulteriormente, come in questi settori l’esercizio del diritto di sciopero garantisca nel contempo la continuità del servizio pubblico essenziale della sorveglianza antincendio nei cantieri diversi dal comparto strade e autostrade; e quindi si ponga, presso gli ospedali, le elisuperfici, le grandi stazioni ferroviarie, etc., rimedio attraverso una specifica e autonoma regolamentazione, e tanto al preciso fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esigenza di assicurare a tutti, sempre e comunque, servizi essenziali", prosegue la nota.
A tal fine, Anisa Confindustria e Confsal e Confsal Vvf quali firmatarie dell’unico ccnl della sorveglianza antincendio applicabile ai suddetti settori, nel mentre sono in procinto di rinnovare tale ccnl, intavoleranno un dialogo per concertare assieme una regolamentazione generale dello sciopero nella 'Sorveglianza antincendio'. Fermo restando quanto statuito dagli artt. 10 e 11 del ccnl oggi vigente e sottoscritto dalle suddette organizzazioni. Tanto anche al fine di far cessare il prima possibile le condotte speculative di chi oggi è abituato a brandire lo sciopero come una clava contro le imprese finendo per arrecare danni soltanto ai lavoratori e a chi fruisce dei servizi pubblici essenziali, cioè a tutti noi", conclude.