Carlo va in Australia, ma senza gli onori che spettano a un re
L'accoglienza di massa è appannaggio del passato, in un continente dove le istanze repubblicane si fanno sempre più incalzanti
Non ci si aspetti per re Carlo, in partenza venerdì per l'Australia, gli stessi onori e l'accoglienza che furono riservati alla neo incoronata regina Elisabetta nel 1954, quando si stima che tre quarti della popolazione australiana di allora andarono a Sydney pur di vederla. L'accoglienza di massa è appannaggio del passato, in un continente dove le istanze repubblicane si fanno sempre più incalzanti e, di conseguenza, la monarchia è ormai vista dai più come un retaggio del colonialismo.
L'Australian Republic Movement (Arm) - ricorda il magazine britannico Spectator - ha parlato della visita come un'occasione per "riaccendere il dibattito sulla repubblica". Il gruppo di pressione ha persino attirato l'attenzione dei media britannici, quando ha pubblicato la risposta di Buckingham Palace alla sua lettera al re, nella quale il Palazzo ha dichiarato che diventare una repubblica è una questione che riguarda esclusivamente il popolo australiano. L'Arm dovrebbe essere presente agli eventi pubblici a cui parteciperà il sovrano con i cartelli gialli dei repubblicani. Non ci saranno, invece i premier degli otto Stati australiani, che hanno già annunciato che non andranno a Canberra ad ascoltare il discorso del re.
Carlo deve dunque prepararsi a ricevere un'accoglienza fredda, ma non gelida: nonostante le polemiche, infatti, le iconiche vele della Sydney Opera House saranno illuminate per dare il benvenuto al re e alla regina in Australia. Per rimediare alle defezioni dei primi ministri - scrive il Mirror - il monumento famoso in tutto il mondo sarà illuminato venerdì sera - per un costo di circa 60mila euro - con un montaggio in loop di quattro minuti di immagini di precedenti visite reali a Sydney. Cosa che - ricorda il tabloid - non era accaduta in occasione dell'incoronazione del re, per "risparmiare sui costi".
Quello che inizierà venerdì sarà il primo viaggio in Australia di un monarca regnante dal 2011, quando la regina Elisabetta II visitò Brisbane, Melbourne, Canberra e Perth. Re Carlo ha visitato l'Australia 16 volte prima di salire al trono nel 2022, dopo la morte della madre. L'Australian Republic Movement ha definito la visita come il "Farewell Oz Tour" ovvero l'occasione giusta per dire addio al regno. L'Australia ha tenuto un referendum sulla trasformazione in repubblica nel 1999, in cui il 55% degli elettori si è detto contrario. Sondaggi più recenti mostrano che Charles è in realtà più popolare che mai.
Spettacolo
Festa Roma, domani la proiezione del documentario...
Il documentario 'Tennis and Friends, la prevenzione scende in campo', una produzione di Aut Aut per Rai Documentari, con la regia di Angelo Bozzolini, sarà proiettato domani, alle 15, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma, presso lo spazio 'Lazio Terra di Cinema' (Regione Lazio) all'Auditorium Parco della Musica.
Cronaca
Napoli, cane randagio muore e in 4 picchiano veterinari:...
Aggressione al personale dell'ospedale veterinario universitario della Federico II
Un cane randagio muore, in 4 aggrediscono i 2 veterinari: arrestati. Questa mattina i carabinieri del Nucleo e Radiomobile di Napoli hanno arrestato 4 persone per concorso in aggressione a personale sanitario e interruzione di pubblico servizio. È successo nel Dipartimento di medicina veterinaria dell’ospedale veterinario universitario Federico II.
Secondo quanto si apprende, causa della morte di un cane randagio, in cura nel Dipartimento di Medicina Veterinaria, i 4 avrebbero aggredito il medico veterinario e il borsista di ricerca: 7 giorni di prognosi prescritti a entrambi. In manette sono finiti Vincenzo Del Cuoco, Giuseppe Dell'Aquila, Loredana Rinaldi ed Emanuela Caturano, tutti già noti alle forze dell’ordine: ora sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
Cronaca
Maternità surrogata, Roccella: “Medico deve segnalare...
Anelli, presidente dell'ordine dei medici: "Noi dobbiamo curare, non denunciare"
"Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla procura. E poi si vedrà". La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, risponde così alla domanda di Tagadà su La7 se l'ufficiale di Stato civile di fronte al quale si presentino due padri per registrare un atto di nascita all'estero sia tenuto a denunciarli.
Sull'applicazione della legge, che definisce la maternità surrogata reato universale, la Roccella auspica "che abbia un effetto fortemente dissuasivo". E "non c'è un effetto retroattivo - spiega - , questa sarà una legge che avrà effetto per chi d'ora in poi vorrà accedere a questa pratica". In Italia, ha poi aggiunto, "c'è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore".
"Il medico ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge – in primis, la Costituzione – e dal Codice deontologico, è confermato dalla giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto", dice Filippo Anelli, presidente Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
"Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini", prosegue,