Israele, flop sistemi anti-droni e pochi missili intercettori: il tallone d’Achille delle Idf
L'attacco contro la base di addestramento della Brigata Golani a Regavim ha messo in evidenza le difficoltà dell'esercito di Tel Aviv di combattere i velivoli senza pilota
L'attacco con droni sferrato domenica contro la base di addestramento della Brigata Golani a Regavim, nel centro di Israele, costato la vita ad almeno quattro militari, è il più grave attacco condotto da Hezbollah da quando è iniziata la guerra, oltre un anno fa. L'episodio, come riferisce Haaretz, ha messo in evidenza i problemi di Israele nel contrastare gli attacchi con i droni, specialmente se paragonati ai successi ottenuti dai sistemi di difesa aerea Arrow, David's sling e Iron Dome rispetto a razzi e missili balistici anche a corto e medio raggio.
Hezbollah è riuscito a colpire il ventre molle delle Forze di difesa israeliane (Idf), attaccando una base per nuove reclute e addestramento vicino a Binyamina e sfruttando le direttive che consentono a molti soldati di stare insieme nello stesso posto, per ottenere il massimo danno.
Finora, oltre 23mila proiettili sono stati lanciati contro il territorio israeliano dall'inizio della guerra, 1.200 dei quali sotto forma di droni. Di questi, 221 sono riusciti a colpire e il resto è stato intercettato, con una percentuale di successo di poco superiore all'80%, più bassa rispetto alle statistiche che riguardano missili e razzi. Questo perché i droni sono relativamente piccoli, volano a bassa quota e sono difficili da identificare.
Pochi missili intercettori
Ma Israele ha anche un altro problema, parallelo alla questione dei sistemi anti-drone e denunciato da dirigenti d'industria, ex ufficiali militari e analisti citati dal Financial Times ovvero la mancanza di missili intercettori. "Il tema delle munizioni israeliane è serio", ha affermato Dana Stroul, ex alta funzionaria della Difesa Usa con responsabilità per il Medio Oriente.
Boaz Levy, amministratore delegato di Israel Aerospace Industries, azienda statale che produce gli intercettori Arrow utilizzati per abbattere i missili balistici, ha rivelato che si stanno facendo tripli turni per mantenere in funzione le linee di produzione. "Il tempo necessario per produrre i missili intercettori "non è una questione di giorni" e "non è un segreto che abbiamo bisogno di rifornirci", ha sottolineato.
Secondo Stroul, le scorte statunitensi non sono illimitate vista anche la necessità di rifornire l'Ucraina e "se l'Iran rispondesse a un attacco israeliano (con una massiccia campagna di attacchi aerei) e si unisse anche Hezbollah, le difese aeree di Israele sarebbero messe a dura prova".
Proprio in previsione di una possibile controrappresaglia iraniana, successiva all'annunciata risposta israeliana per l'attacco missilistico del primo ottobre, gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio in Israele di un sistema di difesa Thaad, che dovrebbe essere operativo a breve. Questo sistema è in grado di intercettare missili balistici a distanza di 150-200 chilometri con un tasso di successo quasi perfetto. Nei test dei sistemi operativi, non ha mai mancato un bersaglio. Il nodo riguarda i droni, che come dimostrato sono in grado di 'bucare' i vari sistemi di difesa e contro i quali Israele non ha ancora sviluppato un rimedio efficace.
Esteri
Moldova, referendum su adesione Ue: ‘no’...
La presidente uscente Sandu, è in testa al primo turno delle elezioni presidenziali
Sono avanti i 'no' nel conteggio parziale dei voti del referendum non vincolante che si è tenuto oggi in Moldova sull'inclusione nella Costituzione dell'obiettivo dell'adesione all'Unione Europea. Secondo i risultati parziali pubblicati dalla Commissione elettorale, con oltre il 40% delle schede scrutinate, il 'no' è al 56% ed il 'sì' al 44%. Se il risultato fosse confermato, sarebbe una sorpresa. La tendenza potrebbe però invertirsi visto che restano molti voti da contare nella capitale Chisinau, dove sono più numerosi i pro-Ue.
La presidente uscente filoeuropea, Maia Sandu, è in testa al primo turno delle elezioni presidenziali: con oltre il 40% delle schede conteggiate, Sandu ha raccolto il 35% dei consensi. Affronterà al ballottaggio, il 3 novembre, Alexandr Stoianoglo, ex procuratore di 57 anni sostenuto dai socialisti filo-russi, che ha fatto meglio del previsto con quasi il 30%.
Esteri
Ucraina-Russia, Rutte: “Per Nato no a restrizioni su...
Il segretario generale della Nato: "Spetta sempre all'alleato fornitore imporre eventuali limiti"
L'Ucraina deve essere autorizzata a colpire obiettivi militari in Russia con le armi fornite dalla coalizione occidentale. E' la posizione di Mark Rutte, segretario generale della Nato, in una fase cruciale della guerra in corso da quasi 1000 giorni. "Per permettere all'Ucraina di arrivare un giorno ai tavoli delle trattative di pace in una posizione di forza abbiamo bisogno di assicurarci che gli aiuti militari siano massici, ma non sarà un unico sistema di arma a determinare il risultato. In generale direi, la Nato direbbe che quando si forniscono sistemi d'arma è meglio non imporre restrizioni, tuttavia, spetta sempre all'alleato fornitore imporre eventuali limiti", dice l'olandese Rutte, in un'intervista a in Mezz'ora su Rai 3.
Il tema è dirimente. Gli Stati Uniti, in particolare, non consentono che Kiev utilizzi i missili a lungo raggio Atacms per colpire in profondità nel territorio russo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte tentato un pressing che non ha prodotto i risultati sperati: da Washington non è arrivato il sì. Ci sono paesi, come l'Olanda, che hanno autorizzato l'impiego di F-16 in azioni nel territorio nemico.
Il ruolo dell'Italia
In Italia diverse figure istituzionali hanno ribadito che le armi fornite all'Ucraina non vanno utilizzate nel territorio russo. "Noi dobbiamo assicurarci che più aiuti militari arrivino in Ucraina. Tra l'altro l'Italia sta contribuendo in modo speciale. Il Samp-T, il sistema di difesa missilistica che voi avete recentemente fornito, proprio mentre parliamo sta salvando vite ucraine e sarà presto pienamente operativo", dice Rutte.
Il quadro complessivo potrebbe cambiare nell'arco di poche settimane, in particolare alla luce delle elezioni in programma negli Stati Uniti il 5 novembre. L'eventuale vittoria di Donald Trump modificherebbe il panorama. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha detto e ripetuto che sarebbe in grado di favorire un accordo tra Zelensky e Vladimir Putin.
E se vince Trump?
Trump "ha le sue opinioni, ad esempio sul fatto che tutti noi dobbiamo spendere di più. e aveva ragione sul fatto che dovevamo fare un passo in avanti come alleati europei e aveva ragione. Lo stiamo facendo, quindi ha ottenuto ciò che voleva", dice Rutte. "Lo stesso con Kamala Harris, sono sicuro che varrebbe per entrambi. Con chiunque vinca queste elezioni sono assolutamente convinto che potremo lavorare insieme".
In ogni caso, un punto fermo non cambia: "Putin è l'aggressore, ma può fermare tutto subito e allora avremo la pace". Rutte auspica la pace "il prima possibile", ma "non dipende da me né dagli ucraini. Sono i russi che hanno iniziato", dice ribadendo che il futuro di Kiev è all'interno della Nato. "E' chiaro - ribadisce - che se la Russia avesse successo in Ucraina, ciò avrebbe enormi implicazioni anche per la sicurezza dell'Italia e dell'intera Nato".
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Esteri
Gaza, “borsa di Hermes da 32mila dollari per la...
L'immagine rilanciata sui social dal portavoce in lingua araba delle Idf, il tenente colonnello Avicay Adraee: "la moglie del leader di Hamas con la borsa nel tunnel di Gaza"
L'iconica Birkin di Hermes, una borsa dal costo di oltre 30mila dollari, avvistata nel tunnel di Gaza dove il leader di Hamas, Yahya Sinwar, è passato con la famiglia nei giorni precedenti e successivi all'attacco del 7 ottobre 2023? Stando alle immagini catturate all'ingresso del tunnel, la borsa sembrerebbe infatti apparire brevemente nel filmato, tenuta in mano dalla moglie del terrorista la cui morte è stata confermata recentemente dall'esercito israeliano.
هل زوجة السنوار دخلت معه إلى النفق في السادس من أكتوبر وبحوزتها حقيبة لشركة بيركين التي تقدر كلفتها بنحو 32 ألف دولار؟! أترك لكم التعليق.
بينما لا يملك سكان غزة الأموال الكافية لخيمة أو للمواد الأساسية نرى أمثلة كثيرة لحب يحيي السنوار وزوجته الخاص للأموال… pic.twitter.com/sGft4Qg9s8— افيخاي ادرعي (@AvichayAdraee) October 19, 2024
"La moglie di Sinwar è entrata nel tunnel con lui il 6 ottobre (VIDEO), portando con sé una borsa Birkin il cui costo è stimato in circa 32mila dollari?", scrive sui social il portavoce in lingua araba delle Idf, il tenente colonnello Avicay Adraee, che aggiunge a commento dell'immagine: "Anche se gli abitanti di Gaza non hanno abbastanza soldi per una tenda o per i materiali di base, vediamo molti esempi dell’amore speciale per il denaro di Yahya Al-Sinwar e di sua moglie...", le parole del militare.
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