Manovra, consegnato all’Ue il Documento Programmatico di Bilancio: le novità
Il testo dovrà ora essere valutato dalla Commissione Europea
Dopo il via libera del Cdm, è stato consegnato oggi a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dbp). Il testo, che riporta il valore dell’impatto delle misure della Manovra 2025 in percentuale sul Pil, dovrà ora essere valutato dalla Commissione Europea.
Con la Legge di Bilancio 2025 "prosegue il percorso intrapreso per ridurre la pressione fiscale a carico delle famiglie con redditi medio-bassi, conferendo solidità e certezza al sostegno di lavoratori e contribuenti", si legge nel Documento in cui si sottolinea come "la manovra rafforza altresì le iniziative in favore delle famiglie e della genitorialità, anche con misure volte a supportare gli istituti per la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari. Nel merito, si potenziano i congedi parentali e si stanziano risorse in favore dei nuovi nati. Si rifinanziano, inoltre, il Fondo di garanzia per la prima casa e quello per le non autosufficienze, nonché il contributo destinato all’acquisto dei beni alimentari di prima necessità (Carta “Dedicata a te”).
In materia pensionistica - si sottolinea - "sono prorogati, per il 2025, gli interventi di flessibilità quali Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 e in materia di pensioni minime. Sono previste inoltre misure per favorire la permanenza al lavoro al raggiungimento dei requisiti di età per la pensione".
Gli interventi previsti dalla manovra saranno finanziati, "oltre che dalle risorse disponibili a legislazione vigente, dalle maggiori entrate e dalle minori spese previste dalla manovra. In particolare, dal lato delle entrate concorrono alla manovra misure a carico di banche e assicurazioni e in materia di concessioni sui giochi, nonché il riordino delle tax expenditures, che terrà conto del numero dei familiari a carico nel computo delle detrazioni". Lo si legge nel Documento programmatico di bilancio (Dbp) dell'Italia consegnato alla Commissione Europea in cui si sottolinea come è "tra gli altri, previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore difesa e per lo sviluppo e la coesione".
Dal lato delle spese "concorrono alla manovra misure di revisione, razionalizzazione e rimodulazione delle spese dei Ministeri e degli enti territoriali e l’utilizzo delle risorse previste a legislazione vigente preordinate all’attuazione della riforma fiscale".
I tagli ai ministeri
In particolare dal documento si evince che ammontano a circa 2,1 miliardi d euro di tagli ai ministeri per il prossimo anno, pari a poco più dello 0,1% di pil. Le entrate dalle misure di revisione dell'imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi, nonché in materia di concessioni sui giochi ammontano allo 0,168% del pil, quindi oltre 3 miliardi.
Taglio cuneo, Irpef e 'sconti' famiglie numerose
Dalle tabelle emerge poi che quasi 12 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento dell'Irpef, pari allo 0,58% del pil e il riordino delle spese fiscali in favore dei nuclei numerosi.
Gli stanziamenti per le famiglie ammontano a circa 1,6 mld di euro - circa lo 0,078% del pil. Le misure sono: la carta 'Dedicata a te' , il bonus neonati; il potenziamento dei congedi parentali, incremento delle risorse a favore del bonus asilo nido, rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa e del; fondo per le non autosufficienze
Ammonta invece allo 0,114% del pil, oltre 2 miliardi, lo stanziamento in manovra per le misure in favore delle imprese, dagli sgravi per gli occupati giovani e donne al Sud agli incentivi per la Zes.
Nel dettaglio le misure sono: il rifinanziamento della Nuova Sabatini; la proroga al 2025 del credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno; la proroga dell'esonero contributivo a favore dei giovani fino a 35 anni di età e delle lavoratrici svantaggiate; estensione delle misure di esonero contributivo per incentivare lo sviluppo occupazionale della Zes e delle imprese avviate da giovani; misure fiscali per il welfare aziendale e la riduzione dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sui premi di produttività.
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Risorse per personale e Fondo sanitario nazionale
Nella manovra 2025 "si sostiene la dinamica della spesa sanitaria che, come previsto nel PSBMT, crescerà a un tasso superiore a quello fissato per l’aggregato di spesa netta obiettivo, attraverso risorse in favore del personale e un incremento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale", si legge nel Documento in cui si sottolinea come "in favore del pubblico impiego si stanziano risorse per il finanziamento del rinnovo dei contratti per il triennio" mentre "in materia di sicurezza si rifinanziano le missioni di pace e le operazioni Strade e Stazioni sicure".
In riferimento alla gestione delle emergenze, anche legate al rischio climatico, è incrementato il FEN e istituito un Fondo per il finanziamento delle spese connesse agli interventi di ricostruzione. Sono inoltre previsti interventi di sostegno agli enti territoriali.
Quanto al supporto alle imprese è rifinanziata la Nuova Sabatini, prorogato al 2025 il credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale (ZES) per il Mezzogiorno e confermate alcune misure di sgravi contributivi già in vigore per incentivare l’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati. Sono inoltre previsti interventi in materia di detassazione dei premi di produttività e per il welfare aziendale.
Economia
Alimentazione, Freni: “Attenzione su ristorazione per...
Il sottosegretario ministero dell’Economia e delle finanze in un videomessaggio al Cirfood District: "Su ritardi pagamenti pa stiamo lavorando e intendiamo accelerare"
“La ristorazione collettiva richiede oggi più che mai la nostra attenzione, non soltanto perché è un settore ad altissimo impatto di lavoro femminile e quindi merita maggiore considerazione, soprattutto nell’ottica di uno sviluppo lavorativo che rispetti la maternità, ma anche in vista degli obiettivi di sostenibilità”. Così Federico Freni, sottosegretario ministero dell’Economia e delle finanze, in un videomessaggio al Cirfood District di Reggio Emilia, in occasione del Secondo Summit della Ristorazione Collettiva, spiega che “questo settore garantisce standard di sostenibilità alimentare che altri tipi di ristorazione non riescono a riconoscere, un aspetto che non possiamo ignorare”.
“Questo settore - continua freni - garantisce standard di sostenibilità alimentare che altri tipi di ristorazione non riescono a riconoscere, un aspetto che non possiamo ignorare. Non possiamo trascurare nemmeno il problema endemico che affligge la ristorazione collettiva: i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Su questo tema stiamo lavorando e intendiamo accelerare, poiché è essenziale dare le giuste garanzie agli operatori del settore. Questi, nonostante la crisi derivata dall’aumento dei prezzi in seguito alla guerra in Ucraina, sono riusciti a mantenersi solidi, seppur indeboliti. L’impegno dello Stato deve continuare a sostenere questo settore strategico per le nostre famiglie”.
Un aspetto cruciale della ristorazione collettiva, che non va trascurato, è inoltre “il suo ruolo nell’educazione alimentare. In un mondo dove mangiare in modo equilibrato è sempre più difficile - conclude Freni - questo settore garantisce standard di educazione alimentare, soprattutto per i più piccoli”.
Economia
Università, il career day di Tor Vergata punta a favorire...
Il piazzale del Rettorato dell’università Tor Vergata di Roma ha fatto da cornice alla diciassettesima edizione del career day Campus&Leaders&Talents, organizzato dall’ateneo in collaborazione con l’Ufficio Laureati Desk-Imprese di Economia e l’Associazione ALET. Un appuntamento finalizzato a costruire un dialogo diretto con le realtà industriali, per far convergere le necessità dei giovani con le richieste da parte delle aziende, anche attraverso la presentazione dei curriculum vitae e veri e propri colloqui di lavoro.
Economia
Ia, studio Ey: ‘Italia avanti nell’implementazione...
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer”
L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo delle imprese e si è affermata come una presenza stabile nel business delle stesse. Oltre tre quarti dei rispondenti italiani (77%) afferma di avere un’esperienza diretta con la nuova tecnologia. La maggior parte di loro utilizza l'Ai prevalentemente nella vita privata (43%), o nel contesto lavorativo (12%), mentre il 20% la impiega in entrambi gli ambiti. Si evidenzia, quindi, un sostanziale ottimismo verso queste tecnologie.
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer” realizzato da EY, che ha coinvolto oltre 4700 manager di 9 Paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, indagando aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business.
L’analisi evidenzia, quindi, come l’Italia sia avanti nell’implementazione dell’AI nei contesti lavorativi rispetto alla media europea (19%), con quasi un quarto dei rispondenti (24%) che afferma che l'AI sta già influenzando il loro lavoro e il 46% che prevede invece un incremento nei prossimi tre anni dell'impatto delle applicazioni AI nel business. Inoltre, il 24% dei rispondenti ritiene che l'intelligenza artificiale possa sostituire parti delle mansioni su larga scala e il 76% si aspetta che questa porti a una riduzione del numero di dipendenti man mano che il suo utilizzo si consolida.
Il tema della formazione si conferma cruciale in questo campo e si evidenzia come le imprese possano fare di più per sostenere i propri lavoratori nell’implementazione dell’AI, adottando un ruolo attivo nella formazione e nell’aggiornamento professionale delle proprie persone: il 37% dei rispondenti, infatti, pensa che la propria azienda dovrebbe fornire maggiore formazione e il 32% ritiene di non avere abbastanza aiuto in questo senso. Solo il 16% dei rispondenti si ritiene soddisfatto della formazione che riceve sul posto di lavoro, inoltre, il 55% dei rispondenti si dedica all'autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%), entrambi il 13%, prediligendo per la maggior parte formazione dal vivo e workshop e corsi online. Le trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che stanno pervadendo sempre più il business delle imprese non vengono viste in modo negativo dalla maggior parte dei rispondenti: il 52% di questi, infatti, ritiene che la propria azienda abbia sufficienti conoscenze per implementare l’AI nel modo corretto. Guardando ai settori, questo trend si evidenzia in particolare nel settore energetico, dei servizi finanziari e nei media e telecomunicazioni. Al contrario, il 67% dei rispondenti appartenenti al settore pubblico pensa di non avere abbastanza conoscenze.
Nonostante le numerose sfide, i benefici dell'adozione dell'AI sono già evidenti, soprattutto in termini di risparmi sui costi: in Italia, più della metà dei manager (58%) afferma che l'uso dell'AI ha permesso loro di risparmiare sui costi, aumentare i profitti o entrambi. Il 16%, al contrario, non ha riscontrato risparmi. Queste tecnologie in Italia impattano maggiormente il 69% di coloro che hanno ruoli manageriali, a differenza di chi ha un ruolo non manageriale (49%). Attualmente, secondo i rispondenti, in Italia l’intelligenza artificiale viene implementata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.