Prada veste gli astronauti, svelata tuta spaziale con Axiom Space
Sarà usata per la missione Artemis III della Nasa per il ritorno sulla Luna. Lorenzo Bertelli: "Momento storico per settore spaziale"
Non solo è solo il Diavolo a vestire Prada. Ora anche gli astronauti della missione Artemis III della Nasa, prevista per la fine del 2026, potranno indossare una tuta spaziale realizzata dal gruppo italiano assieme ad Axiom Space. Il design della tuta Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU), è stato svelato per la prima volta in occasione del Congresso Astronautico Internazionale a Milano. “È un momento storico - spiega il presidente di Axiom Space, Matt Ondler - si tratta di un design innovativo, in cui l’uomo è al centro. Quando ci sarà Artemis III ci sarà il primo astronauta, il primo non americano, a camminare sulla Luna. Cercherà di trovare l’acqua nel polo Sud della Luna. Farà freddo e la tuta deve esser in grado di proteggere l’essere umano in questo contesto molto ostile. E’ richiesta quindi una grande tecnologia e innovazione da un punto di vista ingegneristico”. Il design dello strato esterno e la ricerca dei materiali sono il frutto di un lavoro congiunto che ha avuto inizio quando le due aziende, leader nei rispettivi settori, hanno deciso di unire creatività e ingegneria per la progettazione delle tute spaziali di nuova generazione.
“E’ un momento storico per il settore spaziale - sottolinea Lorenzo Bertelli, Chief Marketing Officer e Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada - e siamo qui per dimostrare che questo è solo l’inizio, abbiamo grandi possibilità. Per noi è un onore che Axiom abbia scelto Prada, la partnership per il nostro gruppo è importantissima. Oggi inizia un’avventura entusiasmante, ci piace affrontare le sfide e tra 30 anni guardando indietro capiremo che abbiamo fatto la scelta giusta”. La tuta AxEMU, evoluzione del modello Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU) della Nasa, è pensata per garantire una maggiore flessibilità, efficienza e sicurezza, e integra strumenti specializzati per l’esplorazione del polo sud lunare. Si adatta alle diverse fisionomie degli astronauti, sia uomini, sia donne, dal primo al 99esimo percentile (misure antropometriche). È in grado di tollerare le temperature estreme del polo sud lunare e il clima rigido delle regioni permanentemente in ombra per almeno due ore, e supporta almeno otto ore di attività extraveicolari.
I team di design e di sviluppo prodotto Prada hanno lavorato insieme agli ingegneri di Axiom Space a suggerimenti su materiali appositamente studiati e a soluzioni che, oltre a proteggere gli astronauti dalle sfide di un ambiente ostile come quello lunare, saranno di ispirazione per il futuro dell’esplorazione spaziale. Inoltre, il know-how di Prada ha permesso di adottare tecnologie avanzate e metodi di cucitura innovativi per conciliare una funzionalità altamente ingegnerizzata con l’estetica del rivestimento bianco, aumentandone sia il comfort per gli astronauti, sia le prestazioni. “Questa partnership ha creato un design incredibile - evidenzia Russell Ralston, vicepresidente esecutivo delle attività extraveicolari per Axiom Space -. È una tuta creata per la prossima generazione e per il ritorno della Nasa sulla Luna, ed è il risultato che si ha quando si uniscono l’artigianalità rinomata di Prada a livello di materiali e la tecnologia Axiom. Vogliamo essere di ispirazione”.
Rispetto alle tute precedenti è stato fatto un lavoro accurato sulla funzionalità: “È molto più mobile - fa notare Ralsrom - abbiamo lavorato con materiali che hanno un impatto sulla mobilità in combinazione sugli altri strati”. Anche la sicurezza è migliorata: “È stato fatto un grosso passo in avanti - sottolinea - con meno ridondanza per l’hardware e un monitoraggio in tempo reale”. La tuta potrà essere indossata da una vasta gamma di astronauti, sia donne sia uomini. “È quasi su misura - assicura Ralston - per ogni singolo astronauta e abbiamo uno schema calibrato per vestire tante persone e taglie, questo è un elemento fondamentale”.
La prima idea di questo progetto tra Prada e Axiom Space è nata prima del Covid e poi si è concretizzata subito dopo la pandemia. Dal 2022, quando ha ricevuto il primo ordine per Artemis del valore di 228 milioni di dollari, Axiom Space ha beneficiato dell’accordo pubblico-privato con la Nasa per chiamare a raccolta esperti riconosciuti in vari campi e chiedere il loro apporto alla progettazione e allo sviluppo di questa tuta di nuova generazione. “Siamo partiti da considerazioni funzionali e poi abbiamo cercato di farla apparire bella - assicura Bertelli -. Talvolta le soluzioni più belle erano anche quelle più funzionali”. Una caratteristica della tuta sono le fasce rosse che ricordano molto quelle della classica livrea di Luna Rossa. “In realtà è solo una coincidenza - garantisce Bertelli -. Le fasce rosse erano presenti già nella tuta della prima missione lunare per far riconoscere gli astronauti”. La tuta potrà essere utilizzata anche per la stazione spaziale di Axiom Space e per altre missioni sulla superficie lunare e in orbita terrestre bassa. “Massimizzando la durabilità della tuta - osserva il presidente di Axiom Space, Matt Ondler - ogni singolo elemento può essere rimosso individualmente e sostituito, a differenza della tuta attuale, e può valere per tutte le missioni”.
Nel corso degli ultimi due anni, sono stati apportati continui miglioramenti in vista della missione Artemis III. La tuta AxEMU è stata sottoposta a una lunga serie di collaudi e simulazioni da parte di astronauti e ingegneri presso gli impianti all’avanguardia di Axiom Space, SpaceX e della Nasa. Ora la attendono numerose altre prove, tra cui test subacquei con equipaggio nel laboratorio Nbl e test integrati con i prototipi dell’Artemis Lunar Terrain Vehicle e la fase di verifica progettuale è prevista per il 2025. Curiosamente, la parte più difficile da realizzare sono stati gli stivali. “Quando si cammina a -100 gradi sotto zero - spiega Ralston - quello che si ha ai piedi è veramente importante. Non è stato facile riuscire in questa sfida, perché dovevamo garantire comodità e far sì che fosse funzionale a livello di sicurezza ma ce l’abbiamo fatta”.
Economia
Sciopero oggi 29 novembre per trasporti, scuola e sanità:...
La protesta, indetta da Cgil e Uil, prevede lo stop per tutti i settori pubblici e privati con l'esclusione delle ferrovie. Sciopero ridotto da otto a quattro ore dopo la precettazione per trasporto pubblico, aereo e marittimo
Sciopero generale oggi, 29 novembre, in tutti i settori tranne i treni. La mobilitazione nazionale contro la manovra, proclamata da Cgil e Uil, coinvolge i settori pubblici e privati, dalla sanità alla scuola, dalle fabbriche alle poste, passando per giustizia, commercio, ministeri e vigili del fuoco. Per tutti i settori coinvolti, lo stop previsto è di otto ore o per l'intero turno di lavoro. Sciopero ridotto invece a quattro ore - dalle 9 alle 13 - per il trasporto pubblico, aereo e marittimo, per la precettazione del Mit.
Escluso del tutto il trasporto ferroviario perché sulla base delle rilevazioni del Garante scioperi era stato già sfilato dalla lista dei settori aderenti alla mobilitazione nel rispetto della 'regola dei dieci giorni'.
"Lo sciopero è un diritto sacrosanto, come sacrosanto è il diritto alla Salute, alla mobilità" ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. "La Commissione di garanzia ha chiesto di limitare a 4 ore lo sciopero, i sindacati hanno detto di no, apriti cielo, e io ho esercitato il mio diritto e dovere" con la precettazione.
Il giallo del ricorso al Tar
Secondo una nota del Mit, il presidente della terza sezione del Tar avrebbe infatti bocciato il ricorso d’urgenza promosso da alcuni sindacati contro la precettazione firmata da Matteo Salvini, che esprimeva “grande soddisfazione". Ma Cgil e Uil in una nota congiunta precisano: "Il ricorso d’urgenza contro la precettazione, rigettato dal Tar, di cui si ha notizia da organi stampa, non è quello presentato" dai due sindacati.
Quali sono le ragioni dello sciopero
Lo sciopero è contro la manovra, per il potere d'acquisto e per il rinnovo dei contratti. I due sindacati, Cgil e Uil, scendono in piazza, spiegano, per chiedere di "cambiare" la manovra di bilancio, considerata del tutto "inadeguata a risolvere i problemi del Paese" e per rivendicare l'aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.
Cortei in tutta Italia
Previsti manifestazioni, comizi e cortei in tutta Italia, con il leader della Cgil Maurizio Landini che scenderà in piazza con i lavoratori a Bologna, e il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri che sarà invece a Napoli. A Roma, corteo da piazza Indipendenza (ore 9.30) a piazza Barberini. Due i cortei nel centro di Milano domani. Cgil e Uil danno appuntamento alle 9.30 in largo 11 Settembre. Da lì il corteo raggiungere piazza San Babila, dove è previsto il comizio finale.
Stessa ora, ma luogo differente per il concentramento di sindacati di base, movimenti sociali, collettivi studenteschi e comitati per il diritto all’abitare, all’istruzione e alla sanità pubblica: si troveranno alle 9.30 in piazza Fontana, dove - preannunciano - "verrà deposta una corona in ricordo di Licia e Pino Pinelli e sarà realizzato un murale per riaffermare la lotta per la giustizia sociale". Il corteo sfilerà poi per le vie del centro, fino a raggiungere piazza della Scala. In Toscana è prevista una manifestazione regionale a Firenze: ore 9.30 partenza corteo da piazza Santa Maria Novella, interventi conclusivi in piazza Poggi.
Economia
Nucleare, Descalzi: “Per fusione primo test nel...
L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, parla dei tempi per la fine della costruzione dell'impianto e
Sul nucleare "prevediamo di concludere la costruzione dell'impianto a fine 2025" e "dovremo riuscire a fare il primo test nel 2026". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, al 22esimo Forum Coldiretti a Roma, parlando del fatto che da tempo Eni è impegnata sulla fusione in uno spin off del Mit. L'ipotesi è di un lancio commerciale "per il 2031-2032". Dovremo riuscire, aggiunge, a "produrre più elettricità in quella che si utilizza per innescare la fusione nel 2027".
Il nucleare "è l'unica soluzione" per una decarbonizzazione delle nostre economie: "Come Eni noi siamo impegnati non nella fissione ma nella fusione da più di 10 anni". "Il nucleare deve essere fatto, dobbiamo decarbonizzare tutto quello che è industrialmente pesante, ma dobbiamo essere rapidissimi" ha aggiunto Descalzi.
"Ci sono ancora visioni ideologiche" in Europa, tra queste "c'e' quella sul biocarburante. L'Europa ancora non vuole il biocarburante, vuole l'e-fuel che è fatto da un mix di CO2 e idrogeno verde e che pagheremo 20 volte tanto". "Siamo indietro non solo sull'energia nucleare, siamo indietro su moltissime cose, e non parlo dell'Italia che tutto sommato, ha un suo mix energetico come quasi tutti i paesi del Mediterraneo che è fatto da gas e rinnovabili", ha spiegato Descalzi "in Europa solo la Francia ha una vera riserva di energia con 50 e passa stazioni nucleari che poi vende". Descalzi ha quindi specificato che il nucleare "è l'unica soluzione per abbassare i costi dell'energia".
Economia
Vola la cosmetica, fatturato globale a 648 miliardi. Italia...
Il fatturato del mercato cosmetico continuerà a crescere. A fine 2024 il settore raggiungerà i 648,6 miliardi di dollari, con una crescita del 3,4% rispetto al 2023. In Italia l'aumento rispetto l'anno precedente è stato del 10,5%, superando i 16,7 miliardi di euro. E il 2025 si preannuncia molto positivo, con previsioni che vedono il mercato raggiungere il valore di 670,2 miliardi di dollari, 18 miliardi di euro per l'Italia (+8% rispetto al 2024). In testa alla classifica dei paesi più performanti sono gli Stati Uniti, dove il mercato cosmetico supererà il valore di 100 miliardi di dollari alla fine dell'anno, grazie anche a una forte attenzione ai prodotti biologici e naturali.
Rallenta invece la Cina, che continua a essere il secondo mercato mondiale con un valore totale nel 2024 pari a circa 70miliardi di dollari e una crescita del 7%. La tendenza del prossimo quadriennio è di un ridimensionamento degli scambi commerciali, nonostante il Paese sia una fonte sempre nuova di tendenze e strumenti di vendita al consumatore, che influenzano l’evoluzione dell’industria a livello globale.
In Italia continua a correre l'export, con una stima positiva a chiusura del 2024 di circa 15 punti percentuali e con il livello di valore record che supererà gli 8 miliardi di euro. Per il prossimo anno, l’export dell’industria cosmetica italiana registrerà una ulteriore crescita di oltre dieci punti percentuali, per un valore che si avvicinerà a 9 miliardi di euro.