Migranti, in Ue spunta idea di un hub per i rimpatri in Uganda
Nella struttura dovrebbero essere deportati gli immigrati di origine subsahariana a cui sono state respinte le domande di asilo
Alcuni Paesi nordici stanno "discutendo" in questi giorni "l'idea", che è "in una fase iniziale", di creare in Uganda un "hub" in cui i richiedenti asilo dell'Africa subsahariana, le cui domande sono state esaminate e respinte, possano essere deportati prima di essere rimpatriati nei rispettivi Paesi di origine. Lo spiega una fonte diplomatica europea. L'idea è stata "discussa" nel corso della riunione tra 11 Paesi che ha preceduto il Consiglio Europeo, cui ha preso parte anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, anche se non "in modo estensivo".
Da parte di Kampala per ora non si sarebbero registrate chiusure. Nel corso dell'incontro, organizzato da Italia, Danimarca e Olanda, si è parlato anche dell'accordo italoalbanese, ma non c'è stata "nessuna discussione approfondita" su una singola opzione. La riunione è stata un modo per dare alla presidente della Commissione la sensazione dell'urgenza di questo tema e i leader che vi hanno partecipato hanno concordato che faranno la stessa preriunione a dicembre. Von der Leyen "ha capito. Ogni leader intorno al tavolo sente che dovremmo fare di più sulle migrazioni", conclude la fonte.
Esteri
Usa, contro gli Houthi schierati i bombardieri B-2: prima...
Usati per colpire i siti di stoccaggio di armi usate dai miliziani sciiti nelle zone del Paese sotto il loro controllo
Le forze armate americane hanno utilizzato bombardieri B-2 dell'aeronautica militare per colpire i siti di stoccaggio di armi usate dai miliziani sciiti Houthi nelle zone dello Yemen sotto il loro controllo. Lo ha spiegato il capo del Pentagono Lloyd Austin. E' la prima volta che gli Stati Uniti utilizzano il bombardiere strategico B-2 per attaccare gli Houthi in Yemen, ha riferito la Cnn. Il B-2 è molto più grande dei jet da combattimento che sono stati utilizzati finora per colpire le strutture e le armi degli Houthi, e sono in grado di trasportare un carico di bombe molto più pesante.
"Questa è stata una dimostrazione della capacità degli Stati Uniti di colpire strutture che i nostri avversari cercano di tenere fuori dalla portata, non importa quanto siano profondamente interrate, rinforzate o fortificate", ha affermato Austin in una nota.
Esteri
Elon Musk in Pennsylvania per Trump: 47 dollari a ogni...
Il miliardario tech da oggi in campo in quello che viene considerato il più cruciale tra tutti gli Stati chiave: "Firmate la petizione a sostegno del candidato repubblicano"
Elon Musk oggi, 17 ottobre, sbarca in Pennsylvania, dove rimarrà fino alla prossima settimana per mobilitare a favore di Donald Trump gli elettori dello stato considerato il più cruciale tra tutti gli stati chiave. "Domani sera e fino a lunedì parteciperò a una serie di talk in tutta la Pennsylvania - ha scritto il miliardario tech in un post sul 'suo' X - se volete partecipare a uno dei miei talk, l'ingresso è libero. Dovete solo aver firmato la nostra petizione che sostiene la libertà di espressione, il diritto di avere armi e aver votato a questa elezione".
Musk si riferisce alla petizione lanciata da America Pac, il super Pac da lui fondato, con l'obiettivo di raccogliere un milione di firme negli Stati chiave. Il gruppo, a cui Musk ha versato negli ultimi mesi 75 milioni di dollari, offre anche a chi firma 47 dollari per ogni altro elettore di Stati chiave disposto a sottoscrivere la petizione.
Di fatto, vengono offerti soldi per scovare elettori pro Trump e la cosa, sottolineava nei giorni scorsi New York Times, non è illegale, perché la legge federale considerava un crimine pagare qualcuno per votare o per registrarsi al voto, ma non per firmare una petizione o convincere altre persone a farlo.
Esteri
Uccisero i genitori a fucilate, i familiari chiedono il...
Eric e Lyle dopo gli abusi subiti dal padre uccisero i genitori e vennero condannati all'ergastolo ostativo negli Anni '90. Ora i familiari chiedono una nuova sentenza: "Hanno pagato abbastanza"
Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascon, ha detto che entro dieci giorni deciderà se chiedere una nuova sentenza per Eric e Lyle Menendez, i due fratelli condannati all'ergastolo ostativo per aver ucciso a fucilate i genitori nella loro casa di Beverly Hills. Una nuova sentenza che potrebbe portare alla scarcerazione dei due fratelli entro la fine dell'anno. "Dipenderà dalla corte decidere in che direzione andare, ma questo potrebbe essere possibile", ha detto Gascon dopo la conferenza stampa dei familiari dei due detenuti che chiedono il loro rilascio.
Il caso - che fu seguito dall'intera America all'inizio degli anni novanta durante i due processi, il primo nel 1993 finito senza un verdetto e il secondo nel 1995 che si concluse con la condanna perché non vennero considerate ammissibili le denunce di abusi che i due avrebbero subito dal padre - è di nuovo al centro dell'attenzione anche a seguito dell'uscita di un documentario di Peacock e di una serie di Netflix sulla loro storia, 'Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story'.
A spingere alla riapertura del caso due nuove prove che sosterrebbero le denunce di abusi sessuali e fisici che i fratelli avrebbero subito dal padre Josè. "Vivevano nella paura costante, nessun bambino dovrebbe sopportare questo tipo di sofferenza, gli abusi li hanno intrappolati, è dolorosa e terrificante. Gli abusi del padre hanno distrutto le loro vite e la famiglia e la giustizia non li hanno difesi", ha dichiarato la cugina Karen VanderMolen.
"Credo che abbiamo pagato per i loro crimini, e noi come famiglia abbiamo sofferto abbastanza", ha aggiunto la cugina, una degli oltre 10 familiari - tra i quali anche la zia materna Joan VanderMolen che ha 92 anni e che ha denunciano gli "orribili" abusi subiti dai nipoti - intervenuti alla conferenza stampa per chiedere il rilascio dei due fratelli che ora hanno 56 e 53 anni. Un'altra cugina, Anamaria Baralt, ha sottolineato "con la comprensione che abbiamo ora degli abusi e della sindrome post traumatica, non c'è dubbio sul fatto che la sentenza oggi sarebbe stata molto diversa".
Gascon, che sta ancora valutando le nuove prove presentate, concorda, sulla base di quello che ha visto finora, sul fatto che i due giovani, che avevano 21 e 18 anni al momento del delitto, erano vittime di abusi. "Credo che si sia un certo livello di prove che indica che vi erano molti problemi in quella famiglia", ha aggiunto parlando con Nbcnews.
Le nuove prove presentate lo scorso anno dai legali dei fratelli comprendono una lettera che uno dei due aveva inviato ad un cugino qualche mese prima del delitto: "Sto cercando di evitare papà ogni notte, rimango sveglio pensando che possa entrare". La seconda prova è l'accusa di stupro contro José Menendez da parte di un ex componente della boy band Menudo, Roy Rossello.
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