Oggi la Superluna del cacciatore, la più grande e vicina dell’anno: quando e come vederla
Lo spettacolo arriverà nei cieli italiani nel tardo pomeriggio
Oggi, giovedì 17 ottobre, alzando gli occhi al cielo si potrà ammirare la "Luna Piena d'autunno", anche nota come "Luna Piena del cacciatore". Si tratta della luna più grande e luminosa dell'anno, che splenderà sull'Italia a partire dalle 18.20 in poi. Il suo nome si lega all'equinozio d'autunno, ovvero il passaggio astronomico dall'estate all'autunno (verificatosi, nel 2024, lo scorso 22 settembre). Viene chiamata "del cacciatore" perché in questo periodo i nativi americani mettevano da parte le provviste per l'inverno. Per questo motivo è conosciuta anche come "Luna di Sangue", a causa dell'elevato numero di animali uccisi in questo periodo.
La Luna del cacciatore è una delle Superlune, ovvero una delle lune piene più vicine al nostro pianeta, previste per il 2024, ma con un primato speciale: tra tutte è infatti la più grande e luminosa dell'intero anno.
Superluna del cacciatore: quando vederla in Italia
La Superluna del cacciatore (plenilunio previsto per le 13.26), come detto, farà capolino nel cielo italiano a partire dal tardo pomeriggio di giovedì 17 ottobre. A Roma arriverà intorno alle 18.20, a Bari qualche minuto prima, mentre a Cagliari sorgerà per le 18.40. Il suo tramonto è previsto, a Roma, attorno alle 7.10 di venerdì 18 ottobre.
Superluna del cacciatore: come vederla
Sperando che le condizioni meteo siano favorevoli, la Superluna sarà visibile a occhio nudo, ma potrebbe dover essere necessario allontanarsi dalle luci delle città. Qualora non fosse possibile, c'è comunque la possibilità di collegarsi con la diretta streaming organizzata dal Virtual Telescope Project, che partirà dalle 19.30.
Le prossime Superlune
Dopo che sarà tramontata quella del cacciatore rimarrà, per il 2024, una sola Superluna, chiamata "del Castoro" e prevista per venerdì 15 novembre. L'ultimo plenilunio dell'anno sarà invece il prossimo 15 dicembre.
Ultima ora
Ucraina-Russia, Trump contro Zelensky: “La guerra è...
Il candidato alla presidenza Usa: "Non avrebbe mai dovuto permettere che iniziasse il conflitto"
La guerra tra Ucraina e Russia, alla fine, è 'colpa' di Volodymyr Zelensky. Donald Trump, alla fine, punta il dito contro il presidente ucraino per il conflitto in corso da oltre 960 giorni. "Non avrebbe mai dovuto permettere che questa guerra cominciasse. La guerra è persa", le parole del candidato repubblicano alle elezioni del 5 novembre.
Trump si esprime senza freni nel podcast con il commentatore conservatore Patrick Bet-David. Nella chiacchierata, l'ex presidente si scaglia anche contro Joe Biden: "Ha provocato questa guerra. Non ci sarebbe mai stata se fossi stato io il presidente", aggiunge.
Il 'siluro' di Trump arriva a meno di 20 giorni dalle elezioni negli Stati Uniti e a poche settimane dall'incontro con Zelensky andato in scena recentemente a New York. In quell'occasione, il presidente ucraino ha cercato di ricucire il rapporto con il candidato repubblicano, che frequentemente ha usato parole d'elogio per Vladimir Putin. Anche nelle ultime ore, a Bruxelles, Zelensky fa riferimento al dialogo in corso con Trump. A New York, il leader di Kiev ha spiegato all'ex presidente degli Usa che l'Ucraina vuole entrare nella Nato, perché la considera l'unica garanzia di sicurezza credibile, fatto salvo il ritorno alla bomba atomica, cui rinunciò con l'indipendenza su pressione dell'Occidente, in cambio di garanzie di sicurezza che si sono rivelate inconsistenti davanti all'attacco sferrato dalla Russia.
Nel 1991, ha ricordato Zelensky, l'Ucraina negoziò con una serie di Paesi garanzie di sicurezza in cambio della rinuncia all'arsenale nucleare ex Urss presente sul suo territorio, ma la Russia, che era uno dei "garanti", ha "violato" il Memorandum di Budapest.
Il fatto è che con Mosca questi accordi "non funzionano", ha aggiunto. Tra tutti gli Stati che disponevano dell'atomica, ha detto ancora Zelensky, "quale Paese ha sacrificato le armi nucleari? Solo l'Ucraina. E chi sta combattendo oggi? Solo l'Ucraina. Nella mia conversazione con Donald Trump ho detto che questi sono i fatti. E qual è la via d'uscita? O riprendiamo ad avere armi nucleari, e sarebbero una certa protezione per noi, oppure dovremmo avere una certa alleanza. Oltre alla Nato non conosciamo alleanze più efficienti. I Paesi della Nato non sono impegnati in nessuna guerra. Le persone dei Paesi della Nato sono tutte vive, grazie a Dio. E' per questo che scegliamo la Nato. Non scegliamo le armi nucleari, scegliamo la Nato e penso che Donald Trump mi abbia ascoltato. Mi ha detto che ho dei buoni argomenti", conclude Zelensky.
Spettacolo
In ‘The Substance’ l’ossessione e le...
Arriva in sala il nuovo film di Coralie Fargeat con Demi Moore e Margaret Qualley tra esagerazioni, sangue a fiumi e ironia per riflettere sul tema della giovinezza eterna
Se potessi diventare più giovane e bella usando una sostanza che crea una versione migliore di te lo faresti? E' la domanda attorno alla quale si muove 'The Substance', il body horror firmato Coralie Fargeat, alla sua seconda prova, che dopo il debutto al Festival di Cannes arriva nei cinema con anteprime dal 18 ottobre e poi dal 30 in sala con I Wonder Pictures e che affronta il tema della giovinezza (e bellezza) eterna. Da Dorian Gray alle streghe delle fiabe, restare giovani per sempre o trovare un modo per fermare il tempo è un mito che da sempre ossessiona la letteratura, come Hollywood. C'è chi ha paragonato 'The Substance' a 'La morte ti fa bella', il grottesco film premio Oscar del 1992 con Meryl Streep e Goldie Hawn nei panni di due donne prossime ai cinquant’anni che ricorrono ai filtri di una strega per restare giovani in eterno. E in effetti i parallelismi ci sono tutti.
La pellicola comincia con una stella rosa: è quella della Hollywood Walk of Fame che appartiene a Elizabeth Sparkle (interpretata da una formidabile Demi Moore), sfiorita attrice premio Oscar, che conduce un programma di aerobica in tv e che come la stella rosa sul marciapiede un tempo brillante ('sparkling' in inglese, - non a caso il cognome della protagonista è proprio Sparkle) ormai porta i segni del tempo e alla gente non interessa più. Il giorno in cui compie 50 anni il direttore della rete, Harvey (un Dennis Quaid in un ruolo ributtante e volgare), le dice che il suo tempo è finito. Game over. Hanno bisogno di una ragazza più giovane, di carne fresca. La donna viene a conoscenza di un trattamento misterioso, 'The Substance', appunto, una sostanza verde fluo che assicura di generare "una nuova versione di te, più giovane, più bella, una versione perfetta" ma che avverte: c’è solo una regola da rispettare. Sue, la sua versione giovane, interpretata dalla bellissima Margaret Qualley è in vita sette giorni e deve avvicendarsi, altri sette, alla sua 'matrice', per non rompere l’equilibrio. Ma l'alternanza non sarà facile.
'Ricorda, tu sei una' è il messaggio che durante le due ore e venti del film viene ripetuto più volte. Ed è anche il filo conduttore della storia. La performance di Demi Moore è degna di nota. L'attrice, forse nella parte migliore della sua carriera, incarna in modo mirabile la sofferenza di tutte le donne costrette a fare i conti con il tempo: ormai 'appassita', si ritrova schiacciata da una società che la vuole eternamente attraente. Tutto il film ruota attorno al corpo, mostrato quasi sempre nudo sullo schermo: da un lato quello squarciato, ricucito, infettato, e poi orrendamente invecchiato di Elizabeth e dall'altro quello sodo, levigato, perfetto e persino erotico di Sue. Se 'La morte ti fa bella' era grottesco 'The Substance' è squisitamente splatter e ricco di citazioni cinematografiche che vanno da 'Shining' di Stanley Kubrick a 'Carrie - Lo sguardo di Satana' di Brian De Palma, fino a 'Lost Highways' ed 'The Elephant Man' di David Lynch, per non parlare del cinema mutante di David Cronenberg, che punteggia tutto il film.
Ma dentro alla pellicola c’è molto altro: temi come il femminismo, il maschilismo, l'ossessione contemporanea per i ritocchini e gli orrori della chirurgia estetica, che nella sua continua rincorsa alla perfezione e a corpi impeccabili finisce per generare mostruosità. 'The Substance' non è una pellicola adatta a stomaci deboli, va detto, con sangue che scorre letteralmente- a fiumi ma strappa parecchie risate in sala, e al tempo stesso invita il pubblico a riflettere sull'esasperante quanto ossessiva ricerca della bellezza. (di Federica Mochi)
Sport
Settebello e la protesta a Parigi 2024, squalifica di 6...
La protesta della nazionale maschile di pallanuoto in seguito al grave errore tecnico di arbitri e VAR che ha compromesso il percorso degli azzurri nei quarti di finale contro l'Ungheria
L'Aquatics Integrity Unit della World Aquatics ha comminato 6 mesi di squalifica al Settebello, con un ammenda di 50.000 dollari da pagare entro il 15 gennaio 2025 (e altri 50.000 dollari condizionati a future infrazioni commesse entro il 17 ottobre 2026) per la protesta avvenuta alle Olimpiadi di Parigi 2024 in seguito al grave errore tecnico di arbitri e VAR che ha compromesso il percorso della nazionale di pallanuoto eliminata nei quarti di finale contro l'Ungheria. La squalifica inizia il 17 ottobre, oggi. Lo scrive la Federnuoto.
Cosa è successo
Come è noto i ricorsi avanzati dalla Federnuoto nelle 36 ore successive alla partita, seppur respinti, avevano portato all'ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell'azione di Francesco Condemi, che dunque era regolare. Infatti il giocatore non è stato squalificato per le partite successive, ovvero le semifinali e finali per il quinto/settimo posto. Pertanto il 3-3 segnato dall'attaccante del Settebello contro l'Ungheria era valido; l'attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l'Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2.
Ciò premesso, ed acquisiti gli atti, la Federnuoto non farà ricorso. Nel contempo ribadisce la necessità che la giuria abbia a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale, onde evitare la possibilità che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l'immagine della pallanuoto.
La Federnuoto, consapevole delle potenzialità della squadra nazionale e condividendone le ambizioni, coglie l'occasione per ringraziare dirigenti, tecnici, atleti e staff per il percorso del triennio 2021-2024 durante il quale sono stati conquistati due argenti mondiali (con finali perse ai rigori a Budapest 2022 e Doha 2024), un bronzo europeo (Zagabria 2024) ed è stata vinta per la prima volta la World League.