Ail: “Nel mondo un decesso su sei è a causa del cancro, entro il 2050 +77% diagnosi”
Al convegno nazionale 'Curare è prendersi cura' promosso dall'Associazione a Roma con i maggiori esperti, sotto accusa l'impatto ambientale
Nel mondo il cancro è responsabile di un decesso su sei. Nel 2022 sono stati stimati 20 milioni di nuovi casi e 9,7 milioni di decessi. Si prevede che nel 2050 le nuove diagnosi saranno oltre 35 milioni, con un aumento del 77% rispetto al 2022. Il rapido aumento del carico oncologico globale riflette sia l'invecchiamento della popolazione, sia i cambiamenti nell'esposizione delle persone ai fattori di rischio, molti dei quali sono associati allo sviluppo socioeconomico. L'inquinamento atmosferico rimane un fattore di rischio ambientale di primaria importanza. L’aumento dell’incidenza tumorale coincide con l’inevitabile innalzamento dei costi pubblici che gravano sulla spesa sociale delle famiglie, rafforzando le disparità sociali e territoriali e gravando, inoltre, sul Sistema sanitario nazionale.
E' quanto emerso dal convegno nazionale organizzato dall’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma dal titolo (Ail) 'Curare è prendersi cura. Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita', con il patrocinio di ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Lazio, Roma Capitale, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Aieop, Fil, Gitmo, Sie e Sies.
Obiettivo di Ail mettere in evidenza che curare e prendersi cura dei cittadini vuol dire anche ridurre il rischio sanitario dovuto all’inquinamento, facendo propria la considerazione dell’Oms che richiama l’attenzione sul fatto che "circa il 22% delle malattie globali sia dovuto all’esposizione a fattori ambientali modificabili; questa percentuale sale tra il 23 e il 26% nei bambini. Gran parte di questi rischi, però, potrebbero essere evitati attraverso la riduzione del rischio ambientale".
"Questo convegno nasce dalla consapevolezza che è possibile intervenire su alcuni fattori ambientali e comportamentali per ridurre il rischio sanitario - ha detto Giuseppe Toro, presidente nazionale di Ail - Ail intende contribuire alla riduzione del rischio sanitario, scavando nei fattori sociali e ambientali che aumentano questo pericolo. La prevenzione non potrà continuare ad essere la 'cenerentola' degli interventi sulla salute".
Toro ha poi ricordato che in Italia, "nel periodo 2007-2019, sono state evitate 268.471 morti di cancro, registrando una riduzione del 20,4% delle morti oncologiche. Nel 2020 3,5 milioni di italiani - ha poi aggiunto - hanno superato la diagnosi di tumore e che hanno potuto riprendere a vivere una vita piena e libera dai tumori. Questa riduzione della mortalità è rappresentativa di una maggiore capacità di curare e fronteggiare l'insorgenza dei tumori da parte del Ssn. Quindi un risultato raggiunto nel nostro Paese, anche grazie agli importanti progressi. Tuttavia, è importante ricordare che le nuove cure sono sempre più costose per le famiglie, per il sistema sociale e per il Ssn".
Salute e Benessere
Covid, con la variante Xec cambiano i sintomi: forte tosse,...
A spiegarlo è il direttore della Società italiana malattie infettive Massimo Andreoni che raccomanda: "Se ci sono i sintomi e il test è positivo, indossare sempre la mascherina"
Cambiano ancora i sintomi del Covid con la variante Xec, l'ultima mutazione predominante del Sars-CoV-2. "Oggi non vediamo più positivi che hanno perso l'olfatto o i sapori come accadeva nel 2020-2021, ma fortunatamente anche la polmonite si vede molto di meno. L'ultima variante Xec - anche se è molto difficile distinguere un quadro uniforme nei singoli casi - ha come sintomi una forte tosse e la congestione nasale, perché sembra colpire maggiormente le alte vie respiratorie. Alcuni positivi testimoniano la perdita di appetito e grande stanchezza. E' un quadro che potremmo avere nei prossimi mesi, quindi il consiglio è - se ci sono i sintomi e il tampone è positivo - di indossare la mascherina". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali e professore ordinario all'università Tor Vergata di Roma.
Nell'ultimo monitoraggio Iss-ministero Salute su Covid in Italia, con i dati preliminari relativi al mese di settembre, in Italia cresce la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante Xec.
Salute e Benessere
Patient advocacy camp, Petrangolini (Altems): “Con...
‘al lavoro perché sia una realtà quotidiana’
“La sanità partecipata, anche attraverso strumenti come l’Health technology assessment (Hta)” può diventare “una realtà quotidiana. Stiamo lavorando per questo”. Così Teresa Petrangolini, direttore del Patient advocacy Lab di Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore, in un articolo pubblicato nell’area dedicata ai pazienti del sito Novartis.it, spiega l’importanza che è stata riservata all’Hta al Patient advocacy camp che si è svolto recentemente a Treviso. L’iniziativa, che mette a confronto le associazioni dei pazienti con una serie di interlocutori politico-istituzionali per acquisire le competenze necessarie a interloquire con queste realtà, è parte del ‘Patient advocacy Lab’ di Altems, Università cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Al Summer camp hanno partecipato associazioni di pazienti attive in campo oncologico, reumatologico, delle malattie rare, del diabete. “Un gruppo di persone appassionate - racconta Petrangolini - e pronte a battersi per riuscire a sconfiggere anche tanti disagi che devono subire per le difficoltà di accesso al servizio”. All’Hta è stata dedicata “una vera e propria classe” di confronto per capire di che cosa si tratta, soprattutto alla luce del nuovo regolamento europeo, l’EuHta. “È una grande spinta che l'Europa dà a tutti i paesi membri, quindi anche all'Italia - illustra l’esperta - per cominciare a fare seriamente delle attività che riguardano la valutazione dei farmaci, delle tecnologie, quindi dei dispositivi, in modo tale da misurarne l'efficacia, la sicurezza, dal punto di vista dei pazienti. Questo è uno spazio che bisogna prendere, perché è previsto. Ma solo se si attiva anche il mondo delle associazioni, credo, diventerà reale”.
Con l’Hta si apre una forma di sanità partecipata perché prevede di “poter presentare i propri dati, le proprie evidenze, la propria esperienza, ogni qual volta si deve introdurre una grossa innovazione - sottolinea Petrangolini - Pensiamo al campo dei farmaci, ne sono in arrivo tantissimi e importantissimi: che voce in capitolo hanno i pazienti?. La stessa cosa, inoltre, riguarda i dispositivi, che sono tecnologie che permettono di cambiare ‘dalla A alla Z’ la vita di una persona che deve fare i conti tutti i giorni con la somministrazione di una terapia”.
Il percorso è in progress. “Non ci fermiamo qui - assicura l’esperta - Sono in agenda incontri con alcuni membri del Consiglio d'amministrazione dell’Agenzia del farmaco italiana (Aifa) per valutare la realizzazione di un tavolo per vedere in che modo attivare questi percorsi e questi processi. La stessa cosa vale per Agenas, per il ministero della Salute. Entro dicembre vorremmo chiudere questo ciclo formativo che abbiamo aperto in primavera, che ha avuto il suo centro nel ‘Camp’. Vorremmo produrre un documento, un ‘position paper’, una specie di linea guida sulla sanità partecipata nell'Hta, che sia l'espressione proprio di cosa intendono le associazioni per valutazione partecipata, per processi di valutazione all'interno delle varie fasi dell'Hta, con un elenco delle priorità, perché si può partecipare anche dando delle indicazioni sugli aspetti che vanno valutati e che riguardano la qualità della vita ed essere parte del processo decisionale”.
Salute e Benessere
Il 20 ottobre ‘Giornata mondiale...
L’impegno di Feidos per il progetto ‘Dite no alle ossa fragili’
In occasione della Giornata mondiale dell’osteoporosi, che si celebra il 20 ottobre sul tema ‘Dite no alle ossa fragili', Feidos, Federazione italiana osteoporosi e malattie dello scheletro, rinnova il suo impegno per la salute delle ossa con nuove iniziative a supporto dei pazienti. L’osteoporosi - ricorda una nota - è una patologia che colpisce almeno 5 milioni di persone in Italia e 200 milioni nel mondo, e la cui incidenza è destinata a crescere nel prossimo futuro. Su questa malattia ormai globale, Feidos accende i riflettori sensibilizzando la popolazione sull’importanza di adottare sani stili di vita per migliorare lo stato di salute delle ossa, in particolare attraverso una corretta alimentazione, un’adeguata e regolare attività fisica, nonché prestando attenzione ai fattori di rischio individuali.
Nelle giornate del 20 ottobre, ad esempio, si potrà richiedere un consulto telefonico gratuito con un medico specialista chiamando il Numero Verde 800 909225 e, recandosi presso uno degli ambulatori aderenti all’iniziativa elencati sul sito fedios.org, si potrà accedere a un controllo gratuito del rischio di osteoporosi. L’impegno di Feidos è quello di garantire ai pazienti un supporto continuo attraverso campagne d’informazione, impiego di volontari presso le strutture ospedaliere, indagini con l’obiettivo di individuare bisogni, criticità ed eventuali buone pratiche per facilitare l'accesso alle terapie più appropriate. Anche quest’anno la Federazione consolida la partnership con l’associazione pazienti Mamog, Mamme con osteoporosi gravidica. L’obiettivo comune è di fornire informazioni circa questa patologia che causa fratture spontanee durante l’ultimo trimestre di gravidanza e nel puerperio. Sempre a sostegno dei soggetti affetti da osteoporosi, Feidos inaugura anche il legame con un nuovo partner, il gruppo Ffn, Fragility fracture network Italia, la parte italiana di un’organizzazione internazionale, la Ffn che ha come obiettivo quello di creare una rete multidisciplinare di esperti per ottimizzare la gestione e la prevenzione secondaria delle fratture da fragilità.
L’iniziativa ha il supporto incondizionato di Ibsa Farmaceutici Italia come main sponsor, e di Gedeon Richter, Organon, Accord Healthcare Italia, Ucb e Theramex come silver sponsor. Sono le aziende farmaceutiche che hanno scelto di sostenerne questi importanti progetti di informazione che, grazie a loro, possono essere portati avanti. L’osteoporosi - conclude la nota - è una malattia sistemica dell'apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea e del rischio di fratturarsi.