Buchmesse, Marramao: “Senza Italia e Germania la cultura Europea sarebbe stata inferiore”
“Al di là della tragedia dei fascismi che hanno afflitto Germania e Italia nel ventesimo secolo, parliamo di due Paesi straordinari per la loro cultura. Senza Germania e Italia la cultura Europea sarebbe stata nettamente inferiore”. Lo ha detto il filosofo Giacomo Marramao, nell’intervista rilasciata ad Adnkronos a margine del panel ‘I doveri della cultura’ che si è svolto nella seconda giornata della Buchmesse 2024, al padiglione Italia Ospite d’Onore.
Cultura
Ambrosini (Ali): “Ok Giuli, ora proseguire impegno...
Il presidente di ALI-Confcommercio sulle dichiarazioni del ministro della Cultura Alessandro Giuli alla fiera del libro di Francoforte.
“Bene il ministro Giuli. Il suo intervento oggi all'inaugurazione del padiglione Italia alla fiera del libro di Francoforte conferma l'importanza del mondo del libro per la politica culturale dell'Italia. La sottolineatura poi sulle biblioteche e le librerie e l'impegno ad azioni per la promozione della lettura sono un chiaro segnale da noi atteso. Confidiamo, quindi, di poter portare quanto prima nel rinnovato tavolo preannunciato il contributo di idee e proposte delle libraie e dei librai per l'obiettivo comune di fare crescere la lettura”. Questo il commento di Paolo Ambrosini, presidente di ALI-Confcommercio, sulle dichiarazioni del ministro della Cultura Alessandro Giuli alla fiera del libro di Francoforte.
Cultura
Scurati: “M. L’ora del destino’ ricorda...
Lo scrittore ha presentato alla Buchmesse di Francoforte il suo ultimo romanzo.
"Mai come in questo momento, mi pare opportuno che un romanzo popolare ricordi al più alto numero di lettori possibile ciò che i nostri padri e nonni, madri e nonne, impararono a loro spese: la democrazia non è data una volta e per tutte, la democrazia è sempre lotta per la democrazia". Così lo scrittore Antonio Scurati presentando, alla Buchmesse di Francoforte, il suo ultimo romanzo, 'M. L'ora del destino' (Bompiani), il quarto volume della saga che ha dedicato al Ventennio fascista in libreria da oggi. "Racconto - ha detto Scurati - le sciagurate decisioni di Benito Mussolini che trascinarono l’Italia, un nazione totalmente impreparata e un popolo riluttante, nel mattatoio della Seconda guerra mondiale dal lato sbagliato della storia".
"Mi è stato spesso chiesto - ha poi aggiunto lo scrittore - come mi sia venuto in mente di scrivere un romanzo di 3.000 pagine su Mussolini e sul fascismo. Una pacata fede laica nella letteratura. Penso che la risposta sia questa: io credo nella letteratura come forma di conoscenza. E credo nel romanzo come forma democratica di letteratura. Coerente con questa mia duplice fede letteraria, mi sforzai di trovare una formula romanzesca che non la tradisse. Ne venne fuori ciò che chiamo 'romanzo documentario': rigorosa aderenza ai fatti storici, nessuna libera invenzione finzionale eppure una messa in scena romanzesca che convochi, coinvolga, appassioni e dia accesso alla conoscenza a qualsiasi lettore, a prescindere da età, esperienze di vita o titolo di studio".
"E’ probabile - ha affermato Scurati - che questo sia anche il motivo dell’imprevedibile successo di M.: tutti i lettori si sono sentiti finalmente ammessi alla conoscenza di cosa sia stato il fascismo e ne hanno ricavato una mappa cognitiva per orientarsi in un incerto e minaccioso presente".
"Infine- ha concluso Scurati - io credo ancora nella storia, intesa come narrazione del passato basata su regole certe, sulla verità dei fatti accertata e documentata, sull’aspirazione scientifica a una oggettività imparziale, condivisibile da tutti e preziosa per la convivenza civile di tutti con tutti. Utile, e forse necessaria, anche alla emancipazione degli oppressi perché essere coscienti della storia dei padri significa lottare per la storia dei figli".
Lo scrittore torna inoltre sulle polemiche che lo hanno visto protagonista nei mesi scorsi: "Sempre più spesso mi viene chiesto come e perché mi sia trovato in conflitto con il potere politico del mio Paese, censurato, diffamato, attaccato sul piano personale dai massimi rappresentanti del mio Governo e delle istituzioni, bersagliato da violente e infamanti campagne di stampa condotte dai giornalisti di estrema destra su quotidiani e televisioni nazionali di larghissima diffusione. La risposta sta in ciò che ho detto, nella mia fede nella letteratura, nella conoscenza storica, nella democrazia del romanzo. Io non sono un esponente politico, non sono un attivista (qualunque cosa questa parola equivoca significhi), non uso nemmeno i social (mai). Sono uno scrittore, un romanziere. È la mia attività di intellettuale e romanziere che mi ha condotto a scontrarmi con il potere, non altro. E non è accaduto per caso. Accade perché l’estrema destra oggi al potere in Italia e, presto, temo, in Europa, non ha mai reciso i legami con i fascismi novecenteschi da cui proviene".
Cultura
Buchmesse, inaugurato lo stand italiano, oltre 230...
A tagliare il nastro il ministro della Cultura Giuli e la sua omologa tedesca Roth - Cipolletta (Aie), 'rispetto al 1988, nostra prima volta come Ospite d’Onore, mercato quadruplicato'
Inaugurato alla Fiera del Libro di Francoforte lo Stand collettivo italiano. A tagliare il nastro i ministri della Cultura italiano e tedesco, Alessandro Giuli e Claudia Roth, con l’Ambasciatore d’Italia in Germania Armando Varricchio, il direttore dell’Ufficio di Berlino di Ice - Agenzia Ferdinando Fiore, il presidente dell'Associazione italiana editori (Aie) Innocenzo Cipolletta e del direttore della Buchmesse Juergen Boos, insieme a molti editori italiani. "Da oggi la Buchmesse parla italiano", ha esordito Cipolletta. Alla più importante Fiera internazionale al mondo per lo scambio dei diritti editoriali, in programma fino al 20 ottobre a Francoforte, sono infatti oltre 230 gli espositori presenti a rappresentare l’editoria italiana. E sono 131 gli espositori, sette Regioni e una Provincia autonoma (Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Veneto e Provincia Autonoma di Bolzano) collocati nello Stand collettivo italiano.
"Siamo qui - ha proseguito il presidente degli editori – pronti a cogliere ogni occasione per crescere ancora di più. Rispetto al 1988, alla nostra prima volta come Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Francoforte, il nostro mercato è oggi quattro volte più grande. E con una buona capacità di imporsi all’estero, con 7.838 diritti di traduzione venduti, quattro volte di più del 2001. Dietro questa forza si nascondono però fragilità - ha ammonito Cipolletta - che, se non affrontate in una logica di sistema, rischiano di indebolirci sul piano interno. Contiamo di affrontarle in un tavolo di filiera con il ministro Giuli”.
"Siamo a fianco degli editori - ha assicurato il ministro - il mio ministero vuole aiutare la diffusione del libro, sia come dispositivo fisico che digitale. Bisogna sostenere la lettura nel nostro Paese presidiando le infrastrutture che la rendono possibile e la incentivano, a partire dalle biblioteche di prossimità. Ma vogliamo anche promuovere la lettura tra i giovani attingendo a risorse eccezionali, come quelle della bigliettazione di musei e luoghi pubblici della cultura. Abbiamo a disposizione la 'Carta Cultura e del Merito' - ha ricordato - e faremo un’azione per raggiungere tutti i beneficiari, informandoli su come accedere ai loro diritti”.
Lo Stand collettivo italiano è la sede, inoltre, di un ricco programma professionale di 21 incontri organizzati da Aie, in collaborazione con Ice - Agenzia e Italia Ospite d’Onore 2024 Fiera del Libro di Francoforte, che coinvolgono tutta la filiera del libro italiana, a confronto con professionisti internazionali. A questi appuntamenti se ne aggiungono altri 9, organizzati da Regioni e Provincia autonoma. Il programma si è aperto oggi con l’incontro "36 anni dopo. Il mercato del libro in Italia oggi", con i saluti del presidente Cipolletta e gli interventi degli editori Giovanni Hoepli (Hoepli), Stefano Mauri (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) e Susanne Schüssler (Verlag Klaus Wagenbach), moderati da Karen Krüger (Frankfurter Allgemeine Zeitung).
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i dati dei primi otto mesi dell’anno del mercato trade (saggistica e narrativa comprata nelle librerie, online e nella grande distribuzione) in Italia a cura dell’ufficio studi di Aie sulla base dei numeri forniti da NielsenIQ – GfK. Dai dati risulta un mercato stagnante con -0,1% a valore nei primi otto mesi dell’anno rispetto al 2023,e vendite pari a 915,2 milioni di euro. Negli ultimi cinque anni la spesa dei lettori per l’acquisto di libri di varia adulti e ragazzi è cresciuta di 180 milioni di euro: sono nove milioni di copie di libri in più. Nel 2024 mancano però all’appello, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un milione di copie vendute. Si pubblicano meno titoli: sono quasi 40mila (36.879 per la precisione) le novità pubblicate nella prima parte dell’anno, in leggero calo negli ultimi anni per uno spostamento del mercato verso il Natale.
La libreria si conferma il primo canale di vendita per il libro: le librerie fisiche – librerie di catena e indipendenti – raggiungono quota 53,6%, confermandosi il primo canale di vendita del libro. Recupera l’online rispetto all’anno scorso, attestandosi al 41,8%, a scapito della grande distribuzione che copre il 4,6% del mercato. È la narrativa, straniera e italiana, il settore trainante tra i generi: nei primi otto mesi dell’anno più di un libro su tre (il 34,8% per la precisione) di quelli venduti riguarda questo genere. Seguono i libri per bambini e ragazzi (al 15,7%), la manualistica (al 15,3%) e la saggistica (al 13%). Quasi un quarto della spesa dei lettori si rivolge alla micro e piccola editoria: segno del pluralismo che contraddistingue l’editoria italiana, il 23,8% delle vendite a valore dei primi otto mesi dell’anno ha interessato libri di micro e piccoli editori (intesi come tali quelli fino a 1 e a 5 milioni di euro del valore del venduto).