Diabete, l’insulina ‘intelligente’ si accende e si spegne in base ai livelli di zucchero
E' una nuova forma di insulina ed è 'intelligente': è in grado di accendersi e spegnersi automaticamente in risposta ai livelli di glicemia, evitando pericolose 'montagne russe' degli zuccheri. Gli scienziati che l'hanno progettata spiegano che funziona come una sorta di interruttore sensibile al glucosio. E nei test in corso sugli animali ha ridotto efficacemente le alte concentrazioni di zucchero nel sangue, impedendo allo stesso tempo un rischio potenzialmente letale, cioè che i livelli di glicemia crollassero troppo.
Per le persone con diabete, il controllo della glicemia è cruciale - per prevenire le numerose complicanze a lungo termine, come malattie cardiovascolari, malattie renali croniche, ictus, cecità - ma è anche una missione impegnativa, spiegano gli esperti. Una larga percentuale dei 422 milioni di persone che si stima siano affette da diabete nel mondo ha bisogno di fare iniezioni di insulina, ma un eccesso di questa molecola può causare un calo eccessivo dei livelli di zucchero nel sangue, portando il paziente in una condizione chiamata ipoglicemia, che mette a rischio di gravi conseguenze: perdita di coscienza, convulsioni e persino morte. I diabetici che hanno bisogno di iniezioni quotidiane, in particolare quelli con diabete di tipo 1, possono avere cali nelle concentrazioni di glucosio nel sangue diverse volte alla settimana.
Per decenni, i ricercatori hanno lavorato per sviluppare un sistema in grado di regolare automaticamente l'attività dell'insulina in base alla quantità di glucosio nel sangue. L'ultimo studio che percorre questa via è pubblicato su 'Nature' e aggira il problema modificando l'insulina stessa. Come? Utilizzando componenti sensibili al glucosio. Rita Slaaby, scienziata principale in forze all'azienda farmaceutica Novo Nordisk a Bagsværd, Danimarca, e i suoi colleghi hanno progettato una molecola di insulina 'smart', con un interruttore che accende e spegne la sua attività in risposta ai livelli di glucosio nel sangue. Questo interruttore è costituito da due parti e agisce così: quando le concentrazioni di glucosio sono basse, c'è un glucoside (molecola derivata dal glucosio) che si lega a una struttura a forma di anello nota come macrociclo, mantenendo l'insulina in uno stato chiuso e inattivo. Quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano, lo zucchero sposta il glucoside e cambia la forma dell'insulina in modo che venga attivata.
I ricercatori hanno testato la molecola di insulina intelligente, che hanno chiamato 'Nnc2215', su maiali e ratti che avevano ricevuto infusioni di glucosio per imitare gli effetti del diabete. E hanno scoperto che era efficace quanto la normale insulina umana nell'abbassare la glicemia quando iniettata negli animali, riuscendo a prevenire il calo dei livelli di glicemia che si verifica con un attuale trattamento insulinico. Lo studio per David Sacks, chimico clinico degli statunitensi National Institutes of Health di Bethesda, Maryland, è "un incoraggiamento al fatto che questo approccio valga la pena di essere perseguito". Rimangono alcune domande a cui rispondere, precisano gli esperti. Studi futuri dovrebbero dimostrare che l'insulina 'smart' può essere efficace anche in un intervallo ristretto, afferma Sacks. Altre considerazioni riguardano la sicurezza e il prezzo di questa molecola, fa notare Zhen Gu, ingegnere biomedico della Zhejiang University di Hangzhou, in Cina (anche il suo team sta progettando una molecola sensibile al glucosio).
Un portavoce di Novo Nordisk spiega che, sebbene questo studio sia una prova di principio che mostra le proprietà dell'insulina sensibile al glucosio Nnc2215, sono in corso ulteriori ricerche per ottimizzare la molecola. Intanto nel mondo sono allo studio anche altri farmaci insulinici intelligenti, spiega Michael Weiss, biochimico e medico all'Indiana University di Indianapolis. Anche il suo team sta usando un approccio simile. Obiettivo: inaugurare un'era di molecole smart per consentire ai dottori di personalizzare le terapie per i loro pazienti.
Cronaca
Migranti in Albania, tribunale non convalida il...
I giudici della sezione immigrazione hanno disposto che debbano essere riaccompagnati in Italia
Non sono stati convalidati i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma il 17 ottobre, che riguardano i migranti che si trovano all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio in Albania. I giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma con il provvedimento hanno anche disposto, a quanto si apprende, che devono essere riaccompagnati in Italia.
Legali richiedenti asilo: "Dovere autorità riportarli in Italia"
“Il Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento del nostro assistito, un cittadino bengalese richiedente protezione internazionale, ritenendo di disapplicare la qualifica di Paese terzo di origine sicura sulla base della sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 4 ottobre" scrivono gli avvocati Silvia Calderoni, Paolo Iafrate e Arturo Salerni. "Poiché il Bangladesh non può essere, alla luce di tale giurisprudenza considerato automaticamente un Paese sicuro, il trattenimento è privo di titolo”.
“L’insussistenza, come esposto, del presupposto necessario per la procedura di frontiera e per il trattenimento determina l’assenza di un titolo di permanenza del richiedente protezione nelle strutture di cui all’art. 4, comma 1, del Protocollo e all’art. 3, comma 4, della Legge di ratifica. Il giudizio di convalida dei trattenimenti è uno strumento di garanzia, necessaria per principio costituzionale, dello status libertatis, che deve, quindi, essere riacquisito in caso di non-convalida. In forza del Protocollo, in caso di non convalida del trattenimento e di mancanza del titolo di permanenza nelle strutture albanesi, come nel presente caso, lo status libertatis - spiegano - può essere riacquisito soltanto per il tramite delle Autorità italiane e fuori del territorio dello Stato albanese, delineandosi di conseguenza, in assenza di alternative giuridicamente ammissibili, il diritto del richiedente protezione a riacquisire lo stato di libertà personale mediante conduzione in Italia”. “Le autorità italiane, hanno quindi il dovere di riportare in Italia le persone trattenute e così consentire loro l'esercizio del diritto di asilo sul territorio italiano” concludono.
Dodici i migranti trasportati in Albania
Quattro dei 16 migranti, trasportati in Albania a bordo della nave Libra della Marina Militare, hanno già fatto rientro in Italia. Si tratta di due minori e di due vulnerabili che non sono risultati idonei nel corso dei controlli all'hotspot di Schengjin. Nei centri in Albania possono essere trasferiti infatti solo maschi adulti non vulnerabili provenienti da Paesi considerati sicuri. I quattro, rientrati con il pattugliatore della Marina Militare, sono sbarcati a Brindisi.
Cronaca
La prevenzione alle droghe si fa (anche) giocando
San Patrignano presenta 'Do not play it', il gioco didattico nato dalla collaborazione con Fondazione Cdp
Una mattinata per approfondire il tema del contrasto delle dipendenze nel mondo giovanile e come riuscire a intercettare i ragazzi prima che possano venire a contatto con le droghe e le altre forme di abuso e autodistruzione. Questi i temi al centro del convegno 'L’indipendenza è stupefacente - L’importanza della prevenzione contro le droghe', che, organizzato dalla Comunità San Patrignano, che si è svolto al Senato, durante il quale si sono confrontati rappresentati delle istituzioni, del mondo politico e delle comunità di recupero.
“La prevenzione è la parola chiave”, ha sottolineato in apertura del convegno Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche Antidroga. “E fin dal suo avvio, il governo sta svolgendo un lavoro di raccordo fra i ministeri interessati e il mondo che lavora nella prevenzione e nel recupero delle dipendenze, dai Serd alle Comunità, fino alla comunità scientifica. Allo stesso scopo, il Governo ha incrementato l’informazione verso i giovani e le scuole, in particolare con la campagna di comunicazione Rai, il cui prossimo passo prevede il coinvolgimento del mondo dello sport”.
Durante la mattinata è stato sottolineato anche quanto i giovani oggi abbiano bisogno di attività e progetti dedicati che li possano far riflettere sull’importanza delle proprie scelte. A questo proposito, proprio per sviluppare ancor più il suo impegno nella prevenzione e coinvolgere sempre più ragazzi, San Patrignano ha presentato il gioco didattico 'Do not play it' (https://donotplayit.wefree.it/), nato dalla collaborazione con Fondazione Cdp. Attraverso questo strumento innovativo, gli studenti, già coinvolti in più ampi percorsi di prevenzione, potranno sperimentare virtualmente le classiche giornate di un adolescente, determinando con le loro scelte lo svolgimento della vicenda.
“Miriamo a far sì che i giovani, soprattutto quelli che non si sono ancora avvicinati alle sostanze o sono alle primissime esperienze, riflettano su quali sono le ragioni, gli stati d’animo e le preoccupazioni che spingono alla prima assunzione. Parlare alle nuove generazioni è fondamentale per vincere la sfida contro la droga”, ha spiegato Antonio Boschini, responsabile terapeutico di San Patrignano.
A sostenere il progetto Fondazione Cdp, che collabora con Fondazione San Patrignano dal 2023 nell’iniziativa denominata 'We Free' che mira a realizzare diversi interventi di prevenzione delle dipendenze in ambito scolastico indirizzati a 5.000 giovani di istituti scolastici secondari di primo e secondo grado dell’Emilia-Romagna, del Lazio, della Lombardia, delle Marche, della Puglia, della Toscana, del Trentino-Alto Adige e del Veneto. “Fondazione Cdp ha scelto di investire nei giovani, che rappresentano il futuro del nostro Paese, attraverso attività e progetti che consentano loro di avere accesso a opportunità e occasioni che arricchiscano la propria vita. L’uso di sostanze stupefacenti, oltre ad avere effetti negativi per la salute, molto spesso mina il loro percorso di crescita. Per questo è importante arricchire la loro consapevolezza ed aiutarli a fare le scelte migliori per il loro futuro”, ha dichiarato Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Cdp.
Sono interventi al convegno Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, Rachele Donini, Responsabile delle attività di prevenzione presso l’Asl 2 Savonese, Augusto Consoli, presidente del Sitd, Tania Fontanella, responsabile dell’equipe multidisciplinare della Comunità Incontro, Fabrizio Seripa, psicoterapeuta del Ceis don Mario Picchi e Sergio Bovi, componente della Commissioni sull’infanzia e l’adolescenza del Ministero della Famiglia.
Cronaca
Tumori, fumo sotto accusa, Perrone (Aiom): “Aumentare...
"Cambiamenti clima e inquinamento globale ci toccano, produzione tabacco da fumo è un inquinante per nostro mondo"
Il cancro rappresenta la più grande sfida sociale, di salute pubblica ed economica del XXI secolo: 1 decesso su 6 nel mondo è causato da una neoplasia oncologica. L'inquinamento atmosferico rimane un fattore di rischio ambientale di primaria importanza. E' quanto emerso dal convegno nazionale di Ail "Curare e prendersi cura" promosso oggi a Roma dall'Associazione italiana contro le leucemie i linfomi e il mieloma.
Sotto accusa anche il fumo cancerogeno. "Ecco perché siamo convinti sostenitori della proposta di incrementare di 5 euro il costo dei pacchetti di sigarette - ha detto Francesco Perrone, presidente di Aiom Associazione italiana oncologia medica, intervenendo da remoto - perché tutte le campagne di altro tipo che sono state fatte in Italia e nel mondo hanno avuto degli effetti anche positivi, ma non bastano. I cambiamenti climatici e l'inquinamento globale ci toccano, e la produzione del tabacco da fumo sappiamo essere un inquinante per il nostro mondo".