Festa del Cinema di Roma, Manetti bros: “Il Sud si spopola, con ‘U.S. Palmese’ vogliamo cambiare rotta”
I registi raccontano una storia sul calcio e sui sogni attraverso la squadra di calcio di Palmi. Dal 20 marzo 2025 nelle sale con 01 Distribution
Se molti scelgono di lasciare il Sud, i Manetti bros. ci ritornano. E lo fanno con ‘U.S. Palmese’, presentato oggi alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Una storia sui sogni, anche quelli impossibili, attraverso la squadra di calcio di Palmi, una piccola cittadina della Calabria. “Con questo film vorremmo far sì che il Sud Italia possa guardarsi con altri occhi e smetterla di sottovalutarsi”, dicono i Manetti bros. nell’intervista all’Adnkronos. Il Sud, secondo i registi, “ha questa forma di autoflagellazione per cui si parla sempre e solo dei suoi mali. I problemi ci sono - ammettono - ma se si mostrano solo quelli si spopola”. Chi va via “poi la mancanza la sente”.
È il caso “di una nostra amica, che sta lasciando Palmi. Si è commossa - raccontano i registi - pensando a quanto gli mancherà la sua terra”. Ad essere tornati alle radici non sono solo i registi di ‘Ammore e malavita’ ma anche il cast, a partire da Rocco Papaleo, nato in provincia di Potenza, e Giulia Maenza in provincia di Palermo. Nel film interpretano padre e figlia: lui ha un sogno, quello di risollevare le sorti della Palmese, lei non ama il calcio e vorrebbe che mollasse la mobilitazione per trovare i fondi per ingaggiare Etienne Morville (Blaise Afonso), giocatore di Serie A, accecato dalla fama, ma tra i più forti al mondo. “Io sono nata in un paese più piccolo di Palmi e mi rivedo in Concetta. Come lei anche io ho avuto dei desideri troppo grandi per il posto in cui sono nata. Credo che sia necessario mostrare come la passione ti spinga al cambiamento”.
Da Papaleo un verbo da tenere a mente: “Decentralizzare. In questo momento nel nostro immaginario manca la bellezza dei paesi, che continuano a svuotarsi. Invece noi mostriamo che ci si può vivere alla grande”, dice l’attore di ‘Basilicata Coast to Coast’. Il film comincia con il racconto del mondo del calcio moderno, sempre più business, spettacolo e sempre meno sport. “Accade anche nel cinema”, dicono i registi. “Per esempio, il cinema americano si sta un po’ perdendo perché continua a ripetere se stesso, i successi dell’anno sono gli stessi dell’anno precedente”. A non perdere la loro identità sono proprio i Manetti, che provano a non tradire il loro cinema “liberando la fantasia e seguendola fino dove arriva. Rinnovarsi è una sfida, ma anche un rischio. Infatti, i distributori e i produttori rischiano poco e non solo in Italia. Ed è per questo - proseguono - che il cinema è tutto uguale”. Nel calcio “se non si è mossi dalla passione non si va da nessuna parte”, conclude Papaleo.
Spettacolo
Cinema, il 19 ottobre sarà annunciato il presidente della...
Il nuovo bando di partecipazione terminerà il 31 gennaio 2025.
L'avvicinamento alla III edizione del Premio Film Impresa 2025 di Unindustria inizierà ufficialmente durante il talk 'Il Cinema come Industria' l'evento ospitato presso lo spazio Lazio Terra di Cinema' della Regione Lazio- AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma. Il 19 ottobre dalle ore 16.15 verrà infatti reso noto il prossimo presidente della Giuria d’onore e lanciato ufficialmente il nuovo regolamento che permetterà alle imprese di partecipare all’attesissimo appuntamento del 2025.
Il nuovo bando di partecipazione partirà proprio il 19 ottobre e terminerà il 31 gennaio 2025. I film saranno selezionati dallo staff della direzione artistica e poi valutati da una giuria di esperti e professionisti del mondo del cinema e dell’industria che assegnerà i premi per ogni categoria presente nella prossima edizione. Il talk del prossimo sabato vedrà la partecipazione di importanti figure del settore come Lorenza Lei, responsabile Cinema Regione Lazio, Giampaolo Letta, presidente Premio Film Impresa e Mario Sesti, direttore artistico Premio Film Impresa. Il dibattito sarà moderato da Alvaro Moretti, vicedirettore de Il Messaggero.
Giampaolo Letta, 'orgogliosi di partecipare alla Festa del Cinema, una delle vetrine più prestigiose per cinema italiano e internazionale'
"Siamo particolarmente orgogliosi di partecipare alla Festa del Cinema di Roma grazie al supporto della Regione Lazio, un evento che rappresenta una delle vetrine più prestigiose per il cinema italiano e internazionale - commenta Giampaolo Letta, presidente di Film Impresa - Per Film Impresa, questa collaborazione non solo sottolinea il valore dell'industria cinematografica come volano culturale, ma evidenzia anche l'importanza del settore audiovisivo come motore di crescita economica e innovazione per il territorio. Siamo certi che questo evento rappresenterà un'importante occasione per far emergere nuove sinergie tra industria e arte".
Questo evento arriva dopo due importanti appuntamenti ai quali il Premio Film Impresa di Unindustria è già stato protagonista nell’ultimo periodo. Prima l’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia, durante la quale Giampaolo Letta e Mario Sesti hanno consegnato alla regista francese Anne-Sophie Bailly il Premio Film Impresa – Special Awards, che da quest’anno fa ufficialmente parte dei premi collaterali riconosciuti dal prestigioso festival cinematografico.
Lo scorso venerdì, inoltre, Giampaolo Letta è intervenuto all’evento 'Il Cinema che Impresa!', parte del programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, una straordinaria opportunità per mettere in luce l'importanza del racconto cinematografico come strumento di comunicazione per le aziende.
Mario Sesti, 'nostro impegno nel promuovere un dialogo tra impresa e creatività, supportando il talento e l'originalità dei giovani autori'
"Siamo entusiasti di annunciare, in occasione della Festa del Cinema di Roma, il nome del presidente di Giuria della terza edizione di Film Impresa - dichiara Mario Sesti - Questo evento rappresenta una tappa cruciale per il nostro progetto, unendo cinema e imprenditoria in modo innovativo e stimolante. La scelta del presidente di giuria è sempre un momento di grande responsabilità e importanza, poiché il suo ruolo sarà quello di guidare con competenza e sensibilità il processo di valutazione delle opere in concorso".
"La nostra presenza - aggiunge - qui conferma l'impegno di Film Impresa nel promuovere un dialogo tra impresa e creatività, supportando il talento e l'originalità dei giovani autori, ma anche consolidando il ruolo del cinema come mezzo capace di raccontare l'impresa, il mondo di oggi e le innovazioni che essa deve adottare per evolversi insieme ad esso".
Il talk si inserisce all’interno dell’iniziativa a cura della Regione Lazio che prende il via lo stesso giorno alle ore 15 dal nome 'Il cinema come industria', che prevede gli interventi del vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli e della responsabile Cinema Regione Lazio Lorenza Lei, con il coordinamento di Alvaro Moretti, vicedirettore de 'Il Messaggero'. Nell’occasione verrà inoltre proiettato il 'Premio Film Impresa verso la terza edizione' del Premio Film Impresa, un’emozionante testimonianza della ricca tre giorni che lo scorso aprile ha illuminato la casa del cinema di Roma attraverso la celebrazione del racconto audiovisivo delle imprese.
Iniziativa dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali)
Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria, che come sempre sarà dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali) che raccontano la vita delle aziende di oggi e di chi le vive dall’interno, la passione creativa dell’impresa, il rapporto con il territorio in cui si insediano, la responsabilità sociale, i valori e la storia della civiltà d’impresa, la sfida ambientale e i progetti di innovazione, il vissuto del lavoro, il valore delle persone che ne sono protagoniste.
Le opere selezionate nelle tre diverse aree del Premio (Narrativa, Documentaria e Innovative Image & Sound) saranno premiate ancora una volta da una giuria d’onore. Anche nell’edizione 2025, infine, saranno assegnati premi speciali a personaggi del mondo del cinema.
Spettacolo
Festa del Cinema di Roma, Tommaso Romanelli racconta il...
Al centro di 'No More Trouble - Cosa rimane di una tempesta' Andrea Romanelli che nel 1998 ha perso la vita mentre tentava il record nella traversata
Sono passati più di 25 anni da quando Andrea Romanelli progettista navale e velista, è scomparso in mare: stava tentando, con Giovanni Soldini, il record nella traversata dell’Atlantico. Nel 1998 il figlio Tommaso aveva 4 anni e ora, da regista, affronta un viaggio nella memoria alla scoperta del padre nel docufilm ‘No More Trouble - Cosa rimane di una tempesta’, in anteprima ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. “Mi è servito per elaborare il lutto”, spiega Tommaso Romanelli nell’intervista all’Adnkronos. “Mi trovavo in un momento di grande difficoltà. Andando in analisi ho capito che dovevo costruire un rapporto con mio padre, che non conoscevo”.
‘No More Trouble’ è nato 5 anni fa quando “a casa ho trovato delle videocassette che erano nella mia stanza. Dopo aver premuto play, mi sono apparse le ultime immagini di mio padre”, ricorda Romanelli. Un momento sconvolgente e rivelatorio. “Ho scoperto questa persona molto simile che non conoscevo. E da qui è partito tutto: ho iniziato a raccogliere il materiale unendolo alle testimonianze che erano con lui sulla barca, come Giovanni Soldini”. Per il velista vedere Tommaso è stato come ritrovare l’amico e collega Andrea. “L’ho riempito di domande, volevo sapere ogni dettaglio”, racconta il regista.
A 26 anni da quel giorno cosa resta? Per Tommaso “l’assenza non va via, ora ha un volto e una voce. L’ho riempita di immagini e di colori. Ho lavorato sul materiale d’archivio per oltre 6 mesi: sentire e risentire mio padre mi ha aiutato a trasformare il vuoto in qualcosa di concreto”. Ora “ho fatto pace con il passato”, ammette il regista. Una storia così intima e personale ma anche universale: “raccontiamo il rapporto tra un padre e un figlio, ma anche la passione per il mare, l’ignoto, la natura, la competizione e la determinazione di un uomo che costruisce la barca più veloce del mondo”, conclude Romanelli. Il documentario sarà distribuito prossimamente al cinema da Tucker Film.
Spettacolo
Festa del Cinema di Roma, Manetti bros: ”Tra...
I registi presentano una storia sul calcio tra sogni e 'un altro Sud': "Con questo film annulliamo tutte le gomorre"
"Tra 'Fuga per la vittoria (con Sylvester Stallone, Pelè e Michael Caine) e il cartone ‘Holly e Benji’ c’è il nostro ‘U.S. Palmese’". A dirlo sono i Manetti bros., presentano il loro ultimo film alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Una storia sul calcio e sui sogni, anche quelli impossibili, ambientata a Palmi, una piccola cittadina della Calabria. "Questo film non è solo per chi ama il cinema ma anche per chi lo odia, molti non lo considerano uno sport". Per i registi della trilogia di ‘Diabolik’ ‘U.S. Palmese’, dal 20 marzo 2025 al cinema con 01 Distribution, rappresenta un ritorno alle origini, alle radici di casa: “noi ci sentiamo di Palmi, nostra madre è di lì. Quante estati abbiamo trascorso…”, ricorda Antonio e Marco Manetti. "Il sogno del protagonista della storia è anche il nostro”, aggiungono.
Ad interpretarlo Rocco Papaleo: “i Manetti mi avevano promesso che avrei fatto Diabolik, è più simile a me per le mie caratteristiche fisiche e lo sguardo glaciale”, dice scherzando l’attore, che qui presta volto e carisma ad un eroe, ma della porta accanto. È Don Vincenzo, un agricoltore in pensione con il folle sogno di risollevare la squadra di calcio locale, la Palmese ingaggiando Etienne Morville (interpretato da Blaise Afonso), giocatore di Serie A, dal pessimo carattere e dal look griffato, ma tra i più forti al mondo. “Non mi sono ispirato a nessun calciatore. Io provengo dal calcio, poi la recitazione mi ha rapito. Tra i miei miti? Ronaldinho”, racconta Afonso.
Da Don Vincenzo parte così una raccolta fondi che mobilita tutto il paese. La sua impresa bizzarra - un po’ come quella di Leonida nella battaglia delle Termopili con 300 spartani contro il nemico impero persiano - si rivela vincente: Morville lascia Milano e si trasferisce a Palmi, qui si scontra con una realtà lontana dal luccichio del lusso riscoprendo la passione per il calcio, dimenticata inseguendo il business. “Il protagonista ritrova se stesso quando vuole vincere. I giocatori oggi pendono a quante inquadrature gli fanno”, dice Marco Manetti, che sottolinea come molti calciatori preferiscano “stare in panchina alla Juventus piuttosto che far parte dell’Empoli e avere la possibilità di giocare”.
I Manetti bros. dopo 'Ammore e malativa' "raccontiamo un altro Sud", poco visto sul grande schermo, per "annullare tutte le 'gomorre' del meridione e mostrare come sia un posto bellissimo che non deve sottovalutarsi, nonostante i problemi”. Per Papaleo “il Sud ha bisogno di uno specchio attraverso cui possa vedere la sua qualità, altrimenti rischia di deprimersi” .