Battistoni, l’ultimo saluto a San Lorenzo in Lucina. Gualtieri: “Ha reso Roma grande nel mondo”
Chiesa gremita per i funerali. Il sindaco: "Gli saremo sempre riconoscenti"
Gremita la basilica di San Lorenzo in Lucina, a Roma, oggi per l’ultimo saluto a Gianni Battistoni, scomparso a 85 anni lo scorso 17 ottobre, figura di primo piano di quella 'Roma bene' che lui ha saputo incarnare nei modi e nel suo ruolo di presidente dell’associazione via Condotti. Da Fiorello a Serena Autieri, da Corrado Augias a Monica Guerritore passando per la politica con Gianni Letta e Walter Verini per arrivare ai sindaci di Roma: Francesco Rutelli con la moglie Barbara Palombelli, Walter Veltroni, Roberto Gualtieri e l’assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi capitolino Alessandro Onorato. Tutti riuniti per l’ultimo saluto a Battistoni, che “ha cercato sempre di rendere Roma bella, mentre ci stringiamo alle figlie Giuliana, Priscilla, Benedetta e alla famiglia, suo altro grande centro della sua vita” come è stato ricordato nel corso dell’omelia. Tanti i rappresentanti del Circolo Canottieri Roma, di cui Battistoni è stato più volte presidente, e degli altri circoli storici della capitale.
"Quando l’ho incontrato ho avuto una grande soggezione nel conoscere una persona che ha reso nel mondo grande il suo nome e quello di Roma", ha detto il sindaco Gualtieri. "Non mi aspettavo - ha aggiunto - di trovare in una figura così rilevante di fama e di spessore mondiale anche un difensore così serio e, quando necessario, severo di via Condotti e del decoro del centro storico".
"Voglio davvero esprimere a Giuliana e a tutte le figlie e a tutta la famiglia e tutti gli amici che sono qui il cordoglio di Roma capitale, il mio personale e la riconoscenza soprattutto per quello che Gianni ha rappresentato: un cittadino esemplare della nostra città, che ha dato a noi tutti tantissimo e per questo tutti noi - ha concluso Gualtieri - gli siamo e gli saremo sempre molto riconoscenti".
Cronaca
Migranti in Albania, Nordio: “Sentenza abnorme, se...
Schlein: "Se Governo aggira sentenze europee deve uscire da Ue"
Il tema dell'immigrazione e l'accordo tra Italia e Albania sotto i riflettori all'indomani della decisione dei giudici della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma. I giudici hanno negato la convalida del trattenimento di 12 migranti partiti lunedì da Lampedusa sulla nave Libra della Marina militare e sbarcati a Shengjiin.
"La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza - ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i giornalisti, a margine di un convegno a Palermo - Non è una polemica contro la magistratura ma contro un tipo di sentenza che non solo non condividiamo ma riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica".
"Queste decisioni inoltre rischiano di creare degli incidenti diplomatici perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi. Se noi ritenessimo che non sono sicuri Paesi dove vigono regole che noi abbiamo ripudiato, come la pena di morte, allora neanche gli Stati Uniti sarebbero un Paese sicuro. Oppure dove vigono le pene corporali. Allora questi Paesi dovrebbero essere espulsi dalle Nazioni Unite. Queste sono questioni di alta politica che non possono, non devono e non saranno lasciate alla magistratura. Prenderemo provvedimenti legislativi", ha affermato Nordio.
Ai cronisti che gli chiedevano se esista una tensione fra governo e magistratura, il ministro ha risposto: "Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo a cui appartengo dichiari guerra alla magistratura. Cosa che peraltro non è e non sarà mai".
"Se la magistratura esonda dai suoi poteri, come in questo caso, attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, allora deve intervenire la politica perché la politica esprime la volontà popolare - ha dichiarato Nordio - Noi rispondiamo al popolo: se il popolo non è d'accordo con quello che facciamo andiamo a casa. Ma la magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi delle prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente della politica".
Schlein: "Se Governo aggira sentenze europee deve uscire da Ue"
“L’accordo con l’Albania non sta in piedi, come avevamo segnalato, e non pensino di poterlo aggirare, perché per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall’Unione europea. Non penso che lo vogliano proporre anche se non sarebbe la prima volta”, ha affermato la segretaria del Pd, Elly Schlein, partecipando alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil su salario e salute.
Per la leader del Pd “è gravissimo questo scontro istituzionale” con la magistratura, “alimentato tutto dal governo per coprire la loro incapacità. Non è colpa dei giudici, non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali e italiane, tanto meno lo è chi governa”.
“Quindi - ha concluso Schlein - è uno scontro gravissimo e noi continueremo a inchiodarli alle loro responsabilità e alla loro incapacità, perché sono loro che hanno fatto questo pasticcio sulla pelle dei diritti dei migranti, spendendo 800 milioni di euro, che invece dovevano spendere sulle liste d’attesa, sulle assunzioni del personale della sanità pubblica. Sono artefici dei propri disastri”.
Cronaca
Fango e detriti a Stromboli, abitanti bloccati
Le piogge torrenziali delle ultime ore hanno provocato disagi agli abitanti di Stromboli e in particolare del piccolo borgo di Ginostra, dove dalla scorsa notte manca l'energia elettrica. Fango e detriti hanno raggiunto il centro abitato creando problemi agli abitanti. In particolare, a causa delle forti piogge, dalla montagna sono arrivate pietre e grossi massi che hanno danneggiato gravemente le case. Per fortuna non si registrano feriti. Le strade sono ormai impraticabili. "Il villaggio di Ginostra è al buio perché sono stati tranciati diversi cavi, così come i tubi delle reti idriche . spiega all'Adnkronos Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra -Sono state tratte in salvo le persone rimaste bloccate nelle loro abitazioni. Sembra che stiano inviando una motovedetta coni tecnici Enel per ripristinare almeno l'energia elettrica. Il Comune ha attivato il centro operativo comunale e siamo in attesa di ulteriori sviluppi".
Cronaca
Russia e foto Eurofighter italiani, Tricarico:...
Generale Camporini: "Scopo dei nostri velivoli da combattimento è farsi vedere e mostrare che confini sono presidiati"
Foto degli Eurofighter italiani che volano sui cieli di Kaliningrad sono finite su un canale Telegram russo, Fighterbomber, che ha oltre mezzo milione di iscritti. Il canale ha condiviso alcune immagini scattate da vicino ai militari dell'aeronautica militare italiana mentre pilotano caccia. Qual è l'obiettivo di Mosca e cosa c'è dietro questa mossa? "In questa guerra", tra Russia e Ucraina, "guidata da una dottrina anni '50, alcuni aspetti innovativi si sono però manifestati inequivocabili. Quello della propaganda è uno di questi ed ha giocato un ruolo importante pur se non decisivo", dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa.
"Tanto era palese l’intento di depistare, mistificare o falsificare - afferma Tricarico - che l’abitudine a tenerne conto è divenuto un riflesso condizionato in chiunque voglia farsi un’idea corretta dei fatti". "Quella della foto dei velivoli italiani e della schedatura dei piloti appartiene a questo tipo di guerra, nulla di preoccupante. Semmai è oscura la finalità per la quale vengano messe in circolazione certe notizie, quale sia l’obiettivo se non quello di creare confusione perplessità o disorientamento", conclude Tricarico.
Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, spiega che "lo scopo dei nostri velivoli da combattimento, come quello degli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica, è proprio quello di farsi vedere e dare l’evidenza che i nostri confini, cieli compresi, sono efficacemente e costantemente presidiati: nulla di più e nulla di meno”.
"I pattugliamenti avvengono, oltre che all’interno dello spazio aereo di competenza - aggiunge Camporini - anche in quelli internazionali adiacenti, dove ormai è routine quotidiana l’incontro con velivoli russi, di cui le foto pubblicate sono evidenza. La protezione dello spazio aereo è uno dei principali elementi della struttura difensiva della Nato, al punto che fin dal tempo di pace gli elementi della Difesa Aerea dei Paesi membri, velivoli, missili, catena di avvistamento e di comando e controllo, sono posti sotto il comando operativo immediato dell’Alleanza".
"Non avendo i Paesi Baltici adeguate capacità difensive - conclude - i Paesi che ne dispongono mettono a disposizione i propri mezzi su base rotazionale, secondo turni cui la nostra aeronautica partecipa da tempo, in quella regione, come nei Balcani orientali e in Islanda".