Senardi (Club Tenco): “Premio un successo, ora entrare nelle scuole”
Si chiude a Sanremo la kermesse 2024 dedicata alla canzone d'autore. Stefano Senardi, membro del consiglio direttivo, traccia un bilancio e lancia appello al governo: "Ristori per sopravvivere"
Il sipario sul Premio Tenco calerà stasera ma Stefano Senardi non ha dubbi: "Penso che il bilancio sia positivo" dice conversando con l'AdnKronos il membro del consiglio direttivo del Club Tenco a poche ore dalla chiusura, sul palco dell'Ariston di Sanremo, della rassegna dedicata alla canzone d'autore. "La cosa che mi rende felice è che ogni anno andiamo avanti - osserva - e vedo che progressivamente riusciamo a buttare giù quelle barriere che assieme a Sergio Staino e a Sergio Secondiano Sacchi si era deciso di abbattere già nell'edizione che chiamammo 'La musica senza aggettivi".
Di acqua sotto i ponti ne è passata, 50 anni sono un traguardo significativo ma Senardi non sembra viverla con nostalgia. Anzi. "Dobbiamo renderci conto che il cantautorato assume nuove vesti e che dobbiamo essere più vicini al mondo giovanile - sottolinea -. Ai nostri tempi abbiamo frequentato un ambito storico e culturale differente, però non possiamo essere distaccati dal mondo che cambia. Al tempo stesso, dobbiamo mantenere coerenza e il nostro spirito critico rispetto a determinante forme di espressione sulle quali non sempre siamo d’accordo".
Dopo tutti questi anni l'anima del Premio, garantisce, è intatta. "Bisogna ricordarci che il Tenco nasce per essere dalla parte della musica di qualità - avverte Senardi -. Amilcare Rambaldi, che mise insieme la prima manifestazione affiancato da personaggi illustri come Ivan Graziani, Francesco Guccini, e Roberto Vecchioni aveva come scopo quello di riunire chi voleva raccogliere il messaggio di Luigi Tenco. Come recita il nostro statuto si tratta di valorizzare la canzone d’autore ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo. Questa era la nostra bandiera e lo è tuttora".
Quello che manca, semmai, è un riconoscimento maggiore da parte delle istituzioni. "Pur essendo sostenuti e aiutati dal Comune di Sanremo, dalla Siae, nostro maggiore sponsor, dalla Regione Liguria e da tante altre realtà, noi siamo un'associazione no profit. Lavoriamo gratuitamente e spesso a nostre spese non perché siamo dei missionari ma perché, anche quando subiamo attacchi, crediamo che la funzione culturale e morale del Tenco sia fondamentale. Noi cercheremo di migliorare alcuni aspetti, come la situazione della rotazione delle targhe, che comunque mi sembra già messa in bolla. Qualcuno dice che i votanti sono troppi, ma ci stiamo muovendo al meglio cercando di far tesoro di critiche e suggerimenti". Alle istituzioni, in particolare, Senardi lancia un appello: "Chiediamo dei ristori, non pretendiamo niente rispetto a quello che è stato dato alle multinazionali dello spettacolo ma qualcosa per sopravvivere".
Intanto, nel breve termine, tra gli obiettivi del Club c'è quello di entrare nelle scuole. "Con le altre Fondazioni e premi, come il Gaber, il De Andrè o il Dalla, ma anche l'Officina Pasolini, Musicultura, e gli amici di altre rassegne che senza pretese di profitto si danno da fare per preservare la musica di qualità - spiega - dobbiamo fare rete e presentare il nostro progetto al governo e al ministero dell'Istruzione, perché siamo convinti che la musica d’autore debba entrare nella scuola dell’obbligo. Necessitiamo di un riconoscimento ufficiale. Non possiamo spegnerci, abbiamo bisogno di club, che stanno morendo, e di offrire ai giovani che vogliono sperimentare la possibilità di farlo".
Proprio ai giovani il Club spalanca le sue porte: "A volte ci chiedono che rapporto abbiamo con la trap o il rap - evidenzia Senardi -. Non abbiamo alcun tipo di preclusione, anche se c’è una parte di questo flusso musicale che a livello di contenuti non rientra nei nostri principi morali e artistici. Però ce ne è un’altra che parla di libertà e solidarietà. Noi abbiamo anche istituito il Premio Yorum per gli artisti che nel loro Paese sono in galera o rischiano l'impiccagione, come il rapper iraniano, Toomaj Salehi. Non abbiamo preclusioni, le nostre porte sono sempre aperte, così come la nostra voglia di sederci attorno a un tavolo e parlare".
Senardi risponde anche alla dura critica mossa dalla famiglia di Luigi Tenco, che ha accusato la rassegna di essere ferma a 10 anni fa, evidenziando che l'attuale direttivo è estraneo ai valori del club. "La famiglia Tenco dovrebbe accettare il nostro invito e venire a vedere il Premio - ribatte -. C’è il massimo della legittimità ma ogni anno, solo nei giorni del Premio, si vogliono avere delle ragioni che non ci sono. Quando alla domenica si spengono i riflettori sulla kermesse tutte queste rivendicazioni apparenti finiscono nel nulla". Nessun spirito di polemica da parte di Senardi: "Non voglio dire che ci sia ricerca di visibilità però le critiche ogni anno nascono solo durante la rassegna mentre noi lavoriamo tutto l’anno, gratuitamente".
Sull'operato del club "non ci sono ombre" garantisce: "Possono esserci margini, anche ampi, di miglioramento ma quello che ci guida è la passione e la diffusione di questo patrimonio culturale fantastico, prima che un domani non si ricordi che sono esistiti artisti come Ivano Fossati o Lucio Dalla, andando al tempo stesso a cercare i nuovi Franco Battiato e Francesco De Gregori. Noi amiamo la musica, crediamo nel progetto e pensiamo che sia un lavoro e che meriti molto rispetto. Poi polemiche ce ne sono sempre, cosa posso dire? Significa che siamo visibili..."
(di Federica Mochi)
Spettacolo
Dedicato a Vladimir Shklyarov gala Les Etoiles a Milano
Attesi agli Arcimboldi anche Eleonora Abbagnato, Mathieu Ganio, Sergio Bernal 'vestito' Capucci, il duo Riva & Repele con un omaggio a Simon & Garfunkel. Daniele Cipriani, direttore artistico de Les Etoiles: "La scomparsa di Shklyarov mi ha addolorato e sconvolto. Umile, dolce, indimenticabile, un uomo e un danzatore straordinario, capace di volare".
Sarà dedicato alla stella russa Vladimir Shklyarov, scomparso pochi giorni fa a 39 anni, il gala internazionale di balletto Les Étoiles che si terrà al Teatro degli Arcimboldi di Milano il 29 e il 30 novembre (ore 21). "La scomparsa di Vladimir Shklyarov mi ha addolorato e sconvolto - dichiara Daniele Cipriani, direttore artistico de Les Etoiles- Umile, dolce, indimenticabile un uomo e un danzatore straordinario, capace di volare". Étoile del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e considerato tra i migliori danzatori al mondo, Shklyarov aveva partecipato a diverse edizioni di Les Étoiles ed è a lui che si deve la consuetudine dell' 'étoile a sorpresa'. A Milano, una delle capitali storiche del balletto classico, in programma un mix di spettacolari passi a due e assoli, ottocenteschi (estratti dal 'Lago', dal 'Don Chisciotte'), neoclassici ('Tschaikovsky Pas De Deux', 'Diamonds') o di raffinata modernità firmati da coreografi di punta come Angelin Preljocaj, David Dawson, John Neumeier.
Tra i guest attesi Eleonora Abbagnato, Victor Caixeta, Alessandro Frola, Mathieu Ganio, Catherine Hurlin, Maia Makhateli, Matteo Miccini, Daniil Simkin, Madoka Sugai. La coppia Polina Semionova e Martin ten Kortenaar (29 novembre) si alternerà con quella formata da Olga Smirnova e Jacopo Tissi (30 novembre). Tra i protagonisti delle 'soirée' agli Arcimbioldi anche la star del flamenco Sergio Bernal che per l'occasione sarà 'vestito' da uno dei maggiori couturier, Roberto Capucci, e il duo Riva&Repele ( i coreografi e danzatori Simone Repele e Sasha Riva in scena con una loro creazione firmata sulle indimenticabili musiche di un altro celebre duo, Simon & Garfunkel.
Les Etoiles saranno poi a Bologna - Comunale Nouveau, 28-29 dicembre 2024, a Roma - Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, 4-5 gennaio 2025. "Les Étoiles è qualcosa di più di uno spettacolo di danza - spiega il curatore Daniele Cipriani - Ѐ un universo senza frontiere, una società senza barriere. In un periodo storico in cui la parola pace assume oggi un'urgenza drammatica e i tavoli della politica non sembrano in grado di assicurarla, con l'arte della danza, proviamo ad offrire al pubblico un concentrato di bellezza, ma soprattutto di fratellanza e sorellanza".
Spettacolo
Verissimo, Angela Melillo ospite con la figlia Mia:...
La showgirl è stata ospite di Silvia Toffanin
Angela Melillo ha affrontato un periodo davvero buio: dalla morte dei genitori al divorzio dal primo marito. Poi, un miracolo. La showgirl, ospite a Verissimo oggi, sabato 23 novembre, ha raccontato la difficile gravidanza che ha avuto mentre aspettava la figlia Mia: “Lei è un miracolo, un regalo dal cielo”.
Il racconto della gravidanza
“La figlia del miracolo. Pubblicamente non ho mai raccontato cosa è davvero accaduto, ma è successo che sono stata ricoverata per un’infezione molto brutta alle vie urinarie, dopo due settimane sono peggiorata perché mi è salita ai polmoni”, racconta Angela che ricorda come è cominciato tutto.
“A causa di questa infezione mi davano degli antibiotici fortissimi, sono stata sottoposta a cure molto forti, tante radiazioni. Dopo un mese e mezzo torno a casa, la mia amica Samantha De Grenet viene a trovarmi e mi chiede ‘Ma non è che sei incinta?’".
“Io non avevo più il ciclo – continua Angela Melillo - ma i medici mi dicevano che era normale dato tutto quello che avevo subito. Ho comprato il test di gravidanza ed è risultato positivo. Non sapevo se gioire o piangere, ho scelto la seconda. Mi è preso un colpo, sapevo tutto quello che avevo subito. Ho fatto il giro di ginecologi per capire cosa fare. Ne incontro uno, il mio ginecologo attuale, e mi dice di andare a fare un controllo delle radiazioni totali che il mio corpo aveva ricevuto”.
“Torno con questo punteggio delle radiazioni ed ero al limite. Il ginecologo mi ha detto che non poteva prendersi la responsabilità di dirmi di portare avanti la gravidanza. Io ho deciso di avere mia figlia contro il parere dei medici. Ho scelto di andare avanti nonostante tutto. Sono stati nove mesi molto duri, ogni 10 giorni andavo dal ginecologo. Io ho voluto avere fede, speranza e forza. Il giorno che è nata Mia avevo molta angoscia, ma oggi quando la guardo non c’è cosa più bella per me. Tutto va bene, è sana e sta bene. È il mio dono più grande, un regalo dal cielo", ha concluso la showgirl con la voce rotta dal pianto.
In studio è arrivata anche la figlia Mia che non è riuscita a trattenere l’emozione dopo aver sentito la sua storia e quello che ha passato la mamma Angela. “Mia mamma è la mia migliore amica, è la persona più importante per me. Litighiamo sempre perché lei è cringe - scherza Mia - ma siamo una cosa sola”, ha detto la 16enne, figlia di Angela Melillo.
Spettacolo
Pino Daniele, la sua voce torna nell’inedito...
Domani 'Again' sarà presentato in anteprima assoluta prima della partita Napoli-Roma
Una ballata intima e autentica. Con la voce inconfondibile di Pino Daniele che ripete "On the road, again". Uscirà venerdì 29 novembre in radio e in digitale 'Again' (Warner Music Italy), brano inedito del cantautore napoletano che intreccia il calore della sua voce con il suono unico della sua chitarra.
L'inedito è stato annunciato da un video teaser, realizzato in esclusiva da Dazn in collaborazione con Warner Music, pubblicato oggi, sui social: un video emozionale che raccoglie le immagini dei luoghi simbolici di Napoli e che termina allo Stadio Maradona, accompagnato dalle voci del pubblico che chiama il nome del cantautore. Domani, l'inedito 'Again' sarà presentato in anteprima assoluta allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli prima della partita Napoli-Roma.
Unendo il timbro acustico con sonorità elettriche, 'Again' trasporta chi lo ascolta in un viaggio emozionante alla riscoperta della profonda anima artistica che ha reso immortale le canzoni di Pino Daniele. Scritto nel 2009, questo brano intimo e autentico riflette l'approccio autobiografico dell'artista, capace di trasformare emozioni e sentimenti in musica e parole, fondendo le sue radici partenopee, il blues e la world music in un linguaggio universale.
Prodotto e arrangiato dallo stesso Pino Daniele, autore del testo e della musica, 'Again' è stato registrato tra il suo studio di Roma, il Blue Drag Studio, e il Forward Studios di Grottaferrata (Roma), missato da Tommy Vicari nel 2009 e masterizzato nel 2024 da Pino 'Pinaxa' Pischetola nel Pinaxa Studio di Milano.
La sua pubblicazione celebra l'avvicinarsi di due ricorrenze speciali, i 10 anni dalla scomparsa e i 70 dalla nascita di Pino Daniele, ed è per questo che 'Again' porta il sigillo del '70/10 Anniversary', il marchio distintivo che garantisce l'autenticità e l'ufficialità delle iniziative dedicate a Pino Daniele.
I figli di Pino Daniele: "Tanto materiale per un album"
“Era tutto pronto così. Solo voce e chitarra: ci siamo trovati in linea su questa canzone e volevamo continuare un volere di nostro padre. E’ molto intima e c’è tutto: chitarra, chitarra elettrica e la sua voce. La dimensione intima e acustica era la sua dimensione ideale”. Così i figli di Pino Daniele, Sara e Alessandro, incontrando i giornalisti a Milano per presentare ‘Again’. Di materiale del cantautore ancora non pubblicato ce ne è “tanto” ha ammesso la figlia Sara. “Pino era perennemente in studio e ne abbiamo di materiale ma dobbiamo capire cosa pubblicare, rispettando al massimo l’artista. C'è una idea” per un nuovo album “ma è ancora tutto work in progress". Inoltre, “potrebbe essere un’ipotesi” un progetto “a quattro mani” con altri artisti amici come ha spiegato il figlio del cantautore, Alessandro.
Il lavoro per portare ai fan un nuovo brano è stato fatto dai due fratelli, aprendo così una serie di celebrazioni per i 10 anni dalla scomparsa e i 70 dalla nascita del cantautore, che ricorreranno nel 2025. Durante tutto l’anno ci saranno poi diverse iniziative, a partire dal 19 marzo, il giorno del compleanno di Pino, quando sarà presentato un docufilm sulla sua vita diretto da Francesco Lettieri. Intanto, domani l'inedito 'Again' sarà presentato in anteprima assoluta allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli prima della partita Napoli-Roma con un video nel quale si sente la voce dello stesso Pino Daniele: “Io mi sono accorto di una cosa - dice - girando il mondo adesso e portando la mia, la nostra musica: è che quello che conta poi alla fine sono i ricordi, sì, ma quello che conta siamo noi con la nostra storia, giusto? Siamo noi con la nostra storia e col nostro lavoro, con quello che facciamo ogni giorno”.
Parole registrate in occasione di un concerto a Londra. “O lo facciamo a Bruxelles, o lo facciamo a Napoli, o lo facciamo a Roma, o lo facciamo da un’altra parte, siamo noi - scandisce la sua voce -. Quindi questo pezzo è dedicato a voi”. Quanto a un eventuale ricordo del cantautore a Sanremo, il manager e amico di famiglia Ferdinando Salzano ha spiegato che “non c’è stato alcun tipo di contatto” ma che “se ci fosse un memento dedicato a Pino io sarei molto felice personalmente”.