Esteri: si apre la seconda settimana del Festival della Diplomazia a Roma
Inizia la seconda settimana del Festival della Diplomazia. Nei restanti quattro giorni, dal 22 al 25 ottobre, continuerà un confronto unico al mondo che complessivamente conta oltre 100 incontri, tavole rotonde, seminari e convegni con il coinvolgimento di oltre 400 relatori da tutto il mondo, 80 ambasciate e 8 facoltà universitarie.
Al centro del dibattito ci sono i temi legati alle molteplici attività svolte dagli Stati attraverso le loro rappresentanze diplomatiche, nonché le negoziazioni a livello bilaterale e multilaterale, per la soluzione dei drammatici conflitti in corso, in tanti campi della politica e del commercio internazionale, si legge in un comunicato. Tra tutti gli eventi spicca un incontro con l’ambasciatore iraniano Mohammad Reza Sab-ouri, in agenda per venerdì 25 ottobre.
“La storia ci insegna che i rapporti di potere e di forza cambiano velocemente e considerare le dinamiche nelle relazioni diplomatiche è essenziale per trovare nuovi equilibri”, commenta Giorgio Bartolomucci, fondatore e segretario generale. “Questo Festival ha l’ambizioso obiettivo di mettere a confronto esponenti di aree e posizioni diverse, per identificare nuove politiche capaci di superare i conflitti in atto e comprendere quali siano i tanti modi in cui gli Stati esercitano il loro potere, che non sempre è di natura militare o finanziaria, ma può trovare origine nell’innovazione tecnologica, nella ricerca scientifica, nella cultura e nell’utilizzo del proprio soft power. Il coinvolgimento degli studenti dei licei e delle università è un investimento per il futuro della diplomazia, come delle relazioni interpersonali”.
Nato nel 2010 e giunto alla sua quindicesima edizione – il titolo di quest’anno è “Looking for Cratos: Le tante facce del Potere” –, il Festival è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la nona volta con il conferimento della sua Medaglia d’Oro.
L’impulso per la nascita dell’evento è stata la volontà di riaffermare l’identità e la vocazione internazionale di Roma, vista la presenza di oltre 340 ambasciate accreditate presso il Quirinale, la Città del Vaticano e il Polo delle Nazioni Unite, ma anche di 46 Istituti e Accademie Culturali, decine di Ong e Università straniere.
Il Festival si è dunque imposto nello scenario nazionale come appuntamento fisso per discutere e divulgare temi di politica, economia e relazioni internazionali. È sostenuto anche dal Ministero degli Esteri, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue e del Parlamento europeo, nonché numerose ambasciate, università e partner scientifici.
La storia del Festival conta anche incontri che hanno poi assunto importanza storica. Durante un incontro, ricorda il comunicato, il Ministero degli Esteri, il Ministero della Marina e Aimo hanno preso la decisione di far salire i militari sulle navi commerciali italiane per proteggerle.
Esteri
Putin giovedì incontra il segretario Onu Guterres, prima...
Il faccia a faccia si terrà a margine del vertice dei Brics. Previsti anche gli incontri del capo del Cremlino con il presidente cinese Xi, l'iraniano Pezeshkian e il leader palestinese Abbas
Il Cremlino ha annunciato un incontro giovedì tra Vladimir Putin e il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a margine del vertice dei Brics. L'incontro, reso noto dal consigliere presidenziale Yury Ushakov in un briefing con la stampa a Mosca, sarà il primo in Russia da quello dell'aprile 2022 dopo l'inizio dell'offensiva in Ucraina.
Al termine del vertice dei Brics a Kazan, “ci saranno sette incontri bilaterali”, tra cui uno “con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres”, ha dichiarato Ushakov, aggiungendo che Putin incontrerà anche il presidente indiano Narendra Modi e il cinese XI Jinping il 22 ottobre, l'iraniano Pezeshkian e il turco Erdogan il 23, e infine anche il palestinese Mahmoud Abbas il 24.
Esteri
Navalny, ecco il libro di memorie: sono uscite di nascosto...
Domani esce Patriot, in 22 lingue diverse (in Italia da Mondadori), incluso il russo
Le memorie di Aleksei Navalny, ricomposte dopo la sua morte con l'aiuto di Yulia Navalnaya, la vedova che porta avanti la sua battaglia politica contro il regime, saranno pubblicate domani: esce Patriot, in 22 lingue diverse (in Italia da Mondadori), incluso il russo.
Per anni l'oppositore, morto in carcere il 16 febbraio 2024, aveva in animo di scrivere la sua storia. Ha iniziato a farlo durante la convalescenza in Germania, dopo la sua uscita dal coma, in seguito all'avvelenamento con il Novichok nell'agosto del 2020. Ha continuato a scrivere in prigione, sulle pagine di taccuini, diari, e post sui social media, ingegnandosi per far uscire di nascosto queste pagine.
Lo stesso fece in epoca sovietico Eduard Kuznecov che era stato condannato a morte per tradimento nel giugno del 1970, una pena poi commutata in 15 anni di carcere. I diari vennero scritti da Kuznecov con grafia minuscola su carta cerata trafugata dall'officina in cui lavorava nel campo di prigionia in Monrovia, carta usata per avvolgere i trasformatori elettrici che vi si producevano. Nel 1972 una donna rimasta senza nome aveva lasciato un rotolo di carta delle dimensioni di un dito l'attivista Elena Bonner. Che li fa trascrivere in grafia leggibile. E poi li fa arrivare in Occidente. Vengono pubblicati nel 1973 in Italia (dove sono stati ripubblicati di recente da Guerini e Associati) e in Francia. Uno smacco per il Kgb.
Alcuni fogli scritti da Navalny erano stati confiscati dalle autorità carcerarie, ammette Yulia in una intervista alla Bbc. Ma non tutti. "Aleksei era molto intelligente, intelligente, molto inventivo", sottolinea Yulia in una intervista alla Cbs.
"Mi ero inventato una operazione interamente clandestina per imbrogliare le guardie: comprendeva la sostituzione di taccuini identici. E in seguito, in tribunale, ero in grado di passare materialmente gli articoli a qualcuno", racconta Aleksei. "Era molto difficile. Questa è la ragione per cui abbiamo pagine del primo anno (di carcere, ndr), molto meno del secondo e niente del terzo anno perché era impossibile", precisa Yulia.
"Patriot" - un libro di quasi 500 pagine - inizia con il racconto del collasso sull'aereo che da Tomsk avrebbe dovuto portarlo a Mosca. "Morire non fa davvero male", l'incipit anticipato dal New York Times.
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Esteri
Moldova, passa di margine referendum su adesione...
Con un margine ridotto, la Moldova ha votato 'Sì' all'iscrizione nella Costituzione del percorso per l'adesione all'Unione europea. Secondo la presidente in carica filo-europea Maia Sandu, il voto è stato caratterizzato da un "attacco senza precedenti alla democrazia", riferendosi alle diffuse accuse secondo cui la Russia avrebbe pagato le persone per votare in un certo modo, accuse che Mosca nega.
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