"Per fatti riguardanti la presunta partecipazione a un progetto imprenditoriale riguardante un immobile, avvenuta nel 2021": l'indagine confermata dalla Procura dopo le indiscrezioni di stampa
Maria Rosaria Boccia risulta indagata per truffa dalla Procura di Pisa "per fatti riguardanti la presunta partecipazione ad un progetto imprenditoriale riguardante un immobile, avvenuta nel 2021". Lo precisa il procuratore Teresa Angela Camelio con un comunicato diffuso oggi. Nella nota si spiega che "ricorrono specifiche ragioni di interesse pubblico alla diffusione del presente comunicato stampa, consistenti nel fatto che è già circolata la notizia concernente il possibile coinvolgimento di Maria Rosaria Boccia in un procedimento penale a lei ascritto e che la non univocità del contenuto potrebbe essere pregiudizievole per l'interessata".
Il procedimento aperto dalla Procura di Pisa nei confronti dell'imprenditrice di Pompei, coinvolta nella vicenda che ha portato alle dimissioni dell'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, "si trova nella fase delle indagini preliminari" e che "il soggetto, quindi, beneficia della presunzione di non colpevolezza sino alla pronuncia definitiva della sentenza". La Procura spiega, inoltre, che è stato "notificato l'invito a comparire per rendere interrogatorio all'indagata ed al suo difensore".
La scorsa settimana 'Il Fatto Quotidiano' aveva pubblicato la notizia che Maria Rosaria Boccia risultava indagata per reati contro il patrimonio dalla Procura di Pisa, senza però precisare il tipo di addebito. La Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata (Napoli) ha consegnato l'invito a comparire all'imprenditrice di Pompei.
Spettacolo
Festa Roma, domani la proiezione del documentario...
Il documentario 'Tennis and Friends, la prevenzione scende in campo', una produzione di Aut Aut per Rai Documentari, con la regia di Angelo Bozzolini, sarà proiettato domani, alle 15, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma, presso lo spazio 'Lazio Terra di Cinema' (Regione Lazio) all'Auditorium Parco della Musica.
Cronaca
Napoli, cane randagio muore e in 4 picchiano veterinari:...
Aggressione al personale dell'ospedale veterinario universitario della Federico II
Un cane randagio muore, in 4 aggrediscono i 2 veterinari: arrestati. Questa mattina i carabinieri del Nucleo e Radiomobile di Napoli hanno arrestato 4 persone per concorso in aggressione a personale sanitario e interruzione di pubblico servizio. È successo nel Dipartimento di medicina veterinaria dell’ospedale veterinario universitario Federico II.
Secondo quanto si apprende, causa della morte di un cane randagio, in cura nel Dipartimento di Medicina Veterinaria, i 4 avrebbero aggredito il medico veterinario e il borsista di ricerca: 7 giorni di prognosi prescritti a entrambi. In manette sono finiti Vincenzo Del Cuoco, Giuseppe Dell'Aquila, Loredana Rinaldi ed Emanuela Caturano, tutti già noti alle forze dell’ordine: ora sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
Cronaca
Maternità surrogata, Roccella: “Medico deve segnalare...
Anelli, presidente dell'ordine dei medici: "Noi dobbiamo curare, non denunciare"
"Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla procura. E poi si vedrà". La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, risponde così alla domanda di Tagadà su La7 se l'ufficiale di Stato civile di fronte al quale si presentino due padri per registrare un atto di nascita all'estero sia tenuto a denunciarli.
Sull'applicazione della legge, che definisce la maternità surrogata reato universale, la Roccella auspica "che abbia un effetto fortemente dissuasivo". E "non c'è un effetto retroattivo - spiega - , questa sarà una legge che avrà effetto per chi d'ora in poi vorrà accedere a questa pratica". In Italia, ha poi aggiunto, "c'è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore".
"Il medico ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge – in primis, la Costituzione – e dal Codice deontologico, è confermato dalla giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto", dice Filippo Anelli, presidente Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
"Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini", prosegue,