Moldova, si contano i voti: Paese diviso su referendum adesione all’Ue
Ancora in corso lo spoglio. La presidente Sandu contro Mosca: "Assalto senza precedenti alla libertà e alla democrazia. Gruppi criminali hanno cercato di indebolire il processo democratico"
Il referendum in Moldova sulla modifica della Costituzione e sull'adesione all'Ue è in bilico, con i 'no' (50,1%) e i "sì" (49,9%). Al momento, con il 97% dei voti scrutinati, è testa a testa. Si tratta di un risultato che in pochi si aspettavano, poiché diversi sondaggi recenti indicavano che il sì avrebbe vinto senza problemi.
La Moldova si è recata ieri alle urne sia per le elezioni presidenziali che per il referendum. Votazioni che hanno segnato un momento chiave nel tira e molla tra Russia e Occidente sul futuro del piccolo paese dell'Europa sudorientale senza sbocco sul mare, con una popolazione di circa 2,5 milioni di persone.
"La Moldova ha dovuto affrontare un assalto senza precedenti alla libertà e alla democrazia, sia oggi che negli ultimi mesi", ha detto la presidente filo-occidentale del Paese, Maia Sandu, durante lo spoglio dei voti delle presidenziali, aggiungendo che "gruppi criminali" hanno cercato di "indebolire il processo democratico".
Le accuse contro Mosca della presidente moldava includevano il finanziamento di gruppi di opposizione pro-Cremlino, la diffusione di disinformazione, l'ingerenza nelle elezioni locali e il sostegno a un importante programma di acquisto di voti. Sandu ha parlato di "attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese" da parte di "forze straniere": "Stiamo aspettando i risultati definitivi e risponderemo con decisioni ferme", ha aggiunto.
Esteri
Sopravvissuta al massacro di Hamas si toglie la vita nel...
Secondo la famiglia, Shirel Golan soffriva di stress post traumatico a causa dei fatti del 7 ottobre. Ma per il fratello lo Stato non le ha fornito il supporto psicologico di cui aveva bisogno
E' sopravvissuta al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre al festival musicale Nova, in Israele, ma non hai traumi di quell'aggressione. Così Shirel Golan, 22 anni, ha deciso di suicidarsi nel giorno del suo 22esimo compleanno.
La giovane, secondo quanto riportano i media israeliani, dallo scorso anno lottava contro il disturbo da stress post-traumatico. Domenica, avrebbe dovuto trascorrere la giornata festeggiando il suo compleanno con la sua famiglia. Invece, è stata trovata senza vita nella sua casa nella comunità di Porat, vicino a Netanya, con accanto il telefono pieno di auguri senza risposta da parte degli amici.
La sua morte ha scatenato la furiosa denuncia del fratello, Eyal, che ha accusato lo Stato di non averle offerto l'aiuto necessario per i problemi emotivi e mentali successivi al massacro del 7 ottobre. "Se lo Stato si fosse preso cura di lei, niente di tutto questo sarebbe successo", ha detto, secondo quanto riportato dai media ebraici. "Lo Stato di Israele ha ucciso mia sorella due volte. Una volta a ottobre, mentalmente, e una seconda volta oggi, nel giorno del suo 22° compleanno, fisicamente".
Golan e il suo compagno Adi erano tra le migliaia di partecipanti alla festa che riuscirono a fuggire dal rave all'aperto di Nova mentre i terroristi guidati da Hamas cominciavano a massacrare i partecipanti.
Inizialmente sono riusciti a raggiungere un veicolo e hanno cercato di uscire dalla zona, ma hanno abbandonato l'auto quando è diventato chiaro che non potevano scappare. La coppia si è nascosta sotto un cespuglio per ore finché non sono stati trovati dall'agente di polizia Remo Salman El-Hozayel, che aveva requisito un veicolo per salvare i partecipanti alla festa, salvando alla fine circa 200 persone secondo i resoconti dei media. Mentre si nascondevano, i due hanno evitato per un pelo di salire su un'altra auto i cui occupanti sono stati tutti uccisi o rapiti dai terroristi di Hamas mentre cercavano di mettersi in salvo, aveva raccontato Golan all'emittente pubblica Kan a novembre.
Nelle settimane e nei mesi successivi all'aggressione, la 22enne ha iniziato a sviluppare sintomi di PTSD (disturbo da stress post traumatico), tra cui dissociazione e ritiro, ed è stata ricoverata in ospedale due volte, ma non è mai stata riconosciuta come affetta da PTSD, ha affermato la sua famiglia.
Secondo le autorità, 364 persone presenti al festival di musica e danza all'aperto vicino al Kibbutz Re'im, nel sud di Israele, sono state massacrate e molte di loro hanno subito altre atrocità, tra cui stupri di gruppo e mutilazioni delle vittime. Decine di altri partecipanti al festival sono stati rapiti e trascinati a Gaza.
Esteri
Controllo degli armamenti nucleari, Russia dice no a Biden:...
Per Lavrov, la proposta del presidente degli Stati Uniti a colloqui sul controllo degli armamenti nucleari senza precondizioni "non è altro che un inganno"
La proposta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden a colloqui sul controllo degli armamenti nucleari senza precondizioni "non è altro che un inganno". Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista ad aif.ru, aggiungendo che "l'appello a discutere di stabilità strategica e controllo degli armamenti nucleari senza prerequisiti è disonesto. Cosa significa "senza prerequisiti"? Implica che gli americani mantengano il diritto di designarci come avversari nei loro documenti dottrinali e di dichiarare ufficialmente il loro obiettivo come quello di infliggere una sconfitta strategica alla Russia sul campo di battaglia", ha affermato il ministro.
Secondo Lavrov, sulla base di quanto affermato da Biden, la Russia dovrebbe accettare queste condizioni e concordare con gli Stati Uniti la riduzione degli armamenti, senza pretendere di respingere l'attuale politica statunitense. "I negoziati sul controllo degli armamenti devono basarsi sul rispetto reciproco e sul riconoscimento reciproco che la guerra dovrebbe essere evitata. Proporre di 'cominciare i negoziati senza alcuna condizione, ma il mio obiettivo rimane la vostra distruzione sul campo di battaglia', è un approccio prudente? Penso di no", ha sottolineato il ministro.
Esteri
Lula cade in casa, “lieve emorragia cerebrale”...
Annullato il viaggio in Russia per il vertice Brics. Le condizioni, come sta e cosa è successo
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha annullato il viaggio che lo avrebbe portato in Russia per partecipare al vertice Brics a causa di una caduta in casa che gli ha provocato ''una lieve emorragia cerebrale''.
Trauma alla testa ed emorragia cerebrale, come sta Lula
Le condizioni di Lula non sono giudicate gravi, ma i medici gli hanno ''sconsigliato di compiere lunghi viaggi in aereo''. E' quanto si legge in una nota dell'ufficio presidenziale del Brasile. Il vertice Brics è in programma a Kazan da domani 22 ottobre al 24 e Lula, come spiega il suo ufficio, parteciperà all'evento in videoconferenza.
Il medico di Lula, Roberto Kalil, ha dichiarato in un'intervista al canale televisivo GloboNews che la caduta del presidente ha provocato un trauma "grande" alla parte posteriore della testa, che ha richiesto punti di sutura e ha provocato una "piccola emorragia cerebrale" nella regione temporo-frontale. "E' una condizione che richiederà esami ripetuti durante la settimana. Qualsiasi emorragia cerebrale, teoricamente, può peggiorare nei giorni successivi, quindi è importante l'osservazione", ha detto Kalil, aggiungendo che Lula sta bene e può svolgere le normali attività.