Verona, indagato poliziotto che ha sparato e ucciso Moussa Diarra
Per eccesso colposo di legittima difesa. Renzi contro Salvini: "Sciacallo, sobilla l'odio"
Indagato per eccesso colposo di legittima difesa il poliziotto della Polfer che ha causato la morte di Moussa Diarra, il giovane che a Verona aveva aggredito alcuni agenti nella zona della stazione veronese.
Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, in una nota ha evidenziato che l'episodio rientra "certamente in un contesto di legittima difesa", ma l'ufficio intende valutare se vi sia stata o meno una condotta colposa da parte dell'agente e un superamento dei limiti della legittima difesa. L'agente già ieri è stato sentito dal pm di turno e l'iscrizione nel registro degli indagati gli permetterà tecnicamente di nominare dei periti di parte, dal momento che nei prossimi giorni verranno disposte le perizie medico legali e balistiche. Intanto le indagini sono state affidate alla stessa Squadra mobile che dovrà verificare il rispetto delle procedure, ricostruire esattamente i fatti e scandagliare la vita del maliano per cui è già stato contattato il Consolato del Mali, mentre la Questura veronese sta cercando di capire se il ragazzo avesse dei parenti in Italia.
Le reazioni
"Sono personalmente a disposizione per la tutela morale, legale e ogni forma di assistenza per l’agente della Polizia di Stato", afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, sottolineando che a lui "va dato ogni tipo di sostegno”.
Il 26enne, originario del Mali, è stato ucciso dall’agente che ha risposto all’aggressore armato di coltello esplodendo tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali l’ha colpito al petto. Il ragazzo, durante la notte, era stato autore di una serie di danneggiamenti e violenze. In particolare, le telecamere lo avevano ripreso mentre aggrediva degli operatori della Polizia locale costretti ad allontanarsi e a chiedere supporto per sfuggire alla sua furia.
Si scaglia contro Salvini che "sobilla odio" Matteo Renzi: "Sa che dopo frasi del genere le persone possono dire 'Avete visto i migranti?'. Non entro nel merito, è uno sciacallo che si butta sulle notizie per consenso. Si preoccupasse di far andare i treni in orario o, se vuol fare l'influencer, lasci a uno competente. C'è Rixi, è della Lega, almeno sa di cosa di parla". L'ex premier si riferisce alla frase del leader della Lega: "Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere".
Siulp: "Poliziotto costretto a usare arma"
“Avevamo scelto di non commentare il drammatico epilogo che ieri mattina ha visto un giovane originario del Mali perdere la vita presso la Stazione di Verona. Sia per non interferire con il lavoro degli organi inquirenti, sia per il rispetto del collega che, suo malgrado, si è trovato a dover intervenire per cercare di evitare tragici scenari quali quelli che, purtroppo, la cronaca quotidiana restituisce con inesorabile puntualità. Credevamo invero che i toni del comunicato stampa divulgato dalla procura della Repubblica d’intesa con il vertice provinciale della Polizia di Stato fossero tali da evitare l’insorgenza di strumentalizzazioni, rassicurando l’opinione pubblica circa l’oggettiva valutazione di quanto occorso, agevolata dalla disponibilità delle immagini dell’impianto di videosorveglianza. Ma evidentemente ci sbagliavamo”. Così in una nota, Felice Romano, segretario generale del Siulp, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.
''A chi propone letture fuorvianti ed ingenerose dell’accaduto, ricordiamo sommessamente che i poliziotti hanno pochi istanti per poter decidere come reagire di fronte a situazioni emergenziali - aggiunge - E non lo fanno certo a cuor leggero. Il collega che ieri, per quanto emerso dai primi accertamenti, sembra essere stato costretto, ribadiamo: costretto, ad usare l’arma ha, come spiega il comunicato stampa della Procura della Repubblica, immediatamente dopo cercato di soccorrere l’aggressore che stava morendo. Basterebbe questo a capire che sotto quella divisa c’era una persona dotata di un profondo senso di umanità, che dovrà portare per tutta la vita il peso di quei brevi, drammatici momenti. Auspichiamo quindi in una corale presa di distanza da sconvenienti divagazioni che, ne siamo certi, non rappresentano il pensiero della comunità scaligera e dei consociati in genere”.
Politica
Migranti in Albania, Cdm vara decreto su Paesi sicuri
Il provvedimento mira a blindare gli hotspot in Albania
Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge sui Paesi sicuri che mira a 'blindare' gli hotspot in Albania. La misura 'trasla' l'elenco dei 22 Paesi considerati sicuri dal decreto interministeriale della Farnesina, l'Interno alla Giustizia, a un decreto ad hoc, con l'obiettivo di renderlo norma primaria.
Nella riunione, a quanto si apprende, è stato approvato in Consiglio dei ministri il correttivo al Codice dei Contratti Pubblici.
Politica
Fontana (Pres. Lombardia): “Dati economici in...
"Dobbiamo affrontare tante sfide, ma abbiamo saputo individuare quella sostenibilità che è vista come opportunità, non quella ideologica imposta a livello europeo"
"I dati economici sono in crescita e positivi e non ci fanno essere solo la principale regione di questo Paese, ma la prima o seconda regione a livello europeo". Lo ha affermato oggi il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante il suo intervento dal palco dell'assemblea generale di Assolombarda, in corso all'Università Bocconi.
"Se anche noi venissimo considerati uno stato - ha aggiunto Fontana - non saremmo sicuramente in fondo alle classifiche, anzi in alcune primeggeremmo. Nella classifica pil pro capite saremmo dopo la Germania, ma prima della Francia".
"Dobbiamo affrontare tante sfide, ma abbiamo saputo individuare quella sostenibilità che è vista come opportunità, non quella ideologica imposta a livello europeo. Anche a livello europeo si sono resi conto che non si può distruggere l'economia. Le due cose possono andare a braccetto".
"Soffriamo di eccessiva burocrazia. Questa parte del cattivo funzionamento del nostro Paese deve essere risolta, ma da Roma questa cosa non si risolverà mai. Bisogna cerca di pensare che l’aspetto burocratico - ha rimarcato il presidente Fontana - è essenziale. Voglio consentire agli imprenditori di competere nel resto del mondo avendo le mani libere e non legate dietro la schiena come fanno oggi dai vincoli imposti da Roma".
"Noi abbiamo approvato norme che vanno in direzione della semplificazione - ha sottolineato il governatore lombardo -, ma abbiamo dovute ritirarle perché i governi ci dicevano che erano materie concorrenti".
L'obiettivo è "ottenere l'autonomia che è estremamente positiva per il nostro territorio e il nostro Paese".
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Politica
Sala: “Serve nuova e concreta politica...
Il sindaco di Milano è intervenuto all'Assemblea generale di Assolombarda: "Pil cresciuto del 7%, da Milano ogni anno 20miliardi a Roma"
"Il nostro Paese ha bisogno di una concreta, reale e nuova politica industriale". Lo ha affermato oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo intervento dal palco dell'assemblea generale di Assolombarda, in corso all'Università Bocconi.
"Non possiamo lasciare questa responsabilità agli imprenditori - ha aggiunto il primo cittadino milanese - confidando unicamente sulle loro capacità di intraprendenza e tenacia, lasciandoli a volte soli a confrontarsi con una serie di difficoltà, dalla complessità nello stare nel mercato globale ai limiti imposti dalle norme".
"Le stime presentate dal presidente Alessandro Spada mostrano il pil lombardo in crescita. È cresciuto del 7% rispetto al pre Covid, quindi 480 miliardi di euro. Da Milano partono, solamente per quanto riguarda tasse su redditi, pubbliche e private, circa 20 miliardi di euro che vanno a Roma ogni anno. Quando chiedo supporto su dove siamo in difficoltà lo faccio per dar forza a questo territorio" ha aggiunto il primo cittadino milanese.
"Siamo in una realtà che cresce e la crescita non dipende da caso o fortuna, ma dalla convinzione. Dal fatto che gli investimenti delle imprese lombarde son cresciuti del 20% dal 2019 a 2023. Un segnale di forza, competitività, convinzione nonostante le difficoltà che le imprese hanno" ha chiosato Sala.
"Oggi si parla di ridurre il tetto massimo degli stipendi dei manager pubblici a 160mila euro. Non scadiamo in demagogia. Per far lavorare bene le aziende serve far lavorare bene le persone".
A Milano "non c’è un euro che ho buttato via e da quando sono sindaco non ho mai fatto nomine in aziende che fossero dettate dalla politica, ho sempre fatto di testa mia. La nostra politica non deve cadere in questo rischio se vogliamo avere una visione forte per il futuro" ha aggiunto il sindaco di Milano.
È fondamentale che "noi politici siamo parte di una nuova visione, di uno sforzo sociale e collettivo per ridurre ciò che ostacola lo sviluppo tessuto industriale. Occorre consolidare la presenza nel Paese e nel territorio tramite le imprese. Le imprese sanno che hanno bisogno della politica e del pubblico".
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