Ai nastri di partenza ‘Global Welfare Summit 2024’, ecco dati su futuro globale
In occasione del 'Global Welfare Summit', il direttore dell’osservatorio Italian Welfare, Stefano Castrignanò, ha presentato i primi risultati delle elaborazioni dell’Osservatorio
Ai nastri di partenza, nella suggestiva cornice di Villa Miani a Roma, il 'Global Welfare Summit', il più importante evento sul welfare globale in Italia che si terrà domani 23 ottobre.
Grazie ad una prospettiva multidimensionale, che contraddistingue la sua attività di ricerca, l’osservatorio Italian Welfare ha coniato l’innovativo concetto di “Welfare Globale”, basato sull’assunto per cui il benessere “globale” del singolo si traduce nella sua capacità di far fronte ai principali fabbisogni grazie agli strumenti di welfare a sua disposizione su dieci pilastri: previdenza, sanità, genitorialità, caregiving, coperture assicurative per grandi rischi - premorienza, invalidità e non autosufficienza -, work-life integration, wellbeing fisico e psicologico, formazione e crescita personale, misure di sostegno al reddito ed educazione al welfare.
In occasione del 'Global Welfare Summit', il direttore dell’osservatorio Italian Welfare, Stefano Castrignanò, ha presentato i primi risultati delle elaborazioni dell’Osservatorio, sottolineando il ruolo strategico del welfare quale vettore di benessere individuale e di sostenibilità sociale, dando il via al dibattito tra istituzioni, aziende e stakeholder di settore, su temi di attualità e rilevante impatto come previdenza, sanità, genitorialità e caregiving. L’Osservatorio ha acquisito e misurato, per la prima volta in Italia, le iniziative sul 'Global Welfare' di più di 200 realtà aziendali di diversa dimensione, cui fanno capo oltre 800.000 lavoratori. L’Osservatorio ha evidenziato una rilevante concentrazione delle iniziative aziendali - che hanno interessato oltre il 73% delle imprese esaminate- sugli strumenti di sostegno al reddito, di conciliazione vita-lavoro, di formazione e di wellbeing fisico e psicologico.
Al contrario, meno del 50% delle aziende analizzate ha adottato misure a supporto dei caregiver, dei fabbisogni socio-sanitari dei lavoratori ovvero a protezione dei grandi rischi (premorienza, invalidità e non autosufficienza). Solo il 21% delle aziende analizzate ha attuato azioni mirate a favorire la diffusione del risparmio previdenziale complementare dei propri lavoratori, e solo il 16% delle aziende ha previsto un aumento dell’aliquota contributiva a proprio carico. Il 17% delle aziende analizzate hanno introdotto, a favore dei lavoratori, una copertura sanitaria aggiuntiva a quella base, che nel 64% dei casi esaminati è interamente a carico dell’azienda. Il 71% delle imprese del campione mette a disposizione dei lavoratori check-up sanitari. Più del 73% delle grandi imprese adottano misure di welfare extra ccnl, solo il 16 % delle aziende più piccole adottano iniziative di welfare aggiuntive a quelle contrattuali.
Il direttore, Stefano Castrignanò, ha avanzato delle proposte su 3 aree di intervento prioritarie per garantire una maggiore sostenibilità sociale del nostro Paese: previdenza complementare, sanità integrativa e diffusione degli strumenti di welfare globale ai lavoratori delle piccole e medie imprese.
Sulla previdenza complementare: "ad oggi, poco più di un terzo dei nostri lavoratori è iscritto a forme di previdenza complementare. Per ottenere risultati significativi sul fronte delle adesioni occorre rafforzarne l’appeal attraverso l’introduzione di coperture obbligatorie per i grandi rischi come premorienza, invalidità e non autosufficienza e, contestualmente, sviluppare campagne di sensibilizzazione efficaci per informare i lavoratori sui vantaggi della previdenza complementare", ha sottolineato Castrignanò.
Sulla sanità integrativa: "a differenza della previdenza complementare, per la sanità integrativa è necessario agire sul fronte dell’offerta, vale a dire configurare meglio la cornice regolatoria, introducendo presidi di trasparenza, di vigilanza, di armonizzazione fiscale e favorendo un maggiore universalismo delle coperture sanitare, a favore di chi ne è oggi sprovvisto. Mi riferisco in particolare ai pensionati, che solo nel 23% dei casi analizzati possono mantenere l’accesso alle coperture sanitarie così come a quelle categorie di lavoratori che oggi non hanno alcuna tutela, né di natura contrattuale né di natura aziendale”, ha aggiunto ancora.
Il welfare globale nelle pmi: "il livello medio di “benessere globale” muta in funzione delle caratteristiche dimensionali delle aziende, registrando mediamente valori più alti per quelle di grandi dimensioni rispetto alle altre. A fronte di questo scenario, emerge chiaramente come le iniziative di welfare contrattuale adottate dalle parti sociali (rappresentanti lavoratori e aziende) assumono un ruolo cruciale per il benessere globale dei lavoratori delle piccole imprese, che costituiscono il 99% del nostro tessuto produttivo. Parallelamente, sarebbe opportuno introdurre meccanismi di premialità per le aziende che adottano iniziative di welfare orientate alla sostenibilità sociale", ha concluso.
Economia
In Italia il maltempo più intenso di ultimi 40 anni, le...
Paese nel mirino del cambiamento climatico, cosa dice un progetto di ricerca finanziato dall'Ue e dal Cnrs
Ondata di maltempo sull'Italia, con il cambiamento climatico che ha alimentato la tempesta che ha portato a devastanti inondazioni nel Paese. È quanto emerge da uno studio condotto dal gruppo ClimaMeter, un progetto di ricerca finanziato dall'Unione Europea e dal Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (Cnrs). Secondo l’analisi, tempeste come quelle che si sono abbattute sulla Penisola “portano oggi fino a 10 mm di pioggia in più al giorno” segnando così “un aumento del 25%” e producono “venti di intensità fino a 6 km/h in più, un aumento del 10%”, rispetto all’arco temporale che va dal 1980 al 2000. Un fenomeno molto intenso dunque “sia per forza che per intensità, rispetto alle osservazioni storiche degli ultimi 40 anni”.
Ci sono inoltre indizi che “cicli naturali come l'Oscillazione Decadale del Pacifico e l'Oscillazione Multidecadale Atlantica possano aver influenzato la tempesta, ma non possono spiegare da soli l'entità dei cambiamenti osservati”. Questa tesi, peraltro, sottolinea il team di ricercatori “è coerente con le prove ben consolidate che dimostrano che un'atmosfera più calda può trattenere una maggiore quantità di umidità, portando ad acquazzoni più pesanti.
Economia
Rabatel (Carrefour Italia): “Gusto e prezzo al centro...
Durante l’evento è stata presentata anche una ricerca SWG che indaga il legame tra gusto, sostenibilità e accessibilità nelle scelte d’acquisto dei consumatori italiani
“Oggi parliamo dell’atto due del nostro piano ‘Act for food', lanciato nel 2018. Il rilancio di ‘Act for food’ vede una differenza rispetto al passato: rimettiamo il gusto al centro di tutto, con un’attenzione particolare al prezzo. Una ricerca di SWG ha mostrato infatti che il gusto è il primo driver delle scelte delle famiglie italiane quando fanno la spesa, ma anche il prezzo rimane un elemento cruciale della scelta dei nostri clienti e dei consumatori italiani. Mettiamo gusto e prezzo al centro, è questa la ragione per la quale abbiamo sviluppato il nuovo logo, dove parliamo di ‘meglio per te’ sotto entrambi i punti di vista”. Così Christophe Rabatel, amministratore delegato di Carrefour Italia, a margine della presentazione del piano di rilancio di ‘Act For Food’, con l’obiettivo di promuovere l’accesso a un’alimentazione di qualità e rispettosa dell’ambiente, attraverso percorsi concreti.
Durante l’evento è stata presentata anche una ricerca SWG che indaga il legame tra gusto, sostenibilità e accessibilità nelle scelte d’acquisto dei consumatori italiani, come ha sottolineato Rabatel: “Nella prima fase di ‘Act for food’ avevamo lavorato molto su una produzione di qualità, su come trasformare il nostro settore e come collaborare meglio con i nostri fornitori, anche locali, per dare un cibo di qualità sempre migliore ad un prezzo accessibile. Anche in questa seconda fase del progetto rimane fondamentale la sostenibilità dei prodotti. Siamo infatti un’azienda molto responsabile - spiega l’ad di Carrefour Italia - Siamo diventati il primo player della Gdo a livello nazionale a diventare società benefit a giugno 2023 e quest’anno abbiamo emesso la relazione di impatto per mostrare tutti gli impegni presi, le azioni concrete messe in campo e i risultati raggiunti”.
“Il rilancio di ‘Act for food’ va ad aiutarci a spingere di più questa strategia vincente, nel cuore della quale troviamo la nostra gamma biologica ‘Carrefour Bio’, con prodotti di qualità per la nostra salute, quella delle nostre famiglie e la salute del pianeta. A livello Gruppo - conclude Rabatel - abbiamo l’ambizione di portare le vendite a 8 miliardi di euro di prodotti certificati entro fine 2026 e il pilastro principale sono i prodotti biologici”.
Economia
G7, Poggi (Deloitte): “Sviluppo sostenibile in...
"Concentrarsi su tre priorità chiave: transizioni digitali e green, sicurezza alimentare e innovazione dei sistemi sanitari"
“Gli eventi geopolitici, dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, hanno intensificato l'instabilità economica globale, aggravando inflazione e pressioni sul debito. Allo stesso tempo, i Paesi del G7 stanno registrando un crescente divario di produttività rispetto a quelli del Nord America, dal 18% del 2021 al 35% del 2023, oltre a una crescita annua prevista dal 2023 al 2025 inferiore rispetto ai restanti paesi del G20 (2,2% contro 4,4%), aumentando la complessità per i G7 nel guidare un progresso globale sostenibile. Per invertire questi trend negativi e preservare la leadership nello sviluppo globale, i G7 devono focalizzarsi su iniziative strategiche che assicurino competitività e sicurezza economica tramite cooperazione, continuando quindi a sviluppare principi democratici ed etici di mercato". Lo afferma Andrea Poggi, Innovation leader Deloitte Italia e capo delegazione, per Deloitte, del G7 Industry Stakeholders Conference che si è svolta oggi a Pescara e dal titolo "Leaving no one behind: industry for development".
"È più che mai essenziale - rimarca Poggi - promuovere uno sviluppo sostenibile nelle economie in via di sviluppo a beneficio di tutta l’economia e la società globale, concentrandosi su tre priorità chiave: transizioni digitali e green, sicurezza alimentare e innovazione dei sistemi sanitari. In questo contesto si inseriscono le iniziative G7 rivolte ai Paesi africani, come l’Energy for Growth in Africa, l'Apulia Food Systems Initiative e il Pandemic Fund. Sebbene tali impegni riflettano la dedizione dei G7 verso una crescita globale inclusiva, il successo dipenderà da investimenti costanti, azioni coordinate e una visione a lungo termine che affronti le cause del sottosviluppo. L'efficacia delle strategie di sviluppo richiede anche riforme dei sistemi educativi, supportando l'accesso alle materie Stem, soprattutto per donne e giovani, promuovendo l'iscrizione scolastica superiore, considerando che solo il 9% della popolazione africana è impegnata in percorsi universitari. Una collaborazione inclusiva, sia tra i Paesi del G7 che con quelli in via di sviluppo, ispirata all'innovazione, focalizzata su ambiti specifici e basata su eterogeneità e multidisciplinarità, rappresenta la condizione imprescindibile per rafforzare la competitività dei G7 e promuovere una crescita etica e sostenibile a livello globale, partendo dai Paesi in via di sviluppo".