Alla scoperta di biodiversità e rinnovabili, al via il Progetto Scuole E.On
L’iniziativa si arricchisce di nuove attività per supportare i docenti nell’educazione ai temi della sostenibilità ambientale e della biodiversità
È ripartito il Progetto Scuole E.On che porta nelle scuole italiane i temi della sostenibilità e del legame tra energie rinnovabili e biodiversità, coinvolgendo ragazze e ragazzi in attività educative e ludiche per favorire una conoscenza sempre più approfondita dell’ambiente e l’adozione di comportamenti virtuosi e sostenibili. L’iniziativa, inoltre, sottolinea l’importanza di politiche a sostegno dei docenti nel percorso didattico di formazione delle nuove generazioni su temi d’attualità urgenti, cruciali nel mondo di oggi e di domani.
Il Progetto, che si avvale della collaborazione di Pleiadi e Meteo Expert, si evolve e arricchisce di nuovi contenuti di anno in anno per offrire agli studenti di tutta Italia stimoli sempre più interessanti, innovativi e coinvolgenti a favore della tutela ambientale. I temi della nuova edizione saranno legati alla sostenibilità ambientale, in particolare alle delicate dinamiche della biodiversità del nostro territorio, di come questa cambia da un’area geografica all’altra e di come, grazie all’uso delle energie rinnovabili può esserci una coesistenza senza arrecare danno alla flora e fauna del nostro Pianeta.
In questo ambito, si inserisce la nuova challenge 'Alla scoperta della biodiversità', lanciata da E.On alle classi iscritte al progetto, che coinvolgerà ragazze e ragazzi in un’esperienza in cui dovranno mettere in gioco la propria creatività e pensiero critico. Alle classi sarà chiesto di recuperare elementi naturali presenti in prossimità della scuola, come foglie, fiori, bastoncini e altri materiali, per realizzare una composizione che rappresenti un insetto, animale o vegetale la cui vita viene agevolata dall’utilizzo dell’energia rinnovabile. Seguendo il fil rouge del Progetto che prevede una sinergia tra aspetti ludici ed educativi, la sfida invita gli studenti a ragionare sul proprio ruolo nella comprensione e nel contrasto al cambiamento climatico. La classe il cui elaborato sarà giudicato il migliore riceverà, presso la propria scuola, un kit esperimenti per lo studio dell’energia rinnovabile. Inoltre, tutte le classi che decideranno di aderire al progetto verranno dotate di un calendario della biodiversità. Un vero e proprio calendario all’interno del quale per ogni mese sarà indicata un’azione, suggerimento, curiosità o attività da poter svolgere con la propria classe per sensibilizzare sull’importanza e cura del nostro Pianeta e imparare concetti nuovi sulla biodiversità. Da novembre a marzo, i docenti riceveranno una newsletter al mese con un contenuto educativo, o un’attività da svolgere per essere i 'supereroi della biodiversità' del territorio, le azioni potranno essere poi appese alla plancia del calendario della biodiversità.
Non solo energia e biodiversità, ma anche esperienze dirette sul territorio sono un aspetto chiave del Progetto Scuole E.On 2024-2025. Durante il corso dell’anno scolastico gli studenti di Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado saranno coinvolti in escursioni nei boschi e nei parchi cittadini con l'obiettivo di esplorare la biodiversità presente e comprendere l'importanza della sua conservazione. Gli studenti prenderanno parte a laboratori all’aria aperta e verrà consegnato loro un quaderno personalizzato, per annotare ciò che scopriranno nell’avventura. Le attività proposte promuoveranno un approccio pratico alla cura dell'ambiente, sensibilizzando i bambini sulle azioni concrete che possono intraprendere per proteggerlo, dai piccoli gesti quotidiani fino alla riduzione dell'impatto umano grazie all'uso di energie rinnovabili.
Le varie tappe esplorate andranno a costituire un vero e proprio Roadshow della Biodiversità e dell’Energia che si snoderà tra le province di Monza Brianza, Lecco, Imperia e Savona. Aree in cui E.On sta ampliando ulteriormente la propria presenza con nuove attività e iniziative sul territorio a seguito dell’assegnazione di un lotto di 165mila clienti, nel contesto del Servizio a Tutele Graduali per i clienti residenziali non vulnerabili del mercato elettrico.
“A conferma dell’impatto del progetto è da sottolineare il costante apprezzamento da parte delle persone direttamente coinvolte, docenti e studenti in primis. Infatti, il Progetto Scuole E.On registra una crescita continua su base annua, sia in termini di scuole sia di classi iscritte, e si conferma di particolare gradimento per l’efficacia e l’impatto positivo delle attività proposte” ha commentato Mauro Biraghi, Marketing and Corporate Communications Director di E.On Energia. Inoltre, proprio grazie alla rilevanza dei temi toccati e all’efficacia del metodo con cui le attività vengono proposte, l’edizione del Progetto Scuole E.On ha ricevuto, lo scorso anno, il patrocinio morale da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase).
“Il Progetto Scuole E.On, cui ho il piacere di contribuire, si conferma uno strumento preziosissimo per avvicinare i più giovani a temi fondamentali, quali il rispetto dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico. La questione ambientale è infatti una delle grandi sfide del futuro, ed è davvero importante preparare i cittadini di domani ad affrontare nel modo adeguato queste problematiche, soprattutto se si riesce a farlo con un progetto, come quello di E.On che coinvolge e appassiona gli studenti, gli insegnanti e anche noi che contribuiamo alla sua realizzazione”, ha commentato Andrea Giuliacci, professore di Fisica dell'Atmosfera, Università di Milano Bicocca e meteorologo Meteo Expert.
“Per noi il Progetto Scuole E.On è vincente perché permette di far incontrare gli alunni, le scuole, con il mondo di E.On e di conseguenza con la dinamicità e la professionalità che contraddistingue spesso le aziende private; questo crea una sinergia vincente perché gli insegnanti sono incuriositi, motivati e i bambini riescono a catalizzare l’attenzione verso temi importanti come la sostenibilità e l’ambiente, divertendosi”, ha dichiarato Paola Ripamonti, preside della Scuola Primaria Martin Luther King, Cesano Maderno (MB). Il Progetto Scuole E.On si concluderà con il Campus presso 'Cascina Costa Alta' in provincia di Monza Brianza il 4 e 5 aprile 2025.
Due giorni di attività con ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di II grado e delle Università durante le quali verranno affrontati temi legati all’energia, al futuro sostenibile e all’innovazione tecnologica attraverso dibattiti e attività pratiche. In ogni giornata si approfondirà un tema specifico, grazie al supporto di personaggi di rilievo nell’ambito della sostenibilità e dell’energia. I momenti della giornata saranno scanditi da sessioni di formazione, attività di team building e interventi di esperti del settore. L’obiettivo è quello di migliorare e approfondire la conoscenza dei partecipanti sulle tematiche affrontate e orientarli verso le scelte del loro prossimo futuro.
Economia
Pil e disuguaglianze, come stanno veramente gli italiani?
Un'analisi dei dati Istat che tiene conto delle differenze territoriali, di genere e di istruzione
Ogni volta che si discutono i dati economici - Pil, Occupazione e Inflazione sono i principali - ci si chiede quanto siano in grado di rappresentare le reali condizioni di vita degli italiani. C'è una distanza tra i dati e la realtà e c'è anche una diversa velocità tra le rilevazioni periodiche, che inevitabilmente scontano un ritardo di raccolta ed elaborazione, e le effettive condizioni di chi deve fare i conti con il costo della propria vita. Può aiutare a fare un po' di chiarezza un'analisi che mette insieme i principali indicatori Istat e la pubblicazione 'Benessere e disuguaglianze in Italia', sempre Istat, del 4 novembre scorso.
Aprendo il sito dell'Istat sono in evidenza tre grafici significativi. Quello del Pil fa segnare nel terzo trimestre 2024 il dato più alto in valore assoluto dal 1996, 481.587 milioni di euro; gli occupati a settembre 2024 sono 23.983.000, sui massimi dal 2004, l'inflazione a ottobre 2024 è allo 0,9%, su valori non lontano dal minimo di gennaio 2015, 0,6%. Quindi, l'economia italiana è in piena salute e le condizioni economiche degli italiani lo sono altrettanto?
E' utile, a questo punto, andare a sfogliare la pubblicazione 'Benessere e diseguaglianze in Italia'. Il primo fattore che va considerato è che a livello territoriale persistono forti disuguaglianze. Le regioni del Nord emergono con valori di benessere superiori alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno presenta ancora situazioni di marcato svantaggio, soprattutto nei quando si parla di lavoro e conciliazione dei tempi di vita e relazioni sociali. La maggior parte degli indicatori mostrano, inoltre, uno svantaggio femminile. Le donne restano fortemente penalizzate nel mercato del lavoro, sia sugli indicatori quantitativi che su quelli qualitativi. Il tasso di occupazione è marcatamente più basso, mentre sono più elevati sia il tasso di mancata partecipazione al lavoro, sia l’incidenza del part-time involontario.
Considerare gli indicatori per titolo di studio è fondamentale alla luce del legame profondo tra istruzione e qualità della vita. Avere un alto livello di istruzione significa godere di più elevati livelli di benessere e di una maggiore protezione dalle vulnerabilità date dalla combinazione di più fattori discriminanti. L’investimento in capitale umano è uno dei principali fattori di protezione dalle difficoltà economiche. Il rischio di povertà dei laureati è più che dimezzato rispetto al totale della popolazione. Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché il rischio di povertà è minimo tra i laureati residenti al Nord e massimo tra i residenti al Mezzogiorno con bassa istruzione.
Questa analisi dell'Istat aiuta a capire perché c'è una distanza considerevole tra quello che dicono i macro dati e le condizioni reali di vita degli italiani.
Entrando nello specifico del disagio economico si riesce ad andare oltre. "Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché al Nord il rischio è inferiore al 10% (3,6% se laureati) e al Mezzogiorno sale al 30,8% (40,7% se con bassa istruzione)". Se si considerano anche le differenze di genere si vede come "il gruppo più svantaggiato è costituito dalle donne con bassa istruzione residenti al Mezzogiorno, tra le quali il rischio di povertà raggiunge il 42,7%". Inoltre, le differenze territoriali si aggiungono a quelle per istruzione, anche considerando le fasce di età, con "un rischio di povertà che nel Mezzogiorno è più elevato e tra i giovani adulti con basso titolo di studio sale al 56,7%". All’interno del mercato del lavoro il capitale umano ha un ruolo estremamente positivo. Il tasso di occupazione dei laureati (84,3%) e diplomati (73,4%) è ben al di sopra del valore medio per l’Italia (69,1%) mentre per chi ha un basso titolo di studio scende al 54,2%. Inoltre, anche nel Mezzogiorno essere laureati (82,5% contro 59% degli uomini con bassa istruzione) ed in particolare laureate (71,8% contro appena il 21,8% delle meno istruite) pone in condizioni di vantaggio rispetto agli esiti occupazionali e riduce la distanza con gli occupati di pari istruzione nelle altre zone del Paese.
La conclusione a cui si arriva è che dentro i macro dati c'è una realtà che cambia molto rispetto alla collocazione geografica, al genere e al livello di istruzione. Come dire, lo stesso dato del Pil si porta dietro una realtà frammentata e piena di disuguaglianze. (Di Fabio Insenga)
Spettacolo
Verissimo, Angela Melillo ospite con la figlia Mia:...
La showgirl è stata ospite di Silvia Toffanin
Angela Melillo ha affrontato un periodo davvero buio: dalla morte dei genitori al divorzio dal primo marito. Poi, un miracolo. La showgirl, ospite a Verissimo oggi, sabato 23 novembre, ha raccontato la difficile gravidanza che ha avuto mentre aspettava la figlia Mia: “Lei è un miracolo, un regalo dal cielo”.
Il racconto della gravidanza
“La figlia del miracolo. Pubblicamente non ho mai raccontato cosa è davvero accaduto, ma è successo che sono stata ricoverata per un’infezione molto brutta alle vie urinarie, dopo due settimane sono peggiorata perché mi è salita ai polmoni”, racconta Angela che ricorda come è cominciato tutto.
“A causa di questa infezione mi davano degli antibiotici fortissimi, sono stata sottoposta a cure molto forti, tante radiazioni. Dopo un mese e mezzo torno a casa, la mia amica Samantha De Grenet viene a trovarmi e mi chiede ‘Ma non è che sei incinta?’".
“Io non avevo più il ciclo – continua Angela Melillo - ma i medici mi dicevano che era normale dato tutto quello che avevo subito. Ho comprato il test di gravidanza ed è risultato positivo. Non sapevo se gioire o piangere, ho scelto la seconda. Mi è preso un colpo, sapevo tutto quello che avevo subito. Ho fatto il giro di ginecologi per capire cosa fare. Ne incontro uno, il mio ginecologo attuale, e mi dice di andare a fare un controllo delle radiazioni totali che il mio corpo aveva ricevuto”.
“Torno con questo punteggio delle radiazioni ed ero al limite. Il ginecologo mi ha detto che non poteva prendersi la responsabilità di dirmi di portare avanti la gravidanza. Io ho deciso di avere mia figlia contro il parere dei medici. Ho scelto di andare avanti nonostante tutto. Sono stati nove mesi molto duri, ogni 10 giorni andavo dal ginecologo. Io ho voluto avere fede, speranza e forza. Il giorno che è nata Mia avevo molta angoscia, ma oggi quando la guardo non c’è cosa più bella per me. Tutto va bene, è sana e sta bene. È il mio dono più grande, un regalo dal cielo", ha concluso la showgirl con la voce rotta dal pianto.
In studio è arrivata anche la figlia Mia che non è riuscita a trattenere l’emozione dopo aver sentito la sua storia e quello che ha passato la mamma Angela. “Mia mamma è la mia migliore amica, è la persona più importante per me. Litighiamo sempre perché lei è cringe - scherza Mia - ma siamo una cosa sola”, ha detto la 16enne, figlia di Angela Melillo.
Cultura
A Ravenna a Palazzo Guiccioli apre Museo Byron
Oltre 2mila metri quadrati di una storica residenza dove abitò con l'amante, contessa Teresa Guiccioli. Grazie a un'importante opera di restauro, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, tornano a rivivere le stanze dove Byron amò e scrisse ( 'Don Juan', l’ultimo canto del 'Childe Harold’s Pilgrimage', 'Marino Faliero', 'Sardanapalus', 'The Two Foscari', 'The Prophecy of Dante'), mentre l’experience interattiva e intermediale trasporta i visitatori nell’Ottocento ravennate
Riparte da Ravenna la storia del poeta-simbolo del Romanticismo con l’inaugurazione, il prossimo 29 novembre, del Museo Byron e del Risorgimento nella sede di Palazzo Guiccioli. L'imponente dimora storica è stata trasformata in un complesso museale in cui, su due piani e attraverso 2mila e 220 metri quadri e ventiquattro sale, si riannodano i fili del lungo soggiorno di Byron in città, l'amore che lo legò alla contessa Teresa Guiccioli, che guidò l’esule inglese a Ravenna, e la passione civile germogliata all’incontro con la Carboneria. Primo passo sulla strada che avrebbe portato il grande poeta a votarsi alla causa della libertà dei popoli e unirsi agli indipendentisti greci.
Grazie a un'importante opera di restauro, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, tornano a rivivere le stanze dove Byron amò e scrisse (qui compose, fra gli altri, il 'Don Juan', l’ultimo canto del 'Childe Harold’s Pilgrimage', 'Marino Faliero', 'Sardanapalus', 'The Two Foscari', 'The Prophecy of Dante'), mentre l’experience interattiva e intermediale firmata da Studio Azzurro trasporta i visitatori nell’Ottocento ravennate, specchio di slanci poetici e patriottici che percorsero tutta l’Europa. Accanto ai memorabilia sentimentali di Teresa, edizioni pregiate e cimeli risorgimentali, inclusi quelli provenienti dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dalla Fondazione Bettino Craxi, Palazzo Guiccioli ospita anche il Museo delle Bambole - Collezione Graziella Gardini Pasini. Il Palazzo è inoltre diventato sede italiana della Byron Society.
"Romana, bizantina, ostrogota, dantesca… dei molti volti di Ravenna, forse la Ravenna ottocentesca è quella che fino a oggi ha trovato meno spazio nella biografia della Città – spiega Ernesto Giuseppe Alfieri della Italian Byron Society e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che ha curato l'iniziativa della 'svolta' museale di Palazzo Guiccioli - Con l’inaugurazione del complesso museale offriamo ai visitatori la possibilità di ‘camminare’ attraverso quel secolo, sulle tracce di Lord Byron, di Teresa Gamba Guiccioli e degli uomini e delle donne che sognarono e fecero l’Italia unita".
"L’amore per Teresa portò Byron a trasformarsi e, senza diventare un santo, cambiò vita. Andava a cavalcare nella foresta pinetale a Ravenna e qui incontrava i Carbonari che lo salutavano in dialetto ma dicevano di essere ‘americani’ – spiega il presidente della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli – Non lo erano ovviamente, ma lui, incuriosito da questa stranezza, approfondì la conoscenza fino ad aiutare quel movimento che fu la prima semina del Risorgimento dopo il Congresso di Vienna, per quel raccolto che si sarebbe realizzato poi con Mazzini, Garibaldi e Cavour. In Palazzo Guiccioli - aggiunge- si coniugano un’esigenza e un sogno. L’esigenza era quella del Comune, che aveva ereditato il Palazzo, di destinarlo a un uso adeguato, il sogno era quello nostro di vederlo dedicato al suo più illustre abitante".
"Una nuova pagina della storia di Ravenna racchiusa in un gioiello architettonico nel cuore della città - sottolinea Michele de Pascale, sindaco di Ravenna – che offrirà a cittadini e turisti un’occasione imperdibile per conoscere e scoprire l’unico museo al mondo dedicato alla figura di Lord Byron, il museo del Risorgimento e il museo delle Bambole-Collezione Graziella Gardini Pasini".
Dimora nobiliare fra le più imponenti ed eleganti della città, nel cuore della città, Palazzo Guiccioli fu eretto a fine Seicento per l’ascesa al patriziato della famiglia Osio, all’alba dell’Ottocento fu acquisito da Alessandro Guiccioli. Byron vi soggiornò fra il 1819 e il 1821 (aveva seguito a Ravenna l’amata Teresa Gamba, moglie del Conte Alessandro, di quarant’anni più anziano), durante la sua permanenza giunse in visita Percy Shelley. Più tardi vi soggiornò anche Oscar Wilde.