Ue, Politi: “Necessari sistema deterrenza convenzionale e armamenti standardizzati”
Così il direttore della Nato Defence College Foundation
Un sistema di deterrenza convenzionale e armamenti standardizzati: per Alessandro Politi, è questa la chiave per affrontare le nuove sfide della difesa europea. "La Nato è un'alleanza politico-militare e nel quadro europeo è un facilitatore. Anche molti aerei sono stati realizzati dalla Nato. Ci sono state polemiche in passato, ma in realtà dai tempi di Madeleine Albright molte cose sono state fatte, su suggerimento anche degli americani che ci hanno detto di fare qualcosa di europeo", afferma il direttore della Nato Defence College Foundation, parlando durante il panel 'Difesa, l’industria tra coordinamento e competitività', nel corso della conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus 'La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing'.
"Noi italiani volevamo un'agenzia europea e dobbiamo costruire insieme una sistema di deterrenza convenzionale - aggiunge Politi - che di fronte ai sistemi di peace keeping sui quali eravamo impegnati non si poteva affrontare. Dobbiamo avere in Europa armamenti standardizzati. Non possiamo dipendere da un unico fornitore e quelli europei sono molto importanti. E' un obiettivo concreto e abbiamo tempo 10 anni per costruire una deterrenza credibile".
"Aumentare la spesa militare? Bisogna aumentare la spesa ma anche la resa - consiglia l'esperto - La spesa americana adesso sta aumentando di nuovo, ma è scesa negli ultimi anni, bisogna essere realisti. E' importante spendere meglio, non di più. Italia è tra i 5 primi paesi della Nato nelle missioni. Abbiamo problemi di bilancio, dobbiamo spendere di più ma soprattutto meglio. Essere capaci di produrre invece di andare ad acquistare fuori. Capire che c'è un equilibrio fra spesa militare e stabilità interna".
"Il commissario alla Difesa ha un compito immane - conclude - parte da zero e il compito di coordinare 27 Stati è pesante. La difesa della Nato va bilanciata con gli acquisti che facciamo. Gl interessi europei vanno interpretati per lo sviluppo della Nato e viceversa. L'obiettivo è assicurare la difesa e la deterrenza in modo da rilanciare l'economia europea. Uniti si fa qualcosa e avere un referente che possa dialogare con gli altri è molto utile".
Esteri
Urbanistica, Brancaccio (Ance): “Affrontare la...
Così la presidente Ance Ass. Nazionale Costruttori Edili, parlando durante il panel 'Housing, dall’emergenza a un piano comune per l’abitare', nel corso della conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus 'La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing'
"L'ultimo vero piano casa risale al piano Fanfani, per rispondere alle esigenze di una società che cambiava. Oggi abbiamo un enorme patrimonio pubblico e privato che si sta spopolando. Ci sono pochissimi affitti o prezzi di vendita non accessibili. Ci sono varie fasce di esigenze, tutte diverse, a cui rispondere: anziani, studenti, giovani, mobilità, famiglie numerose o piccole. La flessibilità dell'abitare è da affrontare. Con il Covid è uscita fuori l'esigenza dell'abitare con una serie di servizi". Lo ha detto Federica Brancaccio, presidente Ance Ass. Nazionale Costruttori Edili, parlando durante il panel 'Housing, dall’emergenza a un piano comune per l’abitare', nel corso della conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus 'La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing'.
"Il welfare riguarda la possibilità di dare ai lavoratori un contributo per chi vive lontano dalla sede di lavoro - propone la Brancaccio - Come fare a rendere accesibile la locazione o ad acquistare una casa? Con strumenti innovati finanziari che devono attrarre l'investitore istituzionale ma anche il piccolo risparmiatore che investe con un fondo di garanzie pubblico. Bisogna ripopolare molti centri che si sono spopolati, ma prima bisogna creare un tessuto economico, nel quale potrebbero trovare posto anche gli immigrati".
""Siamo molto contenti che il problema, che pensavamo fosse soltanto italiano, sia sentito in tutta Europa - dice ancora la presidente dell'Ance - Il problema della casa e dell'abitare lo hanno Francia, Germania e Spagna, speriamo che si lavori a un piano comune. Il nuovo commissario danese credo sia attento all'aspetto sociale dell'abitare. Auspichiamo che gli investimenti siano fuori dal patto di stabilità. Bisognerebbe mappare quello che c'è - ci vogliono fondi per farlo perché è molto costoso - anche per il tema idrogeologico, ad esempio. La casa è un tema degli stati membri. Un investimento forte pubblico sulla casa non è facile da sostenere, ma è il futuro e dobbiamo dare la possibilità ai giovani di mettere su famiglia e se non lo facciamo l'Europa si impoverirà sempre di più. E' un tema anche fortemente economico".
Esteri
Urbanistica, Albano: “Sia casa che servizi, dobbiamo...
Così la sottosegretaria ministero Economia e Finanze, parlando durante il panel 'Housing, dall’emergenza a un piano comune per l’abitare', nel corso della conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus 'La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing'
"Interessante che si parli di abitare, parola che comprende non solo l'immobile ma anche i servizi, oggi importanti per la qualità della vita. E' un tema legato alla visione dei giovani. Ci sono mutamenti nella società che dobbiamo saper leggere". Lo ha detto Lucia Albano, sottosegretaria ministero Economia e Finanze, parlando durante il panel 'Housing, dall’emergenza a un piano comune per l’abitare', nel corso della conferenza organizzata da Adnkronos/Eurofocus 'La nuova Commissione Ue: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing'.
"Il nostro tesoro pubblico immobiliare, l'agenzia del demanio, i beni sequestrati alla mafia. Sono i temi da cui parte e prende una direzione il nostro lavoro - ha spiegato la Albano - grazie alla realizzazione di una banca dati centralizzata che avrà anche funzioni di supporto legislativo. Nel decreto anziani dello scorso anno è prevista, fra le politiche di servizio alle persone longeve, il senior housing, questione urgente su cui lavorare, con modelli di abitare, diversi da quelli che riguardano soltanto la casa e che si devono legare ai soggetti dell'economia sociale, contribuendo alla costruzione di un tessuto sociale attualmente assente".
"E' necessario investire risorse pubbliche e private per questo, per la sostenibilità sociale ma anche ambientale, che può essere una leva economica e sociale per tutto ciò che dovremo affrontare, a causa delle carenze abitative nelle città. Dobbiamo lavorare anche su politiche abitative che contrastino lo spopolamento da una parte ma anche l'aumento della densità abitativa dall'altra. Il governo vorrebbe costruire nel presente per abitare nel futuro, vicino al nostro modo di vivere. In Germania ci sono strutture di social housing enormi, con servizi legati all'abitare, che internalizzano servizi che solitamente un immobiliare non gestisce. Il trasloco, ad esempio, è il servizio più richiesto. La riflessione che pongo e che dovremmo lavorare su questo aspetto, costruendo delle politiche sociali".
Esteri
Commissione Ue, Albano (Mef): “Necessario partire da...
“La cosa più importante è quella di fare una mappatura dell’housing per capire da dove partiamo. Se a livello europeo ci fosse la possibilità di interlocuzione con il commissario Fitto si potranno destinare risorse ai progetti che riguardano questi problemi può essere utile.” Ha dichiarato il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano a margine dell’evento “La nuova Commissione UE: un accento su Difesa, Mediterraneo e Housing” che si è tenuto allo spazio Esperienza Europa - David Sassoli a Roma.