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La Lazio rimane a punteggio pieno con 9 punti

Isaksen (Fotogramma/Ipa)

Alla Lazio bastano i gol di Pedro nel primo tempo e di Isaksen nei minuti finali della ripresa, per aggiudicarsi i tre punti in Olanda nella sfida con il Twente, nella terza giornata di Europa League. La squadra di Baroni, con gli olandesi ridotti in dieci uomini per l'espulsione del portiere Lars Unnerstall per fallo da ultimo uomo dopo 11', ha controllato la sfida portando a casa il massimo del risultato grazie alla rete dello spagnolo al 35' e di Isaksen al 87'.

La partita

La Lazio rimane quindi a punteggio pieno con 9 punti, dopo aver rifilato 3 gol alla Dinamo Kiev e 4 al Nizza, e due al Twente che resta a 2 punti grazie ai pareggi, entrambi per 1-1, maturati contro Manchester United e Fenerbahce. Turnover importante effettuato da mister Baroni per affrontare questa sfida. In avvio spazio a Mandas tra i pali al posto di Provedel. Gigot prende posto in difesa al posto di Gila e a centrocampo rifiatano Rovella e Guendouzi per lasciare posto a Dele-Bashiru e a Vecino. In attacco Pedro sostituisce Taty Castellanos.

La gara inizia in discesa per la Lazio quando all'11' viene espulso il portiere del Twente. Su un pallone in profondità per Dia, Lars Unnerstall esce e tentando di anticiparlo commette fallo da ultimo uomo, con il conseguente cartellino rosso. Al 23' primo tiro nello specchio della porta per i biancocelesti con Dia che riesce ad anticipare il difensore e girare al volo con l'interno destro verso la porta avversaria, ma la conclusione esce centrale. La Lazio continua a spingere e al 26' Vecino serve Marusic che da destra si accentra e fa partire un cross verso il secondo palo. Nessuno riesce a deviare e la palla si ferma solamente sul legno con Tyton rimasto completamente immobile.

Al 35' arriva il vantaggio biancoceleste: inserimento di Vecino che viene servito in area di rigore, pallone arretrato per l'accorrente Pedro che segna un gol facile per l'1-0, rete assegnata dopo il controllo Var per una presunta posizione di fuorigioco. Nel finale di tempo ancora Lazio pericolosa con Gigot al 41' e al 44' con Pellegrini.

Ad inizio ripresa ancora Lazio in avanti: al 49' cross bellissimo di Vecino sul secondo palo dove arriva Pellegrini che da un passo calcia al volo non colpendo pulitissimo e mandando la palla a scheggiare la traversa. Al 55' ancora Pellegrini protagonista. Il terzino controllo con sombrero al centrale avversario e calcia di destro al volo mandando di poco sopra la traversa. La squadra di Baroni controlla la gara cercando lo spazio per affondare senza successo.

Al 74' potrebbe arrivare l'occasione giusta con l'arbitro che assegna un penalty per fallo in area su Castellanos ma dopo l'on-field rewiew il direttore di gara toglie il calcio di rigore assegnato in precedenza ai biancocelesti. All'80' altra occasione sprecata dalla Lazio con Castellanos che recupera palla e allarga per Tchaouna che da ottima posizione calcia al lato. I biancocelesti chiudono la gara all'87': Pedro serve per l'inserimento Dele-Bashiru che corre verso l'area dove serve un pallone solo da spingere in porta ad Isaksen che sigla il 2-0 finale.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Sport

Milan-Juve 0-0, a San Siro vincono la noia e i fischi dei...

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Il big match del sabato di Serie A regala poche emozioni e finisce senza reti

Loftus-Cheek - Fotogramma/IPA

Solo il freddo tiene svegli i 75mila di San Siro. Milan e Juve regalano uno 0-0 e poche emozioni nel big match del sabato di Serie A. I rossoneri ci provano poco, i bianconeri non forzano e alla fine si accontentano: la squadra di Fonseca sale a 19 punti (con una partita ancora da recuperare), gli uomini di Thiago Motta agganciano Lazio e Fiorentina a quota 25, in attesa delle gare di domenica. Fischiati i calciatori del Milan a fine partita.

Partita bloccata

Tanta tattica e pochi guizzi nel primo tempo di San Siro. La squadra di Fonseca, senza Pulisic (in panchina per una botta che ha dato problemi negli ultimi giorni), prova a fare la partita, ma la Juve è brava a spezzare il palleggio e ha le occasioni più importanti dell’avvio. La prima capita a Conceicao: il portoghese scarica un piatto sinistro a botta sicura sul cross dalla sinistra di Cambiaso, ma la difesa milanista mura. Dopo un giro d’orologio, è il sinistro di Koopmeiners a mettere Maignan sull’attenti. Palla fuori di poco. La compattezza degli uomini di Motta complica le cose al Diavolo in fase di costruzione e al 25’, da un bel recupero palla di Thuram, nasce un’altra palla gol bianconera: Yildiz riceve sulla sinistra, rientra e scarica un destro fuori di un niente. Il Milan accenna una reazione solo nel finale di tempo, con un paio di squilli in mischia. Il primo è un colpo di testa di Thiaw, su cross di Leao. Il secondo è un altro colpo di testa, stavolta di Emerson Royal, che prova a sorprendere Di Gregorio dopo un corner dalla destra. È zero a zero all’intervallo.

Finale senza guizzi

La ripresa inizia senza cambi, ma con Fonseca che ragiona e chiede a Pulisic di scaldarsi. La Juve parte meglio e lancia subito Cambiaso a rete: la chiusura in scivolata di Thiaw è provvidenziale e salva Maignan. Il copione della ripresa resta lo stesso: Loftus-Cheek e Reijnders faticano a innescare il grande ex Morata, la Juve va a folate e Yildiz è spesso il più vivace nel 4-2-4 proposto da Thiago Motta, in un attacco senza punti di riferimento. Il primo cambio è arriva al 70’: Fonseca toglie uno spento Loftus-Cheek e si gioca la carta Pulisic. Motta risponde dopo una decina di minuti con la doppia sostituzione: dentro Weah e Fagioli, fuori Conceicao e McKennie. Davanti succede ancora poco: da annotare c’è giusto una conclusione dalla distanza di Fofana, sopra la traversa. L’all in di Fonseca arriva a una manciata di minuti dal novantesimo ed è un triplo cambio: dentro Calabria, Chukwueze e Pavlovic al posto di Emerson, Musah e Gabbia (richiamato in panchina per un problema fisico da valutare). Nel recupero, tra i bianconeri spazio a Danilo e Mbangula al posto di Yildiz e Savona. Finisce così, senza brividi. Quelli li regala solo la temperatura di San Siro. Che chiude tra i fischi dei tanti tifosi rossoneri presenti.

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Sport

Verona-Inter 0-5, nerazzurri passeggiano al Bentegodi e...

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La squadra di Inzaghi dilaga già nel primo tempo e si prende la vetta della Serie A, in attesa del big match Napoli-Roma

Thuram esulta

Sabato comodo per l’Inter. La squadra di Inzaghi vince senza problemi al Bentegodi oggi 23 novembre e liquida il Verona con un 5-0 senza storia. Gara in discesa per i nerazzurri, che dopo un brivido in avvio con la traversa di Tengstedt, archiviano la pratica già nel primo tempo con una cinquina messa agli atti in 14 minuti e tornano in testa alla classifica con 28 punti (+2 sul Napoli, impegnato domenica alle 18 con la Roma).

Tutto nel 1° tempo

Per l’Inter, la novità della mattinata è la febbre di Lautaro Martinez. Con il Toro indisponibile (oltre a Calhanoglu , out per un’elongazione e sostituito da Asllani), Inzaghi regala una chance dal 1’ a Correa: il Tucu si fa trovare pronto e dopo una traversa per parte (prima Tengstedt al 6', poi proprio Correa) porta in vantaggio i nerazzurri. Al 16’, l’argentino arriva in porta dopo una combinazione al bacio con Thuram e batte Montipo’ con lo scavino. Passano 5 minuti e la squadra di Inzaghi raddoppia, con protagonisti stavolta a parti invertite: Correa serve Thuram, che supera Montipo’ in scioltezza per il bis. L’Inter domina il campo e il Verona è poca cosa: così, al 25' arriva un tris che è fotocopia della rete precedente, per la doppietta di Thuram (stavolta innescato da Bastoni). E alla mezz’ora è De Vrij (entrato al 16’ per una contrattura ai flessori della coscia destra di Acerbi), con una gran girata in area di rigore, a sigillare il poker. L’incubo del Verona non finisce qui: prima dell’intervallo, c’è ancora gloria per i difensori. Al 41’, Barella e Mkhitaryan scambiano, Correa rifinisce di tacco per Bisseck e il tedesco infila la cinquina. Padroni di casa non pervenuti dopo i primi 45’.

Ripresa soft

La ripresa inizia con una girandola di cambi. Quattro per Zanetti, che manda in campo Lazovic, Dani Silva, Ghilardi e Sarr per Harroui, Dawidowicz, Bradaric e Mosquera. Zielinski prende invece il posto di Barella tra gli ospiti, mentre intorno all’ora di gioco Inzaghi fa riposare Thuram e Bastoni - anche in vista dell’impegno di martedì in Champions, contro il Lipsia - e concede minuti a Frattesi e Arnautovic. I nerazzurri gestiscono le forze nel secondo tempo ed evitano di affondare ancora il colpo, limitandosi al palleggio sulla mediana. A un quarto d’ora dalla fine, c’è spazio anche per l’esordio stagionale di Buchanan (al posto di Carlos Augusto), fermo da luglio per una brutta frattura alla tibia. Inzaghi guarda al turno di coppa con più di qualche sorriso. E, almeno per una notte, da primo della classe.

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Coppa Davis, Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis:...

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Jannik affronta ancora una volta il tennista australiano: è il terzo confronto nel 2024

Sinner e Berrettini - Fotogramma/IPA

In Coppa Davis, l’Italia si affida al numero 1 al mondo. Nel match contro l’Australia, Jannik Sinner affronterà di nuovo Alex De Minaur in singolo, subito dopo il match tra Matteo Berrettini e Thanasi Kokkinakis (in programma alle 13). Quella tra Sinner e il tennista australiano sarà la nona sfida: un confronto visto più volte negli ultimi anni. Il match di Matteo sarà invece un inedito, visto che non ci sono precedenti tra i due.

Sinner-De Minaur, i precedenti

Finora, sono otto gli incontri tra i due tennisti. La curiosità è che Sinner ha sempre vinto contro l’australiano, a cominciare dal primo confronto del 2019 a Milano, alle Next Gen Atp Finals. I match tra i due si sono inoltre giocati sempre sul cemento, solo una volta sulla terra rossa: a Madrid, nel 2022. La superiorità del numero 1 al mondo è stata sempre schiacciante contro, visto che in tutti precedenti De Minaur è riuscito a conquistare solo un set Jannik. Negli ultimi mesi, due i confronti: uno pochi giorni fa alle Atp Finals di Torino, l’altro nel torneo di Rotterdam in cui Sinner ha di nuovo liquidato la pratica in due set.

Dove vedere Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis

La Coppa Davis sarà trasmessa in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali dedicati di Sky (Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis). I match saranno trasmessi in streaming su RaiPlay e su SkyGo e la piattaforma live on demand NOW.

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