Torino, l'emergenza in attacco continua. Il lungo infortunio di Duvan Zapata costringe agli straordinari il reparto avanzato dei granata, che dopo Cagliari potrebbe dover rinunciare anche a Sanabria.
Sinner: “Olimpiadi erano un obiettivo. Caso doping? Non ho fatto niente di sbagliato”
Il tennista azzurro: "Sono dove ho sempre sognato: diventare il numero uno"
Un 2024 da incorniciare quello di Jannik Sinner, che tornerà in campo lunedì prossimo a Parigi-Bercy. Il tennista azzurro, dopo aver vinto anche il ricchissimo torneo esibizione di Riad, vuole chiudere l'anno con la ciliegina sulla torta, le Finals di Torino: "Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto tante partite con la forza mentale", ha detto Sinner in un'intervista concessa a SkySport.
Il caso doping
Jannik ha parlato anche del caso doping, in attesa della decisione definitiva del Tas dopo il ricorso presentato dalla Wada: "Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello US Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: 'No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene'. Prima di giocare a New York era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Era un periodo molto complicato perché non sapevo come dovevo comportarmi io, di persona, non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team. Solo che dopo un po' di settimane mi sono svegliato un mattino e ho detto: 'Ma alla fine io non ho fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, e quindi per me era già passata, poi quello che decide il giudice, quello che può uscire o non può uscire alla fine io non lo posso più controllare'".
Le Olimpiadi e il futuro
"Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po' meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se domani voglio andare a casa posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato: diventare il numero uno", ha raccontato Sinner.
"È proprio ora che bisogna continuare a lavorare e migliorare, perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché oggi dicevo tra me e me: 'Quest'anno è passato veramente veloce'. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile, ma non posso nemmeno buttare via il tempo perché è un equilibrio costante tra miglioramento, lavoro, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e che ti possono aiutare". Una battuta anche sulle Olimpiadi di Parigi, saltate a causa di una tonsillite: "Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c'è la Coppa Davis. In futuro sarà difficile fare meglio di quest'anno, ma vediamo cosa succede".
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Tifosi della Lazio bloccati in Olanda: polizia non permette...
Questa sera è in programma la partita di Europa League Twente-Lazio
Disavventura in Olanda per i tifosi della Lazio. Arrivati a Enschede per la partita di questa sera contro il Twente , valida per la terza giornata di Europa League, centinaia di tifosi biancocelesti, nella serata di ieri, sono stati costretti a rimanere nei propri alberghi. Secondo molte testimonianze diventate virali sui social infatti, la polizia olandese ha presidiato le strutture che stanno ospitando gli italiani con volanti e camionette, senza permettergli di uscire nemmeno per un giro in città.
La misura restrittiva è stata operata senza un motivo apparente o una spiegazione, e in maniere indiscriminata. Sono stati bloccati singoli tifosi così come famiglie intere con bambini al seguito. In ogni caso non si sono registrati disordini.
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Pallavolo, Velasco resta ct Italia: “Ho ancora...
Ad annunciarlo è stato lo stesso tecnico in occasione del 'Premio Mecenate dello Sport - Varaldo Di Pietro'
Julio Velasco resta allenatore della Nazionale femminile di pallavolo. Ad annunciarlo è stato lo stesso ct che ha guidato le azzurre all'oro olimpico di Parigi, in occasione del 'Premio Mecenate dello Sport - Varaldo Di Pietro'. "Dopo le Olimpiadi ho riflettuto sul mio futuro. Per il bene del movimento femminile bisogna riflettere se tutti noi abbiamo ancora fame. Io ho capito di avere ancora la fame necessaria per continuare a guidare la nazionale", ha affermato il tecnico che aggiunge: "Sento ancora gli occhi di tigre, arriverò a Los Angeles 2028. Siamo d'accordo con il presidente Manfredi, ne stiamo già parlando".
Velasco spiega che "allenare le donne è molto più semplice perché mantengono alto il livello di applicazione e concentrazione, anche negli esercizi più noiosi. Per gli uomini è più complicato". "Le donne però non riescono a scrollarsi di dosso l'errore, non vogliono mai sbagliare. Io cerco di incentivare l'errore per permettere loro di crescere. Bisogna comprendere il valore dell'errore e dare meno importanza ai piccoli conflitti che si possono creare in spogliatoio".
Il tecnico confida poi che "da tempo ho fatto pace con la finale persa nel '96". "Quando si vince qualcosa in Italia sembra che da quel momento si debba vincere sempre. La più grande ingiustizia è stata non aver festeggiato quell'argento del '96. Dopo quella partita non abbiamo pianto né trovato scuse, io sono molto orgoglioso di quella squadra, di quella medaglia e soprattutto nel modo in cui abbiamo perso".
I dubbi dopo Parigi 2024
Dopo lo storico oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, Velasco aveva fatto presagire un suo "arrivederci". "Quando vinci a questa età può essere il buon momento per fare altro sempre dentro la federazione, vediamo", aveva detto il 72enne tecnico, che con il trionfo a cinque cerchi ha conquistato tutto quello che si può vincere. "Nella pallavolo ora non mi manca niente. E nella vita? Vorrei rinascere di nuovo", aveva aggiunto.
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Torino: dubbio Sanabria contro il Como
L'attaccante non al meglio per una leggera sindrome influenzale
Altro guaio in attacco infatti per il Torino. Secondo le ultime notizie di formazione in arrivo dal Filadelfia, il tecnico Vanoli potrebbe ricorrere a qualche soluzione di emergenza domani contro il Como.
L'attaccante Tonny Sanabria, infatti, mercoledì non si è allenato a causa di un attacco febbrile, che mette in serio dubbio la sua presenza dal 1' minuto venerdì sera nella sfida al Como in campionato.
Ma non solo, anche Karamoh non è sceso in campo in allenamento per sottoporsi a terapie. Il francese, primo candidato per una maglia da titolare in attacco in caso di assenza di uno dei due bomber, oggi dovrebbe riaggregarsi al gruppo. L'ex Parma però al momento resta in dubbio in vista della partita.
Le ultime tre sconfitte consecutive in campionato, e quella di Coppa Italia contro l’Empoli, hanno aperto una mini crisi nei granata, che avevano cominciato la stagione addirittura da primi della classe.
Un virus influenzale sta falcidiando il Toro: prima di Sanabria, per lo stesso motivo, si erano fermati alla vigilia della gara di Cagliari anche Tameze e Pedersen. Al momento, Vanoli, in attacco può contare solo sullo scozzese Adams. La speranza, ovviamente, è quella riuscire a convocare sia Sanabria che ovviamente Karamoh.
Almeno fino a gennaio, Tonny Sanabria sarà prezioso più che mai. L'attaccante paraguaiano è di nuovo al centro del nuovo progetto dopo l’infortunio di Duvan e spera di superare il suo primato di gol del 2022-2023, quando in 33 partite realizzò 12 reti.
Fantacalcio.it per Adnkronos