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Da Benjamin Mascolo a Fedez, la salute mentale non è più un tabù

Mascolo, del duo Benj&Fede, ha parlato di autismo in un lungo post sui social

da sinistra: Benjamin Mascolo alla premiere di 'Kinds of Kindness' e Fedez alla serata di gala amFAR a Venezia - Agenzia Fotogramma

Che sia in un evento pubblico, sui social network o ad una cena tra amici e parenti parlare di salute mentale resta un tabù. E lo è da sempre. Soprattutto se si tratta di un personaggio noto, non è mai facile mettersi a nudo. Ma, come disse Alda Merini, 'anche la follia merita i suoi applausi'. A rompere il 'muro della vergogna' ci ha pensato il piccolo schermo con le recenti serie 'Tutto chiede salvezza', 'Skam Italia', 'Tredici', 'Atypical' o 'Avvocata Woo' o 'Good doctor'. E non solo. A metterci la faccia con le loro storie sono stati molti artisti della musica o del cinema. L'ultimo caso è quello di Benjamin Mascolo, del duo musicale Benji&Fede. "In questi anni ho seguito un percorso di terapia – racconta l'artista in un lungo post sui social - io che non mi sono mai fidato fino in fondo degli adulti. Ci sono arrivato per sfinimento perché mi ero fatto così tanto male che non aveva più senso provare ad automedicarsi da solo, che fosse con sostanze stupefacenti o con maratone e diete salutari".

Autismo ad alto funzionamento, "questa è la diagnosi, la risposta della scienza moderna nel 2024. Non sono un autistico super intelligente che guarda New York da un elicottero in volo e riesce a disegnarla a memoria. Sono uno di quelli che quando apre il menù del ristorante ha una crisi di panico esistenziale perché c'è troppo scelta", spiega Ben. "Sono sempre io, con una consapevolezza in più: non sono più solo", conclude. Mettere sulla 'pubblica piazza' il proprio privato può esporre a dei giudizi, spesso feroci dai cosiddetti 'leoni da tastiera'. No, non è facile. Ma, spesso, il donarsi agli altri per elaborare un disagio può diventare una motivazione per coloro che fino a quel momento hanno pensato che non avrebbero mai avuto una via di uscita.

A contribuire a questa nuova narrazione della salute mentale lontana dai tabù anche le voci – attraverso documentari - di Lewis Capaldi e Billie Eilish che hanno raccontato la loro quotidianità con la sindrome di Tourette e di Selena Gomez che ha affrontato gli attacchi di panico, il trapianto e la chemioterapia dopo aver scoperto di soffrire di lupus (una malattia autoimmune), ma anche i problemi di depressione e la diagnosi di disturbo bipolare che l'ha spinta al ricovero volontario in un centro di igiene mentale.

Dalla musica anche le testimonianze di Lady Gaga, alle prese con la depressione, e Fedez. Quest'ultimo, in occasione di un incontro con oltre 300 studenti, ha raccontato di aver pensato al suicidio. "Pensare alla morte mi dava più conforto del pensiero di svegliarmi il giorno successivo". Un tema così urgente da spingere l'artista a battersi per lo psicologo di base e nelle scuole. "La salute mentale vale ed è importante tanto quanto la salute del corpo", aveva detto qualche tempo fa sui social. Anche il cantautore sangiovanni non ha avuto paura di condividere con i suoi follower la sua fragilità. "Non ho più le energie fisiche e mentali, non riesco a fingere che vada tutto bene", ha scritto il cantante sui social, dopo la sua partecipazione all'ultimo Festival di Sanremo.

Chi ha dedicato un intero album al tema della salute mentale è stato Ultimo: con 'Solo' ha raccontato il mondo interiore di una persona tra solitudine e disperazione. "Oggi si tende a respingere il dolore, che non deve essere innominabile", ha scritto il cantautore qualche tempo fa sui social. Anche Marracash si è servito della musica per parlare della salute mentale nell'album 'Persona'. "Viviamo in un mondo dove ci mostriamo per quello che non siamo. La mia missione è diventata scrivere di tutto questo".

Anche il mondo del cinema ha detto la sua sul tema. L'attore Dwayne Johnson ha raccontato di un malessere psicologico, a causa di cui ha vissuto momenti di pianto continui. Per l'ex wrestler "l'importante è non sottovalutare la situazione e, soprattutto, non avere paura di aprirsi", ha detto in una vecchia intervista. Fama, riflettori, lusso, vita stellare in ville da sogno e glamour. Ma non è tutto oro quello che luccica, nemmeno se ti chiami Brad Pitt. La star hollywoodiana ha raccontato, qualche anno fa, di aver sofferto di depressione e dipendenza da alcol. "La parte più difficile è stata trovare un equilibrio: solo dopo aver fatto i conti col malessere, cercando di accettare tutti gli aspetti di me stesso, sono stato in grado di rialzarmi e godere dei momenti di gioia". (di Lucrezia Leombruni)

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Spettacolo

Tananai conquista le classifiche con Calmocobra: un viaggio...

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Oggi vogliamo parlarvi di Calmocobra, il nuovo album di Tananai, un disco che sta conquistando le classifiche e i nostri cuori. Sapete quando un artista arriva al momento giusto con la musica giusta? Beh, sembra proprio che questo sia il caso. “Calmocobra” è un album che, da quando è uscito il 18 ottobre 2024, non smette di far parlare di sé, balzando direttamente alla prima posizione nelle classifiche FIMI/GfK. Parliamo di un debutto col botto, primo sia nella classifica degli album più venduti sia in quella dei CD, vinili e musicassette. Insomma, un successo che non si può certo ignorare.

Il nuovo album di Tananai è stato definito da Vanity Fair come un disco pop ben arrangiato, che sa come colpire con i suoi ritornelli efficaci e allo stesso tempo regala momenti davvero interessanti. Quasi come finestre che si aprono su mondi musicali più vasti. Non è solo un disco: è una raccolta di emozioni che lui ha cercato di bloccare e imprimerci sopra, un po’ come le foto vecchie che trovate in soffitta e vi fanno sorridere e riflettere.

Con Calmocobra, Tananai è riuscito a prendersi un posto di diritto tra i migliori del pop italiano di quest’anno, come conferma anche Rockol e chi lo segue lo sa: qui non c’è nessuna corsa al ribasso, qui c’è qualcuno che ha scelto di dire no a un facile adattamento. I testi sono ricercati, le scelte musicali sono spiazzanti e, diciamolo, in un momento storico in cui sembra che il pop si stia livellando verso il basso, è proprio una boccata d’aria fresca.

Cosa rende Calmocobra speciale? Beh, prima di tutto, è il modo in cui Tananai riesce a dipingere l’adolescenza e i sogni romantici. Ha questa capacità, un po’ magica, di raccontare come un ragazzo maturo che però non ha perso quella vena nostalgica tipica di chi guarda all’adolescenza con un sorriso mezzo dolce e mezzo amaro. Un album, suonato dall’inizio alla fine, che lui definisce pop, ma in cui non manca una strizzatina d’occhio all’elettronica e anche al rock. È questa complessità che lo rende così interessante: non è mai scontato, non è mai prevedibile.

E sapete cosa? Questo è solo l’inizio, perché Tananai ha già in programma di portare Calmocobra live nei palasport di tutta Italia. Un tour che partirà a novembre e sarà l’occasione perfetta per chi vuole sentire l’energia di queste canzoni dal vivo. Già immaginiamo le folle in attesa al Palazzo del Turismo di Jesolo, il 2 novembre per la data zero, per poi proseguire con ben due serate consecutive all’Unipol Forum di Milano il 4 e il 5 novembre. Ci saranno tappe a Firenze, Padova, Bari e così via, fino a Torino, concludendo il 3 dicembre. Un vero viaggio musicale che, come ci aspettiamo, vedrà i fan in visibilio.

Ma cosa si trova davvero in Calmocobra? La tracklist parla chiaro: ci sono titoli come “FANGO”, “BOOSTER”, “RAGNI”, e “PUNK LOVE STORIA” che già promettono bene e poi ci sono collaborazioni come “STORIE BREVI” con Annalisa, già doppio disco di platino. Ci sono brani che trasudano quella tipica malinconia nostalgica di Tananai, ma anche pezzi più leggeri e spensierati. È un equilibrio perfetto tra introspezione e voglia di divertirsi.

In questo album ci sono dodici canzoni, nove delle quali sono totalmente inedite. Il filo conduttore sembra essere l’esplorazione dei rapporti umani e delle emozioni che ne derivano. Ogni canzone sembra avere come obiettivo quello di assaporare ogni dettaglio della vita, senza avere fretta di arrivare a un traguardo preimpostato, ma piuttosto godendo il viaggio. E questo è un messaggio che ci fa riflettere: perché correre, quando possiamo vivere appieno ogni istante?

In fondo, Calmocobra è un viaggio nella memoria di un giovane adulto, come ha ben riassunto Rollingstone, tra consapevolezza e maturità. Tananai non è più una semplice promessa del pop, si è guadagnato un posto nel campionato vero e questo album è la prova di quanto possa dare. La sua voce e la sua musica ci parlano di sogni e di amori, ma anche di quella voglia di essere qualcosa di più, di raccontare con onestà ogni piccola sfumatura di ciò che significa essere giovani, oggi, in Italia.

Un po’ di contesto: l’album è stato scritto da Tananai e prodotto in collaborazione con alcuni nomi importanti come Davide Simonetta, Michelangelo e Okgiorgio, sotto la direzione artistica di Stefano Clessi. Dopo il successo di “RAVE, ECLISSI”, disco che ha fruttato a Tananai una serie impressionante di dischi di platino e d’oro, le aspettative per Calmocobra erano alte. E possiamo dire che sono state tutte rispettate, se non addirittura superate. La sua precedente hit “BABY GODDAMN” ha ottenuto il quintuplo disco di platino, “TANGO” il sestuplo e via dicendo… Tananai sembra non sbagliare un colpo.

E ora parliamo del tour, perché è una parte fondamentale di questa storia. Sarà Frecciarossa a portare i fan ai concerti essendo il treno ufficiale del Calmocobra Live 2024. Potete già immaginare le folle di persone che si sposteranno da una città all’altra, tutte per poter vivere almeno una serata in compagnia di Tananai e della sua musica. Ciò che lo rende così speciale dal vivo è l’energia che riesce a trasmettere, la sensazione di intimità che riesce a creare anche in un palasport pieno di persone.

E noi siamo qui, a raccontarvi tutto questo, sperando di trasmettervi almeno un po’ dell’entusiasmo che sentiamo. Tananai è cresciuto e si sente. Questo disco è una testimonianza di quanto l’artista sia maturato, sia musicalmente che umanamente. È un viaggio attraverso i suoi ricordi, i suoi sogni e le sue paure e noi non possiamo fare altro che consigliare a tutti voi di lasciarvi trasportare da questo nuovo capitolo della sua carriera.

Quindi, che dire, se ancora non l’avete fatto, ascoltate Calmocobra. E se volete fare un passo in più, correte a vedere Tananai dal vivo in una delle date del tour: è un’esperienza che non dimenticherete. La musica è bella quando è condivisa, quando diventa un momento di incontro e Tananai ci sta offrendo esattamente questo.

Noi saremo lì e speriamo di vedere anche voi. Ci vediamo sotto il palco!

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Spettacolo

Da Elodie ad Arisa gli endorsement politici delle star...

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Ma servono davvero? Il politologo Ilvo Diamanti all'Adnkronos: "Non spostano voti, rafforzano la convinzione di chi è già convinto"

Elodie - Fotogramma

Si stringono i tempi, la guerra all'ultimo voto per Donald Trump e Kamala Harris diventa sempre più una guerra anche all'ultimo fan. Sì, perché se è vero che la musica è arte, è anche vero che - almeno sulla carta - sposta le masse e può cambiare le sorti di un'elezione, specie se le star di cui si discute sono del calibro di quelle americane, da Springsteen a Taylor Swift passando per Beyoncé. Ma l'impegno in politica, bisogna dirlo, non è un'esclusiva americana. Anche in Italia molti vip da sempre decidono di esporsi o di schierarsi, complice l’agone politico italiano che, con le sue sorprese e i suoi cambi di scena, si presta ad un ‘florilegio’ di tifoserie. E allora vediamo, prendendola come un gioco, di analizzare le ‘tifoserie’ con alcuni dei più noti artisti della scena artistica del nostro Paese.

Gli 'sponsor' musicali

Partendo dalla musica, dove è noto che storicamente il coté cantautorale sia più vicino alle idee di sinistra. De Gregori, Venditti, Gino Paoli, Loredana Berté, Piero Pelù, Ligabue, Roberto Vecchioni, Fiorella Mannoia, J-Ax, Daniele Silvestri, solo per citarne alcuni. Per arrivare più vicino ai giorni nostri, non fanno mistero della loro posizione Elodie, che spesso ha criticato la premier Meloni, Giorgia, Ariete e La Rappresentante di Lista, che qualche tempo fa se l’era presa con Matteo Salvini per aver usato la sua ‘Ciao Ciao’. Ma anche la destra ha i suoi fan: se storicamente Lucio Battisti veniva ritenuto vicino alle idee di destra, nel panorama di oggi si va da Max Pezzali, che da adolescente era tesserato per il Fronte della Gioventù, a Povia, che proclama valori 'conservatori' più vicini alla destra (chi non ricorda 'Luca era gay?'). E ancora Al Bano, Rita Pavone, o Arisa che ha recentemente tessuto le lodi di Giorgia facendo infuriare una parte della sua fanbase. E vicini alla destra vengono ‘dati’ anche Il Volo. I Ricchi e Poveri si sono esibiti alla convention di Forza Italia, Enrico Ruggeri viene indicato come uno degli artisti più colti e raffinati della destra autorale.

Il cinema schierato

Anche in ambito cinematografico, sono tanti gli artisti che non si sottraggono al coraggio delle loro idee politiche. Da Alessandro Gassmann, da sempre vicinissimo alle idee sociali ed ecologiste tipiche della sinistra di un tempo, ma anche molto critico sul centrosinistra negli ultimi anni, a Sabrina Ferilli, fiera icona dei democratici. L’ascesa di Giorgia Meloni ha fatto poi ‘prendere coraggio' a molti artisti che non si erano mai dichiarati apertamente: ne è un esempio l’attore Giorgio Pasotti, che ha espresso il suo sostegno in chiaro alla premier.

Poi c’è anche chi esprime le proprie idee sfuggendo però, o tentando di farlo, alle etichette: è il caso di Ghali, Mamhood, Carl Brave e altri, che pur vicini alle idee dei democratici, si erano rifiutati qualche anno fa di cantare alla chiusura della campagna elettorale del Pd per evitare strumentalizzazioni.

Quanto 'spostano' gli endorsement?

Ma la domanda cruciale è: serve davvero avere il supporto dei vip? Tutti ricordano, per fare un esempio oltreoceano, l'esposizione di Bruce Springsteen a favore di Hillary Clinton, quando -alle elezioni del 2016- la leggenda del rock fece un discorso a favore della moglie di Bill Clinton e suonò tre brani, 'Thunder Road', 'Long Walk Home' e 'Dancing in the dark', durante la convention della candidata dem. Peccato però che Hillary perse contro Trump, smentendo i pronostici della vigilia. "Questi endorsement in realtà normalmente non spostano i voti -dice all'Adnkronos il sociologo e politologo Ilvo Diamanti- perché sono espressi da figure che hanno già una loro collocazione, una loro posizione. Gli endorsement dunque possono solo rafforzare la convinzione di chi è già convinto".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Spettacolo

Lele Blade: “Nel nuovo disco tutti i feat. che...

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Esce 'Con i miei occhi', il nuovo lavoro dell'artista napoletano: "Cerco di essere me stesso, seguo quello che mi rappresenta"

Lele Blade

Lele Blade torna in pista con il nuovo album 'Con i miei occhi', (Warner Music Italy) un racconto del vissuto e del percorso che l’artista ha compiuto finora, in una continua ricerca di sperimentazione e contaminazione, che ha da sempre caratterizzato il suo lavoro. "La scelta del titolo è legata al mio modo di vedere la musica - dice all'AdnKronos raccontando il nuovo progetto discografico, uscito oggi - mi piacerebbe che gli ascoltatori riuscissero a immaginarlo, mentre ascoltano i pezzi che ho scritto". Classe 1989, tra le voci più riconoscibili dell’urban napoletano, grazie alla sua versatilità nel passare da banger esplosivi a pezzi più conscious, attraverso sonorità trap, drill fino a pezzi con sfumature R&B, Lele Blade, al secolo Alessandro Arena, dice di essere partito "dalle esperienze accumulate negli anni" per questo disco.

Non c’è tuttavia un artista in particolare da cui ha preso ispirazione. "Quando scrivo cerco di non ascoltare troppa musica - ammette -. Tra i nomi che però suggerirei, che fanno afro e dancehall, ci sono Millyz e Freddie Gibbs". 'Con i miei occhi' vanta parecchie chicche, come la carrellata di collaborazioni, da Geolier a Simba La Rue, passando per Niky Savage, Kid Yugi, Vale Lambo, Guè, Luchè, MV Killa e Yung Snapp. "Credo di aver portato a casa tutte i feat. che volevo fare - spiega Lele Blade -. C’erano i miei amici con i quali collaboro per ogni disco: sono quelle più naturali che mi trovo a fare e mi diverte sempre molto farle. Con altri artisti ci conosciamo meno, ma c’è molta stima verso ognuno di loro". Ascoltando l'album, con titoli come 'Chell ch sent', 'Mai chiu' e 'Famm fa a me', sembra che Lele non abbia dimenticato le sue origini. "Esprimermi in dialetto ormai fa parte della mia arte - osserva - non riesco a fare altrimenti. Qualche volta ho scritto anche pezzi in italiano: mi stimola, mi piace, ma preferisco scrivere in dialetto. Per me significa in qualche modo rappresentare le mie radici, ma forse è più un discorso di comfort zone".

Da sempre appassionato di musica hip hop, Lele Blade ha fatto parte di diversi collettivi, ed è arrivato al successo a livello nazionale all’interno del duo Le Scimmie insieme a Vale Lambo. Nel 2018 esce il suo primo album al di fuori di un collettivo, 'Ninja Gaiden' e nel giugno 2021 'Ambizione', certificato disco d’oro. Ancora oggi i sui testi riescono ad appassionare un pubblico non esclusivamente napoletano o rap. Ed è anche un po' questo il segreto del suo successo, nonostante la scena rap e trap italiana sia affollata da parecchi nomi. "Il mercato potrebbe diventare saturo ma c’è comunque questo ricambio di persone che rende la scena attiva e interessante per gli ascoltatori - assicura -. Io cerco semplicemente di essere me stesso, sembra banale come cosa, ma seguo quello che sento e che mi rappresenta".

(di Federica Mochi)

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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