Festa Cinema Roma, Luca Zingaretti: “Con ‘La casa degli sguardi’ racconto la storia di una rinascita”
L'attore siciliano alla kermesse presenta la sua prima esperienza di regia: "La nostra società è algofobica ma il dolore permette la catarsi"
"La storia mi ha colpito perché narra la rinascita di una persona, di avviarsi verso quella minuscola luce che segna l'uscita dal tunnel, della capacità che ha la vita di sorprenderci sempre". Lo dice Luca Zingaretti, che alla Festa del Cinema di Roma presenta oggi 'La Casa degli Sgardi' nella sezione Grand Public, che segna la sua prima esperienza alla regia. La pellicola racconta la storia del ventenne Marco (Gianmarco Franchini) che ha una grande capacità di entrare in sintonia col dolore del mondo, vorrebbe diventare un poeta ma si sente bloccato da un disagio senza nome e si attacca troppo spesso alla bottiglia. Finalmente subentra qualcuno che riesce a scuoterlo dal suo torpore: sono i colleghi della Cooperativa di pulizie dell'Ospedale Psichiatrico Bambino Gesù, dove impara cosa sia la vita vera. Tra i personaggi cardine il padre tramviere (Luca Zingaretti), onesto ma a volte incapace di comprenderlo.
"È un film che parla della capacità di gestire il dolore in una società algofobica, che dimentica che il dolore ha la capacità straordinaria che è la catarsi. L'abbiamo demonizzato, e non è un bene", dice Zingaretti. Che spende più di una parola nel riflettere sulla gioventù di oggi: "Il giovane si trova a dover diventare un individuo che deve uscire fuori dal bozzolo, quindi l'inquietudine e il disagio per antonomasia devono appartenere alla gioventù, ad un certo periodo della nostra esistenza". Ma questo, a volte "viene reso drammatico a causa del periodo che si sta vivendo. L'innovazione tecnologica è stata talmente veloce che non siamo riusciti come società a regolamentarla -osserva- in più abbiamo un'emergenza climatica che non vogliamo vedere, sta per accadere fenomeno di cambiamento migratorio che non vogliano vedere. Tutto questo rispetto a noi che abbiamo vissuto in un mondo più radicato fa si che un giovane sia se non atterrito, spaventato. E' la prima generazione che non pensa che il suo futuro sia migliore di quello che hanno vissuto i nostri padri: questo crea un 'inquietudine mostruosa".
Il popolare 'commissario Montalbano spiega come sia arrivato alla regia: "Quello della regia è un desiderio nato parecchi anni fa. Io nasco come attore teatrale, dove chi decide dove fare la pausa o dare rilievo ad un certo aspetto è l'attore, al cinema accade un po' meno e questa cosa mi è sempre mancata. Appartengo a una generazione che quando fa le cose vuole sperare di farle bene. Poi ho incontrato questa storia, contiene dentro la possibilità di fare un discorso sui temi che mi stanno a cuore, ho pensato che forse avrei saputo raccontarla".
'La Casa degli Sguardi' tratta anche il tema del lavoro. "Il lavoro non è solo un modo per guadagnare dei soldi - spiega Zingaretti- Ma è un modo per definirsi attraverso ciò che si fa nella vita. Ti senti perduto, sei trasparente. Lo sappiamo bene noi che facciamo questo mestiere: quando siamo a casa disoccupati il problema non è solo che non guadagni più, è che non sai proprio più cosa sei". Il lavoro è anche "fare i conti con gli altri, con le gratificazioni che ti arrivano", aggiunge.
"Ho avuto molto tempo per studiare il personaggio -spiega il giovane protagonista Gianmarco Franchini- È stato bellissimo e faticoso, perché la storia andava in luoghi molto bui, ma ci sono anche luoghi estremamente lucenti, luminosi e bianchi. L'ho immaginato come una persona che cerca di proteggere sé stesso. A volte scontroso, un po' distaccato ma sono quelle persone che vanno protette, che hanno una sensibilità particolare e diversa".
Lavorare con Luca Zingaretti? "Lui ha una particolare sensibilità ed empatia, perché essendo attore e avendo fatto questo mestiere prima di me ha affrontato le mie stesse paure ed ansie, si relazionava a me in modo schietto e semplice, senza fronzoli", spiega il giovane attore. Il film si ispira all'omonimo romanzo di Daniele Mecarelli. Nel cast, tra gli altri, anche Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Filippo Tirabassi.
Spettacolo
Shaila Gatta e Lorenzo Spolverato, il bacio al Grande...
I due inquilini si sono lasciati andare alle coccole sotto le coperte
Tra Shaila Gatta e Lorenzo Spolverato è sbocciato l'amore. I due inquilini del Grande Fratello da quando hanno messo piede nella casa del Gran Hermano non hanno avuto più il timore di esprimere i propri sentimenti: ecco che tra i due si è accesa la fiamma. Shaila e Lorenzo sono stati beccati dalle telecamere mentre si baciavano e si scambiavano tenere coccole.
Il bacio tra Lorenzo e Shaila
Shaila e Lorenzo si sono lasciati travolgere dalla passione. I due inquilini hanno per settimane nascosto i loro sentimenti, fino a quando, lontani dagli inquilini della Casa, non hanno più resistito. Il cambio di rotta di Shaila Gatta non è stato apprezzato dai telespettatori: hanno criticato l'atteggiamento che la ballerina ha avuto nei confronti di Javier Martinez, il pallavolista che sembrava essere il suo unico interesse: "Ha solo preso in giro tutti, è sempre stata interessata a Lorenzo", questa la voce del web.
AAAAAAA IL BACIO A STAMPO ODDIO MIOOOOOOOO
— Zia 𝒯. 💘 (@cmqanottos) October 24, 2024
Ho sentito le farfalle ragazzi#shailenzo pic.twitter.com/U6OTWqhCin
Attraverso i social media è trapelata la voce che Shaila e Lorenzo stanno vivendo la loro luna di miele, lontano dagli occhi indiscreti di Javier Martinez e Helena Prestes (la gieffina interessata all'inquilino Lorenzo Spolverati). C'è passione e molta intimità tra la ballerina e il modello.
Secondo le indiscrezioni, i due hanno passato la notte insieme sotto le coperte. Poi, le telecamere del reality spagnolo hanno inquadrato Shaila e Lorenzo mentre si scambiavano teneri abbracci e infite coccole, fino al momento del bacio. Il primo bacio ufficiale tra la coppia. "Quello che è successo ieri notte è stato tutto quel contatto che per un mese e mezzo ho desiderato. Da oggi sono molto felice di viverti", ha confessato Lorenzo Spolverato a Shaila Gatta. Cosa ne penseranno i concorrenti del Grande Fratello di questo avvicinamento?
Spettacolo
Ospiti a sorpresa dal 16 novembre al Teatro Alfieri di...
Ospiti a Sorpresa è uno spettacolo di circa due ore, in cui lo spettatore viene piacevolmente travolto dall’irriverente, Lino Barbieri. Esilaranti sono i personaggi, inventati dallo stesso attore: La Signora Calamità, che si discolpa dalle accuse che l’umanità le fa, ogni volta che si presenta. L’ipocondriaco, un uomo che dinanzi ad una vetrina di una farmacia, si incanta per cotanta bellezza. Il Barbone che racconta come mai si ritrova per la strada. Poi grazie a dei Ledwall ad alta definizione, avremo in scena come una sorta di ologramma, personaggi della politica e dello spettacolo, imitati ed interpretati dallo stesso Barbieri, che verranno appunto proiettati come fossero sul palco e facessero parte integrante dello spettacolo. Ad impreziosire lo show 4 ballerine dirette da Marilù Cavallo ed Emanuela Conte e la partecipazione di Cinzia De Martino che in diverse occasioni farà da spalla a Lino. Lo spettacolo è stato scritto da Lino Barbieri e Lello Marangio.
Spettacolo
Milano celebra il genio creativo dei Talking Heads
Il chitarrista e tastierista della storica band, Jerry Harrison, ha incontrato il pubblico all'Alcatraz durante la prima tappa dello Stop Making Sense Tour Party: "Reunion? Possiamo tutti sperare"
Un Alcatraz gremito ha accolto ieri sera a Milano Jerry Harrison, storico chitarrista e tastierista dei Talking Heads, che ha incontrato il pubblico per il primo 'Stop Making Sense Tour Party', un evento pensato per celebrare i 40 anni del film concerto 'Stop Making Sense' del regista premio Oscar Jonathan Demme, registrato durante i concerti dei Talking Heads al Pantages Theater di Hollywood nel dicembre del 1983, e presentato in versione restaurata alla Festa del Cinema di Roma. Prima della proiezione della pellicola, Harrison ha dialogato con Luca De Gennaro, conduttore radiofonico e giornalista, e Tommaso Toma, direttore di Billboard Italia, riguardo il restauro della colonna sonora del film, di cui si è occupato, e i tanti aneddoti di quei concerti del 1983 condivisi con i compagni David Byrne, Chris Frantz e Tina Weymouth.
"Sono contento che il film venga proiettato in dei music club dove si può ballare e divertirsi tutta la sera" ha detto Harrison, che durante la carriera con i Talking Heads si è sempre occupato di dare gli ultimi ritocchi alla produzione e così ha continuato a fare anche con il catalogo della band. "Sono felice di essere il curatore unico, se poi qualcuno volesse darmi una mano..." ha aggiunto scherzando. Con i suoi compagni d'avventura, Harrison ha lasciato alla musica un'eredità di importanza incalcolabile. Formatisi nel 1974 e guidati dal genio avanguardista David Byrne, i Talking Heads sono ricordati per la loro creatività e originalità, pur rimanendo estremamente fruibili dal grande pubblico. "Sapevamo che stavamo facendo qualcosa di nuovo e originale e che eravamo unici ma non sapevamo quanto sarebbe durato - ha detto Harrison -. La band è finita perché David voleva fare altro e andare nella sua direzione, da solista".
E a chi gli chiedeva di una futura reunion con gli altri membri, Harrison ha sorriso e ha detto: "We can all hope", possiamo tutti sperare. L’evento all’Alcatraz, inserito all’interno del calendario della nona edizione di JazzMi 2024, è stata un’esperienza memorabile per tutti i presenti, che hanno cantato e ballato tutta la sera sulle note dei Talking Heads, grazie anche a un impianto di luci che ha enfatizzato l’atmosfera da concerto. I presenti hanno potuto vivere una esperienza a 360 gradi, inclusa la possibilità di scattare foto con i cartonati dell'iconico completo oversize di David Byrne, indossare le giacche dai volumi esagerati e provare dei tatuaggi all'henné.
L’Alcatraz di Milano è stata la prima tappa dello Stop Making Sense Tour Party. Il 26 ottobre l'evento si terrà al Vidia Club di Cesena, poi il 27 ottobre al M9 - Museo del ‘900 di Mestre (Venezia), il 29 ottobre al Teatro Grande di Brescia e il 30 ottobre all’Estragon di Bologna. Il film, invece, arriverà anche al cinema solo l’11, 12 e 13 novembre, in 4K e audio Dolby Atmos 7.1 con la Cinema Experience. La nuova edizione del film è completamente restaurata in 4K (la prima revisione era del 1999), supervisionata da James Mockoski di American Zoetrope e distribuita in Italia grazie alla collaborazione tra Nexo Studios e A24, e include una colonna sonora totalmente rimasterizzata, curata da Jerry Harrison, ed è stata presentata lo scorso anno al Toronto International Film Festival.