Pesanti raid isareliani dal Libano a Gaza. Secondo l'agenzia palestinese Wafa un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabaliya, ha provocato l'uccisione e il ferimento di circa 150 civili, tra cui donne e bambini". Un altro raid aereo israeliano ha preso di mira una residenza per giornalisti a Hasbaya, nel sud del Libano, come riportano i media libanesi. Secondo altri media arabi, tra cui Al Arabya, l'attacco alla residenza dei giornalisti a Hasbaya ha provocato la morte di 3 giornalisti e il ferimento di altri mentre un secondo valico di frontiera tra la Siria e il Libano, quello di Qaa, è stato reso inutilizzabile a causa dei raid aerei israeliani al confine tra i due Paesi. come dichiarato dal ministro dei Trasporti libanese Ali Hamieh, spiegando che i danni provocati impediscono ai veicoli di transitare. L’Idf nel frattempo fa sapere di aver eliminato un comandante di Hezbollah ad Aitaroun dell'unità Radwan.
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La ‘lucertola sentinella’ e il veicolo robotico Targan in...
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Musk e Putin, Wall Street Journal: “Contatti segreti...
Il Cremlino smentisce: "Ultima telefonata nel 2022"
Elon Musk al telefono con Vladimir Putin da 2 anni. Il magnate, boss di X, ha avuto colloqui mantenuti fino a ora segreti con il presidente della Russia durante tutto il periodo della guerra in Ucraina, dall'ottobre del 2022 "fino a quest'anno": lo afferma il Wall Street Journal, citando fonti americane, europee e russe.
Il tycoon di origini sudafricane, grande sostenitore di Donald Trump in vista delle elezioni del 5 novembre negli Stati Uniti, ha anche parlato regolarmente con "russi di alto livello", incluso il primo capo di gabinetto del Cremlino, Sergei Kiriyenko.
"L'Amministrazione non apprezza" questi contatti, ha spiegato una fonte Usa, precisando tuttavia che non sono arrivate segnalazioni di possibili violazioni della sicurezza. Nell'ottobre del 2022, Musk aveva detto di aver parlato di spazio con Putin nell'aprile del 2021. Putin, secondo il quotidiano, avrebbe chiesto a Musk di non attivare il sistema satellitare Starlink su Taiwan, come cortesia a Pechino.
Starlink e l'Ucraina
Starlink ha avuto un ruolo centrale anche nel rapporto tra Musk e l'Ucraina. Subito dopo l'invasione ordinata da Putin, a febbraio 2022, il magnate ha attivato la rete satellitare mettendola a disposizione di Kiev, che ha potuto gestire le comunicazioni nonostante gli attacchi russi alle infrastrutture. Non sono mancati, però, episodi controversi.
In particolare, Kiev ha accusato Musk di aver negato la copertura di Starlink per un'ambiziosa offensiva contro la Crimea. Il tycoon ha respinto le accuse, affermando che il supporto della rete satellitare non sarebbe mai stato garantito per operazioni d'attacco.
Negli ultimi mesi, con il progressivo avvicinamento a Trump in vista delle elezioni, Musk ha assunto toni estremamente critici nei confronti della Nato della linea scelta dal presidente Joe Biden: per il boss di X e Tesla, la fornitura di armi a Kiev serve solo a prolungare un conflitto che Putin non perderà.
La versione di Mosca
Per la Russia, Putin e Musk hanno avuto un solo colloquio, al telefono, in cui hanno discusso di "spazio e delle tecnologie in circolazione ora e future".
"Gli articoli sui contatti tra Musk e Putin sono un elemento della dura campagna elettorale in corso negli Stati Uniti", dice Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. "Sul Wall Street Journal e su altri media americani negli ultimi tempi ci sono state tante bugie, il Cremlino non reputa queste pubblicazioni autorevoli", aggiunge.
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Ucraina-Russia, Kim porta la Nordcorea in campo: il...
Seul teme 'il Patto di sangue' fra Pyongyang e Mosca. C'è anche chi parla di 'proxy war' fra le due Coree sul fronte ucraino
Il conflitto nel cuore dell'Europa ha investito l'Asia. La Corea del Sud teme il coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra in Ucraina, a più di 7mila chilometri di distanza dalla Penisola e ancora di più quello che il Korea Herald oggi definiva "il patto di sangue" fra Mosca e Pyongyang.
L'invio di 1500-3000 soldati nordcoreani in Russia prima del loro dispiegamento al fronte, che secondo fonti Usa e ucraine potrà arrivare a 12mila, ha un significato speciale per Seul. "Segnala che la guerra in Ucraina non è più un conflitto che ha poco a che vedere con la Corea del Sud", ha scritto in un editoriale il Korea Times. "Perché Mosca dovrà in qualche modo sdebitarsi. Con denaro o con tecnologia ed expertise sui missili balistici intercontinentali e sottomarini che moltiplicherebbero l'intensità della minaccia posta dalla Corea del Nord sul Sud".
"Il massiccio dispiegamento di forze - fra i militari inviati in Russia ci sono anche elementi delle forze speciali (che negli Stati Uniti vengono chiamate 'Storm Corps') - indica che le relazioni fra Russia e Corea del Nord stanno andando oltre il rifornimento di fucili, proiettili e missili a corto raggio, per raggiungere il livello di un patto di sangue".
La notizia diffusa dall'ong NK News, con le immagini di un soldato nordcoreano in divisa in una base nell'est della Russia, confermata da Seul, non è stata smentita ieri da Vladimir Putin. Seul ha espresso "grave preoccupazione", dopo che la Russia ha iniziato il processo di ratifica del trattato di difesa con la Corea del Nord, sollecitando Mosca a porre fine alla sue "cooperazione illegale" con Pyongyang.
La Corea del Sud, che fino a ora ha aderito alle sanzioni contro la Russia e inviato aiuti umanitari e non letali all'Ucraina, sta considerando l'ipotesi di inviare personale in Ucraina per fornire alle forze di Kiev informazioni di intelligence sulle tattiche di battaglia nordcoreane e partecipare agli interrogatori dei soldati nordcoreani catturati. Anche se la Corea del Sud è un Paese esportatore di armi - per un valore di 14 miliardi di dollari lo scorso anno - non invia armi ai Paesi coinvolti in un conflitto.
Ma il dispiegamento dei soldati nordcoreani in Ucraina potrebbe portare Seul a cambiare posizione. "Manteniamo il nostro principio di non fornire direttamente armi letali, ma possiamo anche rivedere la nostra posizione in modo più flessibile, a seconda del livello delle attività militari nordcoreane", ha dichiarato in questi giorni il Presidente, Yoon Suk Yeol. Anche se di fatto, la Corea del Sud, ricostituendo i rifornimento di Paesi donatori come la Polonia, ha un ruolo negli aiuti militari alleati all'Ucraina.
"La domanda che tutti si pongono è se ora Seul indebolirà le restrizioni sugli aiuti militari diretti. Questo tuttavia richiederebbe emendamenti della Costituzione in alcuni casi quindi è tutt'altro che semplice", spiega Euan Graham, analista dell'Australian Strategic Policy Institute, in una intervista al Guardian in cui sottolinea l'importanza della notizia, anche considerando che la vicina Bielorussia ha preferito evitare di avere un ruolo diretto nei combattimenti.
C'è chi parla perfino, come Ramon Pacheco Pardo, del King's College a Londra, del rischio imminente di una proxy war fra Seul e Pyongyang in Ucraina, dopo il conflitto degli anni cinquanta terminato con il congelamento delle relazioni, una fine invocata come esempio da molti in questi anni come soluzione della guerra in Ucraina.
Sia la Corea del Sud che la Corea del Nord stanno accumulando informazioni importanti dalla guerra in Ucraina. Il dispiegamento in Ucraina servirebbe a Pyongyang a valutare la capacità dei suoi soldati a combattere in una guerra reale. E Seul a osservare come fanno.
Dall'inizio della guerra, sono arrivati nel Donbass e in Russia operai nordcoreani per aiutare a mitigare la penuria di mano d'opera, causata dalla guerra, aveva spiegato in una intervista all'Izvestia l'ambasciatore russo a Pyongyang, Alexander Matsegora. La regione siberiana di Novosibirsk aveva richiesto 2mila operai nordcoreani per lavorare in Siberia e nel Luhansk, aveva aggiunto il ministro per l'ediliazia dell'oblast, Alexei Kolmakov. La mano d'opera serviva alla Russia ma anche alla Corea del Nord per fare cassa, dopo la flessione della sua economia imposta dalla chiusura dei confini con la Cina per il Covid.