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As Roma, rottura insanabile con Juric: il ritorno di De Rossi e le altre ipotesi

Si lavora a un chiarimento 'totale' con i Friedkin con l'arrivo di un direttore tecnico

Daniele De Rossi

La rottura tra Ivan Juric e i giocatori della Roma è considerata a questo punto insanabile. Dopo la rovinosa sconfitta con la Fiorentina, dopo le parole del capitano Lorenzo Pellegrini e con le notizie riportate dagli spogliatoi dello stadio di Firenze il quadro è fin troppo chiaro anche agli occhi di Dan e Ryan Friedkin. Secondo quanto risulta all'Adnkronos, il ritorno di Daniele De Rossi resta l'opzione più percorribile e i contatti che ci sarebbero stati in queste ore servirebbero a creare le condizioni perché il progetto bruscamente interrotto il 18 settembre possa riprendere con garanzie chiare.

A questo punto, è attesa a breve una nuova svolta tecnica, che potrebbe portare con sé anche l'ingresso di una figura in società, un direttore tecnico, che possa lavorare per ricostruire un ambiente allo sbando ormai da settimane. Il nome di Claudio Ranieri sarebbe ovviamente gradito alla piazza e allo stesso De Rossi.

L'ipotesi di un terzo allenatore viene presa in considerazione nel caso in cui il chiarimento su tutta la linea tra la proprietà americana e De Rossi non dovesse portare ai risultati attesi da tutte e due le parti. In questo caso, entrerebbe in gioco anche il fattore economico: sarebbe oneroso scegliere ora un nuovo allenatore con un ingaggio lungo, sarebbe il terzo a bilancio a meno di rescissioni. La scelta di un altro traghettatore, dopo Juric, espone al rischio di trascinare la stagione in un clima di contestazione senza soluzione di continuità e con conseguenze pericolose sul piano dei risultati.

I tempi per la decisione sono ovviamente strettissimi, visto il doppio impegno in campionato di giovedì e domenica. Il calendario serrato e la profonda crisi tecnica e ambientale suggeriscono di intervenire prima che la situazione possa definitivamente degenerare. (Di Fabio Insenga)

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Sport

Milan-Napoli 0-2, Conte stende i rossoneri e va in fuga

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A decidere il match le reti di Lukaku al 5' e Kvaratskhelia al 43'. Azzurri salgono così a quota 25 in classifica dopo 10 giornate

Kvaratskhelia in gol - Fotogramma /Ipa

Quinta vittoria di fila del Napoli che si impone 2-0 al 'Meazza' contro il Milan e allunga a +7 sull'Inter in vetta alla Serie A. Gli azzurri sbancano San Siro grazie alle reti di Lukaku al 5' e Kvaratskhelia al 43'. La squadra di Antonio Conte sale così a quota 25 in classifica dopo 10 giornate, con i nerazzurri, impegnati domani a Empoli, secondi con 18 punti. I rossoneri sprofondano a -11 dai partenopei e sono ottavi insieme al Torino.

Il match

In avvio dopo solo tre minuti il Napoli sorprende il Milan battendo rapidamente un calcio di punizione dalla fascia destra e arrivando al cross rasoterra dalla linea di fondo. In mezzo all'area è Kvaratskhelia a girare di prima verso la porta, con Lukaku che mura involontariamente il tiro del compagno. Al 5' si riscatta l'attaccante belga portando in vantaggio gli azzurri. Palla in verticale di Anguissa, Lukaku si inserisce nel corridoio centrale bucando la difesa del Milan fin troppo facilmente, resiste di forza a Pavlovic e poi batte Maignan, realizzando il suo 74° gol in Serie A.

Al 18' padroni di casa vicini al pari. Musah riceve palla in area all'altezza del vertice sinistro, con una sterzata improvvisa rientra e cerca il destro a giro verso il palo lontano. Meret immobile osserva il pallone uscire di un soffio. Al 20' spunto personale di Chukwueze che partendo da destra si accentra e dal limite cerca il sinistro: Meret respinge. Al 23' tirocross di Emerson Royal dalla destra. Una soluzione che voleva essere una palla messa in mezzo forte per Morata e che finisce per trasformarsi in una conclusione che attraversa l'area ed esce sotto lo sguardo di Meret che controlla. Poco prima della mezz'ora malinteso tra Buongiorno e Gilmour in fase di impostazione, praticamente nella loro area. La palla finisce a Musah, che sbaglia il controllo e favorisce l'uscita di Meret che gli esce a valanga sui piedi e salva.

Al 33' azione dei rossoneri da sinistra a destra con cross di Morata e controcross a trovare la testa di Loftus-Cheek, Meret para. Al 36' gli ospiti tornano a farsi rivedere dalle parti di Maignan, con un sinistro a giro di Politano: palla fuori non di molto. Dopo due minuti ancora partenopei in attacco con un'azione ben impostata che porta al tiro dal limite McTominay, Maignan para a terra. Al 43' arriva il raddoppio azzurro con Kvaratskhelia. Il georgiano si mette in proprio, parte da sinistra, si accentra e dal limite fa partire un destro all'angolino che batte Maignan. Al 2' della ripresa gol annullato a Morata. Sul cross da destra di Chukwueze, lo spagnolo nel mucchio stacca di testa e supera Meret ma in leggero offside e Colombo annulla. All'8' discesa sulla destra di Loftus-Cheek che con un'azione di forza arriva sulla linea di fondo e mette al centro. Morata e Okafor non ci arrivano per pochissimo.

All'11' Kvaratskhelia pesca in area Olivera premiandone la sovrapposizione interna, cross teso da sinistra al centro per Lukaku che con il mancino gira alto sopra alla traversa. Al quarto d'ora contropiede Napoli con Kvaratskhelia che da sinistra serve al centro l'accorrente McTominay, lo scozzese apre troppo il destro e praticamente davanti alla porta spreca una grande occasione. Al 17' Fonseca inserisce Leao e Pulisic, fuori Emerson e Okafor. Al 24' primo cambio per Conte cha inserisce Mazzocchi per Politano e si mette a 5 in difesa con un 5-4-1.

Al 32' doppio cambio per Conte che toglie i due mattatori della serata: escono Lukaku e Kvara, dentro Simeone e Neres. Al 38' si fa vedere Leao che sfugge al controllo di Mazzocchi e scarica un destro potente verso la porta, Meret alza in angolo. Al 40' Chukwueze se ne va a destra a Olivera, mette in mezzo dove c'è Pulisic, l'ex Chelsea spreca calciando alto da ottima posizione. Al 42' scocca l'ora del 16enne Camarda che entra al posto di Loftus-Cheek, con Fonseca che dispone la squadra con il 4-2-4 nei minuti finali, ma il Napoli si difende con ordine e non rischia più nulla fino al triplice fischio finale di Colombo.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Milan-Napoli 0-2, Conte stende i rossoneri e va in fuga

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A decidere il match le reti di Lukaku al 5' e Kvaratskhelia al 43'. Azzurri salgono così a quota 25 in classifica dopo 10 giornate

Kvaratskhelia in gol - Fotogramma /Ipa

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All'11' Kvaratskhelia pesca in area Olivera premiandone la sovrapposizione interna, cross teso da sinistra al centro per Lukaku che con il mancino gira alto sopra alla traversa. Al quarto d'ora contropiede Napoli con Kvaratskhelia che da sinistra serve al centro l'accorrente McTominay, lo scozzese apre troppo il destro e praticamente davanti alla porta spreca una grande occasione. Al 17' Fonseca inserisce Leao e Pulisic, fuori Emerson e Okafor. Al 24' primo cambio per Conte cha inserisce Mazzocchi per Politano e si mette a 5 in difesa con un 5-4-1.

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Politica

Tweet sulla ‘cultura della mafia’, Calenda a...

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L'Aula del Senato dà l'ok all'autorizzazione a procedere

Carlo Calenda - Fotogramma

Il leader di Azione Carlo Calenda potrà essere processato dopo la querela presentata dall'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il Senato ha infatti dato il via libera, con 54 voti a favore e 85 astenuti, alla relazione della Giunta per le Elezioni e le Immunità sul caso. L'Aula ha quindi confermato quanto deciso dalla Giunta presieduta dal dem, Dario Franceschini, relativamente alla richiesta della Procura di Roma, che aveva chiesto al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti del leader di Azione.

Il tweet al centro dello scontro

Al centro dello scontro tra Calenda e l'ex ministro della Giustizia Mastella, il tweet del leader di Azione, che il 3 aprile scorso criticò su X la scelta di Emma Bonino di dar vita alla lista Stati Uniti d’Europa insieme a Matteo Renzi e ad altri centristi. "Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei", furono le parole cui seguì l'azione giudiziaria presso la Procura di Roma di Mastella.

Il primo ottobre scorso la giunta del Senato aveva votato a favore della proposta della relatrice Ada Lopreiato (M5S) contro l’insindacabilità di Carlo Calenda nella querelle con Clemente Mastella, dando il via libera all’autorizzazione a procedere. A votare a favore del procedimento in quell'occasione fu come oggi in Aula il centrosinistra, mentre la maggioranza si era astenuta, come avvenuto anche oggi. In precedenza, l'11 settembre, la giunta aveva audito lo stesso Calenda che aveva sostenuto come il riferimento alla cultura della mafia non era rivolto a Mastella. "Era a Cuffaro, su cui c'è una sentenza della Cassazione e non c'è bisogno di altre spiegazioni", aveva sottolineato, lasciando gli uffici della Giunta a San Macuto.

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